in effetti hai ragione, spazio e tempo li possiamo considerare entità che prescindono dalla materia che li "anima" sotto forma di oggetti, che poi interagendo generano gli eventi.
Che uno spazio esista anche se privo privo di oggetti è facile da pensare, più arduo immaginare un tempo senza eventi.
Nell'intervento precedente volevo insinuare la discutibilità non tanto dell'essenza del tempo, quanto del nostro rapporto con esso, basato su una visione delle cose che per noi sarà sempre monca.
Personalmente mi affascina l'idea della continuità del tempo e dello spazio. Un tempo l'uomo credeva che la terra fosse piatta, e su un tale universo bidimensionale chiunque avrebbe definito assurda l'ipotesi per cui, muovendosi in linea retta, un viaggiatore sarebbe tornato al punto di partenza. Per fare il salto di qualità si doveva assumere l'esistenza di una terza dimensione (la curvatura della terra). Analogamente oggi, supponendo di esistere in un universo tridimensionale, definiremmo assurda l'ipotesi per cui, muovendosi in linea retta, un astronauta tornerebbe sulla terra dopo aver attraversato l'universo. Ma la curvatura dello spazio (quarta dimensione) è un'ipotesi plausibile: che lo spazio possa incurvarsi localmente è stato dimostrato già da Einstein e provato con l'eclisse di sole già da un secolo. Dunque se la curvatura dello spazio fosse sferica, ovvero se lo spazio fosse "chiuso", l'ipotesi precedente dell'astronauta sarebbe veritiera.
Se il tempo si comportasse allo stesso modo? Uno spazio "chiuso" potrebbe essere un indizio per ipotizzare l'esistenza di un tempo senza inizio né fine. D'altra parte l'evoluzione stessa dell'universo, di cui scopriamo sempre di più di anno in anno, suggerisce una "ciclicità".
viene voglia di aprire un topic astro-filosofico
:)