Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 

 

 

 

 

 

 

Medieval 2 Total War
Discussione generale sul videogioco Medieval 2 : Total War
Cattedra
Guide & Tutorial a cura dei maggiori esperti di modding
Medieval 2 Total War Cantiere
Progettazione di Mod relativi al videogame Medieval 2 Total War

 

 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Cronache del Nuovo Impero Romeo

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2016 10:29
25/12/2015 00:35
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 122
Registrato il: 12/08/2015
Città: CAGLIARI
Età: 26
Fante
Capitolo 12
Cavaliere

1181, Primavera, strada per Bucarest

La carrozza stava ormai ondeggiando da ore, sbatacchiando a destra e a manca tutti i suoi passeggeri.
Tra questi, la più grande tra le dame figlie di Manuele I Comneno, il defunto ex Basileus dei Romei. In carica, ora, dopo la morte di Andronico, si era instaurato il nobile Giovanni Comneno il Giovane, che aveva subito riformato la vita politica e sociale dell'impero. Dapprima, aveva stabilito che il Basileus sarebbe stato scelto a titolo elettivo, da un'assemblea ristretta di nobili, detta consilium, e che le leggi dovessero venir varate da una assemblea popolare, capeggiata da due tribuni, nello stile dei tribuni della plebe dell'Antica Roma.
In più, sulla base dell'organizzazione italiana sulla quale l'impero si era documentato durante la conquista di Pola, le costruzioni e i mantenimenti delle guarnigioni e degli esarcati erano stati affidati completamente ai vari governatori, ma secondo un sistema vassallatico di modello europeo. Naturalmente molti nobili erano scettici riguardo al rendere un miscuglio eterogeneo le pratiche politiche romee, ma, dopo aver visto i vantaggi che ne avrebbero potuto trarre "semplicemente" restando fedeli al Basileus, i tumulti tacquero. In aggiunta, questo provvedimento ebbe come conseguenza l'abbassarsi drasticamente dei costi di mantenimento delle provincie, riducendoli del più del doppio.
Inoltre, in onore del Basileus che ha iniziato il tutto, Manuele I, ha deciso di rinominare Iconium in Manueloupolis.
Mentre ripensava ai bruschi cambiamenti nella vita della sua nazione, Maria Comneno, com'essa si chiamava, notò un qualcosa muoversi fra gli alberi.
Il carrozziere, al cenno della principessa, si fermò, chiamando le guardie per andare a vedere cosa potesse essere. Le guardie, spavalde, scesero dalla carrozza ed andarono a verificare, per poi non fare più ritorno. Dalle frasche, poi uscirono degli streltzi, con in mano le teste mozzate delle due guardie della principessa.
Ella si era subito messa la mano alla cintura per afferrare lo stiletto, ma un brigante le strappò un pezzo d'abito, con annessa la cintura, negandole il gesto. Il povero carrozziere, intanto, se l'era data a gambe urlando, attirando l'attenzione di un predone, che, teso l'arco, lo trafisse con una freccia in mezzo agli occhi.
Maria, quindi, era sola in mezzo ad un manipolo di potenziali assassini, o, peggio, stupratori.
Pare che fossero proprio di quest'ultimo stampo, e quando procedettero a metterle un coltellino sul collo e a strapparle pezzi di abito, ne ebbe la conferma.
La poverina si sforzò di restare forte e di non piangere, per evitare a quei cani, con rispetto parlando per questi ultimi, la soddisfazione di farla crollare emotivamente.
Un suono di zoccoli ferrati, intanto, rieccheggiò nell'aere.
Un gruppo abbastanza nutrito di Chevaliers, con a capo un uomo dall'armatura scintillante, assaltò il gruppo di banditi, gridando frasi intimidatorie con accento francese molto marcato.
I criminali andarono subito in fuga, inseguiti dai cavalieri corazzati europei.
Il comandante del manipolo, però, non voleva scappare a mani vuote. Prese la fanciulla per i capelli e fece per portarla con sè, ma, pronto, il comandante dei cavalieri sguainò la spada, decapitando direttamente estraendo la spada dal fodero il verme.
Quando tutto fu finito, pulì la spada dal sangue, la gettò per terra, si avvicinò, togliendosi l'elmo, a Maria, dicendole:
-Madamoiselle?-
Ella non ce la fece più e si mise a piangere.
Il nobile francese si impietosì alquanto, si inchinò e la prese in braccio. Notando una piccola aquila bicefala cucita in un lembo del vestito, si rese conto di che rango, e di che impero, fosse quella ragazza. Attinse a quello che sapeva di greco, riuscendo a domandarle il nome.
-Maria Comneno,- ella disse, con occhi lacrimanti- figlia di Manuele I. Sono stata inviata qui per un matrimonio... Geza, mi pare si chiamasse il mio promesso...-
-Allora dovremo muoverci. Il sole sta per tramontare.-
Sempre con la fanciulla in braccio, il francese si avviò verso la carrozza, ormai vuota.
Maria chiese il nome del suo salvatore.
-Robert Capeto, discendente del re Ugo Capeto, di sangue reale Franco e per il momento figlio cadetto.-
Robert pose la dama sulla carrozza, e fece per salire, quando un soldato attirò la sua attenzione con un biglietto in mano.
Robert lo lesse.

Ecco il pagamento. Fate ciò che vi ho chiesto, e mi raccomando, che sia un lavoro pulito, non fermatevi a fare nefandezze varie. La voglio morta subito. Gèza Arpad
-Madamoiselle, c'è qualcosa che dovreste vedere.-
Maria, ormai completamente calma, prese la lettera e la lesse.
Dopo averla letta, la depose sul posto a sedere accanto a se.
-Non sembrate scossa.-
-No, al contrario. Un po' me l'aspettavo, tra gli Ungheresi e noi non è mai corso buon sangue, fino ad adesso. In verità vi dico che sono felice, finalmente hanno un casus belli.- disse, emettendo un ridolino deliziato subito dopo.
Roberto rimase in silenzio, a braccia conserte, ammirando l'intelligenza e il coraggio di quella donna che si stagliava davanti al sole del tramonto dinanzi a lui.
Ne era attratto, e non sapeva spiegare il perché. I suoi occhi verdi, venati di castano, gli trasmettevano una affinità unica, e lo stesso valeva per lei.
Probabilmente sarà stata la concitazione del momento, ma in quel momento i due si sentivano parte di un disegno divino.
-Beh, un matrimonio è saltato, Mademoiselle. Avete idee sul prossimo pretendente?-
-Non saprei, magari potrebbe essere un uomo alto, robusto, di capelli castani e di occhi neri, e con un'armatura scintillante, e un destriero focoso...uno come voi, signore.-
-Ah, ma io SONO uno come me.-
Risero sommessamente insieme, mentre uno scudiero, improvvisato cocchiere, guidava la carrozza sotto la fioca luce del sole oltre le montagne, alla ricerca della locanda più vicina.





Estate, Amaseia, 1181

-Non so più cosa fare con lui. E' totalmente fuori di senno.-
Alessio V girava avanti e indietro nel palazzetto di Amaseia con l'anima in pena. Non sapeva più che fare. Dopo aver preso d'assedio ed espugnato Cesarea, dove si era guadagnato il soprannome di "Il Crociato", per via della cicatrice a forma di croce sul petto, era tornato dall'amico Niceforo Paleologo in visita ad Amaseia, ma, ahilui, non era più lo stesso. Era venuto a sapere che era impazzito da un anno a quella parte, per la morte dell'attendente, e amico, Toros l'Armeno.
A nulla son valsi i discorsi dei parenti e le cure del medico, la lenta discesa nella follia di Niceforo era ormai completa.
Parlava da solo, faceva versi inverecondi, e certe volte si scopava pure cuscini, alberi o animali. E addirittura, qualche volta, si menomava le braccia con cocci di vetro, spaccando le finestre con una testata.
-Perché, Niceforo, perché...?-si chiese camminando -Avevi un futuro davanti...e sfortuna vuole che ti abbiano associato al trono per volere della tua famiglia, maledetti sciacalli...-
Alla fine, decise di andare a fare una cavalcata per calmarsi, come era suo solito fare, del resto. Ma la cavalcata avrebbe dovuto attendere. Un esercito di Turchi aveva cinto d'assedio la città.
-Dannazione!- imprecò, e si voltò a dare l'allarme e a chiamare la guarnigione.
Fuori dalle mura, intanto, i Turchi non avevano neanche fatto in tempo ad accamparsi, che già avrebbero dovuto prendere le armi.
Centinaia di Artukogullari e Olçuklular, e molti Fursan corazzati attendevano la Guardia Varangiana e gli Archontopuloi con a capo Alessio, che subito attaccarono battaglia. Nel frattempo, da dentro le pareti del palazzetto, Niceforo, vedendo gli stendardi blu sventolare fuori, impazzì di dolore e rabbia, si vestì con l'armatura, prese la sua spada, e corse fuori.
Alessio, nel frattempo, stava abbattendo gli ultimi Fursan superstiti alle numerose salve di frecce che i Trapezuntioi lanciavano, mentre la fanteria ancora dava battaglia aspramente alla Guardia, forte della superiorità numerica rispetto ai guerrieri del Nord. Non poteva quindi aspettarsi l'uscita di Niceforo, che, furente, aveva iniziato a menare fendenti a destra e a manca, senza criterio, come un elefante imbizzarrito.
Alessio lo vide troppo tardi. Mentre era immerso in una furia omicida senza eguali, un artukogullaro lo immobilizzò, lo trascinò lontano dagli altri, e sfruttando come un codardo la sua infermità chiamò altri cinque barbari, iniziando a mutilarlo senza pietà.
La proverbiale rabbia di Alessio si impossessò di lui, le sue narici fumanti, la sua bocca impastata e gli occhi iniettati di sangue. Iniziò ad uccidere e a far scappare molti soldati Seljuk, seguiti a ruota dai cavalieri romei. Tutto, però, fu inutile.
Niceforo era morto orribilmente. Scendendo di scatto e quasi cadendo da cavallo, Alessio prese il corpo martoriato e ridotto a un manichino insanguinato del suo amico, e urlò animalescamente di dolore, piangendo, mentre già le prime mosche si posavano sulla sua salma.
I soldati provarono a portarlo via dal corpo, per evitare che il loro generale si infettasse, ma senza successo, in quanto esso si divincolava e, spesso, finiva per buttare a terra i suoi uomini.
Smise da solo quando il sole segnava ormai il mezzo giorno, rientrando grondante di lacrime e sangue, maledicendo la stirpe degli arabi selvaggi e il loro creatore.
--------------------------------------------------------------
"Basileus Basileon, Basileuon Basileuonton"
"Re dei Re, Regnante dei Regnanti"
"Βασιλεύς Βασιλέων, Βασιλεύων Βασιλευόντων"

"Non c'è un cristiano, qui, disposto a prendersi la mia testa?"
-Costantino XI Paleologo, poco prima di spirare

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà."
-Detto della Prima Guerra Mondiale su Instanbul
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:39. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com