Medieval 2 Total War
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l'ordine dei Nizariti

Ultimo Aggiornamento: 16/05/2017 19:39
12/02/2010 14:58
 
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Principe
Gli adepti venivano inquadrati nei vari gradi della setta, da novizio a Gran Maestro, secondo il loro livello d'istruzione, di affidabilità e di coraggio, seguendo un piano intensivo di indottrinamento e di addestramento fisico.
Ḥasan terrorizzava i nemici attraverso gli omicidi individuali: membri della setta venivano inviati, singolarmente o a piccoli gruppi, con la missione di uccidere una persona importante. Le esecuzioni, per impressionare di più, erano condotte in pubblico, nelle moschee, preferibilmente il venerdì, giorno sacro dell'Islam. Di solito gli Assassini ( fidāʾī ) erano uccisi sul fatto. La serenità con cui si lasciavano massacrare fece pensare ai contemporanei che fossero drogati con hashish, donde l'appellativo di hashīshiyyūn o hashashīn (= mangiatori d'erba), che produrrà il termine Assassini.
Nel 1094, alla morte del Imām fatimida del Cairo, al-Mustanṣir bi-llāh, si aprì una guerra tra i due figli Nizār e Mustaʿlī per la successione. Ḥasan si schierò con Nizār, ma i partigiani di quest'ultimo furono sconfitti in Egitto: fu la rottura tra gli ismailiti di Alamūt e tutti gli altri (da qui il termine Nizariti). Sotto il severo governo di Ḥasan comunque i Nizariti prosperarono.
I Turchi selgiuchidi, che regnavano sull'Iran sunnita, costituivano tuttavia una minaccia costante. Essi intrapresero diverse campagne militari contro i Nizariti, ma senza grandi successi. Per reazione, Ḥasan aprì la campagna di esecuzioni mirate contro capi politici e militari. Una delle prime vittime fu il visir dei sultani selgiuchidi Niẓām al-Mulk, nel 1092.
Circa un secolo dopo, durante la Terza crociata, membri della setta degli Assassini cercarono di assassinare anche Saladino, all'assedio di Aleppo (22 maggio 1176).
Ḥasan-i Ṣabbāḥ morì ad Alamūt nel 1124. Gli successe il suo luogotenente Bozorg-ummīd (Grande speranza) e poi il figlio di questi, Muḥammad I, nel 1138. La lotta contro i selgiuchidi proseguì in modo intermittente, con altri assassinî, tra cui quello del califfo abbaside al-Mustarshid nel 1135, e poco dopo di suo figlio al-Rāshid nel 1136.
Nel 1162 Hasan II successe a suo padre Muhammad I e sconvolse totalmente le idee religiose dei Nizariti. Durante il Ramadan del 1164 annunciò, nel nome dell' Imam nascosto, la Resurrezione (qiyāma) ed abrogò la Legge islamica, particolarmente per il divieto di bere vino e per l'obbligo del digiuno. Il suo regno fu breve: fu assassinato 18 mesi dopo da un oppositore della nuova dottrina.
Suo figlio Muhammad II consolidò la nuova fede, giungendo a proclamarsi discendente diretto di Nizār, cosa che avrebbe fatto di lui un Imām.
Dopo la morte di suo padre nel 1210, Hasan III pose fine a questa eresia e restaurò la Sharīʿa. Tuttavia, a differenza dell'epoca di suo padre, i Nizariti si conformarono al rito sunnita, abbandonando lo sciismo.
In Iran, dopo il regno dell'instabile e violento Imām Muhammad III fino al 1255, suo figlio Khur-Shāh si trovò a fronteggiare un nemico temibile: l'armata mongola guidata da Hulagu Khan, nipote di Gengis Khan, lanciata alla conquista del Vicino e Medio Oriente.
Nonostante diversi infruttuosi tentativi di assassinio, le truppe di Hulagu assediarono il castello dove Khur-Shāh si era rifugiato ed egli finì per arrendersi, morendo lungo la via per la Mongolia. Malgrado una sporadica resistenza, gli altri castelli caddero o deposero le armi. Alamūt fu raso al suolo e la sua preziosa biblioteca andò distrutta.
Molti nizariti furono massacrati, compresa tutta la famiglia dell'Imām, tranne un figlio di Khur-Shāh che si riuscì a portare al sicuro per garantire la successione dell'Imām.

Ergo direi che il capofazione dovrebbe essere anche imam...praticamente in gioco dovrebbe essere come figura un equivalente del Papa.

io preferirei vedeli come fazione ombra che dargli da subito Masayaf, altrimenti se io giocassi per esempio con i siriani o i crociati non ci penserei mezzo secondo ad annientare la loro fazione prendendone il castello prima che si rendano pericolosi...dare un territorio in partenza ad entità così evanescenti rende troppo facile la loro eliminazione...



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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