Medieval 2 Total War
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Armi e armature dal 1500 alla battaglia di Pavia (1525)

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2010 18:07
14/02/2010 17:45
 
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Roncone (ted. Rossschinder)
Arma in asta del fante che risale al 1200; la forma ora nota è del 1400. Nella figura un roncone semplice e un roncone doppio.
14/02/2010 17:46
 
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Schiavona (fr. Schiavone)
Spada a lama larga e pesante di solito a due fili con tipico fornimento ingabbiato. Arma da cavallo in uso nella Rep. veneta dal 1500 in poi.
14/02/2010 17:47
 
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Scorpione
Roncone atipico derivato dall’alabarda e tipicamente italiano. Il nome è moderno.
14/02/2010 17:52
 
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Scure e accetta (vedi anche Accetta)
L'accetta è più piccola della scure e è ben diversa dall'attrezzo; essa rimane in uso per l'uomo d'arme fino al 1700 nelle guerre contro i turchi. A: Accetta; C: Scure d'arme. G: Scure da guastatore.

B: Accetta; D: Scure d'arme; E: Accetta alla siciliana; Steigerhacke

Scure d’arme (ingl. Beaked axt)
Scure da combattimento con lama e penna ad essa opposta.
14/02/2010 17:55
 
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Spadona a due mani (fr. Épée à deux mains; ted. Zweihänder)
Spada di grandi dimensioni con lama a fili paralleli e punta. Compare nel 1400 per combattere contro alabarde e picche troncandone l'asta. Molto usata dalla fanteria svizzera e tedesca che la portava sulla spalla. Nei secoli successivi anche con lama a biscia.
14/02/2010 17:57
 
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Spiedo (fr. Épieu; ted. Spiess; talvolta Flügellanze)
Per lo Spiedo alla bolognese vedi immagine sotto Partigiana. A: Angone; B: Spiedo franco; C: longobardo; D: Lanciotto; E,F: Spiedo; G Chiaverina; H: Lancione. (Ill. De Vita).

A, B: Spiedo da guerra; C, D: Spiedo alla furlana (ted. Spetum); E: Brandistocco.
14/02/2010 18:00
 
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Armi in asta
1) Spiedo dei lanzichenecchi, 1550; 2) Picca, 1660; 3) Lancia, 1500; 4 ) Spiedo da caccia, 1600; 5) Buttafuoco, 1700; 6) Falcione, 1550; 7) Partigiana, 1600; 8) Alabarda, 1520; 9) Alabarda, 1650; 10) Roncone, 1650; 11) Mazzapicchio, 1500; 12) Berdica.
14/02/2010 18:05
 
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Due moschettieri e sullo sfondo un picchiere, francia, 1595 ca
14/02/2010 18:16
 
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L’alabarda arma regina dei Lanzi
A differenza degli svizzeri, i Lanzichenecchi usavano, nei combattimenti, l’alabarda anziché la picca che, in mano ad un soldato ben addestrato, era veramente un’arma terribile.
Costituita da un manico di legno, dalla lunghezza variabile tra i 120 e 180 cm, sulla cui sommità era infissa una lama tagliente simile ad una scure e dotata di una punta superiore e di un uncino collocato nella parte posteriore.
Differentemente dalla ingombrante picca svizzera, essa poteva essere usata sia come stocco (perforante) sia come botta (tagliante – fratturante) o strappante, era usata sia per il combattimento tra fanti che tra fanti e cavalieri.
Le tattiche di combattimento
L’adozione d’armi diverse, comportava anche l’impiego di "nuove" tattiche ed i Lanzichenecchi, in questo, furono maestri. Riscoprono l’ordinamento compatto, forte ma estremamente agile, manovriero e tipico delle antiche legioni imperiali romane, dividendo l’armata in formazioni più piccole, anch’esse agili e manovriere, composte da compagnie d’uomini ben affiatati.
Il comando di queste formazioni era affidato alla nuova figura dell’Ufficiale subalterno ed ai suoi sottoposti, proprio come il centurione romano e l’optio di 1500 anni prima.
Questi ufficiali subalterni garantiranno per lunghi secoli la continuità della linea di comando anche in situazioni critiche esprimendo con direttive personali, ma rispettose della strategia del comandante supremo, la necessaria flessibilità tattica sul campo come ottimale risposta alle necessità tattiche locali.
Dopo 15 secoli la legione romana torna sui campi di battaglia grazie alle sue tattiche e servizi logistici sempre attuali. In questo contesto la cavalleria vede un pesante ridimensionamento dovuto in primo luogo alle innovative tattiche della fanteria ed in secondo luogo all’introduzione delle armi da fuoco portatili, efficaci, leggere e meno costose, quali l’archibugio ed il moschetto.
Il cavaliere si deve corazzare sempre più pesantemente e con lui anche il destriero riducendo così la velocità d’azione e limitandola solamente ad azioni aggiranti o di locale sfondamento delle linee avversarie.
Il rinascimento, pertanto, grazie a Massimiliano I° ed ai suoi Lanzichenecchi, segna la rinascita di un esercito stabile e professionale. Le guerre non saranno più le stesse: ordine, disciplina e flessibilità tattica consentiranno anche a formazioni relativamente piccole di riportare grandi successi strategici ed in battaglia.
Nomi come Giovanni dalle Bande Nere o Giovanni L’Acuto, nome italianizzato di John Awhkeye mercenario inglese che stabilitosi in Italia fondò la "compagnia bianca", evocano ancor oggi nella mente di storici e non, gloriose gesta consegnando i loro nomi alla storia.

L'abbigliamento dei Lanzichenecchi
L’abbigliamento del soldato di quell’epoca seguiva un po’ la moda civile: calzoni di lana o pelle estremamente aderenti, quasi come calzamaglie, sopra i quali venivano indossate brache cortissime lunghe al massimo fino al ginocchio e contraddistinte da ampi spacchi, sbuffi e fiocchi al pari del corsetto, quasi sempre in cuoio tinto in vari colori e, nel caso del soldato, imbottito di crine di cavallo o feltro pressato a protezione parziale dei colpi di fendente.
Una protezione più efficace era costituita dalla "panziera" che lo proteggeva solo nella parte anteriore, mentre la schiena era protetta da un corsetto di cuoio bollito (questa strana protezione era dettata dal fattore risparmio sul costo e dal minor peso).
La parte superiore della gamba era raramente protetta da lamine metalliche sovrapposte, un po’ come il guscio di un gambero, mentre il capo era protetto, se così si può dire, da un cappello di pesante feltro rinforzato con strisce metalliche all’interno. Tale abbigliamento distingueva i Lanzi dagli italiani i quali adottavano una protezione più leggera per il corpo, mentre per il capo non mancava mai l’eccellente protezione metallica della borgognotta alla milanese.
[Modificato da LoSvizzeroVolante 14/02/2010 18:22]
14/02/2010 18:30
 
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Quadrato svizzero

Tattica difensiva all'origine della fama militare dei Conf. (Condotta di guerra). Nel XIV-XVI sec. i Conf. si servivano del quadrato sviz. per difendere la propria fanteria dagli attacchi della cavalleria. Le truppe venivano serrate a forma di quadrato e le linee esterne, equipaggiate di picche e di corazze pettorali, circondavano il nucleo composto da uomini armati di alabarde. Con le picche abbassate e solidamente impiantate nel terreno il quadrato sviz. formava una specie di riccio, in grado di fermare gli attacchi della cavalleria e di assorbire l'urto della fanteria nemica. In un momento successivo il quadrato sviz. si apriva e il nemico veniva annientato dall'offensiva degli alabardieri. Malgrado l'introduzione delle armi da fuoco portatili nel quadrato sviz., l'affermazione dell'artiglieria ne sancì la scomparsa dai campi di battaglia.
15/02/2010 20:25
 
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archibugio 1550-99
15/02/2010 20:29
 
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G1 - Early European Matchlock Musket.
15/02/2010 20:32
 
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Top: Italian musket with lever operated sear lock, 1580. Bottom: German musket with trigger operated sear lock, 1590
15/02/2010 20:36
 
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un collegamento ad un sito dettagliato sui gradi le unità dei lanzichenecchi
http://www.st-max.org/images-people.htm
16/02/2010 09:15
 
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Principe

picche e moschetti!! La mia combinazione preferita! ;)

bellissime le varietà della armi ad asta, complimenti
ottime anche le info sui lanzi
16/02/2010 10:45
 
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Pike and shot! Posto un collegamento a una pagina dell'associazione scannagallo sulle tipologie di scontro possibili in una battaglia '500esca:
http://www.scannagallo.com/gruppo%20storico%20scannagallo.pdf

Invito comunque a visitare il sito che ho consigliato all'inizio del topic: è ricco di informazioni e di foto ad alta risoluzione di armi, armature e vesti del periodo che ci interessa!
25/02/2010 18:07
 
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Picchiere svizzero 14-16 secolo

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