Medieval 2 Total War
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Armi e armature dal 1500 alla battaglia di Pavia (1525)

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2010 18:07
14/02/2010 18:16
 
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L’alabarda arma regina dei Lanzi
A differenza degli svizzeri, i Lanzichenecchi usavano, nei combattimenti, l’alabarda anziché la picca che, in mano ad un soldato ben addestrato, era veramente un’arma terribile.
Costituita da un manico di legno, dalla lunghezza variabile tra i 120 e 180 cm, sulla cui sommità era infissa una lama tagliente simile ad una scure e dotata di una punta superiore e di un uncino collocato nella parte posteriore.
Differentemente dalla ingombrante picca svizzera, essa poteva essere usata sia come stocco (perforante) sia come botta (tagliante – fratturante) o strappante, era usata sia per il combattimento tra fanti che tra fanti e cavalieri.
Le tattiche di combattimento
L’adozione d’armi diverse, comportava anche l’impiego di "nuove" tattiche ed i Lanzichenecchi, in questo, furono maestri. Riscoprono l’ordinamento compatto, forte ma estremamente agile, manovriero e tipico delle antiche legioni imperiali romane, dividendo l’armata in formazioni più piccole, anch’esse agili e manovriere, composte da compagnie d’uomini ben affiatati.
Il comando di queste formazioni era affidato alla nuova figura dell’Ufficiale subalterno ed ai suoi sottoposti, proprio come il centurione romano e l’optio di 1500 anni prima.
Questi ufficiali subalterni garantiranno per lunghi secoli la continuità della linea di comando anche in situazioni critiche esprimendo con direttive personali, ma rispettose della strategia del comandante supremo, la necessaria flessibilità tattica sul campo come ottimale risposta alle necessità tattiche locali.
Dopo 15 secoli la legione romana torna sui campi di battaglia grazie alle sue tattiche e servizi logistici sempre attuali. In questo contesto la cavalleria vede un pesante ridimensionamento dovuto in primo luogo alle innovative tattiche della fanteria ed in secondo luogo all’introduzione delle armi da fuoco portatili, efficaci, leggere e meno costose, quali l’archibugio ed il moschetto.
Il cavaliere si deve corazzare sempre più pesantemente e con lui anche il destriero riducendo così la velocità d’azione e limitandola solamente ad azioni aggiranti o di locale sfondamento delle linee avversarie.
Il rinascimento, pertanto, grazie a Massimiliano I° ed ai suoi Lanzichenecchi, segna la rinascita di un esercito stabile e professionale. Le guerre non saranno più le stesse: ordine, disciplina e flessibilità tattica consentiranno anche a formazioni relativamente piccole di riportare grandi successi strategici ed in battaglia.
Nomi come Giovanni dalle Bande Nere o Giovanni L’Acuto, nome italianizzato di John Awhkeye mercenario inglese che stabilitosi in Italia fondò la "compagnia bianca", evocano ancor oggi nella mente di storici e non, gloriose gesta consegnando i loro nomi alla storia.

L'abbigliamento dei Lanzichenecchi
L’abbigliamento del soldato di quell’epoca seguiva un po’ la moda civile: calzoni di lana o pelle estremamente aderenti, quasi come calzamaglie, sopra i quali venivano indossate brache cortissime lunghe al massimo fino al ginocchio e contraddistinte da ampi spacchi, sbuffi e fiocchi al pari del corsetto, quasi sempre in cuoio tinto in vari colori e, nel caso del soldato, imbottito di crine di cavallo o feltro pressato a protezione parziale dei colpi di fendente.
Una protezione più efficace era costituita dalla "panziera" che lo proteggeva solo nella parte anteriore, mentre la schiena era protetta da un corsetto di cuoio bollito (questa strana protezione era dettata dal fattore risparmio sul costo e dal minor peso).
La parte superiore della gamba era raramente protetta da lamine metalliche sovrapposte, un po’ come il guscio di un gambero, mentre il capo era protetto, se così si può dire, da un cappello di pesante feltro rinforzato con strisce metalliche all’interno. Tale abbigliamento distingueva i Lanzi dagli italiani i quali adottavano una protezione più leggera per il corpo, mentre per il capo non mancava mai l’eccellente protezione metallica della borgognotta alla milanese.
[Modificato da LoSvizzeroVolante 14/02/2010 18:22]
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