buondì
la descrizione del sri che avete messo è la bozza e non la stesura finale.
SACRO ROMANO IMPERO GERMANICO
Ci troviamo nel cuore del medioevo germanico, Federico I Barbarossa( nel 1155 ha circa trent'anni e regnerà fino al 1190) , succeduto a Corrado III di Svevia della casa di Franconia e Hohenstaufen (1138 - 1152), è da poco re di Germania, e ora, nell'anno del Signore 1155, si è fatto incoronare anche re d'Italia e imperatore del Sacro Romano Impero.
Il suo dominio, benchè esteso, non è immune dalle insidie e minacce alla sua autorità rappresentata dai potenti principi che dominano su vasti feudi appena iniziati a dissodare da moltitudini di coloni sassoni, franchi, lotaringi e fiamminghi, per ora fermi al di quà dell' Oder, ma già ansiosi di impadronirsi del miele della farina e dei pesci dei pagani slavi stanziati oltre i confini orientali. Fra questi feudatari i piu riottosi e potenti sono il marchese del Brandeburgo, Alberto l' Orso e il duca di Baviera e Sassonia, Enrico il Leone, quest' ultimo sarà in fine privato dei suoi feudi da Federico I Barbarossa, contrariato dal rifiuto di fornirgli i contingenti previsti dai suoi obblighi feudali per la quinta discesa in Italia, l' imperatore convocherà la dieta imperiale e nè smembrerà i domini fra vari signori, laici e eclesiastici (1180). Corrado di Schauenburg, altro importante feudatario - costretto nel 1157 da Enrico il Leone a cedere la promettente città portuale di Lubecca, fondata nel 1143 sopra un precedente insediamento slavo -, rivestirà meno importanza rispetto a Alberto l' Orso e Enrico il Leone nelle vicende che seguiranno la predicazione di Bernardo di Chiaravalle da Francoforte sul Meno (1147) contro le tribù dei vendi, popoli slavi pagani del nord. Lo stesso Federico I, negli intervalli dei suoi impegni italiani, compìe numerose spedizioni verso est, intervenendo negli affari interni della Polonia, il cui principe Boleslao IV (1157) ha rifiutato tributo e la usuale concessione di un contingente per le spedizioni italiane, l'attraversamento dell'Oder ci viene descritto con grande rilievo dall'imperatore stesso, in una lettera inviata all'abate Wibaldo di Corvey " Nell' ottavo giorno dell' Ascensione della Santa Vergine, noi, contro le aspettative dei polacchi, abbiamo passato con tutto il nostro esercito l'Oder {..} . Le città fortificate di Glogau e di Beuthen e molte altre ancora furono date alle fiamme per paura dei nostri colpi. E sebbene essi avessero riunito un' immensa armata grazie ai contingenti dei loro vicini, ruteni, prussiani e pomerani, presero la fuga davanti a noi".
In questa fase, il potere regio e imperiale tedesco è rappresentato dai sovrani della casa degli Staufer (da Corrado III, Federico I, Enrico VI a Federico II morto nel 1250), scarsamente radicati in Germania sono costretti a cedere una serie di diritti pubblici a favore dei principi locali, del cui aiuto hanno sempre bisogno per sostenere la loro avventurosa politica estera, italiana, mediterranea e imperiale. Una prova della scarsa attitudine degli Staufer a mantenere il controllo della Germania è per esempio, l'ampia concessione di diritti effettuata a favore di Enrico Jasomirgott, della casa dei Babenberg, che ottiene la trasformazione della marca (che era un feudo e dunque revocabile) d' Austria in ducato, ossia in un possedimento ereditario nella linea sia maschile che femminile (1156). Gli obblighi di assistenza militare all'imperatore saranno limitati ai territori confinanti con l'Austria; tutti i diritti pubblici all'interno dell'Austria saranno concessi al duca. Era, per i Babenberg, la ricompersa per essere stati per centocinquant'anni l'avamposto dei teutoni contro gli slavi e ungheresi nella valle del Danubio.
L'Impero presenta una peculiare debolezza nel proprio carattere elettivo, temperato tuttavia dalla tendenza dinastica della casata regnante. Sedici principi secolari e circa novanta principi ecclesiastici, tutti caraterizzati da un forte rilievo politico e alla diretta dipendenza feudale dell'imperatore, garantiscono un vincolo che attenua e simultaneamente garantisce il possesso di vasti possedimenti. La qualità di principe dell'Impero assume così un significato giuridico e implica da un lato fedeltà e servizi vassallatici e d'altro lato la partecipazione alla suprema responsabilità della direzione dell'Impero. Questo carattere costituirà il fondamento giuridico della sovranità territoriale di ogni principe del corpo germanico fino al XVIII secolo.
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oltre ad aver aggiustato un passaggio ho solo aggiunto la parte finale, per il resto lavoro eccellente come al solito,