Bellum Crucis-Ricerca storica e assegnazione regioni.

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Lan.
00lunedì 24 gennaio 2011 13:02
Ave gente!

In seguito alla discussione nata sull'assegnazione di terre in Nord Italia a SRI e Lega dei Comuni, da un'idea di Branca apro questo topic per discutere e fare tutti insieme un lavoro di ricerca riguardo i proprietari più o meno legittimi di regioni ribelli e contese.

L'obiettivo? Vedere quanto la situazione storica si discosta dalla nostra mappa e valutare se certe situazioni storiche possono essere utili ai fini di bilanciamento e gameplay. [SM=x1140522]
Il Cavaliere Verde
00lunedì 24 gennaio 2011 13:06
Molto interessante!
Se può essere di aiuto c'è questa vecchia discussione in Saga riguardante i generali ribelli.

mtwitalia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Capisco che molte informazioni andrebbero approfondite con fonti migliori, ma almeno può essere una base di partenza...
Lan.
00lunedì 24 gennaio 2011 13:08
Re:
Il Cavaliere Verde, 24/01/2011 13.06:

Molto interessante!
Se può essere di aiuto c'è questa vecchia discussione in Saga riguardante i generali ribelli.

mtwitalia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Capisco che molte informazioni andrebbero approfondite con fonti migliori, ma almeno può essere una base di partenza...




Ottima! E già ci sono i frutti grazie a quei geniacci dei modders.

Difatti, durante una crociata in Egitto, è comparso a un certo punto, a Kom Ombo nientemeno che Moses Georgios, sovrano di Makuria. In pratica ero a un palmo da incontrare il candidato numero 1 al mitico Prete Gianni. [SM=g27962]
Lan.
00lunedì 24 gennaio 2011 19:01
Bando alle ciance, cominciamo a metterci al lavoro. Partiamo dalla penisola italica dunque, fulcro dello scenario della nostra mod e già trattata dalla discussione "Impero vs Comuni".

Regioni ribelli attuali: Asti, Genova, Verona, Bologna, Ancona, Firenze, Alghero, Spoleto, Bari.

Asti: come abbiamo appena convenuto, nel 1155 c'era l'esercito crucco in forze nella città e per il Piemonte, assieme al fido Marchese del Monferrato. La sua collocazione dovrebbe quindi andare al SRI, magari inserendo un malus di malcontento nei turni iniziali e, perché no, un generale che sia nientemeno che il Marchese stesso.

Genova e Alghero: i territori della Superba di allora. Per dare giustizia a un'entità comunque presente e in ascesa, possiamo discutere riguardo il dotarla di eserciti piuttosto potenti, così che non venga pappata subito. [SM=g27964]

Verona: qui la faccenda comincia a farsi più complicata. Sede del Marchesato omonimo, la città in quegli anni da il via a diversi scontri con l'Impero, dando prima vita a una lega veronese con altre città del Veneto per poi confluire nella Lega dei Comuni Lombardi. D'altro canto il Marchesato è stato di solito fortemente legato all'Impero e alla realtà germanica. Concludo sottolineando come un'ipotetica assegnazione di Verona ai comuni darebbe la possibilità di sbarazzarsi di Lugano, che si potrebbe declassare a forte (o eliminare del tutto avendo Como a due passi come porta per l'Italia), liberando uno slot regione da piazzare in futuro.

nel 1164 d.C. la città si ribella apertamente e costituisce con Vicenza, Padova e Treviso la Lega Veronese, seguita poi dalla Lega Lombarda, che nel 1167 si uniscono formando la cosiddetta Concordia

Ecco invece un testo un poco più approfondito riguardo i rapporti tra la città scaligera e il Barbarossa

www.veronissima.com/sito_italiano/html/storia-di-verona-il-barbaro...

Escludendo quindi un assegnazione all'Impero, dato che ai tempi non era proprio aria, la scelta è tra Comuni e lasciarla "ribelle". Personalmente opto per la prima, in quanto parliamo di una regione che ha aderito da subito alla Lega, anzi, l'ha in qualche modo, "anticipata".

Bologna: discorso abbastanza simile a quello di Verona. La città bolognese, oltre a Parma e ad altre realtà romagnole, entra nel 1167 tra i comuni aderenti alla Lega dei Comuni. E' parte della Lega nella stessa misura in cui lo sono i comuni lombardi.

Qui però c'è un grosso ma da considerare. Tra i comuni della concordia, rientrano nientepopodimeno che Genova e Venezia. Ora, è chiaro che in questi due casi ci troviamo a un'alleanza di realtà consolidate e indipendenti, che tra l'altro non giocarono neppure un ruolo cruciale nella lotta contro il Barbarossa. Bisognerebbe quindi verificare il peso che rispettivamente Verona e Bologna hanno giocato contro Federico I per valutare la loro entrata tra le fila della fazione dei comuni, nonché quanto fosse di fatto forte il legame tra queste realtà e gli altri comuni della Concordia, Milano in primis.
Va detto ad esempio che la Lega venne ricreata più volte, quando un'Imperatore era intenzionato ad impicciarsi troppo negli affari italiani. Di queste successive riunioni non mi risulta che Genova e Venezia ne facessero ancora parte.
Tradotto ai fini della mod si dovrebbe inoltre mettere un'alleanza tra fazione dei comuni e Repubblica di Venezia.

Ancona: la città nel preciso momento in cui parte la mod è occupata da una forza militare bizantina. Tuttavia non dureranno molto e pochi anni dopo la Marca sarà assediata dalle forze del Barbarossa, riconoscendo alla fine il potere Imperiale con una formale sottomissione, con tributi e tutto il corollario del caso.
Dato che la Marca si difese da sola, senza aderire a nessuna associazione, dovrebbe essere ribelle.

Fine prima parte. [SM=g27964]
L.basil
00lunedì 24 gennaio 2011 19:28
Molto interessante la tua analisi. Devo ammettere che non so molto delle dinamiche politiche italiane in quel periodo, però secondo me se si dovesse far alleare milano con venezia allora si dovrebbe mattere l'impero già in guerra con milano e così via per tutte le fazioni.
Quindi secondo me è meglio lasciare le relazioni diplomatiche neutre così come stanno. Per il resto credo sia tutto condivisibile; io però lascerei Bologna ribelle.
Per il delfinato che si fa? Si da all'impero o ribelle?
Lan.
00lunedì 24 gennaio 2011 19:34
Re:
L.basil, 24/01/2011 19.28:

Molto interessante la tua analisi. Devo ammettere che non so molto delle dinamiche politiche italiane in quel periodo, però secondo me se si dovesse far alleare milano con venezia allora si dovrebbe mattere l'impero già in guerra con milano e così via per tutte le fazioni.
Quindi secondo me è meglio lasciare le relazioni diplomatiche neutre così come stanno. Per il resto credo sia tutto condivisibile; io però lascerei Bologna ribelle.
Per il delfinato che si fa? Si da all'impero o ribelle?




Il Delfinato era stabilmente all'Impero da secoli, da quando il Regno di Arles venne assimilato alla corona imperiale. Perdipiù un anno dopo lo start date l'Imperatore convola a seconde nozze con una principessa della casata borgognona, pappandosi perciò la parte orientale della regione di Borgogna. Per la stessa ragione si potrebbe discutere della Provenza, che era inglobata al delfinato sotto il Regno di Arles come dominio imperiale, ma che un decennio dopo viene associata alla Corona di Aragona grazie alla politica dell'allora sovrano che diventa anche Duca di Provenza. [SM=g27964]
Romolo Augustolo
00lunedì 24 gennaio 2011 20:16
e per il rossiglione? si affida all'aragona per darle continuità territoriale?
bobbysands90
00lunedì 24 gennaio 2011 20:17
Devil 14.87
00lunedì 24 gennaio 2011 20:19
Come ci ha ben spiegato Weltschmerz, Asti sarebbe, nel 1155, nelle mani dell'Impero. In quello stesso anno viene saccheggiata e mezza rasa al suolo, senza tanti complimenti, con la complicità del Monferrato. Tuttavia, nonostante questo avvenimento, ancora non sono convinto che lasciare Asti all'Impero sia la scelta più corretta. Mi spiego. La verità è che Asti si è sottomessa all'autorità dell'Impero, ma non è effettivamente entrata a far parte dell'impero. Non c'è stata alcuna annessione. Ovvero, le truppe imperiali non sono rimaste a presidiare la città. Non sono arrivati amministratori tedeschi a gestirla e governarla, al posto di chi la guidava prima. Questa, a me, non sembra affatto una conquista. Si è trattata di una spedizione punitiva, dal valore esemplare; nient'altro che un episodio nel quadro del conflitto Impero-comuni. Barbarossa voleva, pragmaticamente, obbedienza, un atto di formale sottomissione, non potendo pretendere di più vista l'instabile situazione del nord Italia, e la lontananza del territorio da quelli tedeschi. Con una dimostrazione di forza ha voluto mettere in chiaro le cose, quando ancora aveva propositi egemonici. Credo proprio che nessun astigiano, dopo il 1155, si sentisse tedesco, e che nessun tedesco considerasse Asti tedesca. Il cambio dei rapporti successivi, diventati filo imperiali, significa solo che Asti ha fatto buon viso a cattivo gioco, per non rischiare un nuovo conflitto che non poteva, da sola, affrontare. E infatti com'è girato il vento, non deve certo essersi fatta pregare per entrare nella lega comunale.
Temporanee e casuali comunanze d'intenti non bastano per unire sotto un'unica volontà territori tanto lontani e diversi. Credo sia difficile da mettere in discussione la sostanziale autonomia di Asti.
bobbysands90
00lunedì 24 gennaio 2011 20:25
se si vuole aggiungere un ulteriore dettaglio storico a questo mod spettacolare si può cambiare l'insediamento di alghero con sassari che nel 1155 era sotto la dominazione pisana.e se genova dovesse vincere il sondaggio per BC dopo 100 sassari sarebbe un suo insediamento.
brancaleone da norcia
00lunedì 24 gennaio 2011 21:06
Re:
bobbysands90, 24/01/2011 20.25:

se si vuole aggiungere un ulteriore dettaglio storico a questo mod spettacolare si può cambiare l'insediamento di alghero con sassari che nel 1155 era sotto la dominazione pisana.e se genova dovesse vincere il sondaggio per BC dopo 100 sassari sarebbe un suo insediamento.



per sassari non ero sicuro, per questo misi alghero che sapevo essere all'epoca un feudo dei doria.


Lan.
00lunedì 24 gennaio 2011 21:33
Re:
Devil 14.87, 24/01/2011 20.19:

Come ci ha ben spiegato Weltschmerz, Asti sarebbe, nel 1155, nelle mani dell'Impero. In quello stesso anno viene saccheggiata e mezza rasa al suolo, senza tanti complimenti, con la complicità del Monferrato. Tuttavia, nonostante questo avvenimento, ancora non sono convinto che lasciare Asti all'Impero sia la scelta più corretta. Mi spiego. La verità è che Asti si è sottomessa all'autorità dell'Impero, ma non è effettivamente entrata a far parte dell'impero. Non c'è stata alcuna annessione. Ovvero, le truppe imperiali non sono rimaste a presidiare la città. Non sono arrivati amministratori tedeschi a gestirla e governarla, al posto di chi la guidava prima. Questa, a me, non sembra affatto una conquista. Si è trattata di una spedizione punitiva, dal valore esemplare; nient'altro che un episodio nel quadro del conflitto Impero-comuni. Barbarossa voleva, pragmaticamente, obbedienza, un atto di formale sottomissione, non potendo pretendere di più vista l'instabile situazione del nord Italia, e la lontananza del territorio da quelli tedeschi. Con una dimostrazione di forza ha voluto mettere in chiaro le cose, quando ancora aveva propositi egemonici. Credo proprio che nessun astigiano, dopo il 1155, si sentisse tedesco, e che nessun tedesco considerasse Asti tedesca. Il cambio dei rapporti successivi, diventati filo imperiali, significa solo che Asti ha fatto buon viso a cattivo gioco, per non rischiare un nuovo conflitto che non poteva, da sola, affrontare. E infatti com'è girato il vento, non deve certo essersi fatta pregare per entrare nella lega comunale.
Temporanee e casuali comunanze d'intenti non bastano per unire sotto un'unica volontà territori tanto lontani e diversi. Credo sia difficile da mettere in discussione la sostanziale autonomia di Asti.



Ma il concetto di nazionalità, di sentirsi tedeschi, mi sembra davvero prematuro. L'Impero era ancora visto, dai nobili, dai sovrani, dai sudditi, come un'entità che andasse oltre il concetto di rappresentare un "popolo". Ci vorranno secoli prima che tale concetto crollò di fronte all'ascesa delle monarchie nazionali.
Perciò non penso che Asti, o altre regioni in Italia, in Francia Orientale, in Boemia e oltre l'Oder si ponessero problemi di "etnia". Erano sudditi di un sovrano che per inciso, rivendicava l'intera cristianità, basta vedere poi cosa accadrà un secolo più tardi con lo stupor mundi.
In particolar modo l'Italia, in quanto terra originaria dei romani, era considerata parte integrante da parte dei vari sovrani del SRI, altro che terra straniera!
Detto ciò, sappiamo quanto in realtà i domini dei reami feudali fossero abbastanza labili e soggetti ai capricci del nobile di turno. Non credo che il Monferrato, in quanto zona "italiana" sia per forza meno fedele dei feudatari tedeschi, anzi. Certo, la posizione del Marchese allora forse era più dovuta dal calcolo politico, ossia avere l'appoggio crucco per imporsi sui comuni, intanto però era tra i feudatari più fidati. Come ho già detto, il Piemonte era forse più "sicuro" per l'Imperatore che certe zone della Germania settentrionale in mano ad Enrico il Leone. XD
In conclusione poi, ci troviamo di fronte a una vera e propria invasione. Allo start date l'Impero c'era, sia con l'esercito e l'Imperatore in persona, sia tramite un suo feudatario. Asti non tornerà davvero autonoma fino alla fine delle guerre tra Lega ed Impero, ma in questo caso saremo troppo in là rispetto all'inizio del mod.
Non ragioniamo da moderni italiani. In quei tempi per i nostri avi c'era da decidere sostanzialmente, come sovrano desiderabile, tra Imperatore, Papa o governo cittadino. Il Nord Italia soprattutto era profondamente legato alle sorti del SRI, e mai come allora era, culturalmente e politicamente vicino alla Germania.
Glauco vincitore
00lunedì 24 gennaio 2011 22:46
Lan, +1 per i tuoi vari interventi.

Tornando al tema principale, che ne direste se suddividessimo l'indagine storica in base a zone geografiche?
Intendo dire, perché non costituiamo delle macro regioni (es. province ribelli italiane, province ribelli francesi, etc.)? Così il lavoro si diluisce in più tronconi e si velocizza. Ovviamente senza incasinare il topic, o è un macello.
Devil 14.87
00lunedì 24 gennaio 2011 23:43
Re: Re:
Lan., 24/01/2011 21.33:



Ma il concetto di nazionalità, di sentirsi tedeschi, mi sembra davvero prematuro. L'Impero era ancora visto, dai nobili, dai sovrani, dai sudditi, come un'entità che andasse oltre il concetto di rappresentare un "popolo". Ci vorranno secoli prima che tale concetto crollò di fronte all'ascesa delle monarchie nazionali.
Perciò non penso che Asti, o altre regioni in Italia, in Francia Orientale, in Boemia e oltre l'Oder si ponessero problemi di "etnia". Erano sudditi di un sovrano che per inciso, rivendicava l'intera cristianità, basta vedere poi cosa accadrà un secolo più tardi con lo stupor mundi.
In particolar modo l'Italia, in quanto terra originaria dei romani, era considerata parte integrante da parte dei vari sovrani del SRI, altro che terra straniera!
Detto ciò, sappiamo quanto in realtà i domini dei reami feudali fossero abbastanza labili e soggetti ai capricci del nobile di turno. Non credo che il Monferrato, in quanto zona "italiana" sia per forza meno fedele dei feudatari tedeschi, anzi. Certo, la posizione del Marchese allora forse era più dovuta dal calcolo politico, ossia avere l'appoggio crucco per imporsi sui comuni, intanto però era tra i feudatari più fidati. Come ho già detto, il Piemonte era forse più "sicuro" per l'Imperatore che certe zone della Germania settentrionale in mano ad Enrico il Leone. XD
In conclusione poi, ci troviamo di fronte a una vera e propria invasione. Allo start date l'Impero c'era, sia con l'esercito e l'Imperatore in persona, sia tramite un suo feudatario. Asti non tornerà davvero autonoma fino alla fine delle guerre tra Lega ed Impero, ma in questo caso saremo troppo in là rispetto all'inizio del mod.
Non ragioniamo da moderni italiani. In quei tempi per i nostri avi c'era da decidere sostanzialmente, come sovrano desiderabile, tra Imperatore, Papa o governo cittadino. Il Nord Italia soprattutto era profondamente legato alle sorti del SRI, e mai come allora era, culturalmente e politicamente vicino alla Germania.

Abbi pazienza, ma non ho mai usato la parola 'nazionalità', e per motivi che tutti sappiamo. Oggi siamo troppo portati a ragionare per Stati, è vero, ma non significa che all'epoca non ci fosse qualcosa di 'simile'. La psicologia sociale è, in qualunque epoca, strutturata a compartimenti, e non si può ignorare il 'sentimento di appartenenza', che sia un a un re o a una città, di un popolo. Per questa identificazione non sono tanto utili i parametri oggettivi, percepibili dall'esterno (come la lingua, il costume, gli usi particolari), ma va adottato piuttosto un criterio soggettivo, partendo dall'assunto che un individuo appartiene realmente a un'etnia quando acquisisce piena coscienza di essere membro di essa. Tale sentimento di appartenenza può beninteso manifestarsi anche attraverso l'adozione di segni esteriori, caratterizzanti il gruppo di cui si fa parte, ma muove in ogni caso da un elemento psicologico, interiore.
Quindi, in base alle teorie di Wenskus (che ho adesso brevemente riassunto), penso di poter dire che ci fosse una profonda e incolmabile differenza fra un qualunque abitante dei ducati di Sassonia, di Svevia, di Baviera, di Lorena, o delle numerose marche tedesche, con un qualunque cittadino astigiano. Per questo, insomma, dico che può avere senso una fazione tedesca con regioni che si sentono tedesche, legate da un'infinità di vincoli più o meno diretti, mentre non ha molto senso aggiungergli altre regioni che, ovviamente, non si sentivano affatto tedesche, e non avevano nessuna intenzione di diventarlo (come dimostrano i conflitti di quegli anni). Tu vuoi uniformare una situazione, quella tedesca, anche al di fuori della Germania, ma nonostante si possano trovare delle similitudini c'erano anche profonde differenze, e non si può fare lo stesso discorso ovunque.

Detto questo, ribadisco quanto ho già detto sopra, da cui mi sembra hai un po' divagato per rispondere: La verità è che Asti si è sottomessa all'autorità dell'Impero, ma non è effettivamente entrata a far parte dell'impero. Non c'è stata alcuna annessione. Ovvero, le truppe imperiali non sono rimaste a presidiare la città. Non sono arrivati amministratori tedeschi a gestirla e governarla, al posto di chi la guidava prima. Questa, a me, non sembra affatto una conquista. Si è trattata di una spedizione punitiva, dal valore esemplare; nient'altro che un episodio nel quadro del conflitto Impero-comuni. Barbarossa voleva, pragmaticamente, obbedienza, un atto di formale sottomissione, non potendo pretendere di più vista l'instabile situazione del nord Italia, e la lontananza del territorio da quelli tedeschi. Con una dimostrazione di forza ha voluto mettere in chiaro le cose, quando ancora aveva propositi egemonici. Credo proprio che nessun astigiano, dopo il 1155, si sentisse tedesco, e che nessun tedesco considerasse Asti tedesca. Il cambio dei rapporti successivi, diventati filo imperiali, significa solo che Asti ha fatto buon viso a cattivo gioco, per non rischiare un nuovo conflitto che non poteva, da sola, affrontare. E infatti com'è girato il vento, non deve certo essersi fatta pregare per entrare nella lega comunale.

Hai anche parlato di alleanze, ma allora ogni volta che due fazioni si alleano dovrebbero fondersi. Le alleanze sono le circostanze a farle, e durano quanto quelle circostanze. Asti, nel 1155, si trovava in una circostanza che la costringeva a essere alleata all'Impero (la minaccia di essere distrutta), ma questo non ne fa territorio imperiale.
bobbysands90
00martedì 25 gennaio 2011 10:46
Re: Re:
brancaleone da norcia, 24/01/2011 21.06:



per sassari non ero sicuro, per questo misi alghero che sapevo essere all'epoca un feudo dei doria.





secondo alcune fonti furono proprio i doria a fondarla.
se non lo sai ti posso raccontare perche solo ad alghero si parla catalano
GlaucopideSophia1
00martedì 25 gennaio 2011 12:05
Se una città paga regolarmente i tributi ad una fazione e rispetta le regole imposta dal patto fatto con la fazione anche se in città non ci sono governatori mandati da quella fazione o guarnigioni quella città è da considerarsi comunque fedele a quella fazione e quindi parte di quella fazione.
kismet87
00martedì 25 gennaio 2011 12:35
Riguardo ad Alghero l'unica cosa che conosco particolarmente bene è la sua aragosta alla catalana! Che delizia! Per la sua storia non saprei proprio però! Anche se magari l'aragosta c'entra....
Per il resto concordo nel dire che una città come asti, che in quel momento era occupata dal barbarossa, di fatto in quel momento la si può considerare un suo baluardo.

Vediamola in questo modo: Federico I, disceso in Italia per punire chieri asti e tortona, prosegue poi per roma per ricevere la corona imperiale. Affida a Guglielmo V il controllo sulla neo conquistata Asti, i quali abitanti però oppongono fiera resistenza. Ora, non è che Asti rappresenta un unico territorio, era anzi una città si importante, ma in mezzo ad un territorio di fatto di proprietà del Marchese del Monferrato. Guglielmo controllava il castello di trino moncalvo e molti altri, senza contare che dopo la dieta di roncaglia si schierano al fianco di federico i savoia i biandrate i del carretto insieme alle città di acqui pavia lodi e cremona. Insomma le principali famiglie piemontesi erano per lui nel 1155, e queste erano di base legate a guglielmo, che ricordiamolo, era lo zio di federico, l'accompagno sempre nelle sue discese in italia, ed è infatti rappresentato sempre insieme al barbarossa. Non scordiamo poi che guglielmo era sposato a iulitta, figlia di leopoldo III di bademberg , fratello uterino di amedeo III di savoia e cognato di luigi VI re di francia e corrado III imperatore. Insomma, il piemonte possiamo dire che era strettamente legato alla germania, ed Asti che rappresenta sicuramente una delle città più importanti del piemonte d'allora, proprio per dimostrare la sua grandezza si ribella. Ma ciò non toglie che ne è comunque uscita sconfitta e che era in mezzo ad un contesto regionale fortemente imperiale.

Parlando invece di gameplay (che parolone per me questo!) se si da verona e bologna, o anche solo una delle due alla Societas Lombardiae, allora asti all'impero penso sia un buon modo per bilanciare la zona.
e no quei milanesi ne risultano troppo forti!
bobbysands90
00martedì 25 gennaio 2011 14:04
nel 1354 gli algheresi chiesero aiuto ai genovesi e a Mariano IV di liberarli dal dominio aragonese.Mariano occupa la città ma nel 1355 il re Pietro IV sbarca nelle coste di alghero con 90 navi da guerra,assedia la città e la conquista.Pietro scaccia tutti gli algheresi e li sostituisce con aragonesi e catalani impedendo di ritornare in città
Crispino_91
00martedì 25 gennaio 2011 14:47
Ma sostituire Asti con Casale Monferrato e dare il Monferrato all'Impero?Che dite,è chiedere troppo?
kismet87
00martedì 25 gennaio 2011 15:05
No mi dispiace. Casale all'epoca era un borgo di appena 2000 abitanti, vercelli ne faceva 40000! Come avevo scritto in un altro post, vercelli all'epoca era una delle poche che batteva moneta, aveva un fiorente banco (presente anche in bellum come banco di s giorgio) e un imponente sviluppo urbano. I marchesi di monferrato all'epoca non risiedevano neanche a casale, ma proprio nel 1155 spostano la corte a trino, che comunque è sempre solo un castello non troppo importante rispetto ad asti.
kismet87
00martedì 25 gennaio 2011 15:11
Penso anche che sia incorretto un ipotesi di un cambio di nome della regione in monferrato (anche se mi piacerebbe da buon casalese!). Più che altro perchè il monferrato un entità frammentata in diversi domini sparsi e non localizzabili in una determinata regione. A guglielmo nel corso degli anni furono concessi almeno un centinaio di territori in nord italia, che formeranno poi di fatto il monferrato, ma questi erano intervallati da zone non assogettate a lui, comuni liberi piuttosto che di appartenenza alla chiesa. Per non dire poi che in piemonte ci sono molte altre realtà feudali come i savoia ed i delcarretto etc, che vanno a formare si un fronte unito a favore dell'impero, ma restano comunque realtà staccate dal monferrato.
Arantal Elenna
00martedì 25 gennaio 2011 16:27
Re:
GlaucopideSophia1, 25/01/2011 12.05:

Se una città paga regolarmente i tributi ad una fazione e rispetta le regole imposta dal patto fatto con la fazione anche se in città non ci sono governatori mandati da quella fazione o guarnigioni quella città è da considerarsi comunque fedele a quella fazione e quindi parte di quella fazione.




No.
Questa cosa non è assolutamente vera.
Anche la repubblica veneta ha pagato un tributo alla corte di Pavia per oltre due secoli a seguito della guerra franco-bizantina di Malamocco, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di sostenere che Venezia fosse parte del Regno di Italia.
E allo stesso modo il Cantacuzeno che paga un tributo ai turchi, ha da significare che Costantinopoli fosse già dominio turco?

I comuni del Nord-Italia rappresentano una realtà complessa perché formalmente essi sono parte del Regno di Italia unificato da Ottone I con il Regno di Germania nel titolo imperiale. Quindi, dal punto di vista prettamente giuridico tutta l'area centro-settentrionale era indiscutibilmente imperiale e nemmeno i comuni avrebbero potuto negarlo, visto che il diritto comune (ultima fonte di diritto nella zona) era il diritto romano, percepito ai tempi come diretta emanazione dell'Impero di cui quello tedesco era il naturale erede.
Semmai la pretesa dei comuni non era negare la supremazia imperiale, quanto piuttosto riconoscerla come un qualcosa di astratto e remoto, opponendosi a qualsiasi tentativo di interferenza dell'autorità germanica (come poi accadrà, ad impero sconfitto, con il papa, come testimoniano le continue guerre tra guelfi bianchi e guelfi neri nelle varie realtà comunali), cosa avvenuta con la dieta di Roncaglia nel tentativo egemonico del Barbarossa.

Che Asti pagasse un tributo all'Impero non significa che l'Impero effettivamente controllasse Asti, dove per controllo, nei limiti della concezione di controllo territoriale medievale, si intende che i governanti esercitano un'influenza diretta e performante nella nomina dei governatori o quanto meno nel controllo e nella rimozione degli stessi. Il tributo poteva essere imposto anche ad una potenza "straniera" come nel caso di Asti che, non appena si forma la lega lombarda esce immediatamente dalla sfera d'influenza imperiale.

L'autorità simbolica dell'Impero è indiscutibile, ma, ragionando così, dovremmo considerare la Sicilia vassalla del Papa (visto che è stato il pontefice ad infeudarla agli Altavilla?)

Mi sembra che Asti, Genova, Firenze, Bologna e Verona come ribelli (pardon, Nazioni Indipendenti) rappresenti meglio la contingenza storica (per quanto approssimata) che mettere uno qualsiasi di questi possedimenti in mano tedesca.
kismet87
00martedì 25 gennaio 2011 16:56
Queste città avevano però un podestà imperiale assegnato appunto dall'autorità dell'impero. A questi poi si affiancavano i consoli.
Per esempio a Bologna nel 1164 abbiamo come podestà imperiale Bezo, e come consoli Alberico di Aimerico de Aldia Rodolfo di Rainerio Rodolfo Capello Milancius Pedevacca. La vedo difficile insomma fare una divisione netta in quel periodo per i comuni italiani. Per anni sostengono l'impero, poi si uniscono alle varie leghe, per poi tornare all'impero. Vedi verona che in vent'anni ha cambiata tantissimo le sue alleanze. Il problema sono anche le fonti che non sempre sono facilmente reperibili e spesso poi sono menzoniere perchè scritte più avanti (magari come senso di riscossa si scrive anche che si è sempre stati indipendenti...). Forse in una situazione così complessa e di fatti irriproducibile per noi, l'unica cosa è giocare come più ci piace, e pensare ad una scelta di posizionamento delle regioni dettata piu che altro dalle necessità del gioco. Se vogliamo riempire la zona italiana e del sud della francia senza ricorrere a tolosa e genova, allora assegnare asti e lione all'impero aiuta, come dare bologna e verona a milano. Certo non saranno le soluzioni migliori data la situazione italiana, però dato che da li a pochi anni quei territori per almeno un trentennio saranno in qualche modo uniti contro un nemico comune ed eviteranno di agire troppo indipendentemente, allora per me quella assume le sembianze di uno schieramenti come tanti altri. Schieramento che è in parte riproducibile dal nostro gioco preferito!
Penso che l'unica soluzione sia di fatto provare, e capire se alla propria persona piace o meno la situazione, così poi da discuterne e trarne le conclusioni. [SM=g27963]
L.basil
00martedì 25 gennaio 2011 17:27
Secondo me se si devessero assegnare delle regioni protenderei per dare lyone all'impero verona a milano e lascerei bologna ed asti ai ribelli per non soffocare troppo pisa. Così la situazione non sarebbe troppo forzata storicamente e potrebbe giovare al gameplay
GlaucopideSophia1
00martedì 25 gennaio 2011 17:47
Re: Re:
Arantal Elenna, 25/01/2011 16.27:




No.
Questa cosa non è assolutamente vera.
Anche la repubblica veneta ha pagato un tributo alla corte di Pavia per oltre due secoli a seguito della guerra franco-bizantina di Malamocco, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di sostenere che Venezia fosse parte del Regno di Italia.
E allo stesso modo il Cantacuzeno che paga un tributo ai turchi, ha da significare che Costantinopoli fosse già dominio turco?

I comuni del Nord-Italia rappresentano una realtà complessa perché formalmente essi sono parte del Regno di Italia unificato da Ottone I con il Regno di Germania nel titolo imperiale. Quindi, dal punto di vista prettamente giuridico tutta l'area centro-settentrionale era indiscutibilmente imperiale e nemmeno i comuni avrebbero potuto negarlo, visto che il diritto comune (ultima fonte di diritto nella zona) era il diritto romano, percepito ai tempi come diretta emanazione dell'Impero di cui quello tedesco era il naturale erede.
Semmai la pretesa dei comuni non era negare la supremazia imperiale, quanto piuttosto riconoscerla come un qualcosa di astratto e remoto, opponendosi a qualsiasi tentativo di interferenza dell'autorità germanica (come poi accadrà, ad impero sconfitto, con il papa, come testimoniano le continue guerre tra guelfi bianchi e guelfi neri nelle varie realtà comunali), cosa avvenuta con la dieta di Roncaglia nel tentativo egemonico del Barbarossa.

Che Asti pagasse un tributo all'Impero non significa che l'Impero effettivamente controllasse Asti, dove per controllo, nei limiti della concezione di controllo territoriale medievale, si intende che i governanti esercitano un'influenza diretta e performante nella nomina dei governatori o quanto meno nel controllo e nella rimozione degli stessi. Il tributo poteva essere imposto anche ad una potenza "straniera" come nel caso di Asti che, non appena si forma la lega lombarda esce immediatamente dalla sfera d'influenza imperiale.

L'autorità simbolica dell'Impero è indiscutibile, ma, ragionando così, dovremmo considerare la Sicilia vassalla del Papa (visto che è stato il pontefice ad infeudarla agli Altavilla?)

Mi sembra che Asti, Genova, Firenze, Bologna e Verona come ribelli (pardon, Nazioni Indipendenti) rappresenti meglio la contingenza storica (per quanto approssimata) che mettere uno qualsiasi di questi possedimenti in mano tedesca.




Non ho parlato solo di tributo , ma anche di rispettare un patto, un esempio è un giuramento di fedeltà da parte della città e il fatto di venire protetta dal re in caso di invasione straniera o l' impossibilità da parte della città di costruire nuove fortificazioni se non con l' assenso del re e molte altre clausole che erano presenti in questi contratti di sottomissione , non è pensabile che uno stato vasto e senza tecnologia possa controllare centinaia di città riempendole di guarnigioni e facendole tutte governare da rappresentanti scelti direttamente dal re , questo avviene solo nei videogiochi , ancora oggi le città e i paesi in buona parte si auto-governano attraverso le giunte comunali ed oggi gli stati sono veramente accentrati , nel medioevo l' accentramento come intendiamo noi non esisteva , gli esempi che riporti riguardano tributi dati per non farsi attacare , io parlo di tributi ben più sostanziosi dati per ricevere protezione.
Arantal Elenna
00martedì 25 gennaio 2011 18:21
Re: Re: Re:
GlaucopideSophia1, 25/01/2011 17.47:




Non ho parlato solo di tributo , ma anche di rispettare un patto, un esempio è un giuramento di fedeltà da parte della città e il fatto di venire protetta dal re in caso di invasione straniera o l' impossibilità da parte della città di costruire nuove fortificazioni se non con l' assenso del re e molte altre clausole che erano presenti in questi contratti di sottomissione , non è pensabile che uno stato vasto e senza tecnologia possa controllare centinaia di città riempendole di guarnigioni e facendole tutte governare da rappresentanti scelti direttamente dal re , questo avviene solo nei videogiochi , ancora oggi le città e i paesi in buona parte si auto-governano attraverso le giunte comunali ed oggi gli stati sono veramente accentrati , nel medioevo l' accentramento come intendiamo noi non esisteva , gli esempi che riporti riguardano tributi dati per non farsi attacare , io parlo di tributi ben più sostanziosi dati per ricevere protezione.




Sì anche oggi succede che certe regioni si autoregolino in determinati frangenti, fermo restando la superiorità effettiva dello stato centrale che può inserirsi nelle autoregolamentazioni localistiche stravolgendole per i suoi fini.
Il fatto che Asti avesse firmato una capitolazione con l'Impero non significa nulla di per sé, se non che l'Impero aveva ottenuto quel riconoscimento formale di sudditanza che legittimamente desiderava.
Bisognerebbe vedere quanto fosse effettiva la dominazione imperiale su asti e quanto pregnante.
Facciamo un esempio con Venezia.
Nell'anno mille Pietro II Orseolo dopo una parata militare imponente ottiene il giuramento di fedeltà delle varie località dalmate (Ossero, Veglia, Zara, Traù) arrivando fino a Spalato a nome suo ed a nome dell'Imperatore bizantino (Basilio II se non erro). Torna a Venezia e si fregia del pomposo titolo di Signore dei Venetici e dei Dalmatici.
Ma a questa conquista militare (fatta comunque in nome dell'imperatore bizantino di cui, giuridicamente, Venezia era un possedimento, anche se all'epoca era de facto indipendente) corrispondeva un effettivo controllo su tutte queste zone?
No. Perché per i successivi 200 anni (ed oltre) Zara in primis hanno sempre fatto quello che han voluto, tant'è che sappiamo di almeno 3 spedizioni militari rivolte contro la città dalmata, l'ultima delle quali la IV crociata, a motivo dell'essersi data in vassallaggio al Re d'Ungheria.
Non è più probabile, visto l'impossibilità effettiva di controllo territoriale, che Venezia, ma la stessa cosa accadeva per molti altri stati, si limitasse ad un riconoscimento formale, accompagnato da qualche tributo e che nei fatti quelle comunità facessero quanto desiderassero, compresa la politica estera che è il tratto caratterizzante di uno stato, ovverosia il relazionarsi con i propri vicini (o lontani che fossero)?

Se Milano (ed Asti, Lodi, Verona, Firenze, Pisa, Venezia, Padova e Genova) faceva una politica estera indipendente, con un suo sistema di governo solo in parte permeabile all'autorità imperiale richiedendo l'approvazione teutonica solo per dare validità de iure alle proprie scelte (come le richieste di Vicariato Imperiale tre-quattrocentesche chieste ed ottenute da tutte le Signorie italiane del Nord-Italia e limitrofe per legittimare il controllo del territorio legalmente imperiale) Allora dal mio punto umile punto di vista storico, è da considerarsi uno stato indipendente.

E' un po' la storia della Transistria, una regione virtualmente dell'Ucraina ma nei fatti indipendente, che non compare sulla maggior parte delle mappe in quanto non riconosciuta dalla maggior parte dei governi mondiali.
L'Ucraina proclama l'appartenenza della Transistria al suo corpus statale, ma essa ha un esercito, delle relazioni estere, un governo ed un sistema indipendente di corruzione.
In un ipotetico mod ambientato ai giorni nostri come la metteresti?
Io ribelle.
GlaucopideSophia1
00martedì 25 gennaio 2011 18:45
Re: Re: Re: Re:
Arantal Elenna, 25/01/2011 18.21:




Sì anche oggi succede che certe regioni si autoregolino in determinati frangenti, fermo restando la superiorità effettiva dello stato centrale che può inserirsi nelle autoregolamentazioni localistiche stravolgendole per i suoi fini.
Il fatto che Asti avesse firmato una capitolazione con l'Impero non significa nulla di per sé, se non che l'Impero aveva ottenuto quel riconoscimento formale di sudditanza che legittimamente desiderava.
Bisognerebbe vedere quanto fosse effettiva la dominazione imperiale su asti e quanto pregnante.
Facciamo un esempio con Venezia.
Nell'anno mille Pietro II Orseolo dopo una parata militare imponente ottiene il giuramento di fedeltà delle varie località dalmate (Ossero, Veglia, Zara, Traù) arrivando fino a Spalato a nome suo ed a nome dell'Imperatore bizantino (Basilio II se non erro). Torna a Venezia e si fregia del pomposo titolo di Signore dei Venetici e dei Dalmatici.
Ma a questa conquista militare (fatta comunque in nome dell'imperatore bizantino di cui, giuridicamente, Venezia era un possedimento, anche se all'epoca era de facto indipendente) corrispondeva un effettivo controllo su tutte queste zone?
No. Perché per i successivi 200 anni (ed oltre) Zara in primis hanno sempre fatto quello che han voluto, tant'è che sappiamo di almeno 3 spedizioni militari rivolte contro la città dalmata, l'ultima delle quali la IV crociata, a motivo dell'essersi data in vassallaggio al Re d'Ungheria.
Non è più probabile, visto l'impossibilità effettiva di controllo territoriale, che Venezia, ma la stessa cosa accadeva per molti altri stati, si limitasse ad un riconoscimento formale, accompagnato da qualche tributo e che nei fatti quelle comunità facessero quanto desiderassero, compresa la politica estera che è il tratto caratterizzante di uno stato, ovverosia il relazionarsi con i propri vicini (o lontani che fossero)?

Se Milano (ed Asti, Lodi, Verona, Firenze, Pisa, Venezia, Padova e Genova) faceva una politica estera indipendente, con un suo sistema di governo solo in parte permeabile all'autorità imperiale richiedendo l'approvazione teutonica solo per dare validità de iure alle proprie scelte (come le richieste di Vicariato Imperiale tre-quattrocentesche chieste ed ottenute da tutte le Signorie italiane del Nord-Italia e limitrofe per legittimare il controllo del territorio legalmente imperiale) Allora dal mio punto umile punto di vista storico, è da considerarsi uno stato indipendente.

E' un po' la storia della Transistria, una regione virtualmente dell'Ucraina ma nei fatti indipendente, che non compare sulla maggior parte delle mappe in quanto non riconosciuta dalla maggior parte dei governi mondiali.
L'Ucraina proclama l'appartenenza della Transistria al suo corpus statale, ma essa ha un esercito, delle relazioni estere, un governo ed un sistema indipendente di corruzione.
In un ipotetico mod ambientato ai giorni nostri come la metteresti?
Io ribelle.




Penso che probabilmente non hai inteso cosa volevo dire con quel mio post , in pratica non volevo dire che asti deve andare all' impero , volevo solo segnalare alcuni canoni necessari perchè una città sia considerata parte di una fazione , spesso si sono assegnate regioni perchè c' era una dichiarazione formale di sottomissione o dei rappresentanti e guarnigioni di una data fazione , ma ciò non è sempre corretto , potrebbe essere che quei rappresentanti controllino effetivamente solo una piccola parte della regione oppure che siano di fatto indipendenti dal re , in altri casi alcuni utenti reputano delle regioni indipendenti solo perchè non ci sono rappresentanti o guarnigioni in quel momento presenti , ma anche questo è un ragionamento errato poichè se la regione rispetta tutti i regolamenti imposti dallo stato alla lettera allora questa regione deve essere considerata parte di quello stato.
Quindi credo che stiamo dicendo la stessa cosa , ho probabilmente spiegato male il concetto , se è così mi scuso.
Arantal Elenna
00martedì 25 gennaio 2011 18:53
Probabilmente è colpa mia allora :P

sono al lavoro e devo aver letto di fretta il tuo post.
Nel caso scusami
kismet87
00martedì 25 gennaio 2011 19:25
Ammetto a questo punto di essere un poco perplesso. Seguendo i vostri ragionamenti allora risulta che:
-ne asti ne bologna ne verona dovrebbero essere assegnati giusto a qualcuno ma lasciati indipendenti.
-lione invece va bene darla all'impero.
-Genova ed ancona indubbiamente indipendenti.

E spoleto al papa vi sembra plausibile? Lugano invece è meglio a milano, indipendente o proprio toglierla (solo nella possibilità di dare verona o bologna a milano)?
Romolo Augustolo
00martedì 25 gennaio 2011 20:26
lione all'impero, genova indipendente, bologna e verona alla lega lombarda, togliendo lugano. questa mi sembrerebbe la scelta più plausibile...
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