Bollettino di guerra n.2
Anno 1207. Come previsto l'armata veneziana ha posto sotto assedio Durazzo, difesa dal principe Costantino. L'armata del basileus sta navigando alla volta dell'Epiro per difenderla.
Anno 1209. Il Papa, alleato di Bisanzio, ha dichiarato guerra a Venezia. Antiochia è stata riconquistata dai Latini.
Anno 1210. Dopo lunga strada l'armata del basileus è entrata nel Thema di Durazzo, appena giunta a poca distanza dalla città, i Veneziani hanno chiesto la tregua che è stata accettata.
Anno 1211. Una nave veneziana ha imbarcato il corpo di spedizione, richiamato per difendere la Serenissima dal Papa. Il basileus è morto, il principe Costantino è il nuovo sovrano, come primo atto ha ordinato che la nave veneziana sia affondata, la flotta dell'Adriatico è partita all'inseguimento.
Anno 1212. Al largo di Ragusa la nave veneziana è stata intercettata dalla flotta bizantina dell'Adriatico, lo scontro è stato breve, la nave è affondata con tutto il corpo di spedizione veneto imbarcato, circa 650 soldati, tutti morti, che si sappia quale fine attende chi offende l'Impero. Il nuovo basileus è ripartito alla volta di Bisanzio mentre gli emissari, ricevuti i complimenti del Papa per l'attacco ai Veneziani, hanno richiesto ed ottenuto, insieme ad un tributo, una nuova tregua con Venezia.
Anno 1213. Giunge notizia che un nuovo popolo, i Mongoli, sia apparso a nord del mar Caspio. I Latini hanno perso nuovamente Antiochia, presa dai Siriani; in compenso hanno respinto l'ennesimo assalto egiziano a Gerusalemme. Il nuovo basileus ha ordinato alle truppe di Trapezunte di conquistare Ani e l'Armenia. In previsione di ciò si è stretta alleanza con i Turchi che avevano mire proprio sul castello di Ani. I Turchi hanno, di conseguenza, firmato la tregua con Gerusalemme
Anno 1218. Grazie ad una spia, le truppe imperiali hanno avuto accesso al castello di Ani, l'Armenia è stata riunita all'Impero. Il principe Giorgio di Adrianopoli si è sposato cona la principessa Honore di Gerusalemme. I Mongoli sono in guerra con i Cumani.