Croce rossa in campo bianco- Sakartvelos Samepho

Imperatore I
00domenica 17 ottobre 2010 10:20
Campagna full con i Georgiani difficoltà m/m
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Croce rossa in campo bianco è una campagna sulla povera Georgia di cui ancora nessuno ha fatto la cronaca ( sarà per i mongoli? [SM=g27981] ).
Comunque essendo una di una piccolissima lista di cronache non vi aspettate una cronaca tipo quelle di frederick, del cavaliere verde,di BCHugoBardo,di Betavianus, ecc. poichè non sarò mai al loro livell [SM=x1140481]
Spero veramente vi piaccia perchè cercherò anche di farla il più realisticamente possibile.
Mi sono anche preso qualche licenza poetica per scrivere una narrazione più realistica.
Quindi... vi auguro buona lettura ( spero [SM=x1140542] )

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Sono passati 30 anni da quando il re santo Davide il costruttore morì andando a sedere insieme a tutti i santi.
Da allora regna il re dei re Demetre I sovrano di tutta la Georgia; il suo regno fu costellato di gioia e dolore per il popolo georgiano così misero da soppravvivere a stenti.
Re Demetre aveva più volte cercato di risollevare le sorti della Georgia, ma i suoi sforzi furono vani: l'Ossezia e altri principati si separarono dal regno e la guerra che ne seguì distrusse buona parte delle città e dei castelli in territorio georgiano.
Il re dei re fu costretto ad accettare il fatto.

Terminata la guerra il sovrano chiamò i nobili rimasti per dare un nuovo assetto al regno e attribuire i feudi più grandi.
A Tbilisi,capitale del regno e luogo dell'incontro, arrivano poche famiglie superstiti e solo dopo un lungo concilio furono prese delle decisioni:

- Demetre, confermato re dei re dai nobili , sarebbe andato a vivere a Tbilisi con la sua corte
- Il figlio Georgi , nato nel 1128 , venne nominato governatore dell' importantissima fortezza di Kutaissi e dei suoi feudi
- Il nobile Sumbat della famiglia degli Orbel divenne signore e governatore della città di Sokhuml e consigliere di guerra del re
- Kirkish capo famiglia degli Abuletisdze, divenne governatore di Tbilisi

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Nel 1155 il re dei re inaugurò una nuova era, niente più guerre e niente più persecuzioni: era iniziata l'epoca delle riforme.

Demetre divise le sue riforme in due categorie ben distinte:
-Riforma economica
-Riforma religiosa

La prima fu eseguita tra il 1155 e il 1158 che ,egemonizzata dalla compagnia di commercio di Vahram Gamsakhurdia, riuscì a rissollevare l'economia georgiana portando nelle casse reali profitti del 30% in più degli anni precedenti.
La seconda fu voluta dal popolo e dal vescovo Mushel Guaramishvili, fu attuata dal 1159 e prevedeva la costruzione di chiese e l'istituzione di più sacerdoti dato l'impressionante numero di islamici e pagani nei territori ortodossi della Georgia.

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Demetre riuscì anche a creare un capolavoro politico:nel 1155 Bisanzio si alleò con la Georgia creando così un'alleanza ortodossa volta a difendersi contro l'espansione dei musulmani in Anatolia.

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Nel 1157 diviene maggiorenne Ivane Orbelli figlio di Sumbat.
Il sovrano , essendo Sumbat suo fedele vassallo nonchè amico , partì per andare a Sokhuml dove risiedeva il giovane e la sua famiglia, ma durante il viaggio il re venne preso da un malora e fu portato al monastero di Gelati vicino Kutaissi.
Il re dei re, il gran sovrano, il riformatore morirà nell'inverno del 1157 a 63 anni dopo quasi 32 anni di governo.
Il vescovo, i nobili e il popolo furono concordi sulla sua santificazione: San Demetre divenne patrono di Tbilisi.

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Salito al trono Giorgi Bagration, divenuto re dei re col nome di Giorgi III , continuò la politica del padre inaugurando nel 1158 il mercato di Tbilisi e nel 1159 la chiesa di Sokhuml.
Il re dei re, in mancanza di un erede diretto nomina principe Ivane Orbeli e lo onorò col titolo di Gran Duca di Kutaissi.
Le casse dello stato ormai sfioravano gli 8000 fiorini ed erano in continua crescita e Giorgi grazie a questyo patrimonio fa edificare ben 2 caserme una a Tbilisi ed una a Kutaissi.

I nobili vedevano di buon occhio la ricrescita economica e spirituale georgiana, ma molti di loro erano memori dell'umiliazione inferta loro dagli Ossezi e chiedevano a gran voce vendetta.
Finanziando il re dei re con quasi 5000 fiorini lo indussero a marciare per sottomettere quei traditori e infedeli ( l'80% degli ossezi era pagana o eretica ).
Al comando di quasi 14000 soldati il sovrano Giorgi III si addentrò nei territori Ossezi.
Questi ultimi evitarono lo scontro aperto e si rifugiarono nella fortezza di Maghas, considerata inespugnabile.
Il re non si fece intimorire dalla fama della fortezza e la pose sotto assedio con l'intenzione di prendere la fortezza per fame.
I costi, le malattie e confini poco sicuri indussero Giorgi III a lanciare un attacco diretto alla fortezza.

Essendo Maghas situata sopra un'altura particolaremente ripida l'unica soluzione era sfondare le porte e con l'ausilio di alcune torri il sovrano lanciò un'attacco diretto

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Sfondate le porte e apertesi le porte delle torri i Georgiani si lanciarono contro la fortezza, mentre gli Ossezi lanciavono sopra di loro olio bollente.
Lo scontro fu particolarmente impegnativo e Giorgi III fu costretto a lanciare alla carica la cavalleria.
Lo scontro sembrava ora a favore dei Georgiani,ma con l'arrivo di mercienari cumani, Dio solo sa da dove , lo scontro è alla pari

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Sgomberate le mura i Menavlatoi ( i soldati scelti georgiani ) si lanciano verso il generale nemico rifugiato nella piazza seguiti da Giorgi III, la sua guardia e un gruppo di cavalleggeri.
I cumani nel tentativo di salvare il loro pagatore furono sterminati e gli ultimi Ossezi sconfitti.

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Il re dei re aveva ristabilito l'autorità su quelle lande povere e miscredenti, ma il prezzo fu davvero troppo alto: quasi 7000 georgiani erano morti la maggior parte uccisi dall'olio bollente.
Tornato a Tbilisi Giorgi III decise di attuare un'uleriore riforma: la riforma militare.



Dopo aver letto sto sermone spero vogliate leggere i prossimi capitoli [SM=x1140519].
Ringrazio chi è riuscito ad arrivare a leggere questa frase, forse ho dilungato la cronaca un pò troppo [SM=g27975] prometto che il prossimo capitolo sarà più corto.

Commenti positivi o negativi sono ben accettati
allemaal
00domenica 17 ottobre 2010 10:30
perche mai troppo lungo?mi e piaciuto e sempre bello leggere le aar(anche io avevo fatto 1 campagna con il regno di georgia ma i mongoli mi hanno massacrato)
Imperatore I
00domenica 17 ottobre 2010 11:21
Quando l'ho scritta mi sembrava molto più lunga [SM=x1140476]
frederick the great
00domenica 17 ottobre 2010 12:05
Bella, davvero bella! Non preoccuparti affatto della lunghezza, più dettagli metti meglio è: la narrazione della tua conquista di Maghas, per esempio, è ben fatta, esplica i problemi che hai incontrato e mostra come li hai risolti. Certo, avresti anche potuto scrivere una cosa come nel tal anno Giorgi III conquistò Maghas agli Osseti, ma non sarebbe stata la stessa cosa... [SM=g27974]
Continua così e, se posso darti un consiglio, sfrutta la tua alleanza con Bisanzio - gran colpo davvero [SM=x1140522] - per combattere i Turchi e mettere le mani su territori in cui, di norma, i Mongoli non vanno.
Imperatore I
00domenica 17 ottobre 2010 12:29
Grazie dei consigli frederick. Certamente farla un pò in lingua medievale sarebbe stato veramente magnifico, credo che lo farò, se non lo farai prima te, nella mia prossima cronaca se mai ci sarà.

P.S. scusate ma mi capita spesso di dilungarmi troppo [SM=x1140441]
Keirosophos
00domenica 17 ottobre 2010 15:34
Bella cronaca! Comunque non ti sei assolutamente dilungato troppo, quando si scrive un AAR sembra che si scriva molto di più di quanto in realtà [SM=g27964]
Imperatore I
00martedì 19 ottobre 2010 20:35
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Tornato dalla campagna contro gli Ossezi il re dei re Giorgi III distribuisce la sua armata tra Kutaisse e Tbilisi e lui stesso torna nella capitale.
Da lì ordina ai suoi vassali di addestrare 6000 soldati per evitare di avere confini deboli soprattutto quelli a Sud, premuti dai Selgiuchidi e dai Turcomanni.
Nel 1161 Papa Adriano IV da Roma lancia una crociata contro la città Moresca di Granada e chiama a raccolta i monarchi europei.
Forse Granada non era una preda allettante o forse i re erano poco credenti, sta di fatto che solo il nobile polacco Odon di Pomerania partecipa alla crociata con migliaia di soldati.
Ma questo poco interessa al sovrano georgiano che ora come ora, dopo aver perso 7000 soldati contro gli Ossezi , era preoccupato di creare un esercito più efficente e meglio organizzato.
Si attua così la riforma militare detta Riforma Giorgina (1161)

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Con questa riforma vennero addestrati eserciti predefiniti composti da almeno 14700 fanti e 3200 cavalieri divisi in cavalleria leggera e da tiro più le guardie del generale.

Il re dei re volle subito mettere in pratica la riforma e così , dopo avre radunato più di 16000, soldati invase il vicino Sultanato Turcomanno di Ani in guerra contro i Selgiuchidi e più volte assediato da quest'ultimi, che avevano puntualmente fallito in ogni assedio.

L'assedio iniziò nella primavera del 1163 dopo che un altro esercito Selgiuchida era stato sconfitto duramente dai soldati del castello.
Intanto altre notizie giungevano dall'occidente: Odon il crociato polacco era morto in battaglia e i suoi uomini sterminati, dunque la crociata era finita.
Nell'inverno il principe Ivane inizia l'addestramento di altri 3000 soldati per la sua prossima campagna contro gli Armeni di Ganja, la più potente città armena.
Nel 1164 a sorpresa la Castglia e la Francia aderiscono alla crociata contro Granada e sconfiggono i Mori presso la fortezza.
Ma un altro evento accadde: nel 1164 viene creata la compagnia mercantile d'Egitto dopo il patto di Damietta.

Giorgi III impegnato nell'assedio decide di attaccare la fortezza.
Questa volta il pendio è meno ripido e consente una disposizione più lunga dell'esercito

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Il segnale viene dato e l'ariete avanza seguti dalle torri d'assedio "guidate" dai Menavlatoi, la fanteria pesante georgiana.
L'ariete dopo aver colpito molte volte il portone, lo sfonda , ma stavolta Giorgi è più attento; infatti lancia all'attacco alcune milizie e lascia le riserve fuori dalle mura ormai invase dai fanti georgiani.
La strategia ha successo e l'olio bollente lanciato colpisce solo pochi sventurati, ma il grosso si salva

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Le mura sono facilmente conquistate e le sfortunate milizie a guardia della porta, uccise; senza più soldati a lanciare olio, Giorgi, la sua guardia e la cavalleria entrano nel castello dove trovano una piccola resistenza che fa perdere tempo all'esercito georgiano.
Giorgi invia un centinaio di cavalieri a conquistare la piazza centrale del castello

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Alla fine anche l'ltimo barlume di resistenza è messo in fuga e inseguito

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Il castello era finalmente in mano all'esercito georgiano che salutò la vittoria come volontà divina contro gli infedeli Turcomanni

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Giorgi permise ai suoi di saccheggiare il castello, ma non fruttò molti fiorini.
Il sovrano decise di rimanere nel castello per qualche mese intento nela ricostruzione del suo nuovo possedimento; fu anche edificata una chiesetta e fu chiamato il vescovo Mushel per convertire i musulmani presenti nella regione.

Nel 1165 si ha la notizia che Granada era caduto sotto le spade dei crociati franciesi che avevano costituito un principato retto da Pietro Capeto parente del re.
Nello stesso anno Dzagan, figlio di Kirkish Abuletisdze , viene nominato Oseti Tavadi a soli 16 anni, trasferendosi a Maghas.
Muore Sofia moglie di santo Demetre; a Pereyaslav vengono firmate le tre grandi alleanze: con i Cumani, e con i principati russi di Novgorod e Vladimir alleati tra loro a scopo difensivo anti-cumano.
Nasce Vahan terzogenito della famiglia Orbeli.

Nel 1166 nasce Gadar figlia di Dzagan sposatosi appena un anno prima.
Nello stesso anno il principe Ivane al comando di una decina di migliaia di uomini marcia in Armenia senza incontrare resistenza alcuna da parte degli Armeni e mette sotto assedio Gainja.

Nel 1167 re Giorgi III torna a Tbilisi, ma dopo qualche mese si trasferisce in un monastero non lontano da Tbilisi mentre Ivane , ormai pronto , lancià i suoi soldati all'attacco della città.
Lo scontro avvene presso la porta della città sfondata dall'ariete.

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Lo scontro fu lungo e sanguinoso e dopo ore di combattimenti gli Armeni presso la porta non erano ancora stati sconfitti e Ivane ne lodò il coraggio e lo zelo di quei soldati

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Alla fine solo l'intervento di Ivane e la cavalleria riuscì a far breccia e i cavalleggeri, come di consueto , andarono a conquistare la piazza, ma , seppur già sventolava la croce georgiana , molti non si arresero e continuarono a combattere e ad infliggere perdite

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Alla fine si arresero e la vittora fu netta seppur le perdite furono alte.
Ivane , tornato a Kutaisse , fu acclamato dalla folla e dallo stesso sovrano Giorgi III tornato da poco dal monastero in cui si era esiliato.

La gioia della vittoria e della futura successione durarono poco; nel 1168 nacque Jacob Bagration primo maschio nato dal matrimonio di Giorgi.
La tensione era molto alta perchè entrambi, Giorgi (37) e Ivane (23) erano popolari tra il popolo e l'eliminazione dell'altro poteva causare una guerra civile.
Alla fine si decise che Ivane sarebbe rimasto principe fino alla maggior età di Jacob e poi ne sarebbe stato il tutore e coreggente.

Il resto del decennio vide una fioritura dell'economia, distrutta dalle guerre: furono aperti i porti di Kutaisse e Sokhuml, costruiti mercati e coltivate le nuove terre strappate ai popoli vinti.

Ma la tensione era ancora forte: Chi sarà il nuovo sovrano alla morte di Giorgi III, Ivane o Jacob?...

Ed ecco la situazione in medioriente ( dove , tranne Crociati e Fatmidi , le fazione dell'IA sono immobili)

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frederick the great
00martedì 19 ottobre 2010 21:36
Bravo, continua così! [SM=x1140522]
E ottima cartina!
Keirosophos
00martedì 19 ottobre 2010 22:40
Bella cronaca! Quando puoi cerca di fare qualche screen anche ella mappa strategica [SM=g27960]
The Housekeeper
00mercoledì 20 ottobre 2010 09:49
Gran bella cronaca!
boboav
00mercoledì 20 ottobre 2010 16:16
Bellissimo lavoro, complimentoni
Imperatore I
00martedì 26 ottobre 2010 22:18
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Dopo la grande crisi del 1168 causata dalla nascita di Jacob Bagration, il regno Georgiano viveva nel benessere: l'economia stava decollando e il tesoro reale ammontava sui 50000 fiorini e molti altri ne arrivavano dai commerci soprattutto.
Le guerre recenti avevano però dimostrato una grave falla nel sistema economico: le armate costavano molti fiorini e l'economia non poteva tollerare più di 20000 al massimo 25000 soldati.
Giorgi III sperava ,dunque, che una guerra con i bellicosi vicini Selgiuchidi fosse molto lontana e sperava di avere abbastanza tempo per accrescere il tesoro.
Per evitare qualunque problema firma il patto di Trebisonda con l'alleato Bizantino: in caso di attacco da parte Selgiuchide i Romani sarebbero scesi in campo a fianco dei Georgiani in cambio di un tributo di 3000 fiorini per 5 anni.

Nell'inverno 1170 un messaggero arrivò a Tbilisi informando Giorgi di un potente esercito Selgiuchida guidato dal generale Nasreddin Muhammed Danishmend minacciava i confini del regno.

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Il sovrano, radunato un esercito seguendo la propria riforma , parte per evitare che la quasi sguarnita Ani sia un bersaglio allettante per il generale Selgiuchida.

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Ma è troppo tardi.
Nell'anno 1171 Ani viene messa sotto assedio dai Selgiuchidi scatenando ufficialmente la guerra.
Giorgi è abbastanza vicino alla fortezza di Ani e con tappe forzate raggiunge la fortezza

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Il re dei re affronta in battaglia Nasreddin che guida un' accozzaglia di milizie, arceri e arceri a cavallo.

I duei contendenti si fissarono per qualche ora, ma , dato che Nasreddin non era intenzionato a scendere dalla collina i soldati Georgiani lo dovevano scaraventare da quel pendio e non appena si trovarono faccia a faccia i soldati caricarono

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La battaglia che ne seguì fu abbastanza dura soprattutto particolarmente tenaci si dimostrarono gli arceri a cavallo che da soli riuscirono a tenere testa ai cavalleggeri georgiani.
Alla fine i fanatici soldati vennero sgominati e Giorgi potè fare l'accerchiamento che da inizio battaglia tentava di fare

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I Selgiuchidi , circondati , non poterono fare altro che combattere fino all'ultimo.
Nasreddin fuggì e i cavalleggeri non riuscirono a catturarlo.

La battaglia fu festeggiata come una grande vittoria, seppur il sangue versato fu un prezzo veramente alto

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Con questa grande vittoria , anche se non totale , aveva evitato un disastro, ma nell'inverno dello stesso anno un altro esercito Selgiuchida, guidato dal capitano Kuchuk , fa la sua comparsa e spaventa l'esercito di Giorgi, impreparato per un altro scontro.

La battaglia iniziò nel tramonto di un bellissimo giorno, o almeno lo era.
Stavolta fu Kuchuk a caricare. Giorgi sperava veramente che una manovra a tenaglia avrebbe funzionato di nuovo.
Stavolta , però , gli arceri a cavallo Selgiuchi erano addirittura più aggueriti e combatterono fino all'ultimo creando grandi perdite soprattutto tra i cavalieri georgiani.

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Impossibilitato nella manovra che sperava, Giorgi punta sullo sfondamento dello schieramento nemico. Egli stesso avanza con la sua guardia.

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Alla fine l'esercito nemico è sconfitto e si ritira precipitosamente e in tutto il regno è festeggiata una nuova grande vittoria

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Dopo la vittora Giorgi III è intenzionato a dimostrare che nessuno può toccare il suo regno.
Nel 1172 Giorgi ingaggia battaglia e sconfigge di nuovo Nasreddin e questa volta riesce finalmente ad ucciderlo.

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Nello stesso anno Manuele I Comneno in onore del patto di Trebisonda scende in campo contro i Selgiuchidi e conduce campagne vittoriose in Ar Rum e in tutto lo Stato Selgiuchida.
Le vittorie alleate costringono i Georgiani orgogliosi ad allestire una campagna volta alla conquista di Malatya nel sud di Ani.

Tra Giorgi III e Malatya si frappone un esercito Selgiuchida guidato da Kasim Danishmen.
Le truppe di Giorgi , ricevuti 4000 rinforzi, attacca battaglia e sconfigge duramente l'esercito nemico e lo stesso Kasim cade in battaglia.

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Sulla scia dell'euforia per le innumerevoli vittorie, l'esercito georgiano si sentiva invincibile.

Nel 1173 Trebisonda è assediata e , per evitare che cada, il principe Ivane parte al comando di un esercito di fortuna soprattutto milizie e menavlatoi.


L'esercito georgiano ( ricevuti altri rinforzi ) marcia verso Malatya difesa da pochi soldati e da un generale considerato da tutti un genio militare tale Kaykhusraw Kutalmish

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Giorgi è sicuro che Malatya sarebbe caduta grazie alla schiacciante superiorità numerica del proprio esercito e si accampò non molto lontano dalla città.
L'errore più grande che avesse mai fatto.
Nella notte erano arrivato almeno 10000 Selgiuchidi che unitisi ai soldati già presenti presso Malatya, formavano un esercito enorme superiore persino a quello di Giorgi, che sorpreso non può far altro che dar battaglia immediatamente, nella più completa oscurità


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Alla fine dopo manovre alla ceca e sanguinosi combattimenti la vittoria arrise ai Georgiani che, nel vedere l'esercito nemico fuggire e nel vedere il comandante nemico cadere sotto la spada di un cavaliere, baciarono la terra e innalzarono ringraziamenti a Dio

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Le perdite, però , costarono a Giorgi l'intera campagna e il re dei re tornò ad Ani da vincitore e da sconfitto.

Nel 1174 nuove truppe vengono addestrate e i Turchi davanti a Trebisona fuggirono alla sola vista dell'armata di Ivane.
Il principe potè così compiere una marcia da Trebisonda fino ad Ani senza incontrare ostacoli.
I successi Bizantini rendevano sempre più fiacco i potenti Selgiuchidi. Ma ,ben presto, Manuele Comneno si trovò circondato di nemici : Il Regno di Sicilia aveva invaso l'Albania e messo sotto assedio Dyrrachium, mentre gli stessi Bizantini avevano invaso la Serbia ungherese.
Fu così che i Bizantini impiegarono meno uomini sul fronte Turco e per evitare che li abbandonassero al loro destino, Giorgi insieme ad Ivane e a più di 20000 uomini diede inizio alla seconda campagna contro i Selgiuchidi arroccati a Malatya

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Spero che vi sia piaciuto il capitolo ed ora vi metto una piccola mappa che rappresenta questa prima fase di guerra

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Legenda: in marrone i territori conquistati da Bizanzio tra il 1173-1174 mentre nell'azzuro quelli conquistati da Giorgi III nella prima campagna ( 1173 )
Imperatore I
00giovedì 4 novembre 2010 15:51
Spero veramente possiate perdonarmi per il tempo che vi ho fatto aspettare e ora non perdiamo tempo ecco a voi il nuovo capitolo:


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"Correva l'anno domini 1176, un anno funesto per i Turchi e un anno di gloria per santo re Giorgi"
Scrisse così Eretz Anchadabaze dimplomatico e grando saggio e storico georgiano vissuto negli anni del regno di Giorgi III....

Fallita la prima campagna, Giorgi III , re dei re, signore degli Ossezi e terrore dei Turchi, parte insieme al principe Ivane alla volta di Malatya, città ambita dagli ambiziosi nobili del regno e dallo stesso sovrano.
Malatya era difesa da un esercito di quasi 30000 uomini, mentre i Georgiani vantavano un'armata di almeno 30000 uomini.
Tutti sapevano che lo scontro sarebbe stato duro e sanguinoso e poteva determinare il fallimento della campagna.
Ma Dio era con i Georgiani e nell'anno 1176 quasi 8000 turchi al comando del capitano Murad marciavano contro Costantino Paleologo, generale bizantino, che fin dal 1174 scorrazzava incontrastato nei pressio di Sivas.
Era un'occasione da non poter perdere.
Giorgi III e Ivane si schierarono non molto lontani da Malatya accampandosi su un'altura.
Il mattino seguente 23000 turchi erno schierati sull'altra collina in attesa dell'esercito georgiano.
Giorgi mandò avanti una pattuglia di Cavalleggeri Alani a valutare le forze nemiche e quando essi tornarono portarono ottime notizie: non solo l'esercito nemico era spezzetato in più fronti, ma era anche formato da milizie soprattutto arcieri ( quasi 20000 ).

L'esercito Georgiano , diviso in due tronconi , avanzò sicuro, forse troppo sicuro, ma la sicurezza era ben fondata e come scrisse lo stesso Eretz "Non ci fu mai battaglia più veloce e allo stesso tempo più sanguinosa".
Di fatti non fu una vera battaglia, ma un massacro:
la cavalleria georgiana, divisa in cavalleggeri georgiani, alani e nobiltà georgiana , sfondarono subito l'esercito nemico

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E , senza nemmeno l'intervento della fanteria , misero in fuga il nemico.
Uno dei comandanti nemici, Nasreddin II Danishmend , venne raggiunto dagli Alani e la sua testa fu inviata a Giorgi III come segno di fedeltà

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La fanteria nemica , messa in fuga , fu inseguita dai fanti georgiani che non volevano assistere inutilmente, mentre i cavalieri prendevano tutte le lodi e i meriti.

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Un altro generale, Zulkareyn detto "Lo Spietato" fu ucciso da una freccia georgiana ed un altro comandante Gunduz Alp venne raggiunto da Ivane ed ucciso.
La vittoria fu quasi scontata

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La battaglia , seppur pagata cara ( più di 7000 georgiani uccisi )mise allo sbando i Turchi ed entrato senza incontrare resistenza a Malatya...

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...Giorgi fece giustizare i prigionieri di battaglia , quasi 8000 Turchi , guadagnandosi l'appellativo "Lo Spietato".

Mentre Giorgi restò nella città per controllare i lavori della chiesa e del palazzo governativo, Ivane aveva l'ardore della battaglia e , radunati uomini, attaccò un esercito che in origine doveva portare aiuto a Malatya.

Appostatisi in pianura, adatta a manovre di cavalleria , Ivane aspettò la prima mossa dei Turchi.
Non dovette aspettare a lungo. Gli arcieri Selgiuchidi avanzarono nel intento di far piombare sui georgiani una pioggia di freccie.

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Ma Ivane non gliene diede tempo. Quasi 3000 cavalieri abbatterono e sfondarono quella sottile fila di arcieri e arrivò fino alla fanteria nemica

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A differenza degli arcieri, i guerrieri turcomanni erano pieni di zelo e non sarebbero mai fuggiti davanti agli infedeli. O almeno era il loro intento.
Impegnati a combattere gli Alani, i Turcomanni non si accorsero che Ivane li aveva circondati e in men che non si dica furono uccisi, tutti.

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Queste vittorie erano state importanti per l'equilibrio sul fronte di Malatya.

Nel 1177, mentre in Anatolia era scoppiata una sanguinosissima guerra , in patria si viveva in pace e nella più completa prosperità.
In quell'anno fu celebrato il matrimonio tra Tamar Bagration, figlia di Giorgi III, e Mikael Orbeli fratello di Ivane.
Nel frattempo furono completate le chiese di Tbilisi e di Sokhlumi.
Al di fuori dei campi di battaglia dell'Anatolia la pace regnava sovrana in Medio Oriente e sono di questi anni la scoperta del mulino ad acqua e a vento, la coniazione monetaria e l'apertura dei commerci con l'oriente.
Nel 1177 è fondata la compagnia commerciale di Siria che ebbe un importanza notevole negli anni a venire.
La fondazione di tale compagnia fu concreta grazie all' alleanza di Urfa firmata tra Siria e Georgia uniti anche nella lotta contro i Selgiuchidi.

Nell'inverno di tale anno a Malatya arrivò una notizia disastrosa: Costantino Paleologo era stato sconfitto a Sivas e la sua testa mozzata decorava il palazzo del Sultano Selgiuchide.

Nel 1178 il Basileus Manuele Comneno, preoccupato per il fronte Selgiuchide , firma la pace di Tessalonica con il regno d'Ungheria guadagnano la Serbia e l'intera Bulgaria.
I Siriani e soprattutto l'Atabeg Nur ad-Din intrapresero in questo anno la guerra contro il principato crociato d'Antiochia conquistandola nello stesso anno.
La minaccia non fu sottovalutata e i principati crociati sotto l'egemonia di Gerusalemme, iniziarono una sanguinosa guerra contro i Siriani appoggiati dal governatore di Baghdad che giurò fedelà a Re Baldovino III.

Nel 1179 a Sokhlumi si spense Sumbat Orbeli, grande governatore e sempre fedele a Re Davit prima e a Re Giorgi ora.
Con la morte di Sumbat la Georgia era nelle mani degli Abuletizde e per sventare qualunque minaccia di ribellione, Ivane tornò a Tbilisi per assicurarsi che la famiglia non facese alcun colpo di stato.

Nello stesso anno il capitano Murad, uccisore di Costantino Paleologo , marcia verso il monastero di Sant'Eutimio allo scopo di distruggerlo e infliggere un duro colpo al morale di Georgiani e Bizantini.
Giorgi III , raccolti 17000 uomini , intercetta il nemico mentre si trovava nei pressi del monastero

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Giorgi divise l'esercito in due tronconi : cavalleria da una parte, fanteria dall'altra

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L'esercito nemico era composto principalmente da arcieri a cavallo e a piedi, come di consueto.
Gli arcieri a cavallo turchi, forse ignorando la cavalleria o forse non la videro , galopparono verso la fanteria, ma mentre lanciavano la loro pioggia di morte i cavalleggeri li caricarono di lato e ingaggiarono battaglia

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Altri cavalieri caricarono i giavellottisti Saraceni

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Mentre la fanteria georgiana fronteggiava quella nemica, di numero molto inferiore

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E dopo nemmeno una mattina di combattimenti i Selgiuchidi fuggirono inseguiti dalla cavalleria georgiana

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La vittoria fu accolta come volere divino e , sconfitti i nemici , Giorgi e i soldati andarono a pregare nel monastero e a seppellire i morti di una grande vittoria per il mondo Ortodosso

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Il 1180 vide i Bizantini essere protagonisti della guerra, con la vittora di Ar Rum che aveva loro permesso di mettere sotto assedio Iconio, il tutto mentre a Costantinopoli veniva salutata l'elezione di un nuovo patriarca Ortodosso.

Nel 1181 i Selgiuchidi erano partiti in tutta fretta contro i Bizantini e dimenticarono varie città, lasciandole senza o con appena un presidio sufficiente ad evitare ribellioni.
Questa era un'occasione troppo ghiotta.
Nello stesso anno il re dei re Giorgi III raccolto un esercito pone sotto assedio Sivas importante città turca e difesa da un presidio scarso

Costruite le attrezzature d'assedio, i Georgiani assaltarano la ricca città

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Dopo aver sfondato le porte, la cavalleria penetrò in città uccidendo chiunque gli sbarrasse la strada

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Alla fine solo il generale Suleyman lo Spietato rimase a difendere la città, ma alla fine venne anche lui ucciso

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Dopo la conquista della città i Georgiani la saccheggiarono, portando in patria un bottino di almeno 70000 fiorini.

Nello stesso anno si affrontarono nell'Ar Rum Manuele Comneno ed il Sultano Selgiuchide Nareddin III.
La battaglia fu una grande vittoria bizantina anche se Manuele morì per le ferite subite.
La stessa sorte era toccata al sultano nemico che così lasci il Sultanato ad un generale, il cui nome si perse nei secoli.

Nel 1182 morì anche Kirkish Abuletizde lasciando l'eredità nelle mani del figlio maggiore governato dell'Ossezia.
Nello stesso anno Vahan, figlio di Sumbat, fu nominato governatore di Sokhlumi.

Nel 1183 la compagnia di Siria estromise gli alleati Bizantini dal commercio dell'avorio provocando notevole rabbia al Basileus Pietro.
Iniziò così la Guerra dell'Avorio.

Nel 1183 Sivas fu messa sotto assedio dal capitano Giorgio e Vahan Orbeli, in tutta risposta , mette sotto assedio Trebisonda.
Nel 1184 una pattuglia bizantina è sgominata da Ivane che stava marciando verso sud alla testa di quasi 15000 uomini.
Notando quanto inutile fosse la guerra, Giorgi III "Il Conquistatore" firmò la pace di Dorylaion con Pietro "L'Iracondo".
La guerra sembrò quasi una litigata infantile tra due grandi amici e le relazioni diplomatiche tornarono alle stelle.
Ma la guerra aveva contratto un lato molto negativo: aveva dato il tempo ai Turchi di riprepararsi.

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Grazie di aver letto questo capitolo, i commenti sarebbero ben accetti.


Ah quasi dimenticavo: ecco una cartina della situazione nel 1184

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frederick the great
00giovedì 4 novembre 2010 20:08
Mi ero perso per via un capitolo... [SM=g27975] Grande guerra! E che sovrano! Dà sempre tanta soddisfazione vedere il proprio capofazione ottenere il titolo di "Conquistatore". Vai così, che i Turchi non reggeranno ancora molto!
Romolo Augustolo
00giovedì 4 novembre 2010 21:16
complimenti! giochicchio anche io a volte con la Georgia... è DIFFICILE!!! xd
Imperatore I
00venerdì 5 novembre 2010 13:09
Eh già giocare con la Georgia non è facile, ha molti possibili nemici molto più forti economicamente e militarmente.
Vincere è sempre una soddisfazione soprattutto quando il tuo sovrano ha il tratto " Il Conquistatore ".
Keirosophos
00venerdì 5 novembre 2010 13:57
Bellissima cronaca! Bravo!!
Imperatore I
00martedì 16 novembre 2010 14:58
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Dopo la breve "Guerra dell'Avorio" (1183-1184) il re dei re Giorgi III e il principe Ivane avevano sotto il loro comando ben 22000 uomini divisi in due armate: una di 9000 sotto Giorgi e un'altra di 13000 sotto Ivane.
Quest'ultimo fremeva dal desiderio della battaglia e premeva affinchè fosse messa sotto assedio Kayesri importante roccaforte Selgiuchida, governata dal principe Sancar detto "lo Spietato".
Giorgi raccolse gli ufficiali e i veterani per discutere un piano.
I filo-Ivane vinsero e nel novembre 1184 la roccaforte è messa sotto assedio.
Sancar, da una porta nascosta , fece entrare nella roccaforte moltissimi mercenari prezzolati e sicuro del proprio esercito, rifiutò qualsiasi aiuto da parte di altri eserciti in zona.

Nel maggio 1185, le macchine erano pronte " Così grandi che lo stesso Giorgi[...] se ne spaventò pregando Dio di non vederle mai " scrisse Eretz.

La fortezza di Kayseri era imponente e bella a vedersi, incuteva timore e meraviglia.
O almeno fino a quel giorno.

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Entrare, per le truppe Georgiane , non fu un problema: sfondate le porte non incontrarono resistenza, ma era tutto un' illusione; le truppe Selgiuchide sbucarono da ogni parte ingaggiando battaglia con i Menavlatoi

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Le truppe di Ivane furono messe in difficoltà e Giorgi penetrò in città con i suoi 9000 soldati.
Le truppe Selgiuchide, messe in fuga dai veterani di Giorgi , si ritirarono verso il centro della città.
Ivane partì subito alla carica con il solo effetto che i suoi soldati vennero decimati; intervenne Giorgi una seconda volta che, attraverso le strade e i vicoli , circondò i nemici e li sterminò

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Altri Sekgiuchidi continuarono a combattere, ma alla vista della testa di Sancar, si arresero

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Presa la roccaforte, Giorgi ordinò di saccheggiare completamente la città e darle fuoco distruggendo tutto : mercati,case,caserme,armerie,fabbri e ogni edificio di Kayseri.
La distruzione di Kayseri fece rabbrividire sia Selgiuchidi che Bizantini: la fine di Kayseri dimostrava l'enorme potenza Georgiana.
La fortezza e la regione, ormai inutili, vennero vendute a Bisanzio per 50000 fiorini.

Il popolo georgiano , alla notizia , divenne euforico e già in molti si aspettavano un'entrata trionfale del re dei re ad Iconio, capitale dei Selgiuchidi.
Ma Giorgi III li deluse: nel 1186 Eretz e il sultano Abu firmano la pace di Iconio secondo la quale i turchi avrebbero versato 3000 fiorini ogni sei mesi per 10 anni.

Tornati a Kutaisse, Giorgi e Ivane vennero accolti da una marea di cittadini esultanti anche se non per quel che speravano.

Nel 1187 Hetoum di Signakhi, genero di Dzagan Abuletizde, prende il comando di un imponente esercito ( più 13000 soldati )per attaccare i Cumani che già da tempo scorrazzavano indisturbati nei territori della Georgia.
Il sogno di Giorgi , e ancora di più di Ivane , era quello di conquistare le pianure della Cumania e creare " La Grande Georgia ".

A causa di ritardi e falsi allarmi, la campagna viene slittata al 1189 e Giorgi partì da Tbilisi per salutare i soldati, ma un malore improvviso lo colpì e vene portato al monastero di Gelati.
Lì , proprio come il re santo Demetre I , morì e fu sepolto con grandi onori e tutti gli alleati, da Bisanzio alla Siria, da Novgorod alla Francia , mandarono ambasciatori e rappresentanti per esprimere il loro orgoglio e omaggiare il nuovo re : Ivane I.
Questo andava contro il trattato del 1168 e la sua salita al potere aveva creato rancori tra la Siria ( il popolo Siriano odiava Ivane per motivi ancora sconosciuti ) e il re dei re.

Nell'inverno di quell'anno Hetoum finalmente partì e sbarcato nei pressi di Tmutarakan pagò dei traditori per fargli aprire le porte della città.

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Entrati in città, le truppe georgiane , meglio armate e addestrate dei miliziani cumani ebbero ragione sui nemici,

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Alla fine la vittoria fu certa e i soldati festeggiarono per due giorni di fila.

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Saputo da una spia che la città di Derben era sguarnita , Dzagan " il Cavalleresco " marcia nel Daghestan e nel 1190 entra nella città.

Dopo queste due vittorie, la Grande Georgia sembrava ad un passo dalla creazione, mancava solo Azaq, capitale del regno Cumano.


La seconda parte a presto

Grazie per la pazienza che dimostrate



Keirosophos
00martedì 16 novembre 2010 20:08
Interessante! Vediamo come va a finire ;)
frederick the great
00martedì 16 novembre 2010 21:46
Chissà cosa stanno combinando i Siriani...sarà molto interessante scoprire se il loro odio per Ivane I si fermerà lì o porterà a qualche sviluppo più grande. Continua così!
Imperatore I
00mercoledì 17 novembre 2010 14:57


Il re dei re Ivane I già pregustava il suo trionfo, su un carro circondato di bottino e prigionieri cumani; Azaq era il suo obiettivo finale e poi sarebbe tornato a Tbilisi non più da re, ma da Imperatore: Imperatore della Grande Georgia. Era questo il suo desiderio.

Ricevuti altri 3000 uomini, Hetoum marcia verso Azaq arrivando fino al fiume Don che separava l'armata georgiana dalla capitale cumana.
Settendosi minacciato, il Khan Sevench Bonyak gli manda contro il generale Asalup "il Cavalleresco" che ,con un manipolo di uomini, era in passato riuscito a sconfiggere l'esercito di Vladimir-Rus.
La battaglia avvenne su una soffice neve; Hetoum aveva sotto il suo comando almeno 20000 utra i soldati più forti e zelanti della Georgia: i Kutaissani.
Da tempo Kutaissi era diventata la vera base militare della Georgia e lì venivano addestrati le forze d'Elite.


Atalup contava appena 6000 guerrieri, ma agguerriti e ben armati

Inizialmente Atalup fece finta di ritirarsi ed Hetoum , caduto in trappola , li insegue senza preoccuparsi di mandare all'attacco la fanteria

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All'improvviso i soldati cumani si girano e caricano gli inseguitori.
Hetoum è preso alla sprovvista, ma riesce a contenere le perdite

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La fanteria georgiana parte alla carica, ma , appena sopraggiunge , un infido arcere cumano abbatte Hetoum colpendolo al cuore.



La morte di Hetoum sconvolse i georgiani e li inferocì: sterminarono gran parte dell'armata, decapitarono Atalup e ficcarono la sua testa su una lancia e la inviarono al Khan.

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La morte di Hetoum creò scompigli in patria e ,opo una lunga delibera,
Vahan Orbeli, fratello di Ivane e governatore di Sokumhl , fu messo a capo dell'armata.

Non appena arrivò il battesimo di fuoco non si fece attendere: 20000 cumani si presentarono nelle pianure vicino Tmutarakan, dove , sotto un caldo tramonto , gli eserciti si scontrarono

Vahan era un buon amministratore, ma non un generale. Le sue manovre furno praticamente nulle e la battaglia terminò con grandi perdite nello schieramento georgiani, ma anche il quasi sterminio dell'esercito cumano

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Troppo debole per assaltare la capitale nemica, Vahan marcia verso le navi attraccate tra la Crime e Tmutarakan,per evitare attacchi a sorpresa nemici.
Nel 1194 il Khan invia altri uomini e Vahan è costretto a imbrcarsi sulla flotta, ma non prima di aver distrutto Tmutarakan come fu per Kayseri.
Tutto fu raso al suolo tranne le mura che il fuoco non toccò.
Quando i Cumani entrarono in città videro "Uno spettacolo terribile: fuoco,fiamme e morti abbracciavano la città in una morsa mortale" scrisse Eretz nel 1194 poco prima della morte.

Nel 1195 stessa sorte toccò a Derbend ma non perchè la minacciavano i Cumani, ma perchè la popolazione era ostile al regno Georgiano e Dzagan non intendeva indebolire Maghas, l'imponente e quasi imprendibile roccaforte.

I successivi anni furono dominati da una guerra ad oltranza: Vahan e i suoi ogni tanto sbarcavano e distruggevano piccole armate, saccheggiavano villaggi e uccidevano cumani.

Nel 1196 Bisanzio entra in guerra contro i Cumani e nel 1197 riporta importanti vittorie: i cumani perdono il controllo di Costanta, città portuale , e nello stesso anno i Selgiuchidi si sottomettono ai Bizantini divenendo vassalli imperiali.


Nel 1197 una spia riesce a infiltrarsi nella capitale cumana e nella notte avrebbe aperto le porte a Vahan.
L'esercito era pronto ad entrare nella città, quando all'improvviso videro il cadavere della spia penzolare sulle mura.
La capitale venne messa sotto assedio e , nell'inverno del 1197 , i Georgiani sfondarono le porte ed entrarono

La battaglia fu durissima e , sfruttando trucchi, inganni e la conformazione della città, i Georgiani ottennero la vittoria

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Alla fine la vittoria arrise ai Georgiani, ma ad un prezzo terribile: dei 15000 soldati 8000 erano morti compreso Vahan.
Dopo la vittoria i Georgiani si accanirono crudelentemente soprattutto contro il Khan e contro i cittadini che subirono violenze inaudite.


frederick the great
00mercoledì 17 novembre 2010 15:49
Complimenti ai Cumani per l'eroica difesa! Loda il vinto per lodare il vincitore...:)
Imperatore I
00giovedì 18 novembre 2010 14:47
Re:
frederick the great, 17/11/2010 15.49:

Complimenti ai Cumani per l'eroica difesa! Loda il vinto per lodare il vincitore...:)




Per un momento credevo tifassi contro di me [SM=x1140441] .
Il prossimo capitolo l'ho tristemente chiamato "La Grande Crisi" [SM=x1875396] e li sì che dovrebbero essere fatti i complimenti ai vincitori
Keirosophos
00venerdì 19 novembre 2010 23:29
Bene! Vediamo come continua ;)
Imperatore I
00giovedì 25 novembre 2010 14:23
Salve cari lettori mi duole informarvi che non posso più continuare il racconto. Causa? un maledetto antivirus che mni ha completamente distrutto Medieval-Bellum Crucis e i salvataggi.

Mi scuso [SM=g27969] [SM=g27970] [SM=g27969]
frederick the great
00giovedì 25 novembre 2010 17:13
Che sfortuna! Ma sono sicuro che le gloriose gesta del regno georgiano saranno ancora migliori nella 6.1
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