Campagna full con i Georgiani difficoltà m/m
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Croce rossa in campo bianco è una campagna sulla povera Georgia di cui ancora nessuno ha fatto la cronaca ( sarà per i mongoli?
).
Comunque essendo una di una piccolissima lista di cronache non vi aspettate una cronaca tipo quelle di frederick, del cavaliere verde,di BCHugoBardo,di Betavianus, ecc. poichè non sarò mai al loro livell
Spero veramente vi piaccia perchè cercherò anche di farla il più realisticamente possibile.
Mi sono anche preso qualche licenza poetica per scrivere una narrazione più realistica.
Quindi... vi auguro buona lettura ( spero
)
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Sono passati 30 anni da quando il re santo Davide il costruttore morì andando a sedere insieme a tutti i santi.
Da allora regna il re dei re Demetre I sovrano di tutta la Georgia; il suo regno fu costellato di gioia e dolore per il popolo georgiano così misero da soppravvivere a stenti.
Re Demetre aveva più volte cercato di risollevare le sorti della Georgia, ma i suoi sforzi furono vani: l'Ossezia e altri principati si separarono dal regno e la guerra che ne seguì distrusse buona parte delle città e dei castelli in territorio georgiano.
Il re dei re fu costretto ad accettare il fatto.
Terminata la guerra il sovrano chiamò i nobili rimasti per dare un nuovo assetto al regno e attribuire i feudi più grandi.
A Tbilisi,capitale del regno e luogo dell'incontro, arrivano poche famiglie superstiti e solo dopo un lungo concilio furono prese delle decisioni:
- Demetre, confermato re dei re dai nobili , sarebbe andato a vivere a Tbilisi con la sua corte
- Il figlio Georgi , nato nel 1128 , venne nominato governatore dell' importantissima fortezza di Kutaissi e dei suoi feudi
- Il nobile Sumbat della famiglia degli Orbel divenne signore e governatore della città di Sokhuml e consigliere di guerra del re
- Kirkish capo famiglia degli Abuletisdze, divenne governatore di Tbilisi
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Nel 1155 il re dei re inaugurò una nuova era, niente più guerre e niente più persecuzioni: era iniziata l'epoca delle riforme.
Demetre divise le sue riforme in due categorie ben distinte:
-Riforma economica
-Riforma religiosa
La prima fu eseguita tra il 1155 e il 1158 che ,egemonizzata dalla compagnia di commercio di Vahram Gamsakhurdia, riuscì a rissollevare l'economia georgiana portando nelle casse reali profitti del 30% in più degli anni precedenti.
La seconda fu voluta dal popolo e dal vescovo Mushel Guaramishvili, fu attuata dal 1159 e prevedeva la costruzione di chiese e l'istituzione di più sacerdoti dato l'impressionante numero di islamici e pagani nei territori ortodossi della Georgia.
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Demetre riuscì anche a creare un capolavoro politico:nel 1155 Bisanzio si alleò con la Georgia creando così un'alleanza ortodossa volta a difendersi contro l'espansione dei musulmani in Anatolia.
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Nel 1157 diviene maggiorenne Ivane Orbelli figlio di Sumbat.
Il sovrano , essendo Sumbat suo fedele vassallo nonchè amico , partì per andare a Sokhuml dove risiedeva il giovane e la sua famiglia, ma durante il viaggio il re venne preso da un malora e fu portato al monastero di Gelati vicino Kutaissi.
Il re dei re, il gran sovrano, il riformatore morirà nell'inverno del 1157 a 63 anni dopo quasi 32 anni di governo.
Il vescovo, i nobili e il popolo furono concordi sulla sua santificazione: San Demetre divenne patrono di Tbilisi.
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Salito al trono Giorgi Bagration, divenuto re dei re col nome di Giorgi III , continuò la politica del padre inaugurando nel 1158 il mercato di Tbilisi e nel 1159 la chiesa di Sokhuml.
Il re dei re, in mancanza di un erede diretto nomina principe Ivane Orbeli e lo onorò col titolo di Gran Duca di Kutaissi.
Le casse dello stato ormai sfioravano gli 8000 fiorini ed erano in continua crescita e Giorgi grazie a questyo patrimonio fa edificare ben 2 caserme una a Tbilisi ed una a Kutaissi.
I nobili vedevano di buon occhio la ricrescita economica e spirituale georgiana, ma molti di loro erano memori dell'umiliazione inferta loro dagli Ossezi e chiedevano a gran voce vendetta.
Finanziando il re dei re con quasi 5000 fiorini lo indussero a marciare per sottomettere quei traditori e infedeli ( l'80% degli ossezi era pagana o eretica ).
Al comando di quasi 14000 soldati il sovrano Giorgi III si addentrò nei territori Ossezi.
Questi ultimi evitarono lo scontro aperto e si rifugiarono nella fortezza di Maghas, considerata inespugnabile.
Il re non si fece intimorire dalla fama della fortezza e la pose sotto assedio con l'intenzione di prendere la fortezza per fame.
I costi, le malattie e confini poco sicuri indussero Giorgi III a lanciare un attacco diretto alla fortezza.
Essendo Maghas situata sopra un'altura particolaremente ripida l'unica soluzione era sfondare le porte e con l'ausilio di alcune torri il sovrano lanciò un'attacco diretto
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Sfondate le porte e apertesi le porte delle torri i Georgiani si lanciarono contro la fortezza, mentre gli Ossezi lanciavono sopra di loro olio bollente.
Lo scontro fu particolarmente impegnativo e Giorgi III fu costretto a lanciare alla carica la cavalleria.
Lo scontro sembrava ora a favore dei Georgiani,ma con l'arrivo di mercienari cumani, Dio solo sa da dove , lo scontro è alla pari
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Sgomberate le mura i Menavlatoi ( i soldati scelti georgiani ) si lanciano verso il generale nemico rifugiato nella piazza seguiti da Giorgi III, la sua guardia e un gruppo di cavalleggeri.
I cumani nel tentativo di salvare il loro pagatore furono sterminati e gli ultimi Ossezi sconfitti.
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Il re dei re aveva ristabilito l'autorità su quelle lande povere e miscredenti, ma il prezzo fu davvero troppo alto: quasi 7000 georgiani erano morti la maggior parte uccisi dall'olio bollente.
Tornato a Tbilisi Giorgi III decise di attuare un'uleriore riforma: la riforma militare.
Dopo aver letto sto sermone spero vogliate leggere i prossimi capitoli
.
Ringrazio chi è riuscito ad arrivare a leggere questa frase, forse ho dilungato la cronaca un pò troppo
prometto che il prossimo capitolo sarà più corto.
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