Carissimo...
continuo
1156-1160
In quattro anni il Regno di Gerusalemme crebbe nei commerci con gli stati confinanti e Guglielmo di Tiro il grande diplomatico venne mandato in Europa per via terra allo scopo di sostenere gli interessi del percario territorio latino.
La meta era Roma, sede del successore di S.Pietro e guida suprema della Cristianità.
Intanto lo sviluppo delle città e dei castelli era la preoccupazione del Re, che favoriva i mercati e le strutture navali, si da rimpinguare le casse del Regno.
Anche i vicini Siriani crescevano e destavano preoccupazione, armate potenti girovagavano minacciose ai confini .
Il Re, affiancò alla politica economica, una militarizzazione in grande stile, l’obbiettivo era sia disincentivare i Siriani, sia prepararsi ad azioni militari di conquista…
Medina ribelle? Homs Siriana? La preziosa Damasco?
Il prendeva tempo e intanto il Regno Latino era attraversato da piccoli contingenti che si univano e formavano potenti armate.
Il clima era teso, i confini nord orientali erano in allerta.
Accadde che il miglior mercante del Regno di Gerusalemme venne ucciso e derubato dei suoi affari da un suo collega siriano.
Le casse del Regno già fragili, subirono un colpo notevole e la disparità economica con la Siria poteva tramutarsi in una disparità militare.
Il Re Baldovino III scelse.
Si decise per un attacco combinato atto a scongiurare una difesa efficace della Siria .
Il Gran Maestro del Tempioassediò Homs con un piccolo contingente, in quanto la fortezza non era ben difesa, intanto il forte a nord di Damasco, lasciato indifeso, venne preso dai Latini, così come il forte a sud di Homs.
Rimaneva il forte che dominava il ponte sull’Oronte, ma era difeso in maniera impeccabile da una foltissima guarnigione.
Il forte a sud di Antiochia, venne rinforzato con una potente armata a capo Il Gran Maestro dei Canonici,sia per scongiurare un intervento della guarnigione nemica, sia per poter intervenire a sostegno crociato per la presa di Homs.
La guerra con la Siria era iniziata l’estate del 1159, l’Atabeg mosse la guarnigione del forte sull’Oronte a sostegno di Homs,ma non attaccò.
L’assedio della città andava per le lunghe a causa della scarsezza delle armi d’assedio, incidendo sulle casse dei Latini.
Intanto un giovane e promettente generale al secolo Boemondo III si unì allarmata dell’anziano Maestro Canonico
Correva l’estate del 1160 quando
Il Gran Maestro dei Canonici intervenne prendendo la fortezza dell’Oronte, sguarnita e marciando contro l’esercito Siriano a nord di Homs.
Era la prima battaglia da molto tempo.
L’esercito Siriano attendeva in cima ad un’altura.
e li l’esercito nemico venne sconfitto facilmente dopo la rapida morte del suo capitano
La ritirata scomposta dell’esercito fece sì che i Latini prendessero molti prigionieri, regolarmente riscattati dall’Atabeg.
Il nemico si ritirò a sud, ma non fuggì completamente e il Canonico decise di non dare tregua ai fuggitivi.
Li riaffrontò sconfiggendoli definitivamente e ripagando così le perdite causate dall’assedio di Homs.
La conquista di Homs era imminente
ma la sortita improvvisa e suicida del generale destò meraviglia
Homs cadde rapidamente 50 cristiani persero la vita .
La ricca Damasco, ben difesa, era isolata facile preda , meta sicura delle mire espansionistiche di Baldovino III.