Oh-oh ! Impressionante ! Che baldante uso del "copia/incolla" !
Per lo meno i ragazzini delle elementari cercano di mascherare la scopiazzata alterando qualche periodo, cionondimeno l'incongruenza degli argomenti riportati rimane inquietantemente la medesima e a tal proposito non so se mi faccia piu' ridere la piena conferma alle precedenti accuse, o
il fatto che quel poco di nesso lo mantengano con le mie affermazioni !
Traduzione per i cristiani, se tanto devi copiare, fallo per lo meno su argomenti che abbiano un minimo di attinenza.
Mi perdonerai se salto la trascrizione benedettina e giungo al nocciolo :
I germani, a differenza dei celti, combattevano sempre a piedi, almeno finché dal II secolo d.C., come viene lodato da Tacito, dalle tribù nomadi delle steppe (sciti e sarmati) appresero poi l'uso del cavallo
Classico dilettantismo da Ia media sui Germani : hai presente cos'è de Bello Gallico ? La battaglia di Alesia ?
Cesare accusava una abissale inferiorità numerica, infatti, nonstante si fosse riunito a Labieno, non poteva contare su più di dieci legioni, oltretutto assai provate dalle battaglie di Gergovia e Lutetia, che in numero non dovevano superare le 45.000 unità, con altri 5.000 ausiliari armati alla meglio e alcuni centinaia di mercenari germani appiedati. Il punto di forza dell'esercito romano era quindi la fanteria legionaria anche se la cavalleria doveva avere la sua importanza. Infatti per quantità e qualità di cavalieri i galli erano assai superiori ai romani, ma questi ultimi avevano tra le loro file i germani, abilissimi cavalieri di cui i galli avevano un timore sacro. Cesare, essendo a conoscenza di questo e volendo così limitare i danni che la cavalleria nemica poteva provocare, appiedò perfino i suoi tribuni per dare un cavallo ai germani.
E per essere precisi, perchè su questo testo non lo riporta, erano cavalleggeri Teutoni.
Le prime fonti che parlano di guerrieri germanici sono a riguardo del''invasione dei Cimbri e dei Teutoni (113 a.C.), e in quel frangente dalle decrizioni dei classici pare evidente che l'armamento dei Germani rispecchiasse quello dei Celti; infatti per Isidoro di Siviglia essi "Erano armati secondo l'uso Gallico" (Isidoro di Siviglia, XVIII,72), mentre la descrizione di Plutarco ricorda da vicino altre analoghe ai guerrieri celtici.
I Germani di Ariovisto affrontati da Cesare, da quel poco che se ne può dedurre, sembrano comportarsi esattamente come gli eserciti gallici, e comunque il grande debito dell'equipaggiamento militare germanico nei confronti di quello celtico tra il III e il I secolo a.C. risalta chiaramente dalle evidenze archeologiche (cfr. Hjortspring).
Altro errore dilettantesco :
Alcuni studiosi, peccando di semplicismo, hanno cercato di ricondurre questi due popoli ad una matrice celtica, adducendo prove che però, ad ogni storico o filologo smaliziato, appaiono subito inconsistenti.
D'altra parte Fischer-Fabian, tutt’ora la principale autorità in campo di Germanistica, non indugia nell'affermare che Cimbri e Teutoni erano senza ombra di dubbio popolazioni germaniche
Festo li chiama senza esitazione “gente gallica”[3], eppure siamo di fronte a testimonianze non dirette, ne' di prima mano; tanto meno chi scrive conosce le popolazioni germaniche: ben altre saranno le conclusioni dei Classici che in prima persona hanno avuto a che fare con i Germani.Il caso di omonimia con le genti liguri, anch'esse autodefinite "Ambrones, non dimostra una parentela con esse e tanto meno coi Celti.Così come per "Toutai" siamo dinnanzi ad una radice comune indeuropea, assolutamente non diagnostica di celticità , che ritroviamo anche nel nome degli Umbri.
Si è tentato anche di aggrapparsi alle fonti classiche, che parlano chiaramente dell'attività di spionaggio portata avanti dal luogotenente di Mario, Quinto Sertorio, che sappiamo recarsi nell'accampamento barbarico camuffato da Celta, ma ciò certo non basta per affermare l'appartenenza di Cimbri e Teutoni all'ethnos dei Celti: abbiamo già detto che durante il loro girovagare per le Gallie i due popoli avevano raccolto mercenari e sbandati.
Per quanto riguarda la somiglianza tra i costumi e gli armamenti tra Galli e Germani (ma sottolineamo lungo la fascia del Reno) è ben nota.
Cio' non implica certamente una continuità di tattiche militari in totum.
Prendiamo Daci e Galli, Traci E Illiri, possiamo affermare che usassero le stesse tecniche militari ? O volendo ampliare il campo al medioevo persino Sassoni e Normanni erano virtualmente indistinguibili ma le loro tattiche militari radicalmente diverse.
D'altra parte, proprio dalle fonti classiche che ci arriva il contributo decisivo che ci consente di affermare con sicurezza che non solo i Cimbri ed i Teutoni non erano Celti, ma che certamente si trattava di Germani: al primo apparire di questi popoli, i Romani li classificano come "genti Celto-Scitiche", seguendo la vetusta metodologia greca che voleva l'Europa divisa equamente tra Celti ad occidente e Sciti ad oriente.
Qualsiasi popolo dalle origine sconosciute che giungeva dall'Europa Centrale era dunque, semplicemente, "Celto-Scitico".
I Romani conoscevano bene i Celti, avendoli combattuti per più di duecento anni in Italia, e sei Cimbri ed i Teutoni fossero appartenuti alla famiglia celtica, certo non avrebbero avuto esitazioni nel dirlo, e la dimostrazione ci viene data dai testi successivi, scritti quando i Romani avevano imparato a conoscere i Germani e a identificarli. Cesare, parlando delle genti ibride della Gallia Belgica afferma che "la maggior parte dei Belgi discende dai Germani"[5] e subito dopo, parlando della tribù belgica degli Atuatuci scende nel dettaglio:
"Questa gente discendeva dai Cimbri e dai Teutoni"[6]
Mi chiedi di fare il mio lavoro ?
Germani e Scandinavi sono il mio lavoro.
Mica pretenderai che assista ad un sacco di grossolane, semplicistiche descrizioni sul loro conto, ma quel che è peggio affermate come verità evidenti e mi astenga dal riportare informazioni autentiche ?!
Non si puo' pretendere di conoscere una popolazione con completezza attraverso gli scritti di un nemico ignorante e "particizzato" (e oltretutto non basandosi manco sulle pietre miliari, sto parlando di De Bello Gallico !!).
Provate a leggere gli scritti di Anna Comnena sui normanni di Roberto il Guiscardo, sembra la descrizione di Attila re degli Unni a capo di un esercito di predoni vichinghi !
La storia richiede molti punti di vista, per cui prima di avventurarsi su popoli che non si conoscono (il tuo copia e incolla alla cieca è una conferma anzichè una smentita, ma veramente vedendo la copia degli einherjar avrei dovuto impressionarmi, macchè scherziamo?) bisogna MISURARE le proprie affermazioni.
Preferisco non dilungarmi in proposito poichè tutto il tempo impiegato qui è sottratto al mio mod.
A presto.