AlexPraetorium
00venerdì 20 aprile 2012 22:28
Le Parole... queste sconosciute.
Le usiamo ogni giorno, è una prerogativa della specie "Homo Sapiens Sapiens", l'articolazione di suoni atta ad indicare il significato di una cosa. Sulla nascita delle lingue ci sono stati miti, come la Torre di Babele, e teorie varie. Le parole hanno infiammato la storia, tutta. Da quella greca e romana, con l'arte dell'oratoria, a quella contemporanea, con i grandi totalitarismi. Suoni, che possono infiammare le masse, portarle a delle folli guerre, imprese, viaggi e spedizioni. Lame taglienti, le parole... una piccola riflessione sul momento che stiamo passando ora, che tra qualche anno sarà storia:



"Io vi risolleverò dalla vergogna, dall’umiliazione, perché usciremo tutti insieme dal baratro che si apre dinanzi a noi, da questa immensa voragine del debito pubblico che ci sta mangiando vivi e riconquisteremo la credibilità internazionale diventando orgogliosi di essere un popolo, una nazione, proiettati verso un futuro di progresso sociale e di equità"

Sembrano le parole di Mario Monti, vero? Si parla di equità, progresso, debito pubblico!...

...
..
.

Mi dispiace dirvelo, ma sono le parole di Adolf Hitler in un discorso prima delle elezioni del 1931 in Germania.
Fulcherio;
00sabato 21 aprile 2012 07:01

lo stile lo trovo un pò ampolloso.

il discorso sarebbe : le parole e il loro significato, o almeno quel significato che noi attribuiamo ad esse??, le loro interpretazioni e a quali sentimenti fanno capo??

faccio un esempio banale : la parola amore si confonde con possesso, gelosia ecc.., senza contare i vari sottotipi di amore come quello filiale, amicale, sessuale-il mio preferito- ecc..

a cosa corrispondono le parole come legge e giustizia?-alla legge si attribuiscono proprietà "umane" per così dire, mentre alla giustizia si ricorre all'ideale, che si esprime nelle forme religiose, ideologiche ecc..,

messa così il linguaggio si dimostra essere uno strumento che più si dimostra raffinato più si mettono in luce le sue possibili variabili e significati e implicitamente anche i suoi limiti nella mancanza di esaustività, di completezza per usare un altra parola.

A tale riguardo propongo un video che parla anche di definizione universale,-minuto 22 circa-

www.youtube.com/watch?v=up3dBmTObrY&feature=related






AlexPraetorium
00sabato 21 aprile 2012 09:40
Nono il mio non era un "tema", ma una provocazione riguardo quello che sta passando l'Italia. Stesse parole usate, quasi la stessa situazione economica...
Fulcherio;
00sabato 21 aprile 2012 13:07

ok ricevuto, e volendo racogliere la tua provocazione ti dirò il mio punto di vista al riguardo, per me la germania del 33 non può essere paragonata all'italia del 2012, l'italia non ha subito una sconfitta disastrosa dopo 4 anni di guerra, non ha da rivendicare diritti, si magari le parole sono uguali ma la sostanza dei discorsi è diversa, fanno riferimento ad aspirazioni comuni nei termini generici per cui siamo a favore del progresso, benessere individuale e collettivo, chi sarebbe contrario a queste cose??, è la situazione-debito pubblico- che può indurre a qualche consideraione di carattere storiografico, ma sono impressioni fuorviate dalle stesse parole che inevitabilmente vanno a connotare lo stesso problema.
AlexPraetorium
00sabato 21 aprile 2012 13:38
Infatti ho detto "quasi" la stessa situazione puramente ECONOMICA. Anche perché sul debito pubblico ho una mia idea. Comunque non è un dire "siamo come la Germania nel '33", è un dire "attenzione a chi è in alto perché ci frega senza problemi".
Crusades96
00sabato 21 aprile 2012 16:55
io stamattina studiando il Declino dell'Impero romano per l'interrogazione ho trovato questo passo in cui un cittadino romano spiega i mali che affliggono l'Impero e mi sembra di trovare anche qui molti punti di contatto
"La vita nell'Impero era un inferno e non per colpa dei barbari: ero assillato da un fisco rapace che spogliava con la violenza una povera famiglia fino all'ultima briciola, da banditismo dilagante, da funzionari corrotti, non era possibile ottenere giustizia, si era governati da una classe dirigente imbelle e inadatta, abbarbicata ai propri privilegi e incapace di fare il minimo sacrificio in nome del bene comune (sottolineo quest'ultima parte) ... "

Alla fine non c'è poi tutta questa differenza, la classe politica attuale è completamente inappropriata alla situazione che stiamo vivendo , infatti abbiamo al potere un professore collegato alle banche, quelle stesse banche che stanno facendo fallire uno dopo l'altro tutti i paesi europei. In questo momento ci vuole un potere politico forte che si opponga al potere economico altrimenti saremo alla completa mercè di banche e corporazioni... e poi è come a Bellum: con una buona economia si aggiusta tutto [SM=g27964]
pablo de toledo-tristero
00domenica 22 aprile 2012 17:23
beh, nel medioevo c'è stato un gigantesco dibattito sul significato e sull'origine delle parole e dei concetti, la celebre "disputa degli universali", che se vogliamo continua tutt'oggi con le correnti psicologiche degli innatisti e degli empirici.
comunque mi sembra un argomento un pò troppo vasto per un solo thread.
AlexPraetorium
00lunedì 23 aprile 2012 06:52
Concordo sul "troppo vasto"
Fulcherio;
00martedì 24 aprile 2012 18:54
Re:

non capisco perchè aprire un topic così e poi chiuderlo in maniera lapidaria ponendosi dei limiti che assomigliano a degli alibi [SM=x1140444]




pablo de toledo-tristero
00martedì 24 aprile 2012 20:23
Fulcherio;, 24/04/2012 18.54:


non capisco perchè aprire un topic così e poi chiuderlo in maniera lapidaria ponendosi dei limiti che assomigliano a degli alibi [SM=x1140444]







quia verba flatus vocis sunt [SM=g27965]
Fulcherio;
00mercoledì 25 aprile 2012 06:47
Re:
pablo de toledo-tristero, 24/04/2012 20.23:

Fulcherio;, 24/04/2012 18.54:


non capisco perchè aprire un topic così e poi chiuderlo in maniera lapidaria ponendosi dei limiti che assomigliano a degli alibi [SM=x1140444]







quia verba flatus vocis sunt [SM=g27965]




non conosco il latino però forse ho intuito cosa vuoi dire,

Il mio parere riguardo "sul significato e sull'origine delle parole e dei concetti" l'ho espresso in maniera grezza poco sopra,

tu metti in ballo anche i concetti,che si intendono come universali, oltre che le parole e i loro molteplici significati,
vai ad aggiungere altra carne al fuoco e poi dici che non se ne può parlare perchè argomento troppo vasto!? [SM=g27968] [SM=g27981]

giusto per semplificare allora ripropongo il video di Socrate, che fa al caso nostro perchè tratta in maniera "vasta" le tematiche tanto temute [SM=g27963] .


www.youtube.com/watch?v=up3dBmTObrY&feature=related

una delle ossessioni filosofiche di Socrate verte sul concetto di significato, del tipo : "cos'è il coraggio"

Un famoso paradigma di Socrate, centrale nella sua elaborazione di una morale interiore che si andasse a sostituire a quella dei presocratici riguarda il concetto di Verità, inteso come Verità assoluta, che noi siamo in grado di vedere ma che spesso ci sfugge.

il paradigma è questo : chi nega l'esistenza della Verità nega la sua stessa affermazione,in altre parole, se io sostengo che non esiste alcuna verità allora vuol dire che nemmeno la mia affermazione può essere vera, quindi la mia conclusione è che la Verità esiste.

Ora si pone un problema di interpretazione, cos'è la Verità a cui Socrate fa riferimento??

A un dio ultimo??, o alle verità più prosaiche della vita??

qualsiasi risposta darai a questo quesito è irrilevante ai fini della discussione perchè, allora sì, il discorso si farebbe "vasto", ma se vuoi e non ti pare troppo vasto il rispondermi mi intereserebbe sapere a quale verità, secondo te,fa riferimento Socrate??







pablo de toledo-tristero
00giovedì 26 aprile 2012 19:04
ehm, era solo una battuta, bruttina e pretenziosa fra l'altro [SM=x1875396]
riguardo agli universali, molti pensano che concetti e parole siano legati in modo intrinseco, oltretutto quello sugli universali è l'unico studio medievale sul linguaggio degno di questo nome e personalmente lo trovo molto affascinante e utilissimo per capire la vera anima della filosofia scolastica.
detto questo se proprio volete mi tiro indietro, il problema è che non avevo capito se si stava parlando di filosofia, retorica o dialettica, quindi ho semplicemente sparato la prima str****ta che mi veniva in mente [SM=g27965]
Fulcherio;
00venerdì 27 aprile 2012 06:38
Re:
[QUOTE:.. quindi ho semplicemente sparato la prima str****ta che mi veniva in mente [SM=g27965]



siamo qua apposta per cazzeggiare [SM=x1140440] [SM=x1140486] !,

siccome il titolo del topic è la parola allora ho creduto di poter divagare intorno all'uso, applicazione e interpretazione di questo strumento così raffinato e unico, che solo noi teniamo-meglio sottolinearlo-, insomma un tema che può comprendere anche l'aspetto delle mutazioni che si sono verificate nel corso del tempo, si potrebbe partire dalle lingue nostratiche [SM=g27963] e viavia ripercorrere tutte le sfumature e i dialetti [SM=g27975] .

vabbè, però non mi hai risposto [SM=x1140518] secondo te Socrate a quale verità fa riferimento?

non sei obbligato neturalmente [SM=x1140439] , era una perplessità mia e chiedevo a te cosa ne pensavi del paradigma di Socrate sulla verità e sulla sua esistenza o meno.

questa affermazione, a detta dei filosofi contemporanei, è il pensiero centrale da cui si irradia il concetto filosofico socratico, ve ne sono altri, anche più celebri, ma meno stringenti.

ho!, non sei obbligato a rispondere [SM=x1140504]














AlexPraetorium
00venerdì 27 aprile 2012 10:31
Troppo vasto perché la mia era una provocazione politica! Ma discorriamo quanto vogliamo sulla Parola. Appena posso vi scrivo il mio pensiero, premettendo che sono in IV Liceo e avoglia a fare Filosofia!
pablo de toledo-tristero
00venerdì 27 aprile 2012 14:06
l'affermazione di socrate sulla verità è molto sottile, la usò per confutare i sofisti mi pare, il problema è che essa non risolve niente perchè serve solo a confutare coloro che non credono in nulla (affermando che il loro ragionamento è fallace), e può benissimo essere superata con il relativismo o la sospensione di giudizio.
detto questo, io credo che socrate non avesse la più pallida idea di quale fosse (o meglio, dovesse essere) la verità, egli stesso diceva (stando a platone) che la verità assoluta era forse irraggiungibile per gli uomini, ma che la sua ricerca doveva per forza configurarsi con il bene. questa ricerca è la maieutica, il cui obbiettivo è la consapevolezza, che per socrate penso fosse la verità più alta a cui l'uomo del suo tempo potesse aspirare.
AlexPraetorium
00venerdì 27 aprile 2012 21:10
La Parola, intesa come unione di più suoni atti a formare qualcosa di senso compiuto, non è altro che l'idea Platonica.

Premettendo che per Platone le cose sono imitazioni imperfette delle idee, e che le idee albergano nell'Iperuranio possiamo affermare che:

Una penna rossa ed una penna blu fanno capo entrambe all'idea di penna, ma sono diverse tra loro. Allora c'è qualcosa che le accomuna, qualcosa di comune a tutti, indipendente dal pensiero dell'uomo, cioè l'idea di penna. Se poi l'oggetto "penna" viene chiamato "patatina" o "pinocchietto" poco cambia, è sempre lo stesso oggetto.
Facendo un esempio, che tu dorma o sia sveglio, SEMPRE e COMUNQUE la somma degli angoli interni di un triangolo sarà Pgreco radianti (o 180 gradi).

La parola è, meglio detta così, quello strumento che ci permette di distinguere, includere ed escludere tra loro le idee.

Animale include elefante, ma elefante esclude il cane, il gatto, il topo, e tutto ciò senza la parola non sarebbe possibile comprenderlo. Strumento, tramite, passaggio dall'idea all'uomo. Quando noi pensiamo parliamo tra di noi... "PAROLIAMO".

Inoltre la Parola è, fisicamente, possibile grazie all'aria e alle vibrazioni che si propagano in essa, ed è quindi facile capire come possa muovere le emozioni. Andando ad un concerto le note basse ci danno belle botte al petto e quindi trasmettono qualcosa oltre al significato. Da questo evinciamo che la parola (soprattutto se pronunciata da voci profonde, e quindi maschili) ha un forte potere emotivo (Marti Luther King, per esempio) ed, inoltre, è capace addirittura di confondere e di infinocchiare una mente che non riesce a stare al suo passo (provate a leggervi velocemente il Fedro di Platone). Essa può esser scritta, emessa, disegnata, ed è proprio ciò che permette all'uomo di essere "uomo", essere pensante (Penso quindi ESISTO).

Inoltre, vi è l'uso Sofistico della parola, cioè quello di convincere anche se, magari, il proprio discorso è folle. Per concludere, la Parola è uno strumento INDISPENSABILE per l'esistenza dell'uomo, e senza essa saremmo poco più di un primate.
Fulcherio;
00domenica 29 aprile 2012 08:44
Re:
pablo de toledo-tristero, 27/04/2012 14.06:

l'affermazione di socrate sulla verità è molto sottile, la usò per confutare i sofisti mi pare, il problema è che essa non risolve niente perchè serve solo a confutare coloro che non credono in nulla (affermando che il loro ragionamento è fallace), e può benissimo essere superata con il relativismo o la sospensione di giudizio.
detto questo, io credo che socrate non avesse la più pallida idea di quale fosse (o meglio, dovesse essere) la verità, egli stesso diceva (stando a platone) che la verità assoluta era forse irraggiungibile per gli uomini, ma che la sua ricerca doveva per forza configurarsi con il bene. questa ricerca è la maieutica, il cui obbiettivo è la consapevolezza, che per socrate penso fosse la verità più alta a cui l'uomo del suo tempo potesse aspirare.



anche secondo me Socrate non aveva idea di cosa fosse la verità, intesa come universale-chi lo sà in effetti??-, che comprende la stessa esistenza di un "senso" e quindi anche di un dio creatore di vita e per questo benevolo, ma il suo insegnamento, per me, è ancora valido, forse anche più che nei tempi passati ci può essere utile dal momento che più cose si conoscono e più ci si rende conto dei nuovi interrogativi che sorgono con le nuove scoperte.

la consapevolezza è un altra parola che richiederebbe un significato perchè a parlarne così non si comprende cosa sia esattamente.

la consapevolezza di non conoscere mi pare ovvia-trattandosi di Socrate- ma non basta questo a darne una definizione universale, con consapevolezza cosa intendi??






pablo de toledo-tristero
00domenica 29 aprile 2012 15:01
forse ho sbagliato termine, intendevo quella che lui chiama vera sapienza, che si raggiunge con il dialogo e la logica, spesso però con risultati solo parziali, come nel dialogo sul coraggio che avevi usato da esempio.
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