La guerra del Giullare

Il Giullare del Re
00lunedì 13 febbraio 2012 00:21
Come richiestomi vò qui ad inserire lo mio poema,
mi aurguro non sia una gran pena! [SM=g27963]

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O nobili principi e gentili messeri!
O sovrani illustri e audaci cavalieri!
Progenie di stirpi regali,
e figli di lupercali.
Porgete meco, umile Giullare vostro,
il cortese riguardo, pel racconto nostro.
Canto l'arme lucenti e'l molto periglio,
dei valorosi guerrieri il sangue vermiglio.
Della pugna i caduti furon molti,
nella pugna i soldati furon colti.
Dall'alba a tramonto, da mattino a sera,
si battè fiera, dei normanni la schiera.
Contro el tumultuoso Saraceno assalto,
il Normanno si dispose, schierato su lo spalto.
Dinanzi, degli assalitori la focosa turba,
nel retro, dalla folta torma l'alte urla.
Al ruggito del negro assalitore,
il fiero spirto del nobil defensore.
Il sangue non perse lo suo vigore,
al giunger della pugna lo rumore.
Strepitano, calpestano, trascinano;
colme di reietti le torri avanzano.
Ritti, fieri, su l'orlo de lo spalto,
resiste a la negra torma il loro sguardo.
Al miglio che superaro le turpi schiere,
degli arceri si apriron le faretre.
Impugnano i focosi dardi,
tirano la corda, alzano gli sguardi.
Avanzano le tristi legioni,
attendono impavidi i leoni.
Spinge il truce barbaro
le torri dal destino amaro.
Urlano le megere fruste,
soffocano le torri anguste.
Come tempestosa oscura grandine
così i feroci strali tra la massa,
come el tuono empie le colline
così le ferali urla della ressa.
Scoccano le frecce gli arcieri illustri,
impetuose come raggi sui corpi tristi.
Squassano le carni, i petti, gli elmi,
colpiscono impietosi i corpi inermi.
Cadono le prime file, avanzano da retro,
“Spingete le torri”, urlano da dietro.
Veloci e impetuose le frecce volano,
a folti e fitti gruppi i corpi cadono.
Ma la torma è assai possente,
el Saraceno si mostra assai potente.
Avanzano le torri, s'infiammano le frecce,
partono gli strali, s'infiammano le brecce.
Crollano le torri pel fuoco distruttore,
urlano le schiere al fuoco divoratore.
Lo scompiglio è generale,
ed i truci fuggon via,
dagli spalti l'urlo è tale,
il più bello che ci sia.


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Daath666
00lunedì 13 febbraio 2012 04:02
ahahah [SM=g27963] forse era piu' consono postare in "fiera", ma complimenti per i versi, Giullare [SM=g27960]
MaxDragonheart
00lunedì 13 febbraio 2012 08:53
Bei versi davvero, bravo! :)
Andrea Gritti
00lunedì 13 febbraio 2012 09:20

Poi giunse a quel che par sì averlo a nui,
che mai per esso a Dio voti non ferse;
io dico il senno: e n'era quivi un monte,
solo assai più che l'altre cose conte.

Era come un liquor suttile e molle,
atto a esalar, se non si tien ben chiuso;
e si vedea raccolto in varie ampolle,
qual più, qual men capace, atte a quell'uso.
Quella è maggior di tutte, in che del folle
signor d'Anglante era il gran senno infuso;
e fu da l'altre conosciuta, quando
avea scritto di fuor: Senno d'Orlando.

E così tutte l'altre avean scritto anco
il nome di color di chi fu il senno.
Del suo gran parte vide il duca franco;
ma molto più maravigliar lo fenno
molti ch'egli credea che dramma manco
non dovessero averne, e quivi dénno
chiara notizia che ne tenean poco;
che molta quantità n'era in quel loco.

Altri in amar lo perde, altri in onori,
altri in cercar, scorrendo il mar, ricchezze;
altri ne le speranze de' signori,
altri dietro alle magiche sciocchezze;
altri in gemme, altri in opre di pittori,
ed altri in altro che più d'altro aprezze.
Di sofisti e d'astrologhi raccolto,
e di poeti ancor ve n'era molto.

[Astolfo va sulla luna e recupera il senno di Orlando, Ludovico Ariosto]

no, direi che c'è bisogno... [SM=g27983]

+ Mather +
00lunedì 13 febbraio 2012 09:36
Questa sezione è riservata alla discussioni su Bellum Crucis. (L'omonimia del titolo dovrebbe suggerire qualcosa)

Evitate ulteriori fuori-tema o fioccheranno warning.

Spostata in "Galleria".
Il Giullare del Re
00lunedì 13 febbraio 2012 10:15
Oh! Monarca galantuomo,
voi mi fate un tristo dono,
di bannare lo Giullare
non abbiate cuore a fare,
io racconto le novene
voi mi date le catene,
mi mandate nella fiera
le frustate nella schiena.
O per dinci, mio Monarca
questa fiera è molto parca,
non ci sono le pulzelle
non ci sono le donzelle,
a chi canto le novelle
le notizie tristi e belle?
dak28
00lunedì 13 febbraio 2012 13:31
A tutti noi devi cantare,
qui solo in rima si deve parlare,
orsù canta grande giullare,
mille storie vogliamo ascoltare!
Di guerrieri e di donzelle,
di arcieri e scudieri, e di mille cavalieri!
di re e di usurpatori,
e storie di grandi oratori,
inventa o su o giullare,
le mie orecchie son stanche di riposare!

ora smetto io cantare,
raccontami ora...
o giullare!
Il Giullare del Re
00lunedì 13 febbraio 2012 14:17
Attendere dovrete,
le fiabe troverete,
nuove pugne ci saranno
nuove rime danzeranno,
i caduti canteremo
i perduti narreremo.
dak28
00lunedì 13 febbraio 2012 18:07
Ti consiglio di metterle tutte qua non di fare tanti topic
basta che metti il titolo;)
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