Meloria 1284 il più grande scontro navale del Medio Evo ?

Fulcherio.
00venerdì 1 maggio 2009 21:24
un paio di notiziuole sullo scontro della Meloria
ciao a tutti

Il 1284 è l'anno in cui la tradizione fa fiorire la leggenda del Piffero Magico, germogliata probabilmente da quella misteriosa "crociata dei bambini" che tanto ha stupito le genti d' Europa. In cielo sta lentamente spegnendosi il chiarore della cometa Sveva. Sono solo 16 anni che la testa di Corradino
è caduta sulla piazza del mercato di Napoli. L'Italia è un mare di selve con poche strade di polvere dove zoccolano asini e cavalli di mercanti, briganti e contadini e ciabattano sempre più numerosi i fraticelli di Assisi. Alle fontane si può bere acqua più buona del vino.
Sul trono di Pietro, intento soprattutto ad affogare nella Vernaccia le anguille di Bolsena, siede un francese, Martino IV, e a Venezia corrono già i primi ducati d'oro, i famosi zecchini. E' tempo di grandi scossoni politici, dagli Svevi agli Angiò agli Aragonesi, e i Vespri Siciliani sono esplosi soltanto due anni prima.
E' anche tempo fortunato per Giotto, 17 anni, Duccio di Buonainsegna 29, Marco Polo 30, Dante 19, ancora 8 e scriverà "Tanto gentile e onesta pare".

Sparpagliate come una costellazione sul primo orizzonte di Livorno, modesto villaggio a poche spanne da Porto Pisano, vanto e covo delle galee pisane, le secche della Meloria attendono nel caldo il loro appuntamento
"Circa 4 miglia ad ovest di Livorno-dicono i portolani- sorgono le secche della Meloria, fatte di sabbia e fango, disseminate qua e là di rocce e alghe. Hanno fondali da due a cinque metri che presentano affioramenti scogliosi verso sud..."

ricercaimmagini.virgilio.it/immagini?qs=secche+della+meloria&mode=phrase&...



Il 6 agosto, giorno di San Sisto, del 1284 galee pisane e genovesi stivate di armi e di odio spalancano le porte del tempo a venire tenendo ben salda, nella rotta voluta, la barra del timone libera infine da altre mani. Troppo vicine sul mare e troppo simili per interessi e orgoglio,Genova e Pisa nemmeno se a governare avessero avuto
l'una San Giorgio e l'altra San Sisto non avrebbero potuto convivere

Semplifcando le vicende ai termini essenziali Genova e Pisa nascono con il germe della Meloria. Tra le prime a darsi , verso la fine del mille, ordinamenti comunali, le due città avevano avuto una rapida espansione territoriale che le aveva rese in breve solide e sicure; Genova da Portovenere a Monaco e nell'entroterra, e Pisa per tutta
la Maremma da Piombino ai confini di Lucca. E sul mare, subito in corsa alla conquista delle isole tirrene, le loro galee armate di liberi marinai, tra i più valenti del mondo, sin dall'inizio si trovano sulle stesse rotte, e siccome sono tempi di mercanti con la spada, o se si preferisce, di pirati con il libro dei conti, si fanno zuffe a non finire"
Oltre che dai traffici, la prosperità di entrambe si accresce con il tasporto di crociati in Terrasanta e dal tagliare unghie ai barbareschi, procedendo quasi di conserva nell'impresa di cavar denari dalla barba del Profeta e dal sepolcro di Cristo, e in questa prosperità fioriscono i capolavori del Medio Evo, battisteri, palazzi, ospedali, chiese, ponti ed arsenali.





se possono servire delle img per i mod's [SM=g27960] [SM=x1140427]

ricercaimmagini.virgilio.it/immagini?qs=spinello+aretino&mode=phrase&...


altri avvenimenti che vengono riportati dalla cronicha di Giovanni Villani
ricercaimmagini.virgilio.it/preview?qs=cronica+di+giovanni+villani&imgsz=&offset=36&url=http://www.stupormundi.it/giglio.htm&img=ZIxF1wxrmq-2nM:http://www.stupormundi.it/images/giglio2.jpg&formato=274x184%20pixel,%2015K%20-%20jpg&oimg=http://www.stupormundi.it/images/gig...

to be continued [SM=g27975]
Fulcherio.
00sabato 2 maggio 2009 11:28
Ola


[SM=x1140498] [SM=x1140501] una vera miniera di dati per ancillari : esponenti di importanti famiglie pisane e pisani illustri, Artisti a Pisa. Inoltre, nello stesso sito, ci stà un elenco a destra, : palazzi storici, Arte a Pisa, Chiese a Pisa, Torri e Castelli ecc.. per vedere bene quale edificio notevole, altrimenti detta "meraviglia" , poter mettere.

ricercaimmagini.virgilio.it/preview?qs=arcivescovo+ruggeri&imgsz=&offset=132&url=http://www.stilepisano.it/Pisani%20illustri/pisani_illustri_3.htm&img=khCLcVKjWPwSPM:http://www.stilepisano.it/immagini21/Pisa_aquila_imperiale.gif&formato=136x119%20pixel,%2016K%20-%20gif&oimg=http://www.stilepisano.it/immagini21/Pisa_aquila_imper...


Fatalmente, con il crescere della potenza economica e militare si era accesa un aspra rivalità esasperata, e sul mare non erano stati più incontri occasionali ma architettati disegni di guerriglia, prima, e di guerra in seguito, scorrerie e saccheggi delle coste, beffe e provocazioni a non finire. Quando fu chiaro a tutti, a nobili, a mercanti e a popolani, che ormai si trattava di
una questione di vita o di morte, e che a tutti i costi andava deciso di chi doveva essere il mare, si dettero appuntamento.
Annose e ramificate le radici della guerra, pure se il cuore della contesa resta il Tirreno, vengono anche dalle coste della Spagna, dalla Barberia, dai Fondachi della Siria e del Mar Nero, dalla Sicilia, da ogni angolo del Mediterraneo dove, nel tempo, ha messo piede un mercante pisano o genovese..


Noi ci limiteremo alle ultime mosse, quelle che hanno messo in moto il meccanismo stritolatorio della Meloria, che procedono come mosse irreversibili di una partita a scacchi.
"Non istanchi delle sconfitte avute dai genovesi"-scrive da buon vicino di casa il fiorentino Giovanni Villani nella sua Cronica-"negli anni di Cristo 1284, del mese di luglio, i pisani feciono uno isforzo per vendicarsi delle ingiurie ricevute....".
Invero sono entrambe le città che, avvisando segni certi di burrasca, stanno da tempo radunando i loro sforzi per preparare uomini e navi al gran giorno. Sono al timone, fra l'altro,, reggitori tra i più validi : a Genova, Capitani del Popolo e del Comune, Oberto Doria e Oberto Spinola, nomi prestigiosi negli annali cittadini, che si avvalgono di uno dei lupi di mare più indiavolati e fortunati del Medio Evo,
upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/75/Lucia_of_Tripoli.jpg/200px-Lucia_of_Tri...
Benedetto Zaccaria. E a Pisa, il Podestà Albertino Morosini, nobile veneziano, che è riuscito persino a mettere d'accordo guelfi e ghibellini.
Sul finire di luglio, forti di un centinaio di galee e naviglio leggero, i pisani, dopo aver saccheggiato Rapallo, si presentano davanti a Genova, in quel momento scarsamente difesa per il disarmo delle galee in porto e l'assenza dello Zaccaria in crociera sulle coste della Sardegna. Sulla città piovono nugoli di frecce, che per ostentazione sono state guarnite di ghiere d'argento, e per dileggio, perchè i genovesi
ne abbiano a giocare come bambini, anche palle di pietra ricoperte di panno scarlatto. Sono le strane guerre pittoresche e beffarde, eppure feroci, del Medio Evo.
Perchè i pisani rinuncino a dare l'assalto alla città resta un mistero. Chi dice per nobiltà, parendo indegno combattere un nemico quasi indifeso, più verosimilmente per non restare intrappolati in porto dallo Zaccaria di ritorno. L'impresa scatena la classica goccia che fa traboccare il vaso.
Scomparsi i pisani all'orizzonte, i genovesi, senza perder tempo, si mettono a riarmare i loro legni e Oberto Doria, ormai deciso a farla finita, si lencia all'inseguimento del nemico che mette a sacco la riviera. Lo manca di poche ore, di scalo in scalo, dove fumano gli incendi che ne denunciano il passaggio. All'alba del 6 agosto, furente e deciso, è davanti a Porto Pisano e, schierate le sue galee alla Meloria, sfida
i pisani alla battaglia. E i pisani, che reduci dall'impresa hanno da poco lasciato le navi, consci essi pure che il grande giorno è ormai venuto, in fretta e furia ritornano a bordo, ai remi e alle armi, e con tutta la rabbia e il coraggio si apprestano a prendere il mare.
E' giorno ritenuto fortunato per la Repubblica, e tutta Pisa, piena di grida, di bandiere, di preghiere, è in riva all'Arno e sul porto a salutare i suoi marinai coperti di ferro che vanno a mieter gloria nel sole di agosto, sono tutti lì, guelfi e ghibellini, nobili, mercanti, popolani, capitani, soldati, marinai, e l'arcivescovo Ruggeri, sinistro e risplendente d'ori, benedice ogni cosa [SM=x1140437] , uomini e vele, ferro e legno, ed anche il conte Ugolino
www.lombardiabeniculturali.it/img_db/bcoa/D0090/1/s/336_di0...
si fa il segno della croce , e le campane suonano a distesa per San Sisto e la battaglia [SM=x1140496] . Gli uomini sono infocati al punto che una bestemmia da inferno dantesco si leva superba dalle galee a fugare la malasorte, allorchè la croce d'argento dell'arcivescovo cade malauguratamente in acqua : "Sia pure Cristo con i genovesi, purchè il vento sia con noi ! [SM=x1140486] ".



[SM=x1140485]






Miles_Christi
00sabato 2 maggio 2009 11:56
Re:
Fulcherio., 02/05/2009 11.28:



Sul finire di luglio, forti di un centinaio di galee e naviglio leggero, i pisani, dopo aver saccheggiato Rapallo, si presentano davanti a Genova, in quel momento scarsamente difesa per il disarmo delle galee in porto e l'assenza dello Zaccaria in crociera sulle coste della Sardegna. Sulla città piovono nugoli di frecce, che per ostentazione sono state guarnite di ghiere d'argento, e per dileggio, perchè i genovesi ne abbiano a giocare come bambini, anche palle di pietra ricoperte di panno scarlatto. Sono le strane guerre pittoresche e beffarde, eppure feroci, del Medio Evo.
Perchè i pisani rinuncino a dare l'assalto alla città resta un mistero. Chi dice per nobiltà, parendo indegno combattere un nemico quasi indifeso, più verosimilmente per non restare intrappolati in porto dallo Zaccaria di ritorno. L'impresa scatena la classica goccia che fa traboccare il vaso.






Incomprensibile veramente, ma perchè non hanno "affondato il colpo"? Se hanno rinunciato per nobiltà è strano che poi i genovesi abbiano tenuto migliaia di prigionieri pisani dopo la vittoria della Melora (o almeno è strano per come ragiona una persona del XXI secolo), se invece hanno avuto timore di restare intrappolati da Zaccaria, è un rischio che potevano correre secondo me data la posta in palio. Boh? [SM=g27982]
Cmq complimenti per sta ricerca.
[SM=x1140429]
The Housekeeper
00sabato 2 maggio 2009 17:18
Grande Fulco [SM=x1140440]
descriverai anche la battaglia e le trattative seguenti? [SM=x1140430]

Tancredi d'Altavilla
00sabato 2 maggio 2009 20:41
Bravo Fulcherio, complimenti per la ricerca [SM=x1140440] [SM=x1140429]
Fulcherio.
00domenica 3 maggio 2009 09:53
grazie a tutti [SM=x1140440] , mi esercito un pò con la scrittura e metto un pò al sicuro materiale cartaceo,..altrimenti quasi introvabile.

@Miles-Christi
queste sono mosse fatte come in una partita a scacchi, se rimenevano intrappolati nel porto i pisani si sarebbero trovati fra due fuochi, e la sconfitta sarebbe stata certa, "data la posta in palio" il rischio non era da correre.


@Housekeeper
è certo che ci stà ![SM=x1140440] , il sito di pisa, (non quello delle farmacie e buche nelle strade e neanche quello dei pisani nel mondo [SM=g27982] [SM=g27964] postati da giovannidallebandenere [SM=g27963] ),

ma questo
ricercaimmagini.virgilio.it/preview?qs=arcivescovo+ruggeri&imgsz=&offset=132&url=http://www.stilepisano.it/Pisani%20illustri/pisani_illustri_3.htm&img=khCLcVKjWPwSPM:http://www.stilepisano.it/immagini21/Pisa_aquila_imperiale.gif&formato=136x119%20pixel,%2016K%20-%20gif&oimg=http://www.stilepisano.it/immagini21/Pisa_aquila_imper...

possiamo tenerlo presente per darci uno sguardo a spulciare un pò di nomi per gli ancillari,

to be continued [SM=g27974]



Fulcherio.
00domenica 3 maggio 2009 15:17
la battaglia e le sue conseguenze
ciao a tutti





Niente vento e un gran caldo, quel giorno, e Cristo davvero con i genovesi. Il signore, diceva Napoleone-altro bestemmiatore- è sempre dalla parte del battaglione più forte.
Morosini, che ha contato solo una settantina circa di galee genovesi, s'accosta al combattimento con decisione, sicuro delle sue navi, più numerose, dei suoi ammiragli, il giovane Andreotto Saracini e il vecchio conte Ugolino della Gherardesca, e della sua gente..
Più sicuro di lui, ad attenderlo, è però Oberto Doria, perchè nascoste, gli alberi abbassati per sfuggire a occhi indiscreti, ci sono ancora trenta superbe galee, agli ordini di quel demonio scatenato che è Benedetto Zaccaria, attendono il momento più favorevole per piombare come falchi sulla flotta pisana. E' questo accorgimento tattico che deciderà la battaglia.
A favore dei genovesi, inoltre, metteremo anche l'età delle loro galee, più giovani, più agili e quindi più manovrabili, e l'armamento difensivo dei loro combattenti,più leggero di quello antiquato dei pisani, che meglio consente gli arrembaggi.
Tra i combattenti, come era d'uso a quei tempi quando tutto era in gioco, vi erano nobili, mercanti, armatori e persino ecclesiastici, con soldati e navi di loro proprietà. Sule galee dei Doria, schierate con quelle degli Spinola a fianco dell'ammiraglia genovese, i cronisti danno presenti 250 membri della famiglia.
E così nella flotta pisana : tutti i bei nomi di banco, di cappa e di spada che hanno fatto grande e ricca la città e la sua storia.

[SM=g1546265] Il pomeriggio, caldo come un forno, bagna gli uomini e incolla le mani. Sul mare, piatto e accecante come una lastra d'argento sotto la furia del sole, il silenzio preoccupato che stagna sopra uomini e cose all'accostarsi di ogni combattimento è rotto soltanto dal battere pesante dei remi.
Improvvisamente [SM=x1140487] , quando le macchine da lancio sono a tiro, mangani, pietrere, catapulte, un finimondo di sibili e tonfi, schianti, polveroni di calce e di zolfo, lampeggiare di fuoco greco, e di schiocchi secchi e terribili delle balestre che inchiodano i primi combattenti sulle tolde. E l'urlo degli uomini che finalmente si scatenano CHE' SPETTACOLO!! al solo immaginarlo, figurarsi con un motore grafico soddisfacente [SM=x1140542]
E poi ancora il fracasso delle galee che si sdrumano incastrandosi fra di loro, fragore di remi spezzati, murate divelte e sventrate, e soldati e rematori che saltano inferociti all'arrembaggio sui ponti scivolosi d'olio e sapone. Cozzi di spade, asce, mazze, picche e tutte le armi del diavolo e degli uomini e urli di rabbia e di dolore, lingue di fuoco che già serpeggiano fumose nell'orrore delle tolde ingombre di uccisi.
A riceverli, i genovesi, trovano persino strane macchine irte di lame rotanti [SM=x1140442] che maciullano gli sventurati che cadono nel loro raggio d'azione, o vi vengono spinti contro.
E così per molte ore [SM=x1140496] e alterne vicende, nel caldo soffocante si vive la battaglia di mare più cruenta del Medio Evo.
Soltanto uomini liberi di liberi comuni [SM=x1140483] , e non certo mercenari, [SM=x1140484] , possono combattere così! [SM=x1140492] . "Alla fine, e come piacque a Dio-dice Giovanni Villani-i genovesi furono vincitori".
Ciò avviene quando Benedetto Zaccaria, alla fine del pomeriggio, sbuca fulmineo dalla tana e piomba con le sue 30 galee fresche nel caos apparente della battaglia facendo saltare di prepotenza l'ago della bilancia. Famoso il suo stratagemma di fare investire da poppa la nave di Morosini da due galee tra le quali è tesa una catena che trancia di netto l'albero poderoso dell'ammiraglia pisana, sopra il quale sventola lo stendardo della Vergine.
La caduta dello stendardo dal cielo della battaglia dà il segnale della fine.
Il bilancio per i pisani è spaventoso [SM=x1140460] [SM=x1140453] . Una lapide murata qualche anno dopo nella chiesa di San Matteo, a Genova, la chiesa gentilizia dei Doria, parla di 5000 morti e 9272 prigionieri, 7 galee colate a picco e 33 catturate. Il chè bastò a mettere Pisa in ginocchio.
Dalle acque insanguinate, segnate da migliaia di cadaveri alla deriva e dai roghi delle galee, scamparono , [SM=g1546278] riparando in Arno e nel porto, soltanto una ventina di navi della squadra del conte Ugolino [SM=g1598468] .
Dovettero essere notevoli anche le perdite dei genovesi, nè poteva essere altrimenti dopo tanto inferno., se Oberto Doria preferì rientrare subito a Genova anzichè dare il colpo di grazia a Pisa e al suo porto. Genova accolse ugualmente orgogliosa con il trionfo i suoi marinai e soldati.
Ombre e incertezze, che forse un giorno gli archivi potranno fugare, gravano ancora oggi sulla giornata della Meloria per certe discordanze, a volte stridenti, dei resoconti. L'ubicazione del nascondiglio dove era in aguato Benedetto Zaccaria, e il ruolo giocato dal conte Ugolino.
L'ammiraglio genovese Zaccaria lo si è nascosto in due o tre posti diversi [SM=g27966] ; e per il conte Ugolino, da alcuni dato all'ala sinistra dello schieramento pisano, da altri a destra, e da altri ancora nemmeno uscito dal porto , si è parlato addirittura di fuga e tradimento.
Per il quadro della battaglia poco importa se Zaccaria sia sbucato da Greco o Tramontana, resta fermo il fatto che l'accorgimento tattico, opera sua o del Doria, sortì l'effetto determinante.
Per lo sventurato conte Ugolino , la cui presenza alla Meloria è comunque certa, possiamo dire che i suoi ordini onesti o grami che fossero, salvarono se non altro a Pisa le sue ultime galee. Se le infamanti accuse fossero state dimostrabili, Pisa di certo non avrebbe perdonato, come qualche anno più tardi non perdonò, con i "buoni [SM=g27981] " uffici dello stesso arcivescovo Ruggeri che aveva benedetto le galee [SM=g27974] , "quel tradimento de la castella"(Dante, Inferno,33°)
anch'esso per altro mal dimostrato, che lo condusse a morire di fame con figli e nipoti nella sinistra torre dei Gualandi [SM=x1140505] .



Certa e tristissima fu invece la sorte dei prigionieri che stiparono i sotteranei genovesi al punto da mettere in bocca agli italiani del tempo, usi a canzonarsi maligni fra di loro come gli italiani di tutti i tempi [SM=x1140427] , la famosa espressione "Chi vuol vedere Pisa, vada a Genova".
Se Alberto Morosini, catturato ferito al suo posto di combattimento, fu mandato subito libero per riguardo a Venezia, da tener buona in quel momento, per tutti gli altri prevalse il cinico disegno di tenerli lontani da Pisa e i suoi letti, ad evitare nel modo più semplice altri remi e spade vent'anni dopo.
E la morte ebbe facili opportunità in quelle tetre prigioni. Soltanto alcune centinaia poterono tornare, molti anni dopo, a rivedere il loro bizzarro campanile.

Quasi certamente, fra quei prigionieri c'era anche Rustichello. Se il suo nome non figura negli elenchi venuti alla luce, può essere dovuto al fatto che Rustichello era soltanto un povero poeta, da non valere nemmeno la menzione, ci avrebbe comunque pensato Marco Polo, col milione di meraviglie che aveva ancora negli occhi.


Caduto il fiore delle genti pisane, tramontò la stessa città con il declino della bella Repubblica, pure ostinatamente combattuto sino alla fine sulla terra e sul mare, fu inarrestabile e portò alla perdita di tutte le libertà.
Ma se l'Italia ne fu impoverita, Pisa uscì dalla catastrofe a testa alta, con l'ombra delle sue galee arrancata sulle secche della Meloria [SM=x1140493] .




per saperne di più :

galee e galeotti, G. Vingiano


La battaglia della Meloria, E. Rossi (Rassegna del Comune di Pisa 1973)

Storia della Repubblica di Pisa, G. Benvenuti -1982

Storia della Repubblica di Genova, G. Benvenuti -1977




ola
The Housekeeper
00martedì 5 maggio 2009 11:45
Storia molto interessante [SM=x1140430]
sbaglio o di lì a pochi anni i Genovesi attacarono di nuovo e distrussero il porto pisano? La mazzata finale. [SM=x1140496]
La Corsica passò ai Genovesi a seguito di questi avvenimenti?
Fulcherio.
00martedì 5 maggio 2009 12:30
Re:
The Housekeeper, 05/05/2009 11.45:

Storia molto interessante [SM=x1140430]
sbaglio o di lì a pochi anni i Genovesi attacarono di nuovo e distrussero il porto pisano? La mazzata finale. [SM=x1140496]
La Corsica passò ai Genovesi a seguito di questi avvenimenti?




certo il fatto ce la battaglia segnò la fine dell'apogeo pisano, l pisani mantengono ancora per lungo tempo la gallura, arborea e il cagliaritano,fino al 1324, torres e il suo entroterra(logudoro), sono genovesi,

la corsica è genovese dal 1285,chiara conseguenza delll meloria !?


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:23.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com