Storia della Bandiera d'Italia

Great Legionar
00venerdì 5 gennaio 2007 09:08
Apro questo topic xkè tra due giorni, 210 anni fa nasceva il nostro tricolore, ekko la sua storia.

Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti". Ma perché proprio questi tre colori? Nell'Italia del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche, le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate al modello francese del 1790.
E anche i reparti militari "italiani", costituiti all'epoca per affiancare l'esercito di Bonaparte, ebbero stendardi che riproponevano la medesima foggia. In particolare, i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nel patrimonio collettivo di quella regione:: il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell'antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono adottati anche negli stendardi della Legione Italiana, che raccoglieva i soldati delle terre dell'Emilia e della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera. Al centro della fascia bianca, lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi.
Great Legionar
00venerdì 5 gennaio 2007 09:10
L'epoca napoleonica
La prima campagna d'Italia, che Napoleone conduce tra il 1796 e il 1799, sgretola l'antico sistema di Stati in cui era divisa la penisola. Al loro posto sorgono numerose repubbliche giacobine, di chiara impronta democratica: la Repubblica Ligure, la Repubblica Romana, la Repubblica Partenopea, la Repubblica Anconitana.
La maggior parte non sopravvisse alla controffensiva austro-russa del 1799, altre confluirono, dopo la seconda campagna d'Italia, nel Regno Italico, che sarebbe durato fino al 1814. Tuttavia, esse rappresentano la prima espressione di quegli ideali di indipendenza che alimentarono il nostro Risorgimento. E fu proprio in quegli anni che la bandiera venne avvertita non più come segno dinastico o militare, ma come simbolo del popolo, delle libertà conquistate e, dunque, della nazione stessa.
Great Legionar
00venerdì 5 gennaio 2007 09:11
Il risorgimento
Nei tre decenni che seguirono il Congresso di Vienna, il vessillo tricolore fu soffocato dalla Restaurazione, ma continuò ad essere innalzato, quale emblema di libertà, nei moti del 1831, nelle rivolte mazziniane, nella disperata impresa dei fratelli Bandiera, nelle sollevazioni negli Stati della Chiesa. Dovunque in Italia, il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza, che accende gli entusiasmi e ispira i poeti: "Raccolgaci un'unica bandiera, una speme", scrive, nel 1847, Goffredo Mameli nel suo Canto degli Italiani. E quando si dischiuse la stagione del '48 e della concessione delle Costituzioni, quella bandiera divenne il simbolo di una riscossa ormai nazionale, da Milano a Venezia, da Roma a Palermo. Il 23 marzo 1848 Carlo Alberto rivolge alle popolazioni del Lombardo Veneto il famoso proclama che annuncia la prima guerra d'indipendenza e che termina con queste parole:"(…) per viemmeglio dimostrare con segni esteriori il sentimento dell'unione italiana vogliamo che le Nostre Truppe(…) portino lo Scudo di Savoia sovrapposto alla Bandiera tricolore italiana." Allo stemma dinastico fu aggiunta una bordatura di azzurro, per evitare che la croce e il campo dello scudo si confondessero con il bianco e il rosso delle bande del vessillo.
Great Legionar
00venerdì 5 gennaio 2007 09:40
Dall'unità ai nostri giorni
Il 14 marzo 1861 venne proclamato il Regno d'Italia e la sua bandiera continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima guerra d'indipendenza. Ma la mancanza di una apposita legge al riguardo - emanata soltanto per gli stendardi militari - portò alla realizzazione di vessilli di foggia diversa dall'originaria, spesso addirittura arbitrarie. Soltanto nel 1925 si definirono, per legge, i modelli della bandiera nazionale e della bandiera di Stato. Quest'ultima (da usarsi nelle residenze dei sovrani, nelle sedi parlamentari, negli uffici e nelle rappresentanze diplomatiche) avrebbe aggiunto allo stemma la corona reale. Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta Costituzionale. E perfino dall'arido linguaggio del verbale possiamo cogliere tutta l'emozione di quel momento. PRESIDENTE [Ruini] - Pongo ai voti la nuova formula proposta dalla Commissione: "La bandiera della repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e di eguali dimensioni". (E' approvata. L'Assemblea e il pubblico delle tribune si levano in piedi. Vivissimi, generali, prolungati applausi).
Fonte: www.romacivica.net

Incredibile come la storia del nostro adorato tricolore rispecchi totalmente la storia d'Italia, non quell'Italia divisa, in cui ogni stato pensava a se stesso, ma quella storia di un'Italia che finalmente dopo più di 18 secoli(diciotto!!!) si identificava come nazione e i suoi abitanti come cittadini dello Stato Italiano. I nostri avi hanno dovuto soffrire, patire sofferenze, combattere fino allo stremo x raggiungere l'unico obbiettivo che ognuno di noi si era prefissato, cacciare lo straniero dall'Italia e unire la penisola da capo a piedi. Ne abbiamo passate di tutti i colori ma alla fine ce l'abbiamo fatta e ankora oggi, quando vediamo(e vedo) sventolare il tricolore,tutti, quasi come incantati, ci fermiamo ad ammirarlo come una reliquia(come è giusto che sia).
Quando l'Italia ha vinto i mondiali di calcio, dal Piemonte al F.V.Giulia, dalla Lombardia alla Sicilia passando anke x la Sardegna, tutti sventolavano la nostra bandiera, che sta a significare che siamo ankora uniti. Ora questa vuole solo essere una piccola parentesi ma è giusto che sia aperta.
Come suddetto tutti siamo Italiani, ma c'è certa gente, facente parte di un "partito"(vi lascio immaginare)che x esigenze o vuole stare a Destra o a Sinistra, invoca il federalismo,una cosa inaudita xkè noi tutti sappiamo che questi nn puntano a quello, ma alla disgregazione dell'unità nazionale!!!! Ora quello che dico io dopo 18 secoli di divisioni e guerre, ricominciamo punto e da capo? Io penso che le persone con un buon senso a questa domanda rispondano, NO!(chiusa parentesi).
Dopo tutta questa pappardella vi saluto sperando che il mio discorso vi abbia preso e nn annoiato, dicendovi:VIVA L'ITALIA, VIVA IL TRICOLORE, VIVA GLI ITALIANI e che la nostra patria viva unita fino alla fine del mondo.
Dioclezianus-Imperator91
00venerdì 5 gennaio 2007 17:40
Complimenti Legio,non avevi molto da fare in questi giorni ,e???


scherzo [SM=x1140422] [SM=x1140422] [SM=x1140422]

cmq molto bella,complimenti!!!
brancaleone da norcia
00sabato 6 gennaio 2007 03:31
Re: Dall'unità ai nostri giorni

Scritto da: Great Legionar 05/01/2007 9.40

Dopo tutta questa pappardella vi saluto sperando che il mio discorso vi abbia preso e nn annoiato, dicendovi:VIVA L'ITALIA, VIVA IL TRICOLORE, VIVA GLI ITALIANI e che la nostra patria viva unita fino alla fine del mondo.



ottimo e molto interessante!

mi associo sinceramente all' invocazione, anche se è triste constatare che spesso la nostra cara nazione, piu' che fino alla fine del mondo, riesce ad essere unita al massimo fino alla fine del mondiale (soprattutto se si vince!) [SM=g27963]

ciau. [SM=x1140559]
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