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CSUR - Complete Sicilian Unit Roster

Ultimo Aggiornamento: 04/02/2015 18:26
08/01/2012 19:43
 
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Salve a tutti, oggi voglio presentarvi il mio nuovo progetto: CSUR - Complete Sicilian Unit Roster. Si tratta di un progetto che ha come scopo quello di dar vita all'intero roster del Regno di Sicilia dal 1150 al 1400, permettendo agli utenti di conoscere meglio una realtà che è stata al centro di avvenimenti molto importanti che hanno coinvolto la penisola italiana nel medioevo...una realtà che, purtroppo, non tutti conoscono.
Una delle cose più difficili di questo progetto, è il reperimento di informazioni storiche. Ed è per questo che per realizzare tutto ciò, mi è di grandissimo aiuto il mio amico Zames il quale, non solo mi sostiene nella ricostruzione storica, ma si preoccupa anche di scrivere le descrizioni di ogni unità (sia in italiano che in inglese) e di aiutarmi negli aspetti logistici (come la realizzazione della grafica di questo preview).




ROSTER BASE (1150-1400)

CONTADO
Quando il signore chiama alla guerra, schiere di contadini, costretti o in cerca di fortuna, si aggregano all'esercito, benché assolutamente inadatti alla battaglia. Infatti, benché usino armi agricole e da lavoro come falci, martelli ed asce, dalle quali sono derivate parecchie armi famose del Medioevo, sono assolutamente impreparati e privi di difese, se non i loro vestiti. Possono essere usati in azioni di copertura in favore di truppe più forti o per impegnare il nemico ai fini di manovre accerchianti o laterali, ma bisogna essere veloci nell'eseguirle perché i contadini non posso tenere per molto la posizione prima di fuggire.



ARCIERI
L'arco è una delle armi più antiche che l'umanità abbia prodotto, ed una delle più usate nel Medioevo, tanto da corpi di professionisti quanto da semplici cacciatori. Questi arcieri non sono che cacciatori e contadini, costretti a servire temporaneamente nell'esercito o in cerca di fortuna. Possono risultare molto utili per scompaginare le file nemiche ed infastidire gli avversari con più frequenza dei balestrieri, dato il minor tempo di ricarica che un arco richiede, ma sicuramente non con la stessa potenza. Non hanno protezioni di sorta, se non qualche occasionale giaco imbottito abbastanza leggero, e sono armati solo di un coltellaccio per difendersi nell'eventualità, se possibile evitabile, di un corpo a corpo, durante il quale non reggerebbero che qualche minuto.



LANCERI DELLA MILIZIA
Quando sono arrivati nel Sud Italia per conquistarlo, i membri della nuova noblità (sia essa Normanna, Sveva, Francese o Aragonese) hanno imposto il loro dominio, e possono esercitarlo richiamando dai ceti bassi della popolazione e dal contado soldati che ricevono l'addestramento minimo indispensabile per combattere e tenere una linea. Sicuramente non saranno i migliori soldati disponibili, ma fanno numero e possono impegnare il nemico frontalmente per qualche tempo, mentre la potente cavalleria pesante carica sui fianchi o sul retro. Le uniche protezioni di cui dispongono sono qualche gambeson leggero e uno scudo di medie dimensioni.



BALESTRIERI
La balestra è una delle armi caratteristiche del Medioevo, nonché una delle più micidiali (tanto che, nel 1139, Papa Innocenzo II tentò invano di proibirne l'uso tra armate cristiane) e facili da imparare ad usare. Per questo ogni comandante degno di tale nome dovrebbe dotarsi di balestrieri. I balestrieri nel Sud Italia forse non sono rinomati quanto quelli più famosi dell'Italia Settentrionale, ma non per questo sono meno efficaci: balestra a parte, possono anche sostenere, per quanto non troppo a lungo, un corpo a corpo, grazie alla protezione di gambeson (ed occasionalmente di cotte di maglia) ed elmi e alle spade e falcioni con le quali sono equipaggiati. Ovviamente se possibile è meglio tenerli fuori dalla mischia.






ROSTER SICULO-NORMANNO (1150-1194)

CAVALIERI SICULO-NORMANNI
Strano a dirsi, ma a conquistare ed unificare il Sud-Italia è stato un gruppo di uomini provenienti dal lontano Nord: i Normanni. Benché sia stata una conquista piuttosto violenta, il risultato è stato la creazione di uno degli Stati più acculturati del Medioevo, il Regno di Sicilia. Questi cavalieri normanni, che costituiscono la nobiltà nel Sud-Italia, sono i discendenti diretti degli uomini venuti dal Nord, e di loro hanno conservato l'indomito spirito guerriero e la ferocia in battaglia. Ottimi guerrieri sia a piedi che a cavallo, il loro equipaggiamento consta di una buona cotta di maglia, i migliori elmi sulla piazza e grandi scudi.




FAMILIA
Ogni nobile non è mai da solo quando parte per una campagna militare: è infatti circondato dai suoi attendenti e scudieri, che hanno il compito di accompagnarlo in battaglia con l'armamento che possono permettersi. Nel caso dei cavalieri siculo-normanni, tali guerrieri prendono il nome di "familia", e formano corpi di cavalleria leggera (anche se all'occorrenza possono combattere anche a piedi). Il loro equipaggiamento non è troppo complesso, infatti non in molti possono permettersi una cotta di maglia per cui vanno spesso in battaglia protetti dal solo giaco imbottito, un buon elmo dotato di nasale e scudi a goccia, mentre le loro armi principali sono una lancia leggera, se a cavallo, e una buona spada.




GIAVELLOTTISTI NORMANNI
Il giavellotto è una delle armi da getto più comuni dell'antichità e del Medioevo, benché presso alcuni popoli se ne faccia un uso abituale in guerra. Nel caso del Regno di Sicilia, l'uso del giavellotto è un lascito delle precedenti dominazioni araba e e soprattutto bizantina, rimasto almeno fino al XII secolo.
I giavellottisti non provengono da strati sociali particolarmente abbienti, ma possono permettersi un equipaggiamento di tutto rispetto per la loro condizione sociale (un gambeson a protezione del corpo e un piccolo scudo), inoltre tornano particolarmente utili per scompaginare le compatte fila nemiche in vista di una carica di qualche reparto ben più corazzato, come la cavalleria. Nel combattimento ravvicinato dovrebbero fare affidamento sul falcione, ma sarebbe meglio non impegnarli in confronti diretti e prolungati con il nemico.





ROSTER SVEVO (1194-1265)


SARACENI DI LUCERA
Sicuramente tra i guerrieri più fedeli ai sovrani Svevi, questi Saraceni non sono originari di Lucera: sono infatti discendenti di quei musulmani che Federico II volle trasferire dalla città siciliana di Girgenti per ripopolare la località pugliese, nel 1220. Benché invisi alla popolazione locali per via delle loro origini, i Saraceni di Lucera si dimostrarono non solo infaticabili lavoratori dei campi ma anche eccellenti e fedelissimi guerrieri, abili specialmente nell'uso dell'arco; storicamente dimostrarono il loro valore e l'attaccamento agli Svevi in diverse occasioni, ad esempio a Cortenuova, Parma e Benevento.
Arcieri e guerrieri d'élite, la loro arma principale è ovviamente l'arco, che usano con grande perizia, e hanno una spada ricurva tipicamente orientale. Principalmente combattono a piedi, benché in alcune occasioni possano montare a cavallo per andare a formare una cavalleria medio-leggera.





CAVALIERI SVEVI
Federico II, prendendo possesso e pressoché fissa dimora nel Sud Italia, ha ovviamente portato con sé diversi esponenti della nobiltà germanica, affinché governassero le varie città del Regno di Sicilia, anche se ha lasciato al loro posto alcune antiche famiglie normanne a lui fedeli. In caso di guerra, i baroni svevi sono pronti a scendere in battaglia al fianco del loro sovrano come cavalieri pesantemente armati, inarrestabili in groppa alle loro cavalcature da guerra ma letali combattenti anche a piedi.
Il loro armamento consiste in un'armatura completa di cotta di maglia, elmo e scudo, nonché in alcuni casi di una ulteriore protezione in cuoio mutuata dalle terre di Germania, assolutamente innovativa e all'avanguardia.




LANCIERI PESANTI GHIBELLINI
Il periodo di regno di Federico II e Manfredi nel Sud-Italia fu anche il momento di maggior forza del ghibellinismo in tutta Italia. In diversi Comuni Italiani le fazioni filo-imperiali prevalgono su quelle guelfe (emblematico è l'esempio dei Comuni Toscani), ricevendo supporto dall'Imperatore e aiutandolo a loro volta, anche e soprattutto dal punto di vista militare, fornendo i soldati più tipici dell'Italia Medioevale.
Questi disciplinati soldati sono equipaggiati di grandi scudi (pavesi o tavolacci) e lance, e sono in grado di resistere anche a potenti cariche di cavalleria.



STIPENDIARII
L'Italia Medioevale è conosciuta, oltre che come terra di Comuni e Signorie, anche come terra di mercenari. Infatti spesso le milizie comunali del Nord o le truppe coscritte autoctone non sono sufficienti per comporre un'armata degna di questo nome, per cui vengono assoldati guerrieri professionisti chiamati stipendiarii (dal latino "stipendiarius", ovvero "assoldato"), e tra questi i più reclutati sono mercenari germanici.
Armati con le armi più varie (spade, asce, mazze), costituiscono una buona fanteria medio-pesante, ottima per creare varchi nello schieramento nemico piuttosto che per tenere la linea come farebbero le milizie comunali.






ROSTER ANGIOINO (1256-1302)

CAVALIERI ANGIOINI
Quando ha risposto alla chiamata del Papa, Carlo d'Angiò è calato nel Sud-Italia con un poderoso esercito, il cui nucleo fondamentale è costituito dai nobili della Provenza che lo hanno seguito e, in seguito, dai baroni ostili a Manfredi. Questi servono nell'esercito come cavalleria pesante d'élite, equipaggiati con costose cotte di maglia, ottimi elmi, protezioni aggiuntive in cuoio per gli arti (benché non sofisticate come le speciali corazze imbottite in cuoio in dotazione agli Svevi), scudi triangolari e ovviamente spade e, se a cavallo, lance da cavalleria per sfondare le linee avversarie.




BALLISTARII EQUITES
La pratica della balestra è decisamente ben conosciuta dai francesi, e perciò anche in Provenza non manca questa tradizione, che si esprime al meglio con questi soldati, che la usano in sella a veloci cavalli. Questi provenzali possono rivelarsi micidiali, poiché uniscono alla potenza di tiro della balestra anche la velocità di spostamento delle loro cavalcature, consentendo di colpire al momento opportuno dove ce ne sia maggior bisogno. Sono equipaggiati piuttosto alla leggera, infatti sarebbe meglio che evitassero il corpo a corpo.



SCUTIFERI/SCUTIFERI PEDITES
I nobili al seguito di Carlo d'Angiò sono accompagnati da uno stuolo di persone, e tra queste figurano i loro scudieri (termine derivante da "scutifero"), che li seguono anche nel mezzo della battaglia, anche perché possono sperare di essere notati e scalare posizioni nelle gerarchie. Combattono solitamente a cavallo, ma all'occorrenza anche a piedi; sono armati di scudi tondi di non grandi dimensioni e di una spada (storicamente, la lancia fu loro proibita anche a cavallo), e indossano protezioni abbastanza leggere per disposizione del re stesso, siccome in battaglia devono assalire i nemici con rapidità dopo la carica della cavalleria pesante.




GUARDIA DEL CONCERGIUS
Quando gli Angiò annettono il Sud-Italia ai loro domini, pongono in ogni città e castello feudatari e governanti a loro fedeli, che vengono definiti "concergius". Questi devono assicurarsi, oltre che il corretto svolgimento delle attività giudiziarie ed economiche, anche la sicurezza e la calma dell'insediamento, nonché la propria incolumità di fronte a popolani poco inclini all'obbedienza. Perciò questi uomini svolgono duplice funzione di guardia del signore locale e di tutori dell'ordine pubblico. Equipaggiati prevalentemente alla leggera, hanno in dotazione una lunga arma a due mani di derivazione contadina, tipica dell'Europa medievale dell'epoca.





CARATTERISTICHE PARTICOLARI

- Grazie alle ricerche condotte da Zames, abbiamo inserito delle araldiche vere di famiglie nobili del sud italia appartenenti al periodo preso in esame



- Inoltre ho aggiunto un piccolo effetto relativo all'arma secondaria: se un unità utilizza la spada come arma secondaria,nel momento in cui usa quella primaria, la sua spada risulta inserita nel fodero; nel momento in cui combatte con la spada, essa è posizionata in mano al soldato ed il fodero risulta vuoto.






CARATTERISTICHE TECNICHE

- Ogni unità possiede 4 lod (lod0, lod1, lod2, lod4) e la sprite creata utilizzando lo sprite generator. Perciò CSUR può essere utilizzato su ogni computer che riesca almeno a far girare il vanilla.



OBIETTIVI FUTURI
Spero in futuro di dar vita al roster angioino del Regno di Napoli (1302-1400 circa) ed al roster aragonese del Regno di Trinacria (1302-1400 circa). Non ho la più pallida idea riguardo al se e al quando continuare questo progetto. Purtroppo nei prossimi mesi sarò occupatissimo.



CREDITS

Mr.Crow: idea, modelli 3d, textures
Zames: ricerca storica, descrizioni, 2d (ui cards & info card), screens per il preview

RISORSE ESTERNE UTILIZZATE IN CSUR

Lord Calidor's weapon pack



CONDIZIONI D'USO
CLICCA QUI


[Modificato da UnequivocalMr.Crow 27/12/2017 22:02]






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