Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 

 

 

 

 

 

 

Medieval 2 Total War
Discussione generale sul videogioco Medieval 2 : Total War
Cattedra
Guide & Tutorial a cura dei maggiori esperti di modding
Medieval 2 Total War Cantiere
Progettazione di Mod relativi al videogame Medieval 2 Total War

 

 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

I mari della Serenissima

Ultimo Aggiornamento: 08/04/2014 01:06
10/03/2013 13:41
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 115
Registrato il: 30/05/2012
Città: TORINO
Età: 33
Fante
BC 6.3, campagna Feudal full Storica (D/D)



I MARI DELLA SERENISSIMA



[IMG]http://i50.tinypic.com/11tsnlc.gif[/IMG]


PAX TIBI MARCE

EVANGELISTA MEVS




“Chi stira di notte il cielo che di giorno viene steso tra le vie di Venezia?”
















Prologo
Pax tibi Marce evangelista meus...




Venezia, 21 settembre 1157.

[IMG]http://i46.tinypic.com/15g2e03.jpg[/IMG]

Le acque della laguna erano placide quella mattina. Un'alba cremisi, stagliata in un cielo limpido, le colorava di porpora ed intarsiava gli edifici della città di riflessi scarlatti. Un nuovo giorno stava sorgendo sul più industrioso porto del Mediterraneo.

Domenico Morosini-Michiel, Doge della Repubblica, osservava attento il lento sciabordio dei flutti, mentre nell'aria cominciava a levarsi la cacofonia dei veneziani, che s'animavano e prendevano a condurre le proprie attività giornaliere per tutta la città. Si strinse nel proprio mantello, riparandosi dalla fredda brezza umida proveniente dalla laguna. I capelli grigi mossi dal vento e le mani appoggiate alla balaustra di legno del balcone del palazzo ducale, vecchio ormai più di un secolo. Era stato costruito a spese della città, quando Venezia s'era definitivamente svincolata dall'autorità dell'Imperatore bizantino, a celebrazione dell'evento.

In quella fredda mattina ognuno dei suoi 57 anni si faceva sentire, e tuttavia dalla sua figura non emanava stanchezza, bensì serena soddisfazione. La Repubblica aveva cominciato ad intraprendere la strada della prosperità. E se egli era ancora là, nel palazzo ducale, con addosso i paramenti della massima magistratura di Venezia, poteva a buon diritto trarne motivo d'orgoglio: sarebbe morto stretto al suo titolo, nella pace che la solidità della sua posizione e del suo prestigio gli offrivano. Nel più recente passato della città, infatti, era stata cosa comune che i Dogi fossero costretti a decadere dalla loro carica – vuoi per malgoverno, vuoi per le lotte intestine tra le grandi famiglie aristocratiche veneziane – ben prima della loro dipartita naturale, se non addirittura che fossero uccisi dai loro stessi concittadini.

Non solo, poteva anche riposare sull'ormai sicura consapevolezza che il suo congiunto, il Consigliere Vitale, gli sarebbe succeduto alla guida della Repubblica.

Domenico Morosini, durante il suo lungo dogato, aveva offerto ai suoi cittadini pace e sicurezza, nonché le ricchezze di un commercio marittimo giorno dopo giorno più florido. E come apice del suo buon governo, aveva condotto una riuscita spedizione contro la Dalmazia e la fiorente città marinara di Ragusa, le quali erano state infine sottomesse, dopo modeste operazioni militari, al controllo di Venezia. La bilancia del potere, nel Mar Adriatico, era passata a pendere definitivamente a favore della Repubblica veneziana.

"Coltivar el mar e lassar star la tera" diceva saggiamente l'antico adagio. E così egli aveva fatto. La Venezia, l'Istria, la Zeta e la Dalmazia: su tutte queste terre costiere a vocazione marinara si estendevano la legge della Repubblica e l'autorità del Doge.

L'ultimo rilevante atto politico del suo dogato sarebbe stato quello di offrire alla città solide basi future da cui continuare nella strada della grandezza, strada che altri però, forse il suo parente, forse qualcun altro, avrebbe guidato la Repubblica a percorrere. Il Consigliere Vitale, proprio in quel momento, era già in viaggio sulle galeotte veneziane per portare a termine l'ultimo compito affidatogli dal nobile parente.

Chissà dov'era la flotta in quel momento, si chiese il Doge scrutando il mare, i cui riflessi di luce si facevano via via più luminosi man mano che il sole saliva nel cielo. All'altezza di Durazzo? O già era in vista delle coste del Peloponneso? Solo il tempo gli avrebbe dato risposta sull'esito di quella missione, ma il placido volo dei gabbiani, che spensierati si libravano sulle acque, gli dava fiducia nel futuro. E il ritmico e sommesso rumore dello sciabordio del mare, così simile ad un respiro, così simile al respiro dei suoi stessi polmoni, faceva sorgere in lui uno strano senso di familiarità e di pace.
[Modificato da ~ Cerbero ~ 22/10/2013 22:52]




Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:01. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com