Medieval 2 Total War
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Mamma li Turchi!

Ultimo Aggiornamento: 30/12/2010 11:35
14/07/2010 20:18
 
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Campagna VH/VH Bellum Crucis 6.0
Ho visto questa bella sezione e mi sono detto: perché non partecipare?

Di seguito dunque il primo capitolo della mia prima AAR (cosa significa???) fatemi sapere se vi garba!

Capitolo 1: Sultani si nasce

Il 16 Rabî Al-Awwal 550 (20 Maggio 1155 d.C) è un importante data per il fiorente sultanato Turco. E’ una data importante perché i confini sono aperti a nuove conquiste, è importante perché i commerci con l’occidente stanno per sbocciare (ed è risaputo che i mercanti dell’ovest non ci sanno fare), è importante perché i raccolti hanno dato buoni ed abbondanti frutti ma soprattutto è una data importante perché l’attuale sultano, Mesud I conquistatore di Konja flagello dei Franchi e dei Germanici Crociati, Ira sulla terra di Allah è sul letto di morte appunto morente.

Sebbene infatti in gioventù Mesud fosse stato un ottima guida per il popolo Turco, gli ultimi anni del suo governare avevano lasciato poco spazio a nuove campagne militari e le rampanti nuove leve delle famiglie di sangue reale, non aspettavano altro che scagliarsi in battaglia. Così, durante la malattia di Mesud, i vari possibili eredi si davano da fare per scatenare nuove guerre per poter guadagnare il rispetto del popolo e magari scalzare il legittimo erede Kilij, il governatore di Ankara nonché figlio primogenito di Mesud.



Fu così che i nei seguenti anni i vari governatori di castelli e città, membri di importanti famiglie, iniziarono a inviare mercanti, emissari e spie oltre confine per stabilire commerci e alleanza volte a racimolare i fondi per le loro ambizioni militari. Non è possibile dunque non menzionare la riuscita alleanza con il popolo della Siria che indubbiamente inizia un periodo di mutua protezione fra i due popoli dell’Islam.



La prima mossa venne dunque compiuta qualche anno dopo dalla famiglia Tzepeles. Questa importante famiglia finanziò un armata diretta ad Adana, un piccolo castello dalla grandissima importanza strategica governata da un emirato di poco conto. Adana era la porta di ingresso della terra santa, in mano ai crociati infedeli e la sua presa avrebbe garantito un sicuro bastione contro un eventuale incursione cristiana. Arrivati in vista del castello però ci si accorge che ormai era troppo tardi! I crociati già assediavano il castello e le armate turche poterono solo assistere alla vittoria dei franchi.

La situazione ora è davvero critica. Con Adana in mano ai cristiani, non sarebbe passato molto tempo da una prima incursione, bisognava agire in fretta e così iniziò la guerra! L’assalto al castello di Adana fu immediato. I Crociati ancora stanchi della battaglia e il castello dalle difese indebolite dal precedente assedio, furono una facile conquista per il sultanato anche se la battaglia sulle mura fece contare numerosi morti da ambo le parti. Mentre la fanteria sfondava le porte, la veloce cavalleria turca decimò con letali frecce il tentativo di rinforzi inviato dal regno di Gerusalemme, assicurando così una rapida vittoria!



Il successo ad Adana fece scalpore nel sultanato che ora poteva vantare un ottimo punto di difesa nel sud dei propri domini. Gli emissari turchi affrettarono le alleanze anche con l’impero in terra d’egitto e ora l’islam era un fronte compatto contro i franchi invasori. Temendo il pericolo i Crociati accettarono la tregua pagando un tributo e la pace fu stabilita in tutta fretta. Nessuno per il momento voleva iniziare una lungo conflitto. Mesud saputa la notizia della guerra santa appena conclusa, non potè fare a meno di temere le reazioni del popolo romeo…un vicino alquanto scomodo che se avesse deciso per un attacco, ora ben poco sarebbe stato possibile.

Mentre Mesud peggiorava le proprie condizioni perdendo parzialmente l’uso della memoria (si era dimenticato di salvare per un paio di anni), un nuovo fronte viene aperto stavolta dalla famiglia Kutalmish verso Est, e questa volta i primi ad arrivare siamo noi! Gli alleati Siriani avevano posato lo sguardo sui possedimenti dell’emirato di Mardin ma il castello fu presto assediato dal popolo turco, ancora grazie alla veloce cavalleria. Per la fretta e per la lunga marcia forzata, l’esercito giunto a Mardin è davvero esiguo e appena pareggia come numero di forze schierate, con gli assediati. Il generale d’armata da’ l’ordine di non costruire torri o scale ma solo arieti per le porte. Pensa infatti che una lotta sulle mura porterebbe gravi perdite e il castello sarebbe perduto. Il giorno della battaglia arriva dunque caldissimo e la tattica predisposta sembra funzionare! Viste le poche unità di fanteria, sono gli arcieri a portare gli arieti e a morire per primi. Le porte crollate aprono la strada ai feroci guerrieri turchi armati di asce taglienti come spade e presto la via verso il centro dell’insediamento è aperta! Il resto delle forze di Mardin è finito dal tiro a cavallo e prima di mezzogiorno la fortezza era caduta. Una vittoria difficile, una vittoria fortunata ma soprattutto una vittoria sudata (50 gradi).



A Konja intanto, il felice giorno giunge. Mesud I muore nel suo letto e immediatamente sale al potere il figlio primogenito Kilij che aveva passato questi ultimi anni fra gli Harem del regno. I conquistatori di Adana e Mardin si domandavano assiduamente perché, perché e ancora perché?!?!

Questo capitolo insegna che anche nel medioevo la meritocrazia non esite.

A presto per il capitolo 2! (se vi è piaciuto lasciate un messaggio).
14/07/2010 23:25
 
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stupenda!!! specialmente la penultima frase! :)
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Bernhard Rothmann (Munster, 13 Gennaio 1534) :i vecchi credenti non vogliono permettere a nessuno di scegliere quale vita condurre, vogliono che voi lavoriate per loro e siate contenti della fede che vi consegnano i dottori. la loro è una fede di condanna, è la fede spacciataci dall'antiscristo! ma noi, fratelli, noi vogliamo redenzione! noi vogliamo libertà e giustizia per tutti! noi vogliamo leggere liberamente la parola del signore e liberamente scegliere chi deve parlarci dal pulpito e chi rappresentarci in consiglio! chi infatti decideva i destini della città prima che lo scacciassimo a pedate? il vescovo. e chi decide ora? i ricchi, i notabili borghigiani, illustri ammiratori di lutero solo perchè la sua dottrina consente loro di resistere al vescovo! e voi, fratelli e sorelle, voi che fate vivere questa città, non potete mettere parola nelle loro sentenze. voi dovete soltanto ubbidire, come sbraita lo stesso lutero dalla sua tana principesca.i vecchi credenti vengono a dirci che i buoni cristiani non possono occuparsi del mondo, che devono coltivare la loro fede in privato, seguitando a subire in silenzio i soprusi, perchè tutti siamo peccatori condannati a espiare. ma il tempo è giunto! i potenti della terra saranno spodestati, i loro scrani cadranno, per mano del signore. cristo non viene a portarci la pace, ma la spada. le porte sono ora aperte per coloro che sapranno osare. se penseranno di schiacciarci con un colpo di spada, con la spada pareremo quel colpo per restituirne cento!!!
15/07/2010 00:32
 
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Re: Campagna VH/VH Bellum Crucis 6.0
BCHugoBardo, 14/07/2010 20.18:

Questo capitolo insegna che anche nel medioevo la meritocrazia non esite.



Più che altro non puoi scegliere l'erede [SM=x1140476]



15/07/2010 09:01
 
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Re: Campagna VH/VH Bellum Crucis 6.0
BCHugoBardo, 14/07/2010 20.18:



A presto per il capitolo 2! (se vi è piaciuto lasciate un messaggio).




entusiasmante!
[Modificato da brancaleone da norcia 21/07/2010 22:51]
15/07/2010 09:32
 
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Bè grazie degli incoraggiamenti! Spero che fare questa storia in chiave un po' comica sia di gradimento.

P.S. x davie o moderatori: Potresti cortesemente togliere il quote a tutto il primo capitolo così il post rimane più leggibile? Grazie e scusa il disturbo!
15/07/2010 10:24
 
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finalmente una fazione islamica!!!

molto bello!!! [SM=x1140430]


LEGIO CLAN: http://www.realtimestrategy.it/index.php
15/07/2010 10:49
 
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Re:
BCHugoBardo, 15/07/2010 9.32:

Bè grazie degli incoraggiamenti! Spero che fare questa storia in chiave un po' comica sia di gradimento.

P.S. x davie o moderatori: Potresti cortesemente togliere il quote a tutto il primo capitolo così il post rimane più leggibile? Grazie e scusa il disturbo!



Scusa, ma è l'abitudine. Purtroppo devono farlo i moderatori.

15/07/2010 12:51
 
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Molto bene! Aspetto il seguito!
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postremo dicas primus taceas
parla per ultimo, zittisci per primo




15/07/2010 13:08
 
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Molto bella!! [SM=x1140522]

16/07/2010 01:03
 
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Alla grande!! Non avevo mai letto una cronaca turca!


17/07/2010 09:30
 
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Ecco il Secondo Capitolo. Buona lettura!

Capitolo 2: Alla conquista dell’ EST

I primi anni da Sultano di Kilij non passarono sotto le armi. I recenti successi permisero sviluppi economici notevoli mentre gli emissari all’estero riportavano lo scoppiare di guerre fratricide nel mondo cristiano. Notizie meravigliose che facevano ridere i regnanti dell’Islam che al momento formavano un unico fronte compatto. Infatti l’alleanza con la Sira si estese all’alleanza con il popolo d’Egitto di fede sciita. Molti furono i matrimoni in questi anni e le famiglie reali si diedero da fare nelle mille e una notte seguenti, garantendo la successione alle rispettive linee dinastiche.



Kilij si ritrovava sempre di più a pensare e un giorno, uscendo dal nuovo Harem di Ankara, sorprese alcuni abitanti a sparlare di lui, esaltando le gesta del vecchio Mesud quando ancora espandeva i confini del sultanato. Fu così che dopo aver fatto impiccare i pettegoli, convocò i suoi generali nel proprio castello e si iniziarono a progettare piani di guerra per la conquista dell’Est!

Ahh… quanti tesori avrebbero incontrato, quali terre meravigliose e misteriose potevano così essere dominate, gli obiettivi scelti furono così:

Castello di Ani: Piccolo e poco fortificato ma di enorme importanza sul fronte Nord orientale. Infatti in quelle zone iniziavano i territori Georgiani, una nazione dai non chiari orientamenti religiosi e di sicuro sospetto. Non sarebbe stato strano un attacco a sorpresa da parte loro ed era quindi meglio proteggersi fin da subito.

Città di Tabriz: Piccolo borgo di pastori e formaggiai in una valle incantata. Non era una città ricca ma era l’ultimo avamposto del mondo conosciuto, più a Est di così le leggende intimavano la fine del mondo e che una grande voragine avrebbe colto chiunque si fosse avventurato più in la.

Fu così che venne preparata l’armata che doveva volgere su Ani. Il comando venne affidato al generale già vittorioso nell’assedio di Mardin. La marcia fino ad Ani fu intrapresa senza pericoli e in vista del castello vennero scorte forze Georgiane! Come previsto quei cani infedeli avevano i loro progetti per quella zona… Per fortuna le loro forze erano esigue, si trattava solo di una pattuglia in esplorazione e così, sotto gli occhi dei cristiani, iniziò l’assalto di Ani.

Il castello era ben difeso e nella sua tenda il generale stava ponderando come attaccare quando all’improvviso tuoni e fulmini squarciarono la notte. Una forte tempesta iniziò il suo corso e il generale non volle perdere l’occasione. Ordinò l’immediato attacco alle mura. Arieti e scale furono preparati e gli assediati colti di sorpresa, disturbati dal vento e dalla pioggia, poterono ben poco con le loro armi a distanza. La battaglia vera si combattè sulle mura e i capaci guerrieri turchi ebbero la meglio in poco tempo. Ani era dominio Turco, missione compiuta!



L’armata doveva ora riposare qualche giorno ma non c’era tempo da perdere, lasciata una piccola guarnigione ad Ani, si doveva partire per Tabriz. La mattina della partenza le spie in avanscoperta tornavano galoppando trafelate.

“Signore! Signore! Tabriz è già stata conquistata…è già in mano altrui! I Sirani mio signore, sono loro ad averla espugnata!”

Dannazione dunque! La città era già in mano agli alleati della Siria ed era impensabile un attacco…distruggere il fronte compatto dell’islam sarebbe stato un vero e proprio autogol...ehm, suicidio! Passavano i giorni e Kilij venne informato dell’accaduto, cosa si poteva fare? Non voleva rinunciare alla conquista dell’Est, tanto più che già pregustava le ricchezze e le donne di quelle terre. Fu così che prese forma un piano tanto geniale quanto stupido.

Dando fondo alle casse del regno, venne creata una nuova armata che questa volta avrebbe attaccato i cristiani a Sud, l’obiettivo la sacra città di Antiochia! Come è possibile direte voi? Una città così importante, attirarsi le ire dei franchi crociati per un attacco disperato e senza speranze? Ebbene si. Il piano fu studiato bene, l’esercito si mosse con cautela senza essere scoperto, grazie alle numerose spie in terra straniera. L’attacco fu veloce e inatteso.

Il generale Turco dovette fronteggiare una difficile battaglia alle porte della città ma per fortuna l’esercito nemico si trovava diviso. Il loro primo contingente venne spazzato via dal tiro incrociato di arcieri a cavallo e appiedati mentre il grosso delle forze nemiche arrivò stremato allo scontro e le perdite nelle nostre file furono poche, la strada era così aperta verso la città e l’assedio ebbe inizio. I crociati non furono da meno sul fronte navale e il piccolo porto di Adana fu messo a ferro e fuoco impedendo i commerci. Bisognava fare in fretta, le spie infatti riportavano di una grossa armata crociata che da sud aveva preso la via per Antiochia.



L’assalto alle mura fu sferrato l’immediato giorno successivo. Le forze di Antiochia erano poche in quanto l’esercito cristiano era stato sorpreso fuori dalle mura, che stupidi… La battaglia fu intensa e senza freni. Una lunga cavalcata verso il centro città saccheggiando ogni edificio nella grande ed anticha città. Fu così che il generale alla testa dell’esercito Turco procurò la vittoria, un grosso bottino e un tesoro inaspettato. Lacrime di gioia e grande fervore alla vista del Sacro Mantello del santo profeta Maometto! Questo tesoro inestimabile doveva al più presto essere portato al sicuro e la partenza non doveva tardare!



Ora come ricordate, la grande armata cristiana stava volgendo il suo viaggio al termine e presto un esercito dieci volte superiore avrebbe attaccato le mura già provate di Antiochia, la sconfitta era certa. Non era però nei piani fin dall’inizio tenere quella città! Presto gli emissari del sultano si recarono nella capitale Siriana, l’intento era lo scambio tra la ricca città di Antiochia e il borgo dimenticato di Tabriz, non potevano rifiutare.

Quei dannati..ehm..cari alleati, essendo mercanti dell’Est (come ricordate quelli dell’Ovest sono molto scarsi), non si accontentarono dello scambio alla pari. Capendo la situazione come era delicata, vollero dei tributi e Kilij fu costretto ad accettare! Le famiglie reali furono comunque contente dello scambio e incoraggiarono il sultano con dei doni. I crociati, senza più un fronte aperto contro i Turchi, siglarono la pace e La Siria che era in pace con il regno di Gerusalemme, poteva godersi il nuovo centro di potere.



Kilij non perse tempo e fece spedire i primi carichi di spezie e donne da Tabriz mentre guarnigioni di soldati andavano a presidiare la zona. La conquista dell’Est era riuscita e le relazioni con la Siria erano alle stelle! In un sol colpo era anche stato eliminato il fronte nemico a Sud e ora era il caso di preoccuparsi di minacce ben più gravi, sicuramente i regnanti di Bisanzio non si erano persi lo spettacolo.

Questo capitolo insegna come farsi fregare dagli amici fidati.


Bè, spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento! Devo dire che la fazione Turca è molto forte grazie ai tiratori a cavallo ma la posizione geografica è dannatamente sfavorevole...non credo di riuscire a sopravvivere ad una invasione bizantina, sono costantemente ai miei confini con 4 armate piene. Dovrò studiare un piano... A presto per il terzo capitolo e se questo vi è piaciuto, lasciate un messaggio!
17/07/2010 12:16
 
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molto bello questo stile ironico!

Questo capitolo insegna come farsi fregare dagli amici fidati.

la penultima è sempre la frase migliore! :)
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Bernhard Rothmann (Munster, 13 Gennaio 1534) :i vecchi credenti non vogliono permettere a nessuno di scegliere quale vita condurre, vogliono che voi lavoriate per loro e siate contenti della fede che vi consegnano i dottori. la loro è una fede di condanna, è la fede spacciataci dall'antiscristo! ma noi, fratelli, noi vogliamo redenzione! noi vogliamo libertà e giustizia per tutti! noi vogliamo leggere liberamente la parola del signore e liberamente scegliere chi deve parlarci dal pulpito e chi rappresentarci in consiglio! chi infatti decideva i destini della città prima che lo scacciassimo a pedate? il vescovo. e chi decide ora? i ricchi, i notabili borghigiani, illustri ammiratori di lutero solo perchè la sua dottrina consente loro di resistere al vescovo! e voi, fratelli e sorelle, voi che fate vivere questa città, non potete mettere parola nelle loro sentenze. voi dovete soltanto ubbidire, come sbraita lo stesso lutero dalla sua tana principesca.i vecchi credenti vengono a dirci che i buoni cristiani non possono occuparsi del mondo, che devono coltivare la loro fede in privato, seguitando a subire in silenzio i soprusi, perchè tutti siamo peccatori condannati a espiare. ma il tempo è giunto! i potenti della terra saranno spodestati, i loro scrani cadranno, per mano del signore. cristo non viene a portarci la pace, ma la spada. le porte sono ora aperte per coloro che sapranno osare. se penseranno di schiacciarci con un colpo di spada, con la spada pareremo quel colpo per restituirne cento!!!
17/07/2010 12:47
 
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[SM=x1140531] Questo capitolo mi è piaciuto ancora più del primo! Bravo continua così! [SM=g1598465]

Poi bellissima l'immagine dell'assedio con la tempesta; perchè non la posti nella sfida degli screenshots?

17/07/2010 13:02
 
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bellissimo!!!!

astuta la mossa diplomatica su Antiochia...
aspetto il seguito!!!




LEGIO CLAN: http://www.realtimestrategy.it/index.php
17/07/2010 13:09
 
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[SM=x1140476] bravo


19/07/2010 19:17
 
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Ed ecco il terzo capitolo...inizia il bello!

Capitolo 3: Due Eroi al prezzo di uno

I recenti successi nell’espansione ad Est hanno davvero esaltato le cariche politiche nel regno Turco. I maledetti cani franco crociati non erano più un grosso problema e anzi, giungevano voci riguardo a piccole battaglie perse contro i Siriani, probabilmente una nuova guerra sarebbe scoppiata e forse si prospettava una riconquista della terra santa da parte dell’islam unito. Per qualche anno però tutto pareva tranquillo. A Nord la Georgia sta incrociando le spade in una guerra contro barbari animalisti, a est invece l’impero d’oriente pare tranquillo della propria superiorità e anzi le spie riportano di fortezze poco difese mentre probabilmente gli eserciti sono impegnati nei balcani.

E’ così che il concilio presieduto dalle famiglie reali indice un editto per avallare un attacco verso le praterie di Ganja. Il pacifico insediamento sarebbe una facile espansione e porterebbe via territori ad un eventuale espansione Georgiana e dunque la spedizione venne confermata. Costeggiando le montagne che difendono naturalmente quei terreni, le armate del sultano giungono in inverno in vista dei prati di Ganja anche se l’erba era totalmente coperta dalla fredda neve. Gli abitanti della cittadina non erano guerrieri e furono presto sopraffatti dall’esercito turco che stabilì dunque la sua presenza in queste terre.



Immediatamente dopo la conquista, gli emissari portarono al sultano Kilij una terribile notizia.

“Signore, i nostri fratelli sono in pericolo! Quello stregone cristiano detto il papa ha indetto una spedizione militare contro Gharnata! Tutte le genti di occidente sono tenute a partecipare e presto la guerra inizierà in quelle terre!”

Kilij era dubbioso sul da farsi. Il suo sultanato non disponeva di una flotta, di certo non erano grandi navigatori. Per correre in aiuto dei suoi fratelli avrebbe dovuto attraversare le terre bizantine, cosa impensabile al momento. Passarono i mesi e i dubbi furono presto tolti, infatti Gharnata fu conquistata e i Mori iniziarono una feroce guerra contro i popoli cristiani nella penisola Iberica, per il momento dovevano contare sulle loro forze.

In questo periodo il regno Turco si diede molto da fare in ambito di sviluppo. Nuove tecniche agricole e nuovi eserciti furono reclutati su volere di Shahan il fratello di Kilij, nonché consigliere militare. Shahan era un grande condottiero è a lui che si deve la conquista di Mardin, di Ani e di Ganja e per queste vittorie divenne molto popolare fra il popolo. Kilij si fidava ciecamente del genio militare di suo fratello e l’esercito era totalmente affidato a lui, infatti era solito dirgli:

“Ti concedo di far cosa vuoi dei miei uomini ma non toccare le mie donne.”



Shahan non poteva sopportare la presenza Bizantina e passava le sue giornate coi suoi cavalli a cercare un modo per sferrare un attacco al potere romeo. L’esercito era potente ma non abbastanza, forse avrebbe potuto ottenere qualche vittoria ma quando il Basileus avrebbe ordinato un attacco, poco avrebbe potuto fare per difendere il sultano. Grande gioia nel suo cuore quando seppe la notizia che i Bizantini erano entrati in guerra contro il regno di Gerusalemme, i due regni cugini si contendevano i possedimenti di Cipro, forse perché i crociati volevano un più facile approdo verso i Turchi che li avevano privati di Antiochia!

Le armate Bizantine aprivano così un nuovo fronte in terra santa riuscendo anche a conquistare Tripoli che venne subito però riassediata dai crociati. Ma la vera notizia che fece gioire l’animo da guerriero di Sahan, fu la salita al potere di un uomo destinato a divenirgli amico e compagno d’arme. Salah al-Din, nuova guida del popolo d’Egitto salì al potere dopo grandi vittorie ottenute contro i crociati al confine. Egli ricondusse il popolo alle dottrine Sunnite e ora l’Islam era nuovamente una unica grande forza contro l’occidente. Salah al-Din, Saladino come lo chiamano gli infedeli, era alla testa di un grande esercito voglioso di incrociare le armi e così Sahan inviò degli emissari alla sua corte per stipulare un piano d’attacco. Erano ormai secoli che gli infedeli sporcavano con la loro presenza i territori che di diritto appartenevano all’islam e i nemici principali erano due, I Bizantini e i Crociati. In risposta alla crociata cristiana fu così indetta una Jihad verso Costantinopoli e presto le forze unite dei Mori ,della Siria, dell’Egitto e dei Turchi scesero in campo contro il vecchio impero romano d’Oriente. Finalmente il modo di muover guerra era stato trovato, se il sultanato da solo era troppo poco, ora quattro eserciti erano pronti alla guerra.



Salah-al Din non perse tempo e il viaggio verso Costantinopoli ebbe inzio mentre le forze Turche iniziavano a spianare la strada verso la capitale romea. Trapezous fu la prima a cadere e Sahan continuava la sua scia di vittorie. Nel frattempo il Basileus Giovanni Comneno era inorridito dall’evolversi delle cose. Radunò le forze presenti sul suolo della penisola Anatolica e volse verso la capitale turca Konja assediandola, anche se la città era stata saggiamente difesa da un grande esercito comandato dallo stesso sultano Kilij. La Jihad continuava in tutte le terre dove era possibile muover battaglia, notizie di rivolte nei territori Iberici, piccole e grandi battaglie in terra santa e addirittura Medina venne conquistata dalle forze egizie! La presa della città santa spronò ulteriormente le forze dell’ Islam e una grande vittoria venne conseguita alle porte di Adana dove un contingente Bizantino aveva iniziato un assedio.



Negli anni seguenti il Saladino giunse a Costantinopoli seguito dalle forze dei Mori giunti in nave da occidente. La strada era dunque sbarrata e altre forze non potevano giungere sul suolo turco, Sahan il conquistatore si mosse verso Attaleia rimasta ormai indifesa che si arrese senza combattere e poi, accompagnato dall’esercito Siriano, concentrò la sua carica contro l’esercito del Basileus, una battaglia campale stava per avere inizio. Il vantaggio numerico era dalla nostra parte ma i guerrieri nemici erano più esperti e meglio equipaggiati. Sahan e Atabeg, il generale Siriano, studiavano il piano di battaglia nella loro tenda:

Sahan: “Il terreno è spoglio e aperto, dovremo sfruttare questi enormi spazi, consiglio di attaccare noi frontalmente e voi da Est eliminando le vie di fuga. Il nostro tiro a cavallo finirà prima i loro pochi cavalieri, gli altri cadranno come mosche.”

Atabeg: “Uhm..saggia decisione ma la gloria dell’attacco frontale deve andare al popolo Siriano, andate voi da Est.”

Sahan: ”L’idea è mia e quindi facciamo come dico io Atabeg, devo forse ricordarti di quella volta ad Hosum?”

Atabeg: “Se la metti così allora facciamo a sorte, ecco due fili d’erba di Ganja, chi prende quello più corto attaccherà ad Est.”

Fu così che Sahan, che sempre portava con sé dell’erba di Ganja considerata da molti superstiziosi un portafortuna, seppe riconoscere il filo più lungo e l’attacco ebbe inizio. Tutto secondo i piani, la cavalleria nemica venne subito ingaggiata e in una carica guidata dall’ardore della fede, lo stesso Giovanni Comneno, Basileus dell’impero, cadde trafitto dalla spada di Sahan l’Eroe dei Secuklular conquistatori. L’esercito nemico rimasto sgomento, fu facile preda nella fuga e ben pochi lasciarono vivi il campo di battaglia.



Ora la porta verso Ovest era aperta, l’esercito Bizantino doveva riorganizzarsi e altre terre aspettavano solo di essere conquistate lungo la via verso Costantinopoli. Le spie riferivano che Amastris a Nord era senza difese e Dorylaion, il vero perno da conquistare per poter pensare una conquista dell’Anatolia, era una sfida abbordabile per l’esercito Turco. Ancora in tanti dunque dovevano morire.

Questo capitolo insegna che l’unione fa la forza e la lunghezza fa la gloria.

A presto per il prossimo capitolo! Come al solito lasciate un messaggio se vi è piaciuto. Grazie!
19/07/2010 20:08
 
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Bellissima AAR!!! Continua così!
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postremo dicas primus taceas
parla per ultimo, zittisci per primo




19/07/2010 22:33
 
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stupenda davvero, complimenti ancora!
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Bernhard Rothmann (Munster, 13 Gennaio 1534) :i vecchi credenti non vogliono permettere a nessuno di scegliere quale vita condurre, vogliono che voi lavoriate per loro e siate contenti della fede che vi consegnano i dottori. la loro è una fede di condanna, è la fede spacciataci dall'antiscristo! ma noi, fratelli, noi vogliamo redenzione! noi vogliamo libertà e giustizia per tutti! noi vogliamo leggere liberamente la parola del signore e liberamente scegliere chi deve parlarci dal pulpito e chi rappresentarci in consiglio! chi infatti decideva i destini della città prima che lo scacciassimo a pedate? il vescovo. e chi decide ora? i ricchi, i notabili borghigiani, illustri ammiratori di lutero solo perchè la sua dottrina consente loro di resistere al vescovo! e voi, fratelli e sorelle, voi che fate vivere questa città, non potete mettere parola nelle loro sentenze. voi dovete soltanto ubbidire, come sbraita lo stesso lutero dalla sua tana principesca.i vecchi credenti vengono a dirci che i buoni cristiani non possono occuparsi del mondo, che devono coltivare la loro fede in privato, seguitando a subire in silenzio i soprusi, perchè tutti siamo peccatori condannati a espiare. ma il tempo è giunto! i potenti della terra saranno spodestati, i loro scrani cadranno, per mano del signore. cristo non viene a portarci la pace, ma la spada. le porte sono ora aperte per coloro che sapranno osare. se penseranno di schiacciarci con un colpo di spada, con la spada pareremo quel colpo per restituirne cento!!!
20/07/2010 00:55
 
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complimentissimi vogliamo il seguito :)
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20/07/2010 08:28
 
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Gran bella cronaca!!








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