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Ovviamente un invasato tra le fila delle improbabili armate di Osman Bey, colui che ogni notte faceva sogni assurdi che alimentavano la sua sete di conquista. Osman, un signorotto che regnava su quattro pecorai analfabeti, un mezzo matto che d'improvviso s'è ritrovato a comandare un esercito enorme di fanatici, il fondatore di uno degli imperi più grandi e duraturi della storia.
Grande.

Oppure, un po' più avanti ma sempre restando tra i miei amici turchi, un giannizzero alla battaglia di Mohacs, o in un'altra delle campagne di Solimano il Magnifico.

In Europa, invece, sarei stato un tedesco bastardo che sorseggia birra nel teschio di un polacco o uno stravagante inglese che nel tempo libero brucia sul rogo le Giovanne d'Arco.

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I CAME TO SEE FOLEY