00 01/03/2012 19:15
Personalmente ho una stima infinita per l'Impero Romeo: basti pensare alla grandiosa attività di conservazione e tradizione di una grossa fetta della cultura classica, soprattutto in lingua greca, che, altrimenti, non sarebbe mai giunta a noi (merito che dividono con gli amanuensi occidentali). Rappresentò un faro di civiltà per tutto l'occidente medievale e fonte di progresso per tutti i popoli confinanti, oltre che un formidabile bastione della cristianità che diffuse dal medio oriente all'Europa centrale fino alla Russia.
Detto questo non nego gli enormi errori commessi dai suoi governanti, la futilità delle discordie sorte al suo interno e la tendenza quasi consapevole ad autodistruggersi, ma nonostante ciò la sua capacità di sopravvivenza ebbe del miracoloso, fino all'ultimo e in agonia da più di due secoli fu capace di opporre resistenza all'avanzata ottomana.
Circa la coincidenza con l'Impero Romano, non sono uno storico, il mio parere è da semplice appassionato. Prima ero scettico su questo punto, ma approfondendo l'argomento (grazie soprattutto ad Ostrogorsky citato da Zames) ho maturato questa opinione: è indubbio che l'Impero Romeo, in quanto entità storica, sia una prosecuzione (anche solo dal punto di vista territoriale) di quello romano, ma è anche vero che, col tempo e a causa delle contingenze storiche, l'apparato interno e il tessuto sociale mutarono radicalmente, già l'Impero di Eraclio è nettamente differente da quello di Giustiniano e con i Comneni siamo di fronte ad un sistema feudale vero e proprio. Ma è anche vero che lo stesso "vecchio" impero romano subì delle evoluzioni notevoli nel corso della sua storia!
Più significativo mi sembra invece lo spostamento del modo di pensare bizantino: certo le mire universalistiche dell'impero rimasero, ma è pur vero che col passare del tempo, scontrandosi con la dura realtà, rimasero solo delle dichiarazioni di intenti volte a giustificare un non più esistente primato rispetto alle altre realtà temporali e spirituali medievali (SRI e Papato); il latino nel XII secolo praticamente non era più parlato da nessuno (così come il greco in occidente); dopo la caduta di Costantinopoli Mosca pretese di prenderne il posto come "Terza Roma".
Insomma come si vede la situazione è molto più complessa di come la si ponga di solito, non è facile dare giudizi netti e lapidari.
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"Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno