Crow ti dò ragione sul fatto che un pò troppo spesso quando si parla di Bizantini (o Romei, fate vobis...) c'è chi si accalora per passione, è un pò un retaggio dell'antico conflitto che opponeva l'Impero ai "barbari occidentali". Per me era chiarissimo che il tuo intento era giocoso, ma forse questa sfumatura non è stata intesa perchè all'interno di una discussione che voleva essere seria e (finalmente) argomentata sul punto in maniera serena.
Penso che l'intenzione di tutti fosse quella di cercare di dare ognuno un giudizio sull'argomento sulla base di conoscenze e non di semplici simpatie/antipatie a priori, per questo forse Antioco e Zames se la sono presa...
Mi spiace che ogni volta ci debbano essere simili incomprensioni ma sono certo che solo di questo si tratta e che i rapporti tra tutti noi rimarranno buoni come sempre e come è giusto che sia
Tornando in argomento, io come ho già detto non santifico per nulla i Bizantini, anzi!
Il tratto più caratteristico della loro storia fu l'arroganza a tutti i costi nei confronti del resto del mondo.
Lo fecero nei confronti del Sacro Romano Impero: la sua esistenza poneva di fatto nel nulla la loro pretesa universalista ma quest'ultima, nell'Europa dell'età feudale post-barbarica, era ormai assolutamente improponibile e anacronistica.
Lo fecero nei confronti del papato: riuscirono col tempo ad inimicarsi l'unica entità in grado di garantirne la sopravvivenza a causa delle migliaia di controversie cristologiche prima e dello Scisma poi (tralasciandone le cause), arroccandosi sulle proprie posizioni anche quando sembrava che la riunificazione fosse ad un passo.
Lo fecero nei confronti del resto della cristianità occidentale: a causa del loro cieco disprezzo non capirono le potenzialità del mutuo vantaggio che avrebbero potuto trarne, si fecero attrarre solo dalle prospettive mercantili, tennero una condotta a dir poco ambigua durante le prime due crociate e finirono per essere strangolati dalle Repubbliche marinare e per vedere l'inespugnabile Costantinopoli presa e depredata dall'esercito esterno più scarso che aveva mai osato assalirla.
Lo fecero infine anche nei confronti di sè stessi: ridussero il loro stesso Impero allo stremo dopo secoli e secoli di guerre quasi ininterrotte contro tutto ciò che si parava a vista per una illogica sete di universalismo. Proprio i momenti di vertice delle loro fortune (sotto Basilio II e Manuele I Comneno) segnarono lo sforzo supremo del sistema con un esercito quasi per intero composto di mercenari, una popolazione ridotta allo stremo per l'insostenibile carico fiscale e una perdita progressiva di appoggio internazionale.
Detto ciò in sintesi, rimangono tuttavia gli enormi meriti che ho elencato prima. Sono due facce della stessa medaglia, come tutte le vicende umane ci sono luci ed ombre.
[Modificato da Il Cavaliere Verde 01/03/2012 23:09]
.
"Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno