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La fine del Regno Danese

Prima dell'attacco finale, un diplomatico norvegese viene inviato dal Re danese per chiedergli, sotto la minaccia di un imminente e fatale attacco, la resa incondizionata e di giurare fedeltà eterna al Regno di Norvegia. L'offerta viene-inspiegabilmente- rifiutata e Arus viene prontamente attaccata.
. Le spie inviate da Konge Inge Gille danno ai generali il segnale che questi aspettavano: le porte sono aperte. Le unità di lancieri e di fanteria pesante coperte dagli arcieri entrano nel castello e si diriggono verso la piazza centrale, dove sono accalcate le forze nemiche. Lo scontro è durissimo, l'esercito danese è circondato ma non cede, Sverre e Eysteinsson devono buttarsi nella mischia per aver ragione dei prodi avversari, ma la densità delle truppe, la mischia furibonda, limita la carica della cavalleria che si trovano impantanate tra i lancieri avversari. Entrami i generali, senza ormai una via di fuga combattono allo stremo delle forze. E' lo stesso erede al trono danese che prima di stramazzare al suolo, colpisce mortalmente entrambi i generali norvegesi. L'esercito danese viene sopraffatto e massacrato, Arus è conquistato, la Danimarca è defunta, ma la Norvegia piange la morte di Sverre e di Magnus Eysteinsson che hanno donato la loro vita per fare grande la Norvegia.

1194-1197 La Scomparsa del Grande Re

Dopo la sconfitta della Danimarca il giovane regno di Norvegia vive un lungo periodo di tranquillità, spezzato solo da alcune rivolte contadine nelle campagne subito sedate nel sangue dai governatori provinciali. L'ormai vecchio Konge Inge Gille è stanco della guerra e la politica dei suoi ultimi anni è tutta finalizzata alla fortificazione dei rapporti con gli stati stranieri, ciò darà luogo ad una nuova alleanza matrimoniale, stavolta con la Scozia- anche se -molto cortigiani -ritengono che tale mossa sia volta ad ottenere un giorno l'eredità del piccolo regno. Si aprirà una stagione di grandi edificazioni quali Porti, Mercati, Emporii, Palazzi tutto per la gloria del Regno e del suo Sovrano e per solidificare i commerci.
La politica espansionistica verrà accantonata completamente nonostante s'inizi a lavorare per una futura invasione della Lituania: vengono infatti rafforzati i rapporti con l'Impero Russo e inviate spie ed esploratori per osservare i punti di forza e di debolezza di un territorio ancora oscuro.
Nell'inverno del 1197 Ia notizia che tutti attendevano da tempo sembra giungere comunque improvvisa!
Konge Inge Gille è morto.
Nelle strade di Bergen, come anche in quelle di Uppsala, Visby, Lund e Roskilde si assiste a scene apocalittiche. La popolazione piange e si dispera per il Sovrano che, in soli 42 anni di governo, ha fatto grande,rispettato e temuto da tutti un piccolo regno prima disprezzato quando non ignorato addirittura dalle potenza Europee. In suo onore verrà dichiarato un mese di lutto, ma buona parte della popolazione- che lo vedeva come un Padre o forse un Dio- mantennerro un segno nero nel loro vestiario ben oltre il mese stabilito.

Gli successe Konge Sigurd Markusfostre detto il Tirchio per la sua innata capacità "di far crescere bisanti sulle piante" così sparlava di lui il volgo.. Apparteneva alla dinastia dei Sigurdsson e fin dalla nascita aveva assaporato l'ovattata aria di coorte, non aveva mai guidato un esercito in battaglia e preferito sempre la parola alla spada, perciò da molti era considerato un debole, nient'altro che un burocrate viziato; mettevano in dubbio addirittura che fosse un vero figlio del Nord, un fiero guerriero!
I tanti che così sparlavano del nuovo sovrano non tenevano in giusto conto da un lato, egli era fortemente ambizioso e avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per andare oltre le imprese del suo predecessore, dall'altro lato poteva contare sulla massima fedeltà di un ottimo generale ancora giovanissimo e cresciuto sui campi di battaglia, cioè di suo fratello Jarl Michele Sigurdsson: erede al trono
Konge Sigurd sarebbe stata la mente, Jarl Michele, invece, la spada di un grande quanto difficile progetto: l'invasione della Lituania!!!

1197-1207 Wrezlav

Konge Sigurd un giorno dirà al suo tesoriere: "Konge Inge Gille era un genio del vile Danaro,e per questo io lo ringrazio". Il Re non poteva credere che la preparazione di un esercito così imponente come quello pronto per la spedizione in Lituania, fornito delle le migliori armi, scudi ed armature fosse stato costituisto senza chiedere prestiti ai Mercanti e in così poco tempo, tutto merito del suo predecessore che grazie alla sua politica finanziaria accorta ed oculata aveva lasciato un regno ricco e prospero.
Quando tutto era pronto e il fratello Jarl Michele stava già imbarcandosi da Arus alla volta del castello di Abo. in Finlandia, un ambasciatore dell'Impero germanico bussa alla porta della ricca e potente Norvegia: "Siamo in guerra da ben 30 anni con la Polonia ormai morente, l'Impero è forte militarmente, meno economicamente. ll Re e l'erede polacco sono arroccati nella fortezza di Wrezlav ultimo loro possedimento, chiediamo il vostro aiuto per l'assalto finale alla fortezza in nome della nostra vecchia alleanza che ci ha permesso di sconfigere gli odiosi ma valorosi danesi. In cambio vi daremo 4.500 bisanti e l'accesso militare"
Konge Sigurd non poteva rischiare di perdere in un sol colpo la fedeltà dell'Impero, per giunta prima della spedizione Lituana. Jarl Michele fu, quindi, inviato con metà delle truppe pronte per Abo verso Wrezlav, mentre l'altra metà venne affidata al comando di un altro giovane generale sempre della dinastia Sigurdsson, Birger nipote del Re.
In entrambe le spedizioni un giovane Sigurdsson guidava le armate: Konge Sigurd voleva la gloria della Norvegia, ma solo se quella gloria passasse per i Sigurdsson e nessun altro!

Durante il viaggio verso Wrezlav accade però l'impensabile: un nobile tedesco attacca l'esercito norvegese, che saggiamente si ritira dalla battaglia evitando lo scontro. Subito un diplomatico viene inviato a Brema per capire cosa stia accadendo. Si pensa ad un piano architettato ad arte dall'Imperatore per eliminare il giovane e forte Erede al trono norvegese, ma in realtà, almeno questa è la versione ufficiale, il Nobile tedesco aveva tradito ed era passato dalla parte dei Polacchi con tutti i suoi uomini pur mantenendo le insigne dell'Impero.
Konge Sigurd non crede in toto a quella versione, inizia a diffidare dei germanici, crede che il piano sia fallito e la storia del traditore sia solo una copertura. Però l' alleanza con l'Impero è preziosa, non si può conquistare la Lituania dovendosi preoccupare anche del fronte Occidentale. Viene sancito quindi un nuovo patto e una nuova fornitura di assistenza contro la Polonia in cambio delle informazioni geografiche e altri bisanti.
Viene però rinforzato il confine con l'Impero per precauzione. A Brema vengono iinviate spie ae assassini per fomentare una rivolta popolare, così da indebolire l'Impero proprio nell'insediamento più vicino alla Norvegia.

Intanto Jarl Michele Sigurdsson, nei pressi di Wrezlv infligge le prime sconfitte ai Polacchi. Un messaggero del Papa impone di fermare lo spargimento di sangue cristiano.
L'esercito di Jarl Michele ignorando gli l'avviso del Papa e supportato da alcune compagnie germaniche, sconfigge in due battaglie memorabili le forze Polacche prima di entrare trionfante nel castello di Wrezlav ormai indifeso. L'erede al trono si distingue sia come guerriero che come condottiero riuscendo, grazie ad un ottima tattica di aggiramento delle forze nemiche, ad annientarle perdendo pochissimi uomini.
E' la prima gloriosa concquista de nuovo re; Konhe Sigurd è colmo d'orgoglio dato che è stata ottenuta grazie alle capacità di comando di un Sigurdsson; però quella regione così distaccata dal suo regno e posta nel cuore dell'Impero germanico non poteva portare grandi vantaggi nè dal punto di vista commerciale, nè da quello militare. Decise, saggiamente e con l'approvazione del consiglio, di cedere la fortezza all'Impero in cambio di 6.500 bisanti che avrebbero finanziato l'operazione in Lituania. Intanto giunge puntuale, ancora una volta, la scomunica!

L'Invasione della Scandinavia & L'Unione di Kalmar

Proprio mentre Jan Michele entrava trionfante a Wrezlav, suo cugino Birger salpava verso la Scandinavia. L'esercito sbarcò prima ad Uppsala dove erano pronte nuove milizie per sostituire quelle partite per la Polonia e poi ripartì verso Abo.
Gli esploratori avevano riferito che l'intera Lituania era sotto il controllo di un forte regno in ascesa: Novgoorod. I suoi confini si estendevano dalla Scandinavia fino all'Europa Orientale compresi i possedimenti prima dei Polacchi, ed infatti Novgoorod era entrato in guerra prima con L'Impero Russo e poi anche con quello Germanico.
Prima dello sbarco ad Abo un diplomatico norvegese concludeva lo stesso accordo sia con i russi che con i germanici, ossia concedeva aiuto contro Novgoord in cambio di Bisanti ed informazioni geografiche, dopodichè- nel 1208 -Abo fu assediata e concquistata facilmente, in quanto Novgorood era impegnato ad Est contro i russi e fu sorpreso dall'attacco norvegese.
Abo esi trovava in una postazione fondamentale per la concquista della Lituania in quanto, grazie ad un lembo di mare, da essa potevano partire attacchi rapidi verso buona parte dei possedimenti di Novgoord.

La concquista di Abo non diede al Re il prestigio che invece era lecito attendersi, nonostante si trattasse di un'impresa storica: finalmente la Norvegia era riuscita ad unire sotto un unico vessillo le popolazioni Danesi-Svedesi-Finlandesi e Norvegesi dando vita alla grandiosa Unione di Kalmar. Da quel momento il Re avrebbe potuco contare su alcune delle migliori unità militari svedesi e danesi.
Konge Sigurd continuava a non essere benvisto dal popolo sia perchè non era un guerriero, sia a causa della tassazione soffocante che aveva imposto per finanziare la guerra contro Polonia e Novgoord; inoltre continuava ad essere considerato un debole è ciò incoraggiava la popolazione a far sentire la sua voce sempre più apertamente, senza considerare il fatto che stavolta la scomunica, a differenza di quella precedente, aveva avuto effetti deleterii in quanto il paganesimo era ormai definitivamente abbandonato e alla scomunica la popolazione, quasi totalmente di fede cattolica, reagì negativamente perdendo fiducia nelle doti e nella devozione del nuovo Re.
Le conseguenze di tutto ciò si videro prima nelle campagne, dove le rivolte dei contadini si moltiplicarono velocemente, poi il malcontento iniziò a serpeggiare un pò ovunque estendendosi anche nelle città, in particolare a Bergen la capitale del regno. Il popolo si unì nelle piazze per chiedere varie concessioni, tra cui l'abbassamento delle tasse e la costruzione dell'assemblea degli associati. Il Re fu costretto a cedere e accontentò il popolo, anche a causa dell' intercessione dei baroni che videro in quello stato di agitazione un' ottima occasione per minare il potere dei Sigurdsson e portare dalla loro parte il popolo.

L'impegno militare su due fronti che si aggiungeva alla fortificazione dei presidi militari in ogni provincia -dato il clima di rivolta in atto; La difesa del confine con l'Impero ad Arus, le minori entrate dovuto all'abbassamento delle tasse, sommati alla costruzione degli edifici chiesti dal popolo minarono fortemente l'economia del regno. La Norvegia era in crisi. In soli undici anni Konge Sigurd aveva depauperato tutto il patrimonio reale e adesso per continuare la campagna lituana era necessario trovare nuovi fondi e quindi si rivolse ai ricchi Mercanti.
Il Banco dei mercanti concesse due prestiti di 10.000 bisanti l'uno da restituire in 10 anni, accresciuti ovviamente dell'interesse; Konge Sigurd nonostante fosse consapevole che nel lungo periodo il regno avrebbe pagato a caro prezzo quella mossa, dovette giocoforza accettare per provare ad espandere i dominii del regno e aprirlo così a nuovi commerci e nuove ricchezze in modo, sperava, da superare la crisi. Stava giocando -per così dire- il "tutto per tutto"

Lituania: Lyndanesse


Jarl Michele, con i suoi reduci dalla guerra Polacca, fu inviato come rinforzo ad Abo mentre Birger Sigurd attraversava in tutta fretta la striscia di mare che separava Abo da Lyndanesse. Le spie avevano riferito che la città era stata attaccata ed indebolita dai Russi e le difese erano dimezzate. Quando Birger Sigurd giunse nei pressi del'obiettivo trovò una situazione un pò diversa: un' armata enorme di Novgoord stava marciando a difesa della città, mentre un'armata degli alleati russi tentava di tagliarle la strada. Decise di attaccare l'esercito nemico sffuttando anche le milizie russe di rinforzo. La battaglia fu tremenda, i Lituani erano combattenti esperti e coraggiosi, fieri e valorosi. Birger comprese qual era il segreto di quel piccolo regno che aveva avuto l'ardire di sfidare contemporaneamente i russi e i germanici senza timore alcuno: poteva contare su truppe formidabili!
Furono i russi a sferrare il primo attacco, sul lato sinistro dello schieramento nemico, mentre Birger aveva ordinato alle sue unità di evitare lo scontro immediato preferendo prima sfiancare il lato destro con gli arcieri. La scelta si rivelò saggia, i russi caricarono troppo precipitosamente e subirono parecchie perdite, molti addirittura si ritirarono.
Quando lo scontro entrò nel vivo e ormai la polvere copriva la visuale, il giovane comandante ordinò alla fanteria di caricare i lancieri avversari mentre egli stesso e le unità di cavalleria puntarono alle spalle del'esercito nemico per colpire prima le catapulte e le balestre, che avevano decimato i russi, e poi il Generale nemico che, sorpreso da quella mossa rapida, venne ucciso senza troppe difficoltà . Fu solo a quel punto che s'iniziò ad incrinare la fiducia dei nemici che ormai accerchiati capirono che l'unica possibilià era fuggire verso la città. E così fecero.
Birger seguì i nemici in fuga e assediò Lyndanesse. Assaporava già il gusto della vittoria date le poche truppe rimaste a sua difesa. Ma Novgoord aveva già inviato rinforzi i quali attaccarono alle spalle l'esercito norvegese che fu costretto a levare l'assedio e ritirarsi attendendo i rinforzi di Jarl Michele.
Jarl sbarcò proprio alle spalle del nemico prendendolo di sorpresa, anche le poche unità rimaste in città uscirono per aiutare le truppe di Novgoord ormai accerchiate, ma fu tutto inutile. La migliore fanteria e cavalleria di cui il regno poteva disporre trucidò facilmente il nemico.
I due Sigurd entrarono -così - trionfanti nella città di Lyndanesse. Era l'anno 1210.