00 18/06/2013 21:09
Re: Re:
MaxDragonheart, 18/06/2013 20:05:



Il cavaliere impegnato nella carica si prepara all'impatto facendo forza sulle staffe e mandandole indietro in modo che all'atto dell'impatto la forza, il contraccolpo, venga scaricato sulla sella. In MWTII e quindi in BC è prevista la possibilità che all'atto dell'impatto il cavaliere viene disarcionato(c'è l'animazione apposita) ma è una percentuale molto bassa, altrimenti che cavalleria pesante è?

Non so se hai mai visto una partita di rugby ma il concetto è lo stesso più o meno e se una schiera di omaccioni forzuti riesce a spostare da fermo senza difficoltà apparente una formazione di altrettanti omaccioni, è verosimile che una carica entrasse in profondità nella formazione di fanti che per quanto siano ben piantati a terra verranno spostati lo stesso a meno che non li si pianta al suolo.

Non confondiamo i fanti con i lancieri, i fanti non sono unità adatte a respingere la carica della cavalleria(a qualsiasi livello) quello è il compito dei lancieri, anche perchè non si capirebbe altrimenti da dove è venuta fuori l'esigenza di creare una unità apposita, addestrarla, armarla e foraggiarla.....




In fisica non sono mai stato un granchè, ma aggiungerei a quanto scrive Max che la tesi di Francesco può reggere (molto in teoria) solo nel caso di una carica portata su un asse perfettamente perpendicolare alla linea dei lancieri. Diamo per assodato che una unità di lancieri fosse capace di schierarsi su linee perfettamente orizzontali (bella ipotesi forte perchè basta una leggera concavità/convessità, un angolo anche piccolo tra i due soldati più esterni e addio). Basterebbe in ogni caso che la cavalleria caricasse con un angolo anche non esageratamente ampio e la capacità di reggere all'impatto diminuirebbe drasticamente poichè i soldati colpiti sul primo rango tenderebbero ad essere spostati non lungo l'asse di carica, ma lateralmente ad esso con aggiunta di spinta in rotazione in funzione della zona di impatto.

In aggiunta, il cavallo che carica nello spazio tra un soldato e l'altro (per piccolo che sia, anche tra spalla e spalla) entra come una lama nel burro (400/450 kg di cavallo più una settantina di cavaliere più le eventuali armature tutto moltiplicato per circa 60 km/h elevato al quadrato) per cui il suo commilitone del secondo rango non trova il minimo ostacolo sul primo rango ed entra a sua volta nello stretto corridoio colpendo i soldati alla sua destra e alla sua sinistra lateralmente e non frontalmente. In quel caso, la spinta laterale diventa fortissima e la rotazione anche.

Ora, la profondità dei ranghi e quanto sono serrati è di grande importanza così come la capacità di tenere compatta la formazione e la possibilità di imporre spazi di arresto più estesi. In pratica, quanto misero in campo i picchieri.

Ma per un muro di scudi con lance relativamente corte basta un punto debole, diciamo dieci/quindici soldati non troppo stretti e in quel punto la formazione può facilmente rompere. Dopo di chè, non la riformi più.

Una formazione di soldati ben addestrati può probabilmente reggere più spesso (e quando regge per i cavalieri si fa notte se non si ritirano alla svelta), ma che la regola sia che regge comunque o in prevalenza mi pare una speculazione non supportata da alcuna evidenza, se non per qualche caso che Francesco ha citato a sostegno, ma sul quale ha attribuito una scala di importanza alle singole variabili del tutto funzionale alla tesi che voleva dimostrare. Le famose dolci colline inglesi.

Per conto mio la cavalleria pesante così com'e in BC è piuttosto realistica: spacca il giusto, contro unità specializzate soffre quanto deve soffrire e in mischia non trovo che sia overpowered.