00 17/09/2013 22:01
Ti sei spiegato benissimo, anzi forse infatti ero io a sbagliare; ma non mi riferivo specificamente a quanto detto da te, parlavo in generale.
Poi sulla mafia in particolare mi sono ridotto a fare una citazione, cosa che odio, ma comunque io penso che hai frainteso, perché la pensiamo praticamente uguale: io parlando parlando ho unito mafia di adesso e mafia "embrione" (ecco il mio errore): e sì sono d'accordo, la mafia diventa una cosa "culturale" dopo, non in principio.

Però per me la mafia è più pericolosa come cultura e fatto sociale che come organizzazione che ad esempio spaccia droga (sempre che non ti droghi [SM=g27964] ) perciò ho usato quelle parole



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Quando un popolo, divorato dalla sete di libertà, si trova ad avere dei mescitori che gliene versano quanta ne vuole, fino ad ubriacarlo, allora accade che se i governanti resistono alle richieste dei cittadini sempre più esigenti, sono denunciati come tiranni.
E avviene anche che chi si dimostra disciplinato è definito un uomo senza carattere; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non è più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari, e costoro si fanno beffe di lui.
In questo clima di libertà, e nel nome della medesima, non vi è più riguardo nè rispetto per nessuno. In mezzo a tanta licenza, nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia...

PLATONE, IV secolo a.C.

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Utente di youtube commenta un video di un team coreano femminile di danza:

"TO THE FAPCAVE!"