00 21/01/2009 12:06
Io mi riferisco alla battaglia di Yarmuk e al califfato rāshidūn, in seguito gli eserciti califfali si riorganizzarono secondo il modello bizantino, inoltre i bizantini non furono in grado di organizare un offensiva a causa delle continue guerre civili e per il fatto di combattere su altri due fronti (balcani, penisola italiana), gli arabi non conquistarono l' egitto definitivamente in due anni come trovi scritto su internet, ma la guerra continuò fra alterne vicende fino al 654 , per quanto riguarda il governo delle provincie asoggetate, esse quando capirono che nessuno sarebbe giunto in loro soccorso si aresero stipulando un contratto in cui pagavano i tributi ed earno tenute a dare il vitto agli eserciti che passavano nei loro territori , in cambio mantenevano tutte le loro libertà , per questo i vari califfati non ebbero particolari problemi a mantenere il controllo di determinati territori (questa situazione durò almeno fino all' arrivo turcho in siria nel undicesimo secolo, in egitto questa logica perdurò oltre il dodicesimo), inoltre le fonti ci fanno capire che essere mussulmano era uno status e che i nuovi venuti non avevano nessuna intenzione di convertire le popolazioni indigene , tanto che chi si convertiva veniva trattato esattamente come i dhimmi, il concetto non è diverso a quello di nobiltà di sangue che c'è in occidente in cui un popolano non può sposare una nobile , ma può avvenire l'incontrario.




"Quando ti senti eccezionalmente lucido, entusiasta, forte, quando ti senti in cima al mondo, capace di spostare le montagne, connesso al tuo sogno, all ' ideale, allora sai che hai il sole in tasca" S.B.