00 26/05/2009 11:03
re
ciò che mi fa rabbrividire è che ancora oggi vedo gente sostenere il cattolicesimo come se fossimo in pieno periodo di crociate...che tristezza usare il Santo nome di Nostro Signore per sostenere simili oscenità...
Nessuno, nemmeno Cristo e Pietro avrebbero voluto una cosa simile, è un'oscenità sostenere blasfemie come il dogma dell'infallibilità papale o la superiorità del vescovo di Roma su tutta la gerarchia ecclesiastica ed è ancora più sconcertante sentire qualcuno dire "che tristezza" in merito all'attribuzione del ruolo di Vicarium Christi all'Imperatore Bizantino quando i papi hanno per secoli fatto lo stesso per motivi vilmente politici e d'interesse.
La Chiesa è nata per essere un "gregge di pecorelle guidate da pastori" che seguono l'insegnamento di Cristo, e nessuno tra di essi ha il diritto di arrogarsi il titolo di "capo", bensì se ci dev'essere un primato di un vescovo/patriarca questi dev'essere esclusivamente un primato d'onore, di prestigio, una cosa esclusivamente morale, così com'era per i vescovi di Antiochia, Alessandria, Costantinopoli, Gerusalemme e Roma, quando i dogmi erano stabiliti dai concili nei quali si riunivano i rappresentanti della Chiesa intesa come tutta l'assemblea dei fedeli e non da un singolo vescovo che da solo si attribuisce un'autorità che Cristo non gli ha dato ed ancor peggio stabilisce che ciò che esce dalla sua bocca sia Verbo di Cristo, blasfemia tra le blasfemie...Questo è ciò che fa inorridire gli ortodossi e li tiene lontani dalla riunione con la chiesa sorella d'occidente, non il filioque o la comunione con le specie, bensì la deriva autocratica che il medioevo ha impresso alla figura del vescovo di Roma che ha smesso di essere una guida spirituale per diventare un monarca che si è nascosto spesso e volentieri dietro alla fede per i propri interessi terreni.
La Chiesa Ortodossa è stata sottoposta all'autorità indebitamente sacralizzata dell'Imperatore, questo è vero (ricordiamo però che in quanto continuatore della tradizione romana, l'Imperatore era anche pontifex maximus quindi non era una novità bizantina), ma in basso come la chiesa occidentale non è caduta mai.
Come ha ricordato GlaucopideSophia1 la Chesa Ortodossa ha cercato più volte la riunificazione e se fallì fu principalmente causa degli interessi politici del clero latino e non delle dispute teologiche, ed il sentimento popolare romeo era contrario alla riunione non solo per la questione di fede (sentita molto più fortemente che nella classe politica), ma anche per i ripetuti tradimenti e le atrocità commesse dai latini a danno dei romei nei vari secoli di storia bizantina, di cui avete evidenziato l'episodio della presa di Gerusalemme del 1099.

Questo parteggiamento "inconscio" per la "fazione" occidentale è principalmente dovuto allo scarso interesse per la storia bizantina negli studi storici in europa occidentale...


[Modificato da Xostantinou 26/05/2009 11:05]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”