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AAR Mercator: la Confederazione Italiana e il mondo
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Eraclio Imperatore Romano
Post: 70
Registrato il: 14/08/2008
Città: PORTO RECANATI
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17/03/2009
14:49
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Anni or sono, in una leggadro continente chiamao Europa, viveva e prosperava una città: Venezia. Venti nuovi soffiavano sul vecchio continente, venti di ricchezza e di progresso, venti di scoperte e di delusioni. Era il 1514. Sua Maestà Nobilissimo Doge convocò a maggior ragione tutti i principali esponenti degli stati italiani per un'assemblea: "Miei signori, nobili romani, genovesi e milanesi, vi ho qui riuniti per proporvi qualcosa a cui spero voi rispondiate positivamente, ho veduto come uomini di stessa lingua e religione si siano uniti in grandi stati, stati che ora rischiano di soffocarci, tentiamo almeno di collaborare. E' nell'interesse di tutti..." un'assemblea fastosa, certo, ma poco produttiva, fatto che li spinse in breve tempo a soffocare le proteste di una Lega di Stati Italiani, che promuovesse l'unità e la forza della nostra Penisola.
Si è giunti infine alla conquista di Milano e all'assoggettamento di Roma, nella quale a Sua Santità il Papa, sono stati concessi pieni poteri nell'area del Lazio e nella zona urbana di Roma, così per riparare al danno fatto. Ed ora, con grandiose geste, ed epici scontri si è giunti ad un momento magico, un momento di gloria e di speranza per la nostra Italia, perchè oggi, 2 Dicembre del 1519, il doge assieme al duca di Milano e al Papa(in seguito) sono entrati vittoriosi a Napoli, estirpando il dominio prepotente e tremendo degli Iberici. E così il 10 Dicembre di quello stesso anno, è stata offerta al Doge la Corona d'Italia, ed è nata la nuova Confederazione Italiana: che Dio applauda la nostra terra e ci porti pace e prosperità, perchè proprio come anticamente fece Roma, noi da quella stessa penisola con la stessa capitale Roma, intendiamo riprenderci ciò che ci spetta...
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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »
« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »
« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »
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The Housekeeper
Post: 21.194
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Principe
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17/03/2009
15:07
bello
adesso è tempo di colonizzare il mondo
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Eraclio Imperatore Romano
Post: 70
Registrato il: 14/08/2008
Città: PORTO RECANATI
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17/03/2009
16:12
Capitolo 1:Da Lega di Stati a Impero Coloniale
Oh l'Italia, quanti profumi! quanti eroi! quanti artisti! quante bellezze naturali e artistiche, di una terra ambiziosa e con le chiare idee di espandersi senza preavviso. Potrei descrivere sin da subito la Confederazione come un gigante economico, dal peso enorme nell'Europa, e seconda nazione al mondo per popolazione, con una flotta decisamente all'avanguardia.
Ed è così che il nostro Signore Doge e capo della Confederazione Cesare Borgia II, decise di non mantenere l'Italia, così popolosa(Venezia contava crica 180 mila abitanti) e vitale nei suoi confini, muovendo contro il Regno di Francia(o almeno contro ciò che ne rimaneva) e spartendoselo con gli alleati Imperiali, rispettivamente il nord-ovest, con Parigi a questi ultimi e il sud-est con Lione agli Italiani. Ma l'essere una nazione forte significa anche essere forti in diplomazia, ed ecco quindi che si passa dalla guerra con la Spagna, alla tregua, all'instaurazione di trattati commerciali e infine all'alleanza, firmata nel 1520 a Barcellona.
Il doge quindi puntò sulla conquista dei mari, che parve particolarmente facile dato che Hafsidi e Turchi, unici stati capaci di resistergli erano dilaniati da una profonda crisi interna, tanto profonda da permettere alle forze confederate di prendere Tunisi(1522) e Atene(1524) e concludendo questi successi con una granadiosa battaglia nei pressi della Tunisia che battezzò nel sangue la potente marina italiana...
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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »
« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »
« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »
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