00 27/06/2009 15:23
sinceramente dal punto di vista storico le fonti quando parlano dei giannizzeri attribuiscono loro:
-arco composito
-scimitarra
-mazza (alcune fonti dicono anche asce)
-archibugio (da metà '400)
-moschetto (dopo la metà del '500)

wikipedia alla voce battaglia di Nicopoli riporta queste testuali parole:
"Bayezid formò un'avanguardia di cavalieri protetta da una linea di picche, una linea dei arcieri E dai giannizzeri."

quindi la linea di picchieri è ben distinta dai giannizzeri, che nello schieramento occupano la posizione più arretrata, alle spalle di picchieri ed arcieri.
Per quanto riguarda Frediani, beh ricorda che appuntire dei pali e piantarli a difesa dello schieramento dalle cariche di cavalleria non è un lavoro da geni militari, lo poteva fare chiunque, è giusto che ci sia come abilità speciale per gli archi lunghi che hanno reso questo stratagemma celeberrimo e decisivo durante la guerra dei cent'anni ma non lo renderei una caratteristica comune

sostanzialmente io come picchieri/alabardieri i giannizzeri li toglierei proprio...

sarebbe interessante se come con i legionari ed i catafratti in RTR si potesse riunire nella figura del giannizzero sia il fante pesante con mazza/scimitarra che l'arciere...un'unità-due utilizzi (idem si potrebbe fare per i catafratti bizantini, la cavalleria turca, mamelucca e mongola)
[Modificato da Xostantinou 27/06/2009 15:29]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”