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La ripresa economica e l' espansione nell' entroterra
Venezia ,dopo la presa di Verona, è dilaniata da una leggera crisi economica e dalla perdita di più di 400 soldati.
Il doge era ormai molto anziano, ma non per questo debole.
Nel 1160 condusse una spedizione contro una banda di briganti, ma essi fuggiron nei confini milanesi salvandosi la pelle.
Nello stesso un giovane di nome Giovanni Boni si presenta dal doge chiedendo di poter entrare nella sua famiglia .



Il doge naturalmente acconsentì e lo fece nominare duca di Verona.

Nel 1161 il doge iniziò una politica economica e che allo stesso tempo
tendeva a rinfoltire l' esercito veneziano.
Nello stesso anno i nobili e ricchi veneziani chiesero al doge di conquistare Ancona prima che lo facessero il regno di Sicilia o il ducato di Milano.

Nel 1162 il nostro caro doge morì per cause naturali e il consigliere Vitale Il Michiel prese il suo posto e venne eletto doge.

Intanto a Verona era arrivato un emissario milanese,Federico Cardona, che insieme a Giovanni firma il patto di Verona:



Sempre nel 1162 Giovanni raccoglie un' imponente armata e assedia Ancona



L'armata è comunque di molto inferiore alla guarnigione marchigiana.

Sempre nello stesso anno l'ammiraglio Giovanni blocca il porto di Ancona.

Giovanni Boni fece costruire un ariete e due torri d'assedio.A quel punto fu pronto a lanciare l' attacco

L'assedio di Ancona



Giovanni fece avanzare le torri e l' ariete che vennero subito bersagliati dagli arcieri nemici



Dopo aver sbaragliato gli arcieri e aver distrutto la porta, l' armata veneziana avanzò fino alla piazza dove era concentrato l' esercito nemico.
Iniziò un feroce combattimento



Ma alla fine i veneziani ne uscirono vincitori

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Il sogno del doge Francesco Morosini, cioè di creare un potente stato, era nato dal sangue dei soldati morti per Venezia, che aveva pagato con troppe vite le sue ambizioni