00 12/04/2010 23:56
Re:
The Housekeeper, 12/04/2010 10.07:

Nella storia delle Crociate non si accenna mai a battaglie navali, ce ne furono? O il Mediterraneo orientale era completamente sotto il controllo cristiano? L'Egitto non possedeva una flotta decente?




Ci furono scontri navali, ma non di grande portata, tipo battaglia di lepanto, perchè la superiorità navale cristiana fu preponderante fin dall'inizio, quando dopo l'intervento dei genovesi, arrivarono prima i pisani, poi per ultimi i veneziani. All'inizio dopo la presa di Gerusalemme i crociati controllavano solo un porto, quello di Giaffa, ma negli anni seguenti conquistarono tutte le città costiere con l'aiuto determinante delle flotte italiane, esclusa Sidone che fu conquistata con l'apporto dei norvegesi di Re sigurd, che peraltro prima di arrivare in Terra santa sconfisse in uno scontro navale una flotta egiziana. L'unico porto rimasto in mani fatimide era quello di Ascalona, che per diversi anni continuò a creare dei problemi ai crociati, ma dopo la sua conquista nel 1153, il dominio del mediterraneo orientale fu totale da parte dei franchi. Si i Fatimidi erano l'unica potenza islamica a possedere una potente marina da guerra, ma all'epoca della prima crociata era già in declino. tentarono più volte di contrastare il dominio delle potenze marinare italiane, ma furono sempre pesantemente battuti sia sul piano numerico che su quello tecnologico, inoltre non dimentichiamo che Bisanzio possedeva ancora una flotta potentissima, cosa che permise operazioni congiunte di sbarco in Egitto senza rischiare di essere attaccati dai Fatimidi. insomma era un pò, fatte le debite differenze, come per gli alleati in Normandia nel 1944, in merito alla superiorità aerea sui tedeschi. In seguito solo Saladino capì l'importanza di avere una potente flotta da guerra, ma non riuscì mai ad impensiarire i crociati sotto questo aspetto. mentre i Turchi non erano esperti nè interessati alle questioni di mare, come spiega Hillenbrand, venivano per lo più da una cultura equestre da entroterra, e vedevano la navigazione come un'attività pericolosa, che era bene lasciare ai criminali comuni. Il proverbio arabo "meglio udire la flatulenza dei cammelli che le preghiere dei pesci" , esprime pienamente questo atteggiamento.