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La battaglia di Ancona
Sul lato nord-nordest della cinta delle mura di Ancona...
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Consigliere Vitale verso il capitano di fanteria: 'capitano, stando alle informazioni ricevute, le forze
presenti in Ancona, sono in numero superiore alle nostre , hanno migliore equipaggiamento e in
parte sono anche meglio addestrate. Non dimentichiamoci che questa citta' ha saputo resistere non meno di 20 anni
fa all'assedio dell'imperatore Lotario II, non e' gente da poco questa. E' da aspettarsi una loro sortita, data la loro
superiorita'.

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Capitano di fanteria: 'dobbiamo quindi preparare una eventuale ritirata, Consigliere?'
Consigliere Vitale: 'Al contrario! Quando siamo partiti da Pola per ordine di Monsignor el Doxe ,sapevo gia'
che con queste esigue forze, non avremmo mai potuto sovrastare le forze nemiche. Ma ogni cosa, capitano,
ha il rovescio della sua medaglia. In verita' vidi dico, capitano, non avrei potuto desiderare una situazione per noi
piu' favorevole! Essere venuti qui, in forze piu' numerose, ci avrebbe costretti probabilmente ad un lungo assedio che sarebbe
potuto durare forse anni. Se invece avessimo tentato di passare le mura, cio' ci sarebbe costato la vita di molti uomini.
Ora le spiego come vinceremo la battaglia...
Le forze nemiche dispongono di 3 unita' di arceri e 8 unita' di discreti lanceri, certamente superiori ai nostri in qualita'.
Tuttavia non dispongono ne di un generale esperto che possa comandare disciplinatamente queste truppe, ne di unita' di cavalleria.
Probabilmente attaccheranno in modo disordinato. Noi fingeremo una ritirata inizialmente, cio' accrescera' il loro furore, il che li portera'
ad agire ancor piu' disordinatamente.

Capitano di fanteria: 'Perdoni Consigliere, ma cio' non fara' anche accrescere il loro morale ed il loro entusiasmo?'
Consigliere Vitale: 'Anche questo volgera' a nostro favore!'
Capitano di fanteria: 'Perdonatemi Consigliere, ma continuo a non capire..'

Consigliere Vitale: 'Come dicevo farai ritirare la linea di fanteria, inizialemnte piu' velocemente, poi pian piano sempre arretrando, riordinerai le linee,
e quando i nemici saranno a 40-50 bracci di distanza, arresterai la ritirata e repentinamente volgerai le lance contro il nemico.
Immagina la reazione degli indisciplinati lanceri Anconetani, che gia' pregustavano una vittoria senza sparger ne rischiare il loro
sangue! Tanto alto era il loro morale l'attimo prima, tanto forte sara' lo smarrimento ora.'

Capitano: 'Ma gli arceri? Potrebbero raggiungerci ben prima dei lanceri e colpirci alle spalle!'
Consigliere Vitale: 'De loro arceri, non preoccuparti, se saranno tanto impavidi da staccarsi del contingente dei lanceri li sapro'
ben colpire io con la mia cavalleria! Infatti, io arretrero' piu' lentamente, e vi copriro' la ritirata, indi non hai nulla di che temere.'

Soldato al Consigliere Vitale: 'Mio signore, il cancello della citta' si sta aprendo! Le forze nemiche sembrano volerci attaccare'
Consigliere Vitale: 'Bene! Capitano, fa come ti ho ordinato e tutto andra' per il meglio! Il momento delle ciarle e' terminato.'


Come previsto dal Consigliere, le forze Anconetane senza indugio ne timore, si lanciarono all'attacco degli assediatori, mentre
le truppe veneziane inscenavano la ritirata.
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Ed ecco che una compagnia di arceri anconetani, forse in cerca di gloria, incautamente si allontana troppo dal resto della compagine
nel miraggio di poter forse colpire il generale mentre questi voltava loro le spalle. Sicche' la guardia del generale e ancor prima i piu' veloci servienti
fiutato il pericolo e allo stesso tempo l'occasione, attaccano dirompenti la compagine di arceri. Quando questi sono morti gia' tutti ecco, che i lanceri
anconetani sono ormai prossimi, mentre la linea di fanteria veneziana e' gia' disposta. La guardia del generale, non si allontana subito
e repentinamente, per distrarre quante piu' forze possibili dai suoi fragili arceri. Allo stesso modo, ma piu' speditamente, le due unita' di cavalieri servienti, sia quella
situata alla sinistra con il consigliere che quella alla destra, compiono la fase di aggiramento per colpire gli arceri e disorientare i lanceri.
La linea veneziana, resta ferma come da ordine, e mentre gli arceri colpiscono le unita' che inseguono la cavalleria veneziana, i lanceri ingaggiano le forze nemiche.
Senza difficolta' la cavalleria, fa fuori il resto degli arceri rimasti, per piombare poi alle spalle della fanteria anconetana, che quasi stava mandando in rotta
gli arceri veenziani che ormai non potevano piu' evitare lo scontro corpo a corpo.
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E cosi, come provisto dal consigliere Vitale, il vantaggio dato
dalla cavalleria si dimostra decisivo.
Giornata di gloria per i veneziani, che conquistano in tal modo una vittoria schiacciante!
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E cosi la citta' di Ancona, ormai indifesa, deve soccombere al potere di Venezia. Laddove ha fallito la forza dell'impero, ha prevalso
l'astuzia e l'arguzia dei veneziani. Il consigliere procede spedito verso il centro della citta', e di fronte alla cattedrale di San Ciriaco proclama
ai cittadini vinti la loro assogettazzione alla Serenissima
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E mentre il Consigliere trionfava ad Ancona, a Venezia giungevano notizie, alcune buone altre meno.
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Giungeva ntizia della vittoria del Doge
che ha prevalso, usando una simile tattica a quella del Consigliere,
sulle forze del veronensium rector Alberto Tinca.
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D'altronde la cosa non deve stupire dato che e' stato rpoprio il doge ad insegnare i primi rudimenti sulla guerra
al Consigliere Vitale.
Mentre da Ragusa giungevano notizie che l'asseio si sarebbe protratto. Attaccare la citta' era impossibile, in quanto le forze Ragusane erano superiori in forza e numero
a quelle veneziane. D'altro canto i codardi Ragusani speravan che le forze nemiche si sarebbero stancate presto dell'assedio e che sarebbero ritornati in patria.
D'altronde i ragusani potevano contare sui rifornimenti provenienti dal mare, e la faccenda si sarebbe potuta protrarre per anni.

[Modificato da spipi83 02/06/2010 12:35]