I maya, come molte culture dell'antichità remota, avevano una concezione del tempo ciclica, e non lineare... l'idea di "eterno ritorno"
L'idea di una fine del mondo con botto finale non faceva parte del loro modo di concepire le cose, la storia e il tempo...
I maya al massimo parlavano di lunghi cicli, al termine dei quali il cambiamento di era poteva portare catastrofi che segnavano l'umanità (a volte la "resettavano" anche), ma non la cancellavano...
I maya parlano di almeno 5 grandi epoche finite con un diluvio, con il fuoco dal cielo o roba simile... ma l'umanità non si è mai estinta.
Al contrario i Maya parlano di "ritorno all'età dell'oro" alla fine dell'ultimo ciclo... e poi si riparte da capo con la stessa storia già accaduta...
L'idea invece lineare del tempo è assolutamente moderna, soprattutto occidentale e fortemente influenzata dalle religioni monoteiste mediorientali (ebraismo, cristianesimo, islam), che concepiscono e immaginano il mondo come qualcosa di nato in una precisa data, e che finirà in un preciso momento... Anche chi non crede in queste religioni, è ormai influenzato da questo immaginario comune occidentale apocalittico...
Mi vengono in mente poche altre culture antiche con una concezione lineare e determinata (un preciso inizio, una precisa fine apocalittica)... forse giusto la religione norrena, con l'idea profetica del Ragnarok...
E poi il fatto di immaginare "la fine con il grande botto" è una cosa che vende moltissimo... basta immaginare a quanto vanno di moda i film e i documentari apocalittici... o a Roberto Giacobbo, che riesce a infilare il 2012 anche nell'insalata e nel caffè...
L'uomo moderno inconsciamente gode nell'immaginare disastri e avvenimenti apocalittici... sono un modo per distrarsi, come i racconti dell'orrore o di fantasmi intorno al fuoco in campeggio...
[Modificato da Mulkarn 14/07/2010 21:34]