00 29/07/2010 16:48
Più che altro un lungo periodo di preparazione a nuove guerre...calma oggi per dominare domani!

p.s. qualunque commento sullo stile, su eventuali castronerie di dimensioni epiche, suggerimenti su come migliorare, ecc sono più che ben accetti:)

Fase IV – La grande pace (1226-1249)

Nel 1216 si spegne, in Adana, Raymond de Coligny. Esce di scena uno degli uomini più straordinari della sua epoca, generale eccelso e uomo di indubbia fedeltà, credente devoto e rispettoso delle abilità altrui. Lascia al proprio signore una situazione militare tranquilla, con frontiere sicure e fortezze in punti strategici. In sua commemorazione re Philip ordina diversi giorni di celebrazioni e autorizza i cavalieri dell’Ordine Teutonico, al quale Raymond si era avvicinato negli ultimi anni, a stabilirsi in Adana. La situazione in Egitto è totalmente sotto controllo e Boemond gestisce senza alcuna difficoltà la questione fatimide, portandola a conclusione nel 1226.
Da questa data l’economia d’Outremer, che dopo la forte recessione e i molti problemi dovuti agli sforzi bellici contro i jihadisti aveva iniziato timidamente a riprendersi col nuovo secolo, compie una terrificante accelerazione. Padroni incontrastati del mar Rosso e della sua rete di traffici, dominatori anche del Mediterraneo orientale con una punta avanzata fino a Barqah, referenti primari di qualunque stato europeo interessato alle mercanzie del favoloso Oriente, i franchi si trovano nella posizione ora più invidiata del mondo; né i loro signori si lasciano sfuggire l’occasione di accrescere ulteriormente il benessere delle province e le entrate del tesoro reale. Grande impulso ricevono le compagnie commerciali, che dal loro centro di Antiochia aprono succursali un po’ ovunque, commerciando ogni genere di mercanzia. Alla metà degli anni Trenta del XIII sec. i mercanti gerosolimitani hanno il completo monopolio dei seguenti traffici: miniere d’argento della Cilicia; miniere di zolfo della Cappadocia; spezie dell’Halab, da Qoseir e dell’Iraq; canna da zucchero della Siria; stoffe pregiate dell’Hejaz e dell’Al Jizah; panni della regione di Smirne; avorio dell’Iraq e del Kom Ombo; schiavi del Kom Ombo. Detti traffici portano autentici fiumi d’oro nelle casse dell’Outremer, che reinveste i profitti in grandiosi piani di miglioramento civile e militare. Fra 1226 e 1246 le rocche di Homs, Adana, Acri, Kerak, Dumyat, Asyut e Qenah vengono tutte dotate di una seconda cinta muraria, trasformandole di fatto in fortezze di complicata conquista; tutte vengono dotate di nuovi e migliori fabbri per l’equipaggiamento delle truppe, di moderne strutture per il loro addestramento e acquartieramento, nonché di stallaggi al passo coi tempi per consentire il mantenimento dei migliori stalloni da guerra.
Allo stesso tempo anche le città ricevono una profonda spinta a modernizzarsi: nuove mura più spesse e imponenti; piazze mercantili ancor più vaste per accogliere il sempre crescente volume di affari; luoghi di svago; strutture portuali in perenne crescita e pronte ad accogliere le flotte mercantili di mezzo mondo; cantieri per la produzione di flotte da guerra a sorveglianza delle rotte commerciali; un miglioramento globale della rete stradale, che passa dall’essere un groviglio di piste polverose al diventare un ordinato sistema viario in pietra.
Di questo lungo periodo di pace risente positivamente anche la politica religiosa dell’Outremer. La grande quantità di terre a maggioranza islamica dà vasto impulso alle missioni, col risultato che in breve molti grandi volti della Chiesa sono di origini franche, fino ad arrivare al punto in cui la quasi totalità del Sacro Collegio Cardinalizio è composto da gerosolimitani, che comunque hanno decine di illustri prelati la cui importanza, devozione e spiritualità sarebbero da ricompensare con una porpora. Numerose strutture religiose sono edificate un po’ ovunque e nel 1239 la prima cattedrale di Terrasanta è consacrata in Antiochia. Seguiranno a breve Gerusalemme, Halab, Dimashq e Al-Qahira.
Frattanto anche gli ordini monastico-cavallereschi ottengono grande potere: i Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni, a cui è stabilmente affidata la difesa di Antiochia, vera e autentica città-fortezza, hanno basi anche a Kerak e Levkosia; l’Ordine Teutonico, che è decisamente quello più debole, ha la propria sede generale in Adana e una distaccata ad Acri; l’Ordine del Tempio, infine, è diretto responsabile della difesa di Gerusalemme, altra città-fortezza.
1240 Boemond de Coligny, Segneur d’Outre-Jordain, Governatore Generale del Nilo, Conquistatore dell’Egitto e Gran Maestro dell’Ordine del Tempio, muore a Dumyat. Con lui si chiude la storia della famiglia De Coligny, visto che il suo unico erede, Chanteur, era morto dieci anni prima al termine della propria improvvida ribellione. Uomo eccezionale, dotato di un carisma non comune e di una volontà ferrea, Boemond non ha solo proseguito l’opera paterna consolidando i confini; egli ha reso l’Outremer uno stato militarmente temibile e, tramite l’affidamento di Gerusalemme ai templari, ha assicurato alla sua capitale una difesa degna di ogni sfida.
Nello stesso anno ha luogo l’unico evento militare degno di nota di questo periodo. Nel cuore del deserto libico, fra Siwa e il mare, un sedicente discendente dei fatimidi da anni provocava disordini; gli si era data scarsa importanza e ne si tollerava la presenza, forse perché era una fatica non commisurata al guadagno quella di approntare una spedizione che ripulisse le sabbie da un simile escremento. Ma dopo che diverse carovane dirette ai porti erano state intercettate e distrutte non si poteva più stare a guardare. Così l’esercito nubiano-sudanese riceve ordine di imbarcarsi e di fare vela per i porti libici, quindi di scovare nel deserto i briganti e annientarli. Si tratta di un’impresa di poco conto e ancor minor valore militare, passata alle cronache solo per la totale assenza di eventi di maggior importanza.
Mentre l’Outremer esplode economicamente e beneficia di un ‘sì lungo periodo di pace, oltre le sue frontiere è in atto una guerra fratricida fra stati islamici. La Siria, desiderosa di potenza, aveva mal digerito il comportamento dei Turchi durante la jihad; le accuse di doppiezza e tradimento erano volate con sempre maggior aggressività e gli zenghidi, forse non del tutto a torto, accusavano i selgiuchidi di aver volontariamente rallentato la marcia si Gerusalemme in modo da prendere tutta la gloria (e il bottino ovviamente) una volta che gli altri si fossero massacrati fra loro. Ovviamente i turchi rispondevano che era vero il contrario, che l’infido principe siriano aveva accelerato per tagliare fuori i leali e valorosi turchi da quanto spettava loro di diritto. Voci di un conflitto sempre più prossimo giungono in Outremer già nel 1221; ma la guerra vera e propria scoppia solamente due anni più tardi, trascinandosi fra sconfitte e vittorie di ambo le parti fino al 1246. A questa data la dinastia zenghide controlla completamente le regioni a oriente dell’Eufrate – Urfa, Ar Rakkah, Dayr Az Zawr, Baghdad, Mosul, Mardin – e ha sottratto ai selgiuchidi Malatya, Sivas, Ani, Kayseri, Konya e Amasya. Inoltre il potere siriano si spinge fino a Tabriz, Ganja e Tbilissi. Il sultanato selgiuchide resta in possesso di Ankara, Attaleia, Trapezous, Kutaissi e Sokhumi, più la neo conquistata Costantinopoli, peraltro completamente circondata da terre ostili e sotto attacco tanto da parte bizantina quanto da parte magiara.
Per onor di cronaca l’Outremer controlla al 1246: Gerusalemme, Antiochia, Tripoli, Kerak, Acri, Dimashq, Homs, Halab, Adana, Medina, Dumyat, Levkosia, Al Iskandariya, Al-Qahira, Asyut, Qenah, Aswan, Qoseir, Siwa, Barqah.