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Medieval Total War Italia

Un Popolo Rompiscatole

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    ImpCJCaesar
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    00 22/01/2011 19:39
    NICODEMO di ADRIANOUPOLIS al filosofo DEMETRIO di COSTANTINOPOLI
    Dicembre del 6690 (1181 d.C.)

    Demetrio,
    spero che questa lettera non sia intercettata! Sono mesi che qui siamo isolati dall'assedio. Ma ora che il blocco alle mura è stato sciolto, posso scriverti in relativa libertà.
    Questa lettera non sarà troppo lunga, cosìche il volume della pergamena (assai difficile da reperire ahimè) non venga notato sotto i vestiti del mio servo.
    Non posso allontanarmi da qui. Le spie mi tengono d'occhio, sono considerato un ribelle. Ed è così, ma sono un ribelle senza speranza. So che morirò presto, amico mio. Non sono turbato, perchè è così che finisce per tutti gli uomini. Ma come ultimo lascito voglio raccontarti la presa di Adrianoupolis. Come sai, gli Ungari si sono spinti in profondità nel nostro territorio, assediando contemporaneamente Kostantia e questa città. Se soltanto i nostri eserciti avessero impedito loro la conquista di Tirnovgrad! Com'è possibile che le nostre armate non li hanno attaccati in quel momento di debolezza?
    Saprai di certo che a Kostantia c'era una discreta guarnigione, e saprai molto meglio che qui c'era solo la guardia del generale Giovanni Arbanteno. Ah, maledizione al Papa! Se solo non avesse indetto la crociata su Kurtuba! Quella carogna del Re Ungaro ha colto l'occasione e, sapendo che mai nessun esercito sarebbe riuscito ad arrivare in Iberia prima della fine della crociata, ha deciso di far fare un giro più "lungo" al suo galoppino, Miroslav Nemanja. Il crociato ha approfittato della fede dei suoi uomini per compiere marce forzate fino a Kostantia, dove ha aiutato il fratello Stracimir a combattere le sue legioni, poi è sceso a Sud e ha assediato Adrianoupolis. Per sei mesi le armate dei due fratelli hanno bloccato ogni rifornimento a due preziose città dell'Impero!
    Finchè una notte, i crociati si sono introdotti in città. Avevano preparato scale, arieti e ogni sorta di marchingegno, ma sapevano bene che non c'era nessuno a difendere le mura. Li ho sentiti sfondare la porta e li ho visti passare sotto la mia finestra: un mare di torce e scudi, lance e stendardi, si riversava silenzioso in città. arrivati alla piazzza, presidiata dal solo Giovanni Arbanteno, i lancieri si sono disposti in formazione. Le croci rosse brillavano selvagge alla luce tremula delle torce. All'improvviso gli arcieri ungari (semplici contadini, a giudicare da come tenevano l'arco) hanno cominciato a scagliare dardi contro i cavalieri del generale. Non ci fu nessun ferito, ma Arbanteno deve aver pensato (giustamente) che morire infilzato da quegli imbranati non fosse troppo onorevole. Così i soldati si sono scagliati contro il muro di lance. Fu la fine. Dal combattimento si ritirarono cinque cavalieri, che successivamente si arresero. Il corpo del generale giaceva sotto la mia finestra.
    Gli Ungari hanno saccheggiato la città. Io sono scampato alla loro furia pagando un enorme riscatto. Ma non mi illudo: è stata solo una piccola tregua, presto torneranno alla carica.
    Questa volta, amico mio, non ho nulla da lasciarti. Dalla caduta della città sono costretto a lavorare per questi barbari, servo di un loro prete. Queste memorie sono tutto ciò che mi resta, dopo la tua amicizia.
    Addio,
    Nicodemo.

    LETTERA INTERCETTATA.
    PER ORDINE DEL GOVERNATORE MIROSLAV NEMANJA,
    NICODEMO DA COSTANTINOPOLI E' CONDANNATO A MORTE.
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    The Housekeeper
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    Principe

    00 22/01/2011 19:52
    Originale questa AAR ;)
    [Modificato da The Housekeeper 22/01/2011 19:52]








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    Keirosophos
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    Principe
    00 22/01/2011 21:37
    Molto bella!
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    postremo dicas primus taceas
    parla per ultimo, zittisci per primo




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    ImpCJCaesar
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    00 23/01/2011 16:31
    ISTVAN HORVATH al figlio GEZA
    Dicembre dell'Anno Domini 1183

    Caro Geza,
    ti invio questa lettera dal castello di Sardike, finalmente conquistato dal nostro esercito. In che anni prodigiosi ho la fortuna di vivere! Mai il Regno di Ungheria aveva osato tanto, conducendo tre guerre contemporaneamente: contro i pagani cumani da una parte, contro i Bizantini e, notizia che ho appreso da pochi giorni, contro i Veneziani.
    Ma nulla sarebbe potuto accadere senza la scaltrezza e la lungimiranza del nostro Re! Soltanto ora capisco davvero perchè si ostinasse a eseguire gli ordini del Papa senza discutere, malgrado le proteste di numerosi nobili del suo seguito. Il Pontefice si è reso conto della grandezza e della fede del nostro popolo, arrivando a ordinare cardinali ben undici dei nostri sacerdoti! Così, questa primavera, alla morte del Papa Benedetto, è salito alsoglio pontificio uno degli uomini più fidati del Re, Istòk Balint, ora Papa Gherardo.
    Grazie all'incasso delle decime papali, l'economia ha avuto quel margine di risparmio necessario al decollo: se fino ad ora abbiamo tirato avanti stringendo le cinture e facendo sacrifici, adesso il Regno può reclutare e armare un esercito più potente, necessario a sostenere la lotta contro Bisanzio. Ti confermo, figlio mio, che questi uomini non si arrenderanno mai. Giusto un paio di anni fa erano riusciti a porre l'assedio contemporaneamente su Adrianoupolis, Orsova e Pecs. Se non fosse stato per la rapida e immediata mobilitazione dei rinforzi avremmo dovuto accettare una pace vergognosa. Ora invece siamo noi a dettare le condizioni, ovviamente non accettate. Forse se riuscissimo a conquistare Costantinopoli, dividendo Grecia e Asia Minore, potremmo "aiutarli" in questa difficile scelta.
    Ora vengo al dunque: ho saputo che Venezia sta assediando la città di Zagreb, dove, come sai, stanno le radici della nostra famiglia. Ho bisogno che tu mi riferisca ogni notizia proveniente da là, se i contadini siano riusciti a fuggire o se siano rimasti isolati in città o se i veneti li abbiano sterminati. Cerca di sapere più che puoi su un uomo di nome Ervin, tuo zio.
    Presto farò ritorno, ma se si dovesse presentare l'occasione di una grande impresa, resterò qui.
    Bada ai tuoi fratelli e a tua madre,
    Con affetto,
    Istvàn, Precettore di Corte.
    __________________________________________________

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    ImpCJCaesar
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    00 23/01/2011 16:43
    DAL TESTAMENTO di RE GEZA II
    Febbraio dell'Anno Domini 1191

    [...] fui accolto dal Papa, mio grande amico, potrei dire, per proporgli un progetto che mi stava molto a cuore.
    "Abbiamo avuto modo di sapere che, nella Vostra Saggezza, avete scomunicato la città di Venezia. Il Nostro popolo da tempo combatte contro questi uomini e Noi riteniamo necessario riportare la Luce del Verbo a questi eretici, in modo da salvare le loro anime. [...] quindi richiedere una Crociata sulla città di Venezia [...]"
    In seguito, il Santo Padre, di Sua Volontà, ordinò a tutti i popoli cristiani la conquista della città di Venezia nel nome del Cristo [...]. Io presi subito la Croce, ritenendo necessario, come già dissi, estirpare la minaccia alla Fede Cattolica, e come me prese la Croce, animato da motivazioni simili alle mie, Miroslav Nemanja. [...]. Mentre io partivo da Pest e assediavo la città di Pola, Miroslav partì da Adrianoupolis e pose l'assedio sulla città di Costantinopoli. [...]
    __________________________________________________

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    ImpCJCaesar
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    00 23/01/2011 17:00
    ISTVAN HORVATH al figlio GEZA
    Dicembre dell'Anno Domini 1191

    Caro figlio,
    sono vecchio ormai, ma ancora il Fato mi permette di assistere alle grandi imprese degli uomini. Mi sarebbe piaciuto essere con te, quando vedesti cadere le difese di Pola, di Udine, di Venezia, di Verona e di Salisburgo, le grandi città della Repubblica di Venezia. Ma sono sicuro che tu mi invidierai ancor di più, venendo a sapere che io ho assistito alla Caduta di Costantinopoli.
    Grandi le imprese degli uomini che assediarono e che furono assediati: l'Imperatore Greco era asserragliato con le sue truppe mercenarie in città, ma nulla ha potuto contro la nostra immensa armata. D'altra parte, quando abbiamo posto l'assedio, in Città c'era solo lui, e gli uomini che ha potuto raunare erano pochi e demoralizzati. Ora questa Città si chiamerà, come in origine Bysantium, e i Greci dovranno accettare la pace.
    Quando il Papa Gherardo ha indetto la Crociata su Vienna, recentemente conquistata dai Veneti, non mi sarei aspettato degli sviluppi simili, nè che il Re trovasse sguarnite tutte quelle città veneziane! Ora i Veneti hanno contro tutta l'Europa e rimangono loro solo Zara e Ragusa, perchè Vienna è stata conquistata dagli Aragonesi. Vengo a sapere, però, che una nuova minaccia appare all'orizzonte: puoi confermarmi la notizia che il Regno di Sicilia sta asseediando Verona?
    Ora devo andare, figlio mio, a gestire l'organizzazione della grande festa in cui si celebrerà la Presa di Bysantium.
    Con affetto,
    Istvàn, Precettore di Corte, Consigliere del Re.
    __________________________________________________

  • Jean Marc de Ponthieu
    00 28/01/2011 17:19
    Interessante
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    Herr Baron
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    Fante
    00 22/02/2011 17:34
    Non va più avanti?
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