00 11/03/2011 20:20
e scusatemi l'OT ma vorrei citare anche un altro passaggio che fa ben rendere come fossero le bestie che distrussero una delle citta' piu' belle del mondo.

La stessa cosa, pur con altri occhi, vide Leonardo di Chio, arcivescovo di Mitilene, che fu fatto anche prigioniero e riuscì a fuggire. Scrisse:
“al signore nostro beatissimo” Papa Nicolò V nell’agosto del 1453:

“Per tre giorni dunque la città fu percorsa da predatori e saccheggiatori e poi questi, sazi di ricchezze, la lasciarono in potere del sovrano turco. Ogni ricchezza ed ogni preda viene trasportata nelle tende; tutti i cristiani, in numero di circa sessantamila, legati con funi, cadono prigionieri. Le croci, strappate dalle cupole e dalle pareti delle chiese, furono calpestate sotto i piedi; vennero violentate le donne, deflorate le fanciulle, oltraggiati turpemente i giovanetti, contaminate con atti di lussuria le monache e quelle che le servivano. Dio mio, quanto devi esser adirato contro di noi, con quanta durezza hai distolto il tuo sguardo da noi tuoi fedeli! Che dire? Tacerò e racconterò le offese arrecate al Salvatore e alle sante immagini? Perdonami, o Signore, se narro crimini così orribili… Gettarono a terra le sacre icone di Dio e dei santi e su di esse compirono non solo orge, ma anche atti di lussuria. Poi portarono in giro per gli accampamenti il Crocefisso, facendolo precedere da suoni di timpani, per irrisione, e lo crocifissero di nuovo durante la processione…”.