00 20/02/2012 01:45
Re: Re:
Zames, 11/02/2012 00.16:



Come critica è un discorso che ha senso se pensiamo che Annibale volesse conquistare Roma, ma siccome non è così...non aveva abbastanza uomini, non aveva macchine da assedio, Roma era comunque ancora presidiata da truppe, Annibale probabilmente non era un genio nella poliorcetica come lo era nelle battaglie campali (Sagunto impiegò mesi a capitolare).
Il suo obiettivo in Italia era scardinare l'alleanza italica che Roma aveva costruito intorno a sé per costringerla ai patti, ma Annibale non ha forse considerato la forza dell'alleanza di certi popoli e la semplice riluttanza di unirsi a lui di altri, forse timorosi di dover solo cambiare "padrone".

Di Annibale mi affascina molto anche l'aspetto "umano", quello tralasciato da storici dell'epoca e alcuni romanzi che ho letto, dove è sempre raffigurato come una specie di roccia.
Secondo me Annibale fu un uomo sensibilmente distrutto: il governo del suo Paese (uno Stato e una città, tra l'altro, che quasi non deve avere mai visto) non lo sosteneva molto, c'è da pensare ad una sua iniziativa nella guerra contro Roma, distrutto e solo dopo la morte dei fratelli, in fuga e in cerca di riscatto dopo essere stato costretto a fuggire da Cartagine, la morte suicida in terra straniera...un uomo stanco, travagliato e intimamente, forse, molto solo, almeno da poco prima di Zama in poi...questa è la mia visione, non so se sia veritiera ma la vedo così



perfettamente d'accordo su tutta la linea, ottima analisi e considerazioni personali su Annibale che condivido in pieno.
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