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L' alba di un novo stato
Anno 1155, la Norvegia era scossa dalle numerose guerre civili in atto. La nobiltà tutta si accordò allora per eleggere re Inge Gille del clan degli Haraldsson, il più giovane dei tre fratelli che si contendevano il trono.


Come prima detto lo stato si era convertito al cristianesimo e il devotissimo nuovo re, come prima cosa, proclamò il cardinale Jon Birgerson supremo sacerdote, con il compito di convertire alla religione cattolica gli abitanti ancora radicati nel paganesimo.


Egli si assicurò entrate costanti grazie all'apporto dei mercanti del regno, tra i quali spiccava la figura di Godred V di Man, proclamato infatti banchiere reale dallo stesso sovrano.
Vennero intavolate trattative diplomatiche con tutte le maggiori potenze, che concessero di aprire i loro porti alle navi Norvegesi, mentre venne raggiunto un accordo noto come il patto di Dijon, dal nome del castello francese nel quale si trattò. Il patto sanciva aiuto militare ed economico tra Francia, Norvegia e i Comuni Lombardi. Esso fu proposto dal capo degli ambasciatori di Inge Gille Hardlasson, Folkvid il Lawspeaker, ambasciatore del regno e capo degli emissari. Quando fu chiesto a uno di loro di andare a Roma, Folkvid volle adempiere egli stesso al compito e si precipitò dal Papa con sontuosi tributi in cambio della protezione reciproca e della reciproca alleanza.
Il primo obiettivo era senza dubbio l'unificazione della scandinavia sotto un'unica bandiera, uno stato cristiano al servizio del papa e sotto la sua protezione (il re aveva ricevuto l'unzione dal pontefice stesso), per questo motivo, nel marzo del 1158 venne recapitata una dichiarazione di guerra ai sovrani pagani di Svezia, i cui spadieri erano temuti in tutto il mondo allora conosciuto. La guerra non durò a lungo, grazie all'abilità di comando del principe Eystein Eysteinsson, comandante di quella vittoriosa operazione e da allora fido sysselmann, comandante delle forze armate Norvegesi sul campo, che decimò i nemici già in avvicinamento sfruttando arcieri provenienti dalla vicina Finlandia che investivano i nemici con una pioggia di fuoco e morte prima che la battaglia cominciasse.


Caddero in pochi mesi Skara, Uppsala e l'isola di Visby, ultima roccaforte della resistenza al dominio Norvegese, il popolo era in festa, ma all'improvviso giunsero da Roma le grida del pontefice: il popolo dei Mori, di fede islamica, stava dilagando nella penisola iberica, a discapito delle potenze cristiane. Urgeva aiuto. Sigurd Munn Sigurdsson, fratello minore del principe e fratello maggiore dello stesso re partì con un piccolo contingente di soldati alla volta di Garnatha , conquistata dopo pochi giorni di assedio. La cristianità aveva trionfato e la città da quel momenti preserverà il nome Grenada, che i Norvegesi gli dettero in onore dei cristiani spagnoli morti durante quella che fu la “prima crociata iberica”.
Sistemato il problema sorto con i Mori, un altro si presentò al re e al suo fido consigliere: le spie avevano appena avvistato una grande armata Danese proprio nei pressi di Skara. Il fato fu considerato come un affronto, lo stesso Papa Adriano IV alla richiesta del permesso di attaccare i Danesi acconsentì, non però senza qualche titubanza. Lo stesso re, al comando della propria armata varcò il confine il 9 ottobre del 1162 pronto per incontrare l'esercito Danese il dicembre dello stesso anno.


Lo scontro fu durissimo, una delle più aspre battaglie mai combattute, sotto una terribile bufera, dove la freschezza dei generali Norvegesi ebbe la meglio sull'esperienza dei nemici. Tutto ciò accadde presso Visby, mentre nella penisola dello Jylland un altro esercito metteva a ferro e fuoco le città, difeso da un ponte di barche creato dai Norvegesi che impediva agli avversari di viaggiare liberamente attraverso le loro isole. Dopo la caduta delle due città anche la capitale capitolò, mentre per i territori europei Danesi ci volle un altro anno. Il popolo Danese si era riunito completamente sotto la corona Norvegese nel 1165. a capo della spedizione vi era sempre Inge Gille Hardlasson. Nel 1166 venne conquistata dai navigatori vichinghi anche la cittadina finnica di Abo, l'unificazione poteva dirsi conclusa. L'assemblea del concilio dei nobili quel 7 maggio 1166 fu molto concitata, venne infine deciso che la corona sarebbe rimasta quella di Norvegia, mentre “il nascente stato nazionale si chiamerà Unione di Kalmar” estratto da un documento redatto quel giorno storico.


La capitale venne scelta in Roskilde. Proprio da lì un esercito partì, con al comando lo stesso re per conquistare i territori costieri del Baltico. Tutti avvertirono Inge Gille Hardlasson che le foreste lituane erano posti oscuri, popolate da popolazioni pagane ostili, ma il re non voleva fermarsi...