00 19/10/2011 22:21
Re:
UnequivocalMr.Crow, 12/10/2011 10.39:

bella...veramente bella...




[SM=x1140430] [SM=x1140430]

UnequivocalMr.Crow, 12/10/2011 10.39:



quando ho visto il nome Maione di Bari, mi sono pisciato addosso dalle ristate perchè al politecnico di bari abbiamo un prof che si chiama proprio così...lol...


[SM=x1140476] [SM=x1140476] INCREDIBILE
Procedo con un piccolo aggiornamento



Ancona era solo una meta, non di certo l'arrivo. Nei piani dell'acuto Re, la Langobardia tutta doveva piar il ginocchio. Tra le maggiori città d i quella grande pianura, più grande e ricca era Bologna lungamente. Ivi era la più grande e importante università degli studi dello diritto. Tuttavia, e per lor sfortuna, essi non voller sottostar all'autorità del gran Guglielmo, di cui il nobile Maione ne faceva figura. Essi risposero che avrebber preferito sottostar all'autorità della vicina Milano, che piegar le ginocchia ad un re amico dei saraceni.
Maione non poté far altro che cinger la città con le sue scarne, ma veterane, milizie.



I Bolognesi, come fecero i piceni tempo prima, sottovalutando il poco numero de l'uomini de Maione, attacarono in forze, certi di sbaragliar per sempre quella ridicola armata.
Essi erano comandati da un certo Guido da Sasso di Reggio, ma quanto mai costui ne poteva saper di quell'ars militaris che tanto il bravo Maione aveva dimostrato?


Infatti i Bolognesi confusamente attaccarono, e facile fu per Maione e il canuto generale colpire ai fianchi de l'armata e far strage d'arcieri e lancieri


Il general nemico, pensando di spezzar le linee normanne, caricò i prodi lancieri. Ma questi non erano uomini da farsi intimorire da un uomo del genere. Resistettero eroicamente all'urto, mantenendo la posizione


Il falso comandante capì che quegli uomini l'avrebbero sopraffatto, così si disimpegnò. Ma i nobili cavalieri, non appena videro costui ritirarsi, subito l'attaccarono, generando una furiosa pugna.


Nel contempo, i bravi lancieri distruggevano le poco addestrate milizie bolognesi


Dopo ben poca resistenza il comandante nemico perì.
I suoi uomini direttamente s'arresero, e così la città tutta.


Come fu in Ancona, anche in Bologna Maione ordinò che la città non fosse toccata, in modo da acquisirne in fretta la fedeltà. Costei sarebbe stata il baluardo del regno.


Per consolidar le conquiste fatte vennero stipulate alleanze con la Respublica Veneta, al fin de migliorar i commerci con la ricca Venezia


E con il Sacro Imperator.



Il Re certamente non aveva dimenticato i suoi doveri verso il popolo. Innanzi tutto doveva garantir loro la possibilità della Salvezza, e per questo bisognava riportar gli infedeli in seno alla Chiesa.
Il Re s'adoperava per conseguire l'opera di conversion all'unica vera fede, appoggiato dal Papa


Egli fu ben felice di realizzare il desiderio del Papa, e lo fece con tanto zelo e devozione che neanche pochi mesi dopo un terzo dell'araba popolazion di Mahdia era tra i giusti.
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postremo dicas primus taceas
parla per ultimo, zittisci per primo