00 08/09/2015 22:46
Capitolo 2
Cherson delenda est

Estate, 1159, mare



Alessio Paleologo scrutava il mare trepidante nell'attesa.
Finalmente avrebbe guidato la sua prima armata alla conquista della Crimea. Aveva dalla sua il primo battaglione scelto di lancieri pesanti, fanteria pesante, arcieri a cavallo romei e vardarioti, e un contingente intero di Guardia Variaga, e per finire un'unità di Basilike Hetaireia donatogli dall'imperatore stesso, durante l'educazione a corte. Da quando diventò sedicenne, cercò in tutti i modi di impressionare l'imperatore per la protezione affidata a lui, al quasi coetaneo fratello e ai due fratellini. Era stato un allievo diligente, volenteroso, e nobile. Manuele ha voluto premiarlo con il più potente esercito a disposizione, per andare ad abbattere la ribelle Cherson, caposaldo della rivolta crimeense.
6 mesi dopo, nell'estate del 1159, attraccarono la flotta e presero d'assedio Cherson.

Passarono altri 6 mesi, prima che fosse tutto pronto per prendere la città. I cavalli erano abbeverati, il morale era alto e un piccolo esercito di avanscoperta era venuto a dare manforte al generale neofita.
Mancava solo la ciliegina su questa torta di acciaio e uomini: il discorso. Alessio non aveva mai parlato a un esercito prima d'ora, come era prevedibile. Aveva provato davanti allo specchio degli alloggi, ma ogni tentativo risultava sempre più goffo e ridicolo.
-Eccola, arriva, farò una figura di merda davanti alla prima armata che comanderò... NO, ALESSIO, ricomponiti. I tuoi uomini hanno bisogno di te!- disse fra se mentre spronava il cavallo per andare nel fronte dell'armata. -Forza, forza, forza!-
Si schiarì la voce, poi, incominciò a parlare:-Fratelli, noi siamo il primo segnale della rinascita di Bisanzio, la prima fiaccola nel buio della inciviltà, l'unica stella lucente in un mare di luccichii confusi. Non posso promettervi la vittoria, mentirei, ma vi prometto che io darò il massimo, e mi aspetto che voi facciate lo stesso. Non trattenete l'ascia, la spada curva o dritta, o la lancia. Il nemico è dietro quelle mura di legno, e ci si è ribellato senza vergogna, imprigionando anche donne, bambini e uomini innocenti. Andiamo a liberarli! Ora, CHI E' CON ME??-
I soldati risposero in coro: -HAU! HAU! HAU!- Alessio concluse: -Allora, se dite di esserlo, dimostratelo! ALLE MURA!-. I soldati compattarono i ranghi e avanzarono verso le mura.



Costantino attendeva notizie del figlio da quando era partito nel dicembre del 1159, ovvero da quasi un anno. Da quando Alessio era partito, non aveva fatto altro che osservare la finestra con aria persa nel vuoto, immaginandosi le peggiori disavventure che potessero capitare a quel povero ragazzo. Poi rinsaviva, e ri immaginava altre tragedie. Ciò accadeva tre o quattro volte la settimana.
Proprio dopo uno di questi momenti di preoccupazione generale, bussarono alla porta dell'anticamera del salone.
-Chi è che bussa?-
-Un messaggero signore. Porto notizie da Cherson.
Subito Costantino si alzò dal tavolo nel salone, corse nell'anticamera e aprì il portone al messaggero.
-Signore, come appena detto, notizie dalla Crimea. Pare che alla fine quella regione sia stata civilizzata!-
Costantino era a metà tra l'incredulo e l'orgoglioso, prese la lettera, congedò abbastanza frettolosamente il messaggero e la aprì, togliendo il sigillo di ceralacca.

Caro padre, sono riuscito a prendere la Crimea alfine! Il ribelle Isacco Botaniate giace nelle fosse comuni, dopo una solenne esecuzione sulla piazza, avvenuta per mano mia.
L'assedio, che si prospettava difficile, è stato al contrario molto più semplice, e le perdite sono state contenute, 840 uomini nel mio esercito e 60 nella armata di avanscoperta in mio aiuto, tutto ciò a fronte di 16.200 uomini totali.
Sono a dir poco euforico, e sarà difficile non montarmi la testa dopo questo, dopotutto, siete mio padre, sapete come sono fatto. Portate i miei saluti ai miei fratelli e a mia madre. Ricordatevi tutti che siete lontani dai miei occhi, ma non dal mio cuore.
Spero di rivederci presto. Addio.

-Oh, figlio mio...- sospirò felicemente, oramai totalmente orgoglioso del suo creato.
[Modificato da Scorpionz467 10/09/2015 11:46]
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"Basileus Basileon, Basileuon Basileuonton"
"Re dei Re, Regnante dei Regnanti"
"Βασιλεύς Βασιλέων, Βασιλεύων Βασιλευόντων"

"Non c'è un cristiano, qui, disposto a prendersi la mia testa?"
-Costantino XI Paleologo, poco prima di spirare

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà."
-Detto della Prima Guerra Mondiale su Instanbul