00 24/12/2010 13:16
Pliska



Nell' accampamento dell'imperatore, l'elittè dell'apparato militare bizantino era stata completamente abbattuta.
Morto il padre, Stauricio ebbe poco tempo per riflettere sul suo nuovo ruolo di imperatore [SM=x1140449] , ferito gravemente, riuscì a fuggire con le sue guardie ma morì sei mesi dopo a causa delle ferite.
La testa di Niceforo venne esposta su un palo per alcuni giorni, con gran gioia del popolo di Krum [SM=x1140441] .
Il condottiero bulgaro volle però utilizzare diversamente il suo simbolo di vittoria : fece montare un calco in argento sul cranio di Niceforo e lo usò come coppa [SM=x1140440] .
La notizia del disastro colse incredulo il popolo di Costantinopoli.
Come aveva potuto verificarsi la disfatta in una campagna vittoriosa?. Per molti era evidente che Dio aveva cessato di proteggere Niceforo. Per altri si trattava di pura arroganza :
Niceforo era diventato troppo potente, troppo vittorioso e troppo disinvolto.
In ogni caso i bizantini non potevano tollerare l'umiliazione quando vennero a sapere del macabro uso che Krum faceva del cranio di Niceforo [SM=x1140453] . L'impero richiedeva vendetta. L'anno succesivo, l'imperatore Michele, succeduto a Stauricio, ebbe notizia da due cristiani sfuggiti dalla Bulgaria che Krum stava preparando un piano per invadere l'impero bizantino.
Alla guida di un vasto esercito, Michele raggiunse Mersinicia, dove era accampato Krum.
Per 15 giorni i due eserciti rimasero schierati ad alcune miglia di distanza l'uno dall'altro, nessuno osava iniziare l'attacco, anche se si dice che la superiorità numerica dei bizantini ( [SM=g27981] ?), fosse di 10 a 1.
Michele respinse tutti i tentativi dei suoi ufficiali di convincerlo ad attaccare Krum, temendo di poter essere indotto in una trappola, come era accaduto a Niceforo.
Alla fine il comandante dell'ala sinistra, Giovanni Aplacio, riuscì a convincere Michele ad attaccare finchè ce n'era l'opportunità. Così, quando Giovanni fece avanzare le sue truppe, i bulgari fecero dietrofront e fuggirono. Incoraggiato, Giovanni proseguì la carica, pensando di essere sostenuto dal resto dell'esercito di Michele. Ma anche questo era fuggito [SM=g27962] e l'ala sinistra era rimasta sola. Allora l'esercito di Krum fece ancora dietro-front e circondò le truppe di Giovanni distruggendole completamente.
Di fronte alla nuova disfatta Michele tornò celermente [SM=x1140532] a Costantinopoli.
Era stato tradito dal suo stesso esercito, se avesse agito prima avrebbe conseguito una vittoria totale, ma ritardando di oltre due settimane aveva dato tempo a Krum di mettersi d'accordo con gli ufficiali dissidenti dell'esercito bizantino [SM=x1140448] .
Raggiunta Costantinopoli, Michele fu costretto a cedere la corona a uno dei suoi generali, Leo l'Armeno, colui che aveva guidato gli ufficiali dissidenti e ideato la fuga dell'esercito bizantino.