Medieval 2 Total War
Discussione generale sul videogioco Medieval 2 : Total War
Cattedra
Guide & Tutorial a cura dei maggiori esperti di modding
Medieval 2 Total War Cantiere
Progettazione di Mod relativi al videogame Medieval 2 Total War

 

 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Il cavaliere del XIII secolo

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2013 15:00
20/05/2013 21:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.249
Registrato il: 17/08/2009
Città: CARRO
Età: 32
Principe
E' un bel po' che non bazzico il forum, quindi non vedo modo migliore di rifarmi vivo se non con un "articolo" che spero sia di vostro interesse.

Siccome secondo me ci sono idee un po' confuse a riguardo, voglio provare a fare chiarezza sul modo di vestire (sia in ambito militare che in ambito civile) di un cavaliere del XIII sec., magari facendo qualche distizione tra la prima metà e la seconda metà, sebbene certe modifiche siano anche al ventennio o giù di lì...ma bando alle ciance!

NB: Fondamentale premessa: il cavaliere è il "fighetto" del suo periodo, bando la sobrietà e il rigore, non fanno certo per lui! Quindi non stupitevi per tutto il...colore che troverete leggendo da qui in avanti.

Vestiario civile
Questa sezione calza a pennello anche altri ceti sociali (contadini, mercanti, artigiani etc.), ovviamente riducendo la qualità e la quantità di materiale.

Camicia e tunica: questi capi hanno lo stesso taglio, sono a maniche lunghe e raggiungono anche le caviglie come lunghezza, hanno spacchi frontale e posteriore. La particolarità sta nel fatto di avere dei gheroni, ovvero triangoli di stoffa che partono da sotto l'ascella, dando alla tunica una circonferenza di circa 3 metri! Come mai questo accorgimento? Molto semplice, i telai dell'epoca erano piuttosto piccoli e non ne uscivano pezzi da più di 90 cm di altezza (questo almeno in area italiana). I gheroni sono già presenti anche prima del XIII sec., presso i Normanni ad esempio, ma sono più piccoli e partono dall'altezza dei fianchi.
La camicia è in materiale pregiato, come seta o buon lino, e non ha fodera interna, a differenza della tunica, che può anche avere delle passamanerie e/o bottoni (a Genova, in particolare, sono in uso bottoni in oro, argento, ambra e perle, queste ultime diffuse a Genova e non solo per il ceto nobiliare...non dimentichiamo che Genova è uno degli "Stati" più ricchi del periodo); la tunica è solitamente in seta, foderata internamente in lino, la fodera serve per non rovinare la seta e per limitare l'usura dell'abito.
Dato che se lo può permettere, il nostro buon cavaliere avrà vesti di colori piuttosto accesi (magari rosse o blu, da evitare il giallo che, in diverse epoche, era il colore indossato dagli ebrei).

Brache o mutande: questi arrivavano variabilmente da sotto il ginocchio fino a metà coscia, solitamente in cotone pregiato o lino; hanno un allaccio frontale per le calzabrache.

Calzabrache: da indossare sopra le brache, coprono la metà inferiore della gamba e si allacciano alle brache, frontalmente, ce n'è una per gamba, con staffa o piede integrato; possono essere allacciate al ginocchio con giarrettiere di cuoio o passamaneria, per evitare che si ammucchino sulle caviglie.

Cuffia:la cuffia, da non confondere con l'infula, che ha stessa forma e funzione ma è utilizzata dai vescovi, è quella cosa che all'inizio dà tanto fastidio a noi rievocatori :D era sempre indossata e obbligatoria (addirittura c'è una miniatura in cui un uomo sta facendo il bagno in un laghetto...completamente nudo, meno la cuffia), il non averla indicava spesso persone emarginate dalla società (accattoni, prostitute, folli); di cotone o lino, sempre bianca.

Pellegrina: è un cappuccio (che, udite udite, non serve a coprire il volto, ma a ripararsi dal freddo o dalla pioggia :P ), di grandezza variabile ma mai senza il prolungamento posteriore del '300, che raggiungeva la cintura; i materiali sono gli stessi della tunica, anche la pellegrina è foderata.

Cappelli: qui abbiamo principalmente tre varianti, ovvero tocco, feluca e cappello a sacco, il primo e l'ultimo solitamente foderati.

Cintura: è solitamente molto lunga (può arrivare fino al ginocchio una volta allacciata), se di cuoio deve avere un puntale e non sono annodate come spesso si vede in film o documentari (o rievocazioni...). Può anche essere in passamaneria o broccato.

Guanti: in seta, cuoio o cotone; non vanno portati alla cintura (come spesso si vede) poiché non era considerato molto educato, quindi era molto meglio portarli in mano se non si voleva indossarli.

Guarnacche e mantelli: entrambi indumenti indossati durante l'inverno; la guarnacca è assimilabile ad un cappotto, ha lo stesso taglio della tunica ma va portata sopra di essa, è più pesante (es. lana) e, soprattutto, può avere aperture sulle maniche per fare uscire le braccia all'altezza di gomito o ascella. Il mantello sarà foderato con materiali pregiati, come pellicce (martora, zibellino, ermellino); il mantello è senza alcun cappuccio integrato, per quello c'è la pellegrina.

Spilla: questa comune a tutti i ceti sociali, per chiudere l'apertura della tunica all'altezza del collo, è di materiale pregiato (es. oro).

Scarpe: niente stivali et similia, scordateveli (al limite scarpe alte fino a metà polpaccio, ma proprio al limite); le scarpe del periodo sono basse solitamente fino alla caviglia, tra i nobili andavano di moda di colore rosso.

Scarselle: mai e poi mai scarselle di cuoio alla cintura, quelle sono in uso dal '300; piuttosto, la scarsella di questo periodo si presenta come un sacchettino di tessuto, di forma trapezioidale.
Apro una piccola parentesi: alla cintura la gente del periodo (ma in generale le genti del passato) non portavano nulla: pensateci un attimo, a che vi serve uscire di casa con bicchieri, coltelli, chissà cos'altro quando, al limite, vi basterà un sacchettino con i soldi? Anche al giorno d'oggi, più che con cellulare e portafoglio dubito si esca...almeno, io i bicchieri non me li porto da casa!
Figurarsi poi i corni potori, che all'epoca non erano usati (gli unici che io abbia visto sono di V sec....e soprattutto sono in vetro).

Speroni: dorati, da portare sempre anche in ambito civile; sono questo il segno imprescindibile e inequivocabile della cavalleria, ancora più della spada.

Ma adesso passiamo alla parte più interessante!

Equipaggiamento militare
Presupposto iniziale: camicia, tunica, brache, calzabrache, scarpe, speroni e giarrettiere sono sempre indossati.

Imbottita: detto anche gambeson o aketon (dall'arabo, siccome poteva anche essere in cotone), è un elemento essenziale, lungo almeno fino a metà polpaccio, con gorgiera; efficace contro la maggior parte dei colpi da taglio data la sua natura (l'imbottitura è composta da diversi strati di tessuto, piuttosto che crine di cavallo o fibre vegetali; tanto per dirne una, a Genova in un testamento è attestato un gambeson composto da 24 strati di seta!); ha un'apertura frontale per permettere il movimento delle gambe. L'orlo può essere liscio piuttosto che "merlato".
Non si è sicuri di come fosse sul serio il gambeson, ma a vedere certe miniature parrebbe composto da due pezzi: uno per il busto e uno per le braccia, una sorta di coprispalle dotato di guanti.

Cuffia imbottita: la stesso taglio della cuffia civile, ma sarà imbottita alla stregua del gambeson e potrà essere dotata di cercine (che non è solo l'anello decorativo esterno all'elmo) per permettere uan maggior stabilità per eventuali elmi chiusi.

Usbergo: ovviamente in cotta di maglia, ovviamente rivettata (questo sin dall'antichità); una cotta di maglia di anelli non rivettati non serviva a nulla, se non a sfracellarsi al primo colpo. Il peso è variabile, ad ogni modo pesavano molto meno delle attuali riproduzioni (sicuramente la mia cotta di maglia, che tra l'altro non è rivettata, pesa almeno almeno 15 kg...rivettata dovrebbe pesare molto di più! Al giorno d'oggi abbiamo perso molto delle antiche tecniche di forgiatura).
L'usbergo può avere il cappuccio integrato, ma ciò non è chiaro, è anche possibile che il cappuccio fosse indossato sotto l'usbergo (provato, in effetti così il cappuccio non da fastidio e rimane fermo); per la prima metà del XIII sec., l'usbergo a sicuramente integrate delle moffole con cotta di maglia, dalla seconda metà sono preferiti guanti corazzati, ma "internamente", ovvero non a vista. Quindi dall'esterno avremmo visto dei guanti normalissimi, solo con dei rivetti a vista.

Elmo: nel XIII sec. la cervelliera con nasale, per quanto attestata, va rapidamente in disuso (a suon di nasi rotti devono aver capito che la nasiera non serviva più); l'elmo sicuramente più usato è il cappello d'arme, che troviamo per ogni ceto, cavalieri inclusi. Ci sono i primi esempi di elmi chiusi (cervelliere con la maschera) e le loro evoluzioni, i cosiddetti "pentolari", che però troviamo dalla fine del '200, quasi alle soglie del '300.
L'elmo colorato è una prerogativa dei cavalieri, che preferibilmente lo dipingeranno di rosso (ricordiamoci che era un colore decisamente costoso all'epoca, inoltre era d'impatto); altro elemento fondamentale dell'elmo è il cimiero, che è poi la rappresentazione plastica dell'arma araldica del cavaliere, solitamente lo troviamo in cartapesta, metallo, legno; eventualmente, al posto del cimiero potranno esserci decorazioni con piume di uccelli esotici, come il pavone.
Curiosità: come si evince da elmi medievali e di Età Moderna conservati all'armeria di Vienna, la chiusura non era con la fibbia ma con dei laccetti di cuoio, forse avere un pezzo di metallo sotto al collo era considerato pericoloso.

Cotta d'arme: tunica smanicata, dello stesso taglio della tunica civile, magari di una buona lana piuttosto che di seta (altrimenti alla prima battaglia è da buttare).
Ora ho una brutta notizia per tutti i modders che hanno realizzato cavalieri sino ad adesso (io stesso): l'arma araldica sulla cotta d'arme non è "parlante", ovvero non ricopre l'intero indumento, quindi in teoria dovremmo dimenticarci bellamente cotte d'arme inquartate o simili. La norma erano tuniche a tinta unita che presentavano l'arma araldica su un piccolo scudo cucito sulla cotta d'arme, sul petto (quindi facilmente sostituibile in caso si fosse rovinato).

Protezione per le gambe: fino alla prima metà del XIII sec., abbiamo quasi sempre delle calzabrache in cotta di maglia, solitamente dotate di piede; dalla seconda metà, assistiamo ad una modifica e sostituzione in favore di cosciali imbottiti, che arrivano fino al ginocchio, e di schinieri, di cuoio o di metallo.

Scudo: in varie forme, quello dei cavalieri era solitamente triangolare (nelle iconografie ne troviamo anche di circolari), composto di strati sovrapposti di legno o doghe, ricoperto di strati di pelle o pelle alternata a gesso, con un'eventuale ulteriore copertura in lino. Questo è l'unico elemento "parlante" per quanto riguarda l'arma araldica.

Lancia: arma fondamentale, per il cavaliere arriva fino ad un massimo di 2-2,5 metri (più lunghe sarebbero state scomode). Indovinate? Coloravano anche queste, siccome non erano ancora abbastanza variopinti.

Spada: il cavaliere ha con sé due spade, una spada ad una mano e una da arcione (leggermente più lunga, da usare a cavallo); spade a due mani non esistono all'epoca (e per i successivi...mmm...200 anni?), quindi mettete da parte Braveheart :D , ma in diverse raffigurazioni si trova l'uso a due mani delle spade ad una mano, comunque solitamente si tratta di colpi fatali, come colpi alla testa.
La spada ha tassativamente un fodero (è un grande ritrovato tecnologico, molto costoso, e va protetto); questo sarà scatolato, ovvero con un'anima in legno, e con lino all'interno, per mantenere le condizioni ideali di conservazione dell'arma; inoltre, il fodero è coperto in pelle e avrà il suo budriere, ovvero una cintura "dedicata", non si appendeva alla cintura.


Qui finisce l'articolo, spero sia stato di vostro interesse! Se vi è piaciuto, aggiungerò appena possibile delle immagini
21/05/2013 12:19
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 21.194
Registrato il: 10/02/2007
Principe

[SM=x1140522]








23/05/2013 21:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 1.356
Registrato il: 01/07/2010
Città: BASSANO DEL GRAPPA
Età: 26
Principe
Splendido!!! Ho finito ora di leggerlo, e mi piacerebbe molto vedere delle raffigurazioni, anche foto del vostro gruppo rievocativo. E' divertente pensare a quegli "stereotipi" di cavalieri che vediamo in TV e poi riflettere sul fatto che molte delle cose che hanno, oltre ad essere storicamente incorrette, sono anche ragionevolmente inutili e pericolose :D Grazie mille e Bravo!
)______________________________________________________________________(
"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori" Fabrizio de André
"Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare"
George Bernard Shaw
"Life is eternal; and love is immortal; and death is only a horizon; and a horizon is nothing save the limit of our sight." - Rossiter W. Raymond


23/05/2013 22:28
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.249
Registrato il: 17/08/2009
Città: CARRO
Età: 32
Principe
Grazie! :)
Qualche immagine, dunque, e come non iniziare dalla celebre Bibbia Maciejowski (pronuncia: "Maceoschi"), o Bibbia di San Luigi?


In questa immagine vediamo, al centro, il gigante Golia che, come noterete, ha un armamento da cavaliere. La cosa curiosa è che, mentre i cavalieri intorno a lui hanno tutti le calzabrache in cotta di maglia, lui ha cosciali e schinieri.


Altra celebre immagine della Bibbia Maciejowski, in cui se notate ci sono i gambeson che sembrano proprio essere fatti in due parti...ma del resto sull'estrema destra si vede un uomo che ne porta in spalla uno intero! Personalmente ritengo che in origine volesse essere una cotta di maglia e poi sia stata diversamente colorata, ma è una mia interpretazione. Sempre a destra, notare l'uomo seduto che si sta infilando i cosciali imbottiti.


In questo affresco di area toscana (provincia di Siena, se non vado errato), databile al 1282, possiamo notare il cimiero del cavaliere, le protezioni aggiuntive a braccia e gambe (dal colore potrebbe trattarsi di cuoio) e i cosciali. Notare che il cavaliere sulla sinistra porta alla cintura una basilarda (arma che mi sono dimenticato di menzionare), arma secondaria in caso di corpo a corpo. All'epoca non c'erano ancora daghe a rondelle o simili, come si vede molto spesso.


Interessante raffigurazione tedesca databile intorno al 1240: notiamo il passaggio graduale delle protezioni per le gambe, siccome abbiamo sia cosciali da soli, che sole calzabrache in cotta di maglia, che entrambe assieme.

Ora scartabello tra le ultime foto che ci siamo fatti fare e poi posto qualche buona immagine della mia compagnia!
11/06/2013 14:45
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.335
Registrato il: 17/05/2010
Città: NAPOLI
Età: 43
Principe
grande zames! ma hai un libro da suggerire sull'evoluzione della panoplia tra il xii e il xv secolo? o nel medioevo?
13/06/2013 14:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.249
Registrato il: 17/08/2009
Città: CARRO
Età: 32
Principe
A dire la verità, purtroppo no, ma sto cercando di recuperare più materiale possibile (le informazioni di cui sopra sono fornite da un rievocatore amico della mia compagnia che di professione è storico).
Dovessi trovare un libro specifico lo segnalo qui.

Comunque se volete farvi una prima idea della scherma del XIII sec., vi suggerisco di dare un'occhiata almeno alle immagini (o video, su youtube ne troverete molti) della scherma di spada e brocchiere tratte dal famoso trattato I.33.
Molti potrebbero rimanere sopresi nello scoprire che il combattere e il duellare non era un semplice colpirsi da fabbri come ci hanno sempre mostrato i film, ma qualcosa di molto più fine.
16/06/2013 12:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.335
Registrato il: 17/05/2010
Città: NAPOLI
Età: 43
Principe
grazie!
si sui combattimenti so benissimo la situazione, in realtà erano molto complessi e molti pià "agili" e veloci di quello che l'ignoranza ci ha fatto credere...basta pensare che l'armature di un samurai pesava quasi quanto una del xv secolo europea...ed era molto meno efficace...stesso discorso sulla katana, che pesava come e più di una spada a una mano e mezza...
cmq, l'origine di gran parte delle arti marziali (comprese molte orientali) risiede nel pancrazio, considerata l'arte più completa in assoluto....basta mettere su youtube pancratio e si vedono video allucinanti....i greci erano superiori in tutto.
02/08/2013 12:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 275
Registrato il: 12/10/2011
Età: 26
Scudiero

segnalo un libro che mi è capitato fra le mani in biblioteca

scrivo un po' di prefazione così vi potete fare un idea :

Nella vecchia storiografia sulla cavalleria, vivissimo era, fra gli altri, il tema delle origini della sua "preistoria"
Esso è ormai desueto, ma è stato proprio un grande specialista odierno, Georges Duby, a osservare che alla base del prestigio del cavaliere medievale nel suo tempo c'è un lato oscuro , "il legame fra il genere di vita stimato nobile e l'uso del cavallo, legame ancora molto mal studiato ma profondissimo e antichissimo"
Ciò ha indotto a cercare di vedere la cavalleria non già sotto le pur rispettabili misure evoluzionistico-deterministiche delle "origini" bensì, per così dire "dalla parte delle radici".
Tale il rischi e il dato qualificante di questo libro aperto a ulteriori approfondimenti e ravvivato da una prospettiva di indagine interdisciplinare nella quale convergono archeologia, cultura materiale, storia della spiritualità e antropologia culturale.


tra i vari temi trattati : origini della staffa e conseguente introduzione della spada lunga. invasione saracena e composizione eserciti del periodo carolingio e longobardo, gli avari e il mistero della loro abilità equestre ed eredità, eviadicendo.

nsomma un bel libro

Autore : Franco Cardini

Titolo : Alle radici della cavalleria medievale

Edizioni : quella sotto mano è del 1987, pubblicato da : La Nuova Italia (dubito esista ancora)

Edizione anastatica è tratta dal volume pubblicato nel 1981 nella collana "il pensiero storico"

La Nuova Italia Editrice, Scandicci, Firenze

ok, adesso mi tocca riportarlo in biblioteca [SM=x1140446]

mandimandi
02/08/2013 15:00
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Post: 2.249
Registrato il: 17/08/2009
Città: CARRO
Età: 32
Principe
Grazie per la segnalazione, vedrò di procurarmelo quanto prima! :)

Se riuscirò, voglio provare a fare un post sull'evoluzione della figura del cavaliere dal Tardo Antico a, magari, il '5-'600, specie per quanto riguarda l'armamento (secondo me c'è confusione soprattutto sull'introduzione di certi elmi o armi) e lo status sociale ricoperto (dove magari il soldato bizantino di VI-VII sec. d'ordinanza era un cavaliere, il miles del Medioevo europeo rappresentava l'élite della società del tempo).
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:30. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com