Medieval 2 Total War
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Il muro di scudi

Ultimo Aggiornamento: 23/06/2009 19:31
22/06/2009 10:07
 
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+ Mather +, 22/06/2009 0.56:

Non sto dicendo che non fai osservazioni anche molto acute sull'argomento, ma si ha la sensazione di un approccio troppo nunzionistico e romano-centrico.

Considera che i romani non conoscevano i kurgan, i proto-norreni o la comune provenienza caucasica di tutti i popoli indoeuropei ragion per cui basarsi sulle loro descrizioni deve essere una base (tra le piu' valide senza dubbio) o un'ausilio per una strutturazione piu' complessa.

Il rischio che si corre (te lo dico perchè anni addietro capitava in primo luogo a me) è di giungere a considerazioni erronee nella falsa credenza che "cio' che non è riportato dalle fonti classiche puo' essere dedotto per difetto".

Prendi il discorso sul muro di scudi, è possibile pensare ad un prestito, ad un parallelismo come sostiene Vestinus ma soprattutto ad una base di partenza comune.
I Kurgan, in cui gli antropologi identificano la base del popolo e delle civiltà indoeuropee, avevano già la cavalleria, l'uso dell'arco, del giavellotto, dell'ascia, scudo : con questa consapevolezza è piu' logico pensare ad una differenziazione geo-climatica di questi elementi che ad un'evoluzione successiva.

Un forte contingente di cavalleria o di carri non sarà mai utile in un contesto fortemente montano o appenninico, in altri si rivelerà assolutamente necessario (e questo giustifica perchè in tribu' della medesima cultura come i Galli, i Germani o i Greci si passa da massicci usi di cavalleria ad un quasi totale abbandono).

Dobbiamo inoltre considerare che non si tratta di una scienza morta, di anno in anno si operano nuove scoperte archeologiche che riscrivono completamente le precedenti.

Prendi la cultura vichinga (archetipo di questo concetto), o l'accezione del termine longobardi per cui la disquisizione tra "lunghe lance" o "lunghe barbe" è ancora piu' viva che mai.

E tutto questo mettendo le mani avanti e non volendo dare un'impressione sbagliata, poichè niente di causa piu' nausea dei fricchettoni filo-celtico o germanici che "approfittando" di questo relativismo storico avanzando le teorie piu' assurde sulle loro civiltà del cuore come fossero squadre di calcio.
Cercando di strappare primati scientifici, architettonici o metallurgici alla cultura greco-romana. (Bossi docet!!!)

La mia filosofia è se ami un popolo, una civiltà storica, apprendi i loro REALI punti di forza e fanne vanto, ma misurandoli adeguatamente.

Voglio dire la Grecia è la Grecia, e Roma è Roma e questo nessuno potrà mai contestarlo !

(Scusate l'incursione e continuate pure senza di me !)



mather, hai perfettamente ragione e quello che hai detto è encomiabile.
Il punto è che sui germani, data l'assenza di produzione letteraria, dobbiamo limitarci a ciò che riportano le fonti classiche (spesso opinabili) ed i ritrovamenti archeologici. Ho riportato appositamente quell'analisi tipologica sugli scudi.
Ora, ciò che volevo dire è che se da una parte in epoca repubblicana-cesariana (dalle invasioni di cimbri e teutoni alle guerre galliche) i germani cui i romani vengono a contatto sono germani molto gallicizzati (combattere nelle vaste pianure della sinistra Reno rende preferibile un massiccio uso di cavalleria, tipica gallica ma inusuale nel mondo germanico) è normale che riportino di germani abili cavalieri, mentre quando a partire da Augusto ci si inoltra nei territori della la germania centrale, preminentemente boscosa e collinar-montuosa, è normale che i germani del luogo disdegnino l'impiego della cavalleria, anche perché non c'è lo spazio per usarla in altri modi che come mezzo di locomozione. Tutt'altro scenario si presenta nuovamente oltre l'Oder, dove si entra in un contesto stepposo nel quale si giunge a contatto con popolazioni di cavalieri nomadi di origine uralo-altajca ed indoiranica, popolazioni che a cavallo vivono tutta la vita, ed anche qui le esigenze militari cambiano.
Ora, tutta questa disquisizione serviva a dire che ritengo fortemente improbabile che le popolazioni "germaniche" altomedievali abbiano adottato "motu proprio" la tecnica del muro di scudi, mentre invece ritengo che questa sia filtrata gradualmente nella Kriegsführung weltanschauung germanica proprio perché il modus bellandi di cui le tecniche a formazione serrata sono proprie, non rientrano nelle esigenze belliche della germania centro-orientale e della scandinavia, dove, come i romani impararono a proprie spese in iberia e sull'appennino, formazioni leggere flessibili e veloci possono tenere in scacco facilmente formazioni simili.
E questo lo dico pur consapevole che una delle formazioni caratteristiche di difesa del mondo medievale germanico-norreno era la cosiddetta "muso di porco", ma stiamo parlando di IX-X secolo mentre ritengo che questi prestiti in termini di warfare siano di molto antecedenti e proprio dovuti alle continue migrazioni e mescolanze interne al mondo germanico, in cui tribù che hanno adottato le tecniche "celtoromane" possono essersi ritrovate ad usarle contro cugini dalle parti della Vistola che combattevano ancora in maniera mobile ed aperta, magari a bloccare un guado o un valico in Slesia contro germani che combattevano principalmente a cavallo...
Alfredo del Wessex usò il muro di scudi contro i vichinghi ad Ethandun, per esempio...

Ci tengo comunque a sottolineare che ho una grande ammirazione per il mondo germanico, non ho il disprezzo tipico dell'ellenocentrismo, tutt'altro, semplicemente occupandomi per lavoro di warfare nel mondo classico e medievale, anche se principalmente in ambito bizantino, traggo le mie conclusioni in base alle logiche deduzioni che l'arte della guerra e le prove materiali della ricerca archeologica mi portano a fare.
[Modificato da Xostantinou 22/06/2009 10:16]



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Κωνσταντίνος ΙΑ’ Δραγάσης Παλαιολόγος,
Xρoνoκράτoρ και Koσμoκράτoρ
Ελέω Θεού Βασιλευς και Αυτοκράτορ των Ρωμαίων.





"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la Fede, la Patria, la Famiglia ed il Basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrifico della mia stessa vita.
So che l'ora è giunta, che il nemico della nostra fede ci minaccia con ogni mezzo...Affido a voi, al vostro valore, questa splendida e celebre città, patria nostra, regina d'ogni altra.
Miei signori, miei fratelli, miei figli, l'ultimo onore dei Cristiani è nelle nostre mani."

"Ed allora questo principe, degno dell'immortalità, si tolse le insegne imperiali e le gettò via e, come se fosse un semplice privato, con la spada in pugno si gettò nella mischia. Mentre combatteva valorosamente per non morire invendicato, fu infine ucciso e confuse il proprio corpo regale con le rovine della città e la caduta del suo regno.
Il mio signore e imperatore, di felice memoria, il signore Costantino, cadde ucciso, mentre io mi trovavo in quel momento non vicino a lui, ma in altra parte della città, per ordine suo, per compiervi un'ispezione: ahimè ahimè!."

"La sede dell'Impero Romano è Costantinopoli e colui che è e rimane Imperatore dei Romani è anche l'Imperatore di tutta la Terra."

"Re, io mi desterò dal mio sonno marmoreo,
E dal mio sepolcro mistico io ritornerò
Per spalancare la murata porta d'Oro;
E, vittorioso sopra i Califfi e gli Zar,
Dopo averli ricacciati oltre l'Albero della Mela Rossa,
Cercherò riposo sui miei antichi confini."

"Un Costantino la fondò, un Costantino la perse ed un Costantino la riprenderà”


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