(Papa dal 88 al 97).
Clemente, quarto vescovo di Roma dopo Pietro, Lino e Anacleto, è ricordato nel Canone Romano. La lettera da lui indirizzata ai Corinzi per ristabilire la concordia degli animi, appare come uno dei più antichi documenti dell'esercizio del primato. Lo scritto testimonia il Canone dei libri ispirati e dà preziose notizie sulla liturgia e sulla gerarchia ecclesiastica. Accenna anche alla gloriosa morte degli apostoli pietro e Paolo e dei protomartiri romani nella persecuzione di Nerone.
Questa lettera di questo Papa è particolarmente importante per chiarire l'Autorità del Vescovo di Roma.. notate la data.
Secondo, ribadisco che c'è un elenco di Vescovi romani cioè di Papi che confermano quello che stò dicendo, tra l'altro Pietro non è il fondatore della Chiesa in Roma, ma in quanto suo Vescovo e in quanto morto lì, la successione apostolica del Vescovo di Roma è da sempre e ribadisco da sempre (cioè da quando la Chiesa di Cristo esiste) ha sempre ereditato il mandato di Pietro.
La Chiesa, man mano che va avanti approfondisce sè stessa, proprio come un uomo che fin dalla sua nascita ha caratteristiche che si manterranno tali fino alla morte, ma che nel corso della vita prende sempre più coscienza di queste caratteristiche, l'enunciazione dei dogmi di fede ne sono un esempio limpidissimo.
Ci sono quadri ben più antichi che riportano l'assunzione della Beata Vergine Maria, ma il dogma come tale è stato affermato nel 1950... se l'è inventato Pio XII ?
NO!!!
è l'enunciazione di una coscienza di un popolo.... proprio come un bimbo che inizia a dire mamma.
La politica, non c'entra nulla.
"Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima?"
Mt 16, 26