Medieval 2 Total War
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CATALANI BRAVA GENTE .

Ultimo Aggiornamento: 10/07/2011 21:27
22/06/2011 19:41
 
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CRUDELI RITORSIONI

Dalle gesta di Ruggero de flor-corsari nel Mediterraneo-
www.corsaridelmediterraneo.it/corsari/f/flor-de-ruggero.html


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Un capitano per la Compagnia,Berengario d'Enteca(o d'entenza?) o Bernardo di Rocafort?.

Anche a Costantinopoli la reazione anticatalana sfociava nell'eccidio della guarnigione. I superstiti della Compagnia, circa 3000 uomini, si asseragliarono nel quartier generale di Gallipoli, subito cinta d'assedio da parte di Michele. Berengario salpò alla ricerca di aiuto, ma finì nelle mani dei genovesi.
Alla determinazione del nuovo capitano Bernardo di Rocafort si dovette la riscossa dei mercenari, a prezzo, però, di una nomea degna del più feroce popolo barbarico. Da allora, infatti, i catalani badarono bene a non lasciare conti in sospeso : Liberata Gallipoli, nel luglio 1305 affrontarono e sconfissero in battaglia presso la fortezza di Apros l'esercito di Michele IX, il sovrano stesso rimase sfregiato e si salvò a stento. Quindi inseguirono fino in territorio bulgaro l'uccisore di Ruggero, il capo degli alani Gircone, e lo giustiziarono. Nella città di Rodosto, dove tre loro ambasciatori erano stati squartati dai bizantini. Riservarono lo stesso trattamento a tutta la popolazione, mentre a Perinto bruciarono gli uomini, violentarono e sgozzarono le donne e schiacciarono i bambini.
Al ritorno di Berengario, liberato grazie all'intercessione di Giacomo II d'Aragona, la Compagnia si divise : il re di Sicilia Federico, ansioso di porre sotto la propria autorità i mercenari inviò il nipote Ferdinando di Maiorca, in qualità di suo luogotenente e capitano dei catalani.
Berengario lo appoggiò incondizionatamente, mentre Bernardo di Rocafort preferì scindere l'autorità dell'infante da quella del sovrano di Sicilia, limitandosi a riconoscere solo il comando di Ferdinando. A prevalere fu il partito di Bernardo : Berengario venne ucciso e Ferdinando costretto a partire.







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UNA CONDOTTA SPREGIUDICATA


Rinforzati da un contingente di 1800 turchi, i catalani fecero scempio delle campagne della Tracia fino al 1307, quando si trasferirono in Macedonia, a Cassandria, e nella penisola di Pallene, vessando nel corso della loro marcia perfino i monasteri del Monte Athos e assediando senza successo Tessalonica.
Limperatore fu costretto ad assistere impotente all'imperversare della Compagnia nei suoi domini-come quasi un millennio prima avevano fatto i suoi predecessori con i visigoti di Alarico-,anche perchè nel frattempo la Bulgaria, dopo tre secoli di paralisi interna, aveva iniziato una nuova fase espansiva che l'aveva portata ad estendersi a sud dei Balcani e sulle coste del Mar Nero.
La spregiudicata condotta di Bernardo di Rocafort aveva privato la Compagnia di qualsiasi appoggio politico, al punto che il condottiero si vide costretto ad avvicinarsi alla Francia, dove Carlo di Valois, fratello di re Filippo IV il Bello, con l'appoggio del papato, allora ad Avignone, tramava per imposessarsi della corona di Bisanzio.

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Nel 1308 i catalani acclamarono il plenipotenziario francese Tebaldo di Cepoy quale loro nuovo capitano e, a differenza di quanto accaduto con la corona siciliana, fecero atto di sottomissione nei confronti di Carlo. Ma dopo un paio di sconfitte a Salonicco e Varria da parte del generale bizantino Chandrenos, che portarono alla
caduta del Rocafort,e in seguito alle pressioni di Venezia, che vedeva minacciati i propri interessi in Calcidica, nella primavera del 1309 la Compagnia si allontanò dalla sfera degli interessi bizantini trasferendosi in Tessaglia.
Qui trascorse un anno depredando il principato di Giovanni II Angelo, uno dei tanti staterelli nati durante l'occupazione latina nel secolo precedente e ora sotto tutela del duca Franco d'Atene.
Fu allora che Tebaldo di Cepoy rinunciò al suo mandato, conscio di non poter imporre a quella turba di scalmanati sanguinari una linea politica coerente con i piani di Carlo di Valois. Di nuovo disoccupati, nella primavera del 1310 i catalani si mossero verso meridione trovando ingaggio da parte di Gualtieri V di Brienne, duca d'Atene, col quale vennero in urto quasi subito.
Lo scontro che ne derivò nel marzo del 1311 lasciò sul campo 20.000 fanti e 698 cavalieri su 700 dell'esercito franco, nonchè lo stesso duca. La Compagnia catalana, che al momento contava 7000 uomini, potè così insediarsi , senza ulteriori sforzi, nella capitale Tebe e ad Atene, rilevando l'intero ducato, nonostante la scomunica papale e lo spettro, paventato dal ponetefice, di un intervento armato degli Ospitalieri.




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