AAR: Cronache di una hotseat

(Sciaca)
00giovedì 23 febbraio 2012 12:50
Eccovi una MOLTO modesta AAR della hotseat che stiamo ancora portando avanti.
Gli eventi meriterebbero ben altri narratori, ma questo passa il convento!

Fazioni giocanti:
Ducato di Savoia - Io
Ducato di Austria - Gianluca
Ducato di Milano - dak28
Signoria di Firenze - Antonio
Stato della Chiesa - Michele (dal turno 10 sostituito con zenap82)
Regno di Napoli - Crusades96
Regno di Sicilia - Arcangelo


Turno 2
Sin dal secondo turno ci si rende conto che l'Italia è tutto fuorchè tranquilla.
Finito l'obbligo di non belligeranza (valido solo per il primo turno), con un manipolo di mercenari l'ingorda Signoria Fiorentina conquista la milanese Bologna.

Nel sud invece, il Re di Napoli attacca rapidamente Capua e la saccheggia. E' più una dimostrazione di forza che l'inizio di una guerra, ma il Viceregno di Sicilia risponde, ripresa Capua cala su Napoli con le sue armate devastandola completamente.

Le forze in campo si testano, da subito nascono i primi schieramenti. I Savoia vogliono il conflitto, si schierano con il Duca di Milano ed il Re di Napoli e li istiga al contrattacco promettendogli armate in loro sostegno.

Milano accetta l'alleanza savoiarda ma non le promesse di guerra. Milano ricerca la pace e tenta di ricucire i rapporti tramite il Papa.

Quel che il Duca milanese non sa è che il Papa è solo un burattino nelle mani del Signore di Firenze, troppo debole per ribellarsi al suo strapotere. Si raggiunge quindi un compromesso ridicolo con una promessa di rimborso di appena 2.000 denari che non ripagheranno mai Milano per le perdite subite, ma il Duca s'accontenta ed ottiene un contratto informale di alleanza con Firenze.


Turno 3
Con Firenze e Milano già riconciliate, anche il Vicerè di Sicilia ed il Re di Napoli (restituitagli la capitale in macerie) siglano una tregua apparente. Quel che il Vicerè non sa però è che nello stesso turno il Duca di Savoia riceve un diplomatico napoletano con proposte più che allettanti per il futuro.


Turno 4
In tutto il mediterraneo la notizia è giunta, la Sicilia muove le sue armate, è forte e pericolosa.
Parte delle armate stanno già sbarcando nel sud della Corsica, una posizione di vantaggio per pianificare attacchi alle coste fiorentine e, soprattutto, savoiarde.

Tutti annusano l'odore della guerra nell'aria, tutti fuorchè il Papa. Più volte è invitato dal Duca di Savoia ad inviare al più presto suoi agenti nel Sud Italia, nelle terre siciliane, da troppo tempo generosamente lasciate ad un autogoverno privo di un qualsiasi controllo.
Il Papa però è un ingenuo, lascia correre i continui sconfinamenti di piccoli battaglioni siciliani, e sbaglia.


Turno 5
E' il disastro.
Il Vicerè di Sicilia fa sbarcare parte delle sue armate proprio fuori le mura di Roma, l'intento iniziale è quello di rifornire le fila con nuovi mercenari, ma la tentazione è forte, la città Santa è troppo vicina e la sua ricchezza troppo grande. La folle Sicilia saccheggia Roma e devasta le terre circostanti con le sue imponenti armate.

E' un punto di non ritorno, chi non l'aveva già fatto in precedenza ora è chiamato a schierarsi, la guerra chiama tutti.

Al quinto turno la situazione italiana si presenta così:




(Sciaca)
00venerdì 2 marzo 2012 15:53
TURNO 6
Il Vicerè di Sicilia è temibile, ma sì è sopravvalutato. Ha pensato che solo l'avvistare un suo stendardo potesse mandare in rotta gli eserciti di mezza Italia, ha pensato che il Re di Napoli sarebbe rimasto succube degli aragonesi.

Con la massima celerità il Pontefice convoca il Collegio Cardinalizio, la richiesta è chiara: una crociata contro Palermo!

Votano il cardinale Austriaco, i due cardinali Milanesi, quello Fiorentino e, con grande sorpresa, anche quello Napoletano. E' l'unanimità.

Napoli aspettava da molto il tempo del riscatto. In gran segreto aveva ceduto i possedimenti angioini in provenza al Duca di Savoia in cambio di cospicui aiuti economici che avevano reso la sua fazione la più ricca della penisola.
Quei soldi non erano serviti per arricchire i nobili, nè per la realizzazione di grandi infrastrutture, ma per armare un esercito, imponente, realizzato con l'unico scopo di vedere la Sicilia piegata.

Le armate napoletane sbarcano in una Sicilia quasi deserta, il grosso degli eserciti sono impegnati all'estero. Con troppa facilità conquistano le prime 7 città isolane e calabresi.


Turno 7
Gli eserciti crociati Fiorentini e Milanesi liberano Roma e le città vicine. Anche la Corsica cade, ora in gran parte nelle mani del Signore di Firenze.

Con gli eserciti in rotta ed un regno frantumato non c'è più molto da fare per il Vicerè. Il dominio d'Aragona sulla Sicilia ed il sud Italia cessa per sempre.

Palermo è napoletana e il Re di Napoli, trionfatore della crociata, è ora l'indiscusso sovrano di tutto il sud Italia.


Turno 8
La penisola ha bisogno di equilibrio, di stabilità, ma Firenze è divenuta troppo grassa, le sue campagne di conquista non cessano dal primo turno ed ora allunga la sua mano su Trento, la capitale austriaca.


Turno 9
La situazione preoccupa tutti, il Duca di Savoia richiama l'attenzione di un Papa impaurito, ancora intento a leccarsi le ferite causategli dalla recente crociata.
Il Duca d'Austria richiede che Firenze risponda delle sue azioni in un dibattito pubblico, ma nulla va come si vorrebbe.

Temendo ritorsioni da parte della potente vicina, il Pontefice rifiuta di esprimersi al riguardo, invita le parti a risolvere la discordia con le armi e con atto di viltà abbandona l'arbitrato.


Turno 10
Vane sono le richieste d'aiuto austriache. Le altre fazioni sono o troppo distanti o troppo disinteressate alla vicenda. Sono gli ultimi giorni del Ducato d'Austria.

Al decimo turno la situazione italiana si presenta così:


The Housekeeper
00venerdì 2 marzo 2012 17:25
ehilà bella campagna!!
Ma non avete aperto un topic nella sezione dei tornei?
(Sciaca)
00venerdì 2 marzo 2012 18:04
Re:
The Housekeeper, 02/03/2012 17.25:

ehilà bella campagna!!
Ma non avete aperto un topic nella sezione dei tornei?




Aprii un topic per reclutare qualche utente, ma la campagna la stiamo gestendo in un apposito gruppo su Facebook (credo che con le notifiche il passaggio dei turni migliori molto).

Appena finisce questa spero di poterne organizzare un'altra con più partecipanti e con più fazioni (grazie a te! [SM=g27964] )
(Sciaca)
00sabato 10 marzo 2012 17:31
Turno 12
Gli ultimi 2 turni sono stati contraddistinti da un'apparente calma. Il nuovo Papa, ancora fresco di nomina, preferisce sondare il terreno e visionare i trattati e gli accordi contrattati dal suo predecessore al fine di poter organizzare nuovamente la segreteria pontificia. L'argomento principale sono le "ricompense" che il vecchio pontefice aveva promesso a Firenze e Napoli dopo la liberazione di Roma.

La calma, appunto, è apparente. Gli eserciti si muovono, nuove alleanze si stringono sottobanco e vecchi accordi sono rispettati.

Se il Duca di Savoia non aveva fatto alcuna pressione sulle fazioni della penisola affinchè intervenissero in favore del popolo austriaco un motivo c'era.
Tra il Duca di Savoia e il Signore di Firenze vigeva l'accordo di non interferire in nessun conflitto con le altre fazioni.

Firenze aveva scelto la sventurata Austria ed era quasi alla conclusione di una guerra passata in secondo piano, ma il Duca di Savoia doveva ancora svelare le sue carte. L'occhio puntava su Milano.

Il Duca milanese era stato un valido alleato, ma i Savoia necessitavano di un compagno d'armi per rafforzare la propria posizione nella penisola e Milano s'era sempre rifiutata di scendere in guerra. La soluzione quindi fu inevitabile, le nuove conquiste savoiarde avrebbero ricompreso i territori milanesi.

L'alleanza è infranta.


Turno 13
Asti e Novara cadono presto.
A Casale due grandi eserciti milanesi vengono vinti, non dal numero, ma dalla altissima qualità delle truppe savoiarde.
Varese è l'ultima dimora del Duca di Milano, troppo vecchio per poter guidare le truppe alla vittoria, trova la sua morte in battaglia.
Alessandria è posta sotto assedio.

Sono mesi difficili per Milano. E' lampante anche al più cieco stratega che non reggerà a lungo ad una tale morsa. Prima della fine c'è però da organizzare l'ultima orgogliosa resistenza.


Turno 14
L'assedio ad Alessandria è rotto e imponenti armate milanesi, capitanate dal nuovo Duca di Milano, circondano Varese.
Come auspicavano i Savoia, Milano si rivela essere un degno nemico, ma questo non fa altro che rendere più dolce la vittoria.

Nei boschi vicini Alessandria vengono scovati due importanti eserciti di Milano da un gruppo di cavalieri savoiardi mandati in esplorazione. Vengono prontamente annientati e la città finalmente entra a far parte dei territori del Duca di Savoia.

Fuori le mura di Varese, l'erede savoiardo ottiene la più bella vittoria dall'inizio di questa guerra: nettamente inferiore di numero, contro due eserciti guidati da validissimi generali e armati di baliste, catapulte e cannoni.
Fidandosi dell'esperienza e della resistenza dei suoi uomini, dispone le truppe fuori le mura e per tutto il tempo non cede nemmeno un metro al nemico!

Le perdite sono elevatissime, ma al nemico non rimane più molto per frenare l'avanzata dei Savoia. Lo stesso esercito vittoriosio espugna Milano. Pavia è assediata. E' un trionfo.


Turno 15
La sorpresa nel vedere un avversario ancora tanto agguerrito è grande. Il Duca di Milano si rialza in piedi e si riprende la propria capitale.

La città ormai è svuotata delle ricchezze di un tempo ed i Savoia non hanno più interesse a condurre una guerra che porterebbe a sperperare quanto fin'ora guadagnato nelle terre piemontesi. E' chiesta la tregua.

Nel sud Italia intanto qualcosa si muove. Napoli è ancora contesa.
Da Capua, avamposto fiorentino, partono infatti eserciti che assediano, conquistano e, pochi mesi dopo, perdono la città di Napoli.

Il Signore di Firenze teme che la fazione angioina possa interferire nelle proprie conquiste in Sardegna e fa bene. Gli eserciti napoletani s'ingrossano sempre più nelle città di confine e in quelle costiere.
La mossa intimidatoria ha l'effetto sperato, viene trattata la pace e la cessione di Capua in cambio della napoletana Cagliari.

La supremazia fiorentina è innegabile agli occhi di tutti ed i Savoia, udite anche le vicende napoletane, decidono di garantirsi sottobanco una pace duratura con la rossa superpotenza. Cedono Bastiglia, conquistata a fatica, sperando di ingraziarsi i pericolosi vicini.

Al quindicesimo turno la situazione italiana si presenta così:

(Sciaca)
00sabato 10 marzo 2012 18:19
Turno 17
E' finita.
Firenze ha arraffato tutto ciò che poteva arraffare dagli ex domini veneziani, austriaci e croati.

Ha massacrato i malconci eserciti milanesi appena usciti da una dura guerra con i Savoia e spezzato le vite di tutti i nobili che ancora restavano a governare una fazione in grandi difficoltà.

Ha preso quasi tutta la Sardegna per sè, facendo carta straccia dei vecchi accordi di divisione dell'isola col Regno di Napoli.

Ha tradito la pace savoiarda attaccando tutte le città di confine.

Il Signore di Firenze decide di affermare una volta per tutte la sua supremazia su qualsiasi altra fazione della penisola.

La campagna termina con un indiscusso vincitore dalla forza militare spaventosa. Firenze vince.

The Housekeeper
00domenica 11 marzo 2012 09:57
wow complimenti ai Fiorentini!!

Dai che la prossima la facciamo sulla Trilogia 1.0 ;)
Crusades96
00domenica 11 marzo 2012 10:24
proprio adesso che avevo cominciato a rimontare. Ho perso con ancora 200000 fiorini in cassa [SM=x1140432] Al prossimo turno 12 miei eserciti sarebbero arrivati in Toscana 6 dal mare e 6 dagli Appennini, volevo arrivare nel cuore del regno e distruggere Firenze fino alle fondamenta [SM=x1140448]
(Sciaca)
00domenica 11 marzo 2012 10:36
Re:
The Housekeeper, 11/03/2012 09.57:

wow complimenti ai Fiorentini!!

Dai che la prossima la facciamo sulla Trilogia 1.0 ;)




Purtroppo la nostra impazienza (la mia soprattutto) ci ha portato ad organizzarne subito un'altra! [SM=g27964]
A breve aprirò un nuovo topic sperando che qualcun altro si aggiunga.
dankfonicus
00lunedì 12 marzo 2012 20:53
ma nella prossima HS non riusciamo ad avere anche il padre di Machiavello?....E DAI hOUSE, ONORACI CON LA TUA PRESENZA!!!
(Sciaca)
00lunedì 12 marzo 2012 20:59
Re:
dankfonicus, 12/03/2012 20.53:

ma nella prossima HS non riusciamo ad avere anche il padre di Machiavello?....E DAI hOUSE, ONORACI CON LA TUA PRESENZA!!!



Qualsiasi mia comunicazione con House comincerebbe con "non sono degno di giocare in tua presenza"! [SM=g27964]
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