Abo e il cerchio d'acciaio

frederick the great
00giovedì 6 gennaio 2011 14:22


L'idea di questa mini-cronaca mi è venuta ripensando a quel che di seguito leggerete. Ormai ho perso il conto di quante partite ho fatto a BC e mai ho dovuto ricorrere alla tattica che ho usato in questa battaglia: onore dunque al grande Branca per la sua impareggiabile IA, che costringe un po' tutti a migliorare il proprio stile di gioco. [SM=x1140522]
Buona lettura!



Le lande finlandesi sono in mano norvegese da oltre trent’anni, da quando la terra dei laghi è stata strappata ai ricchi sovrani di Novgorod con un’audace operazione militare e diplomatica. Magari non il cuore economico del regno, la Finlandia è però una terra di grande importanza strategica, punto di partenza per qualsivoglia operazione contro le coste lituane e russe, o prima linea di difesa contro eventuali attacchi. Non stupisce dunque che si sia investito per rendere la roccaforte di Abo difficile da prendere e che la guarnigione sia sempre numerosa e ben addestrata.
Nell’estate del 1231 la guerra contro Novgorod è ripresa più feroce che mai: le lande polacche sono teatro di scontri continui e sanguinosi, ogni risorsa viene indirizzata a Gniezno per difendere le terre conquistate o a Szeteno per approntare nuove forze da inviare a soccorso. Per i russi riuscire a scalzare i norvegesi da Abo rappresenta però un obbiettivo primario e una spedizione viene rapidamente approntata per lo scopo. Il governatore di Abo, il tedesco Tadeus di Regensburg, riesce a sconfiggere in campo aperto i Russi e a preservare la rocca. Ma una seconda spedizione novgorodiana è alle porte. Questa è la storia dello scontro che segue.



Tadeus non vede la propria patria da più di trent’anni. Non ha mai posato lo sguardo su quella Regensburg da dove proviene la sua famiglia. Del resto difficilmente vi sarebbe ben accetto. Ha lasciato il servizio imperiale per seguire il cuore, per ottenere la mano di Esja Eyestensson. Non si è mai pentito del suo gesto, anche se non aveva messo in conto di finire ai margini del regno, a governare la rocca militare di Abo. La Finlandia non gli piace, è troppo fredda per i suoi gusti: le sue foreste verdeggianti saranno anche un panorama magnifico da osservare dalle mura merlate del castello, ma quando lo vedi per la millesima volta risulta stucchevole.
L’unica vera distrazione sono i costanti movimenti di truppe ai confini: i signori di Novgorod non hanno mai accettato di aver perso la rocca e intendono riprendersela. Già una volta Tadeus ha dovuto affrontarli in campo aperto, riuscendo a sconfiggerli unicamente perché quella russa era un’armata raccogliticcia, composta in larga parte da miliziani e del tutto priva di cavalleria. La tregua stipulata dopo aveva evitato ulteriori confronti, permettendo al suo re di inviargli rinforzi e di accrescere i sistemi difensivi di Abo.
Ma questa volta la questione è davvero serie, la guerra è ristoppiata e Abo si trova a fronteggiare la marea come un piccolo scoglio in un mare in tempesta, rabbiosamente deciso a spezzare con la forza quell’inutile sasso che gli si oppone, che osa resistergli. Il primo attacco Novgorod l’ha portato solo due mesi prima, una spedizione di buon livello che Tadeus ha sconfitto in virtù di una grande disparità numerica. I suoi soldati si sono battuti con valore ma ora sono stanchi e provati: i battaglioni di lancieri sono sotto numerati, le unità di cavalleria indebolite, la sua stessa guardia ha perso valorosi difficilmente rimpiazzabili. Come se questo non bastasse sta per tornare il contingente che ha saccheggiato Riga, anch’esso bisognoso di riposo, rifornimenti e rimpiazzi. E Tadeus sa che troveranno ben altro.
Perché il momento della verità è vicino. Un secondo esercito proveniente da Novgorod avanza fra le verdi distese della Finlandia e le informazioni ricevute sono tutt’altro che confortanti: si tratta di fanti professionisti, figli della nobiltà russa e pertanto dotati del meglio che l’arte armaiola di Novgorod possa produrre; di temibili arcieri slavi, gente che impara a tirare d’arco ancor prima che a camminare; di battaglioni di feroci guerrieri druzhina, esperti nell’uso dell’ascia e ben corazzati; soprattutto di ben tra squadroni di temibili cavalieri druzhina, autentico incubo per un esercito come quello norvegese che non dispone di cavalleria pesante.
Tadeus osserva con calma i propri soldati che si preparano, che controllano gli equipaggiamenti per arrivare al meglio a uno scontro dal cui esito può dipendere la permanenza norvegese in terra finnica. Sa che i suoi servi enti si batteranno con coraggio, dando tutto; ma sa anche che i druzhina sono più forti, addestrati e corazzati. Se almeno potesse avere dalla sua alcuni contingenti di cavalleria masoviana! Ma quei fieri uomini servono in altri luoghi, combattono per il re a difesa di Gniezno e delle terre polacche .
Nel primo pomeriggio l’armata finalmente lascia Abo per andare a incontrare il nemico e il proprio destino. Tedeus di Regensburg può contare su sei battaglioni di lancieri, quattro di fanti uscarli, due unità di arcieri, un’unità di arcieri finnici, un’altra di lituani, due catapulte e quattro contingenti di servienti: è il meglio che può schierare e si augura vivamente che sia sufficiente. Dopo nemmeno due ore di marcia gli esploratori lo informano che il nemico è poco distante e che, visto che la gelida notte invernale sta per calare, si appresta a porre il campo.
Certo che non sarebbe una buona idea attaccare di notte e alla cieca, anche Tadeus ordina la posa del campo e dispone personalmente le sentinelle, raccomandando a ognuna di non lasciarsi cullare dal ritmico suono della risacca – il mare è visibile a meridione – ma di tenere gli occhi ben aperti e l’attenzione desta: non si può mai sapere cosa il nemico abbia in mente.
Ma quella notte il pericolo non arriva dai nemici: una paurosa tempesta scoppia sul Baltico e la sua furia si abbatte impietosa anche sull’accampamento norvegese. Le tende vengono strappate da terra, gli uomini scaraventati al suolo dalla devastante potenza delle raffiche di vento. I cavalli, spaventati alla follia, riescono a liberarsi e meno della metà vengono bloccati prima che possano fuggire; e per una notte ai norvegesi sembra che Dio li abbia abbandonati alla furia degli elementi.
All’alba lo scenario che Tadeus, miracolosamente illeso, si trova a fissare è desolante: praticamente solo la metà delle sue forze sono ancora abili a un eventuale combattimento, senza contare che il loro morale è al suolo e le terribili immagini di quanto appena trascorso sono ben presenti nella mente di ciascuno. La situazione, prima già difficile, è ora diventata disperata. Ma Tadeus non può permettere al dolore e allo sconforto di avere la meglio, il destino di Abo è nelle sue mani e deve procedere. Lesto invia un messo fino alla rocca con l’ordine tassativo di far accorrere ogni uomo valido; intanto manda anche alcuni esploratori a scoprire cosa combinano i russi.
Le informazioni che essi riportano sono parzialmente positive: gli elementi non hanno risparmiato neppure le truppe di Novgorod che, anzi, hanno addirittura perso il loro comandante. Ma restano comunque una forza notevole, con sostanziali vantaggi soprattutto a livello di cavalleria. Tadeus sa bene che potrebbe fermare o quantomeno limitare l’impatto dei druzhina usando la sua cavalleria (del resto sono tre squadroni contro cinque); ma sa altrettanto bene che senza la mobilità della cavalleria i suoi fanti sarebbero facile preda dei forti fanti boiardi e la giornata andrebbe ai russi. La soluzione arriva a Tadeus in maniera del tutto inattesa, osservando i servienti alle catapulte che cercano di rimettere in funzione le proprie armi. Così, tre ore dopo, quando l’armata norvegese, coi ranghi rimpinguati dal rinforzi, si muove per attaccare battaglia, egli sa cosa fare.
I capitani di Novgorod, avvisati dell’avanzata nemica, si stanno preparando e i loro soldati, pur provati dalla nottata, sono ansiosi di far scorrere il sangue degli odiati norvegesi. Tadeus dispone le proprie truppe in due spezzoni: a destra i quattro battaglioni di uscarli, protetti da uno schermo di cavalleria leggera; a sinistra concentra tutti gli arcieri e le due catapulte, circondandole di un anello di lancieri e sfruttando i pali acuminati che i lituani portano sempre con sé come protezione proprio contro la cavalleria.



Il risultato è una sorta di fortino d’acciaio, che ben presto comincia a vomitare torrenti di frecce e di proiettili infuocati contro le avanzanti truppe russe. Le quali, incerte su come regolarsi di fronte a quella formazione così inusuale, optano per una carica generale della fanteria su più lati, un attacco coordinato con quello di uno squadrone di cavalleria alle spalle e degli altri due a impegnare la controparte norvegese.
L’assalto è feroce e i fanti novgorodiani impegnano allo spasmo i lancieri, arrivando ben presto a contatto anche con i lituani; ma la cavalleria druzhina letteralmente si impala contro i propri avversari, rendendo il proprio assalto del tutto controproducente. Intanto lo schermo di cavalleria impostato da Tadeus ottiene in pieno lo scopo desiderato: i druzhina effettivamente hanno la meglio sui primi due squadroni di servienti, ma vengono aggirati alle spalle dagli altri due e soprattutto non riescono a impedire agli uscarli di accorrere in soccorso dei lancieri e di attaccare alle spalle i propri fanti. Quando, poi, i druzhina cedono il campo di fronte alla troppa pressione, la battaglia è ormai incanalata verso un’inevitabile conclusione, con gli uscarli che banchettano contro i fanti russi demoralizzati e i lancieri eroicamente ancora al proprio posto, a tenere una linea fondamentale.
Alla fine della giornata le perdite non sono indifferenti, ma Tadeus sa che quei soldati non sono morti invano: Abo è ancora norvegese e lo resterà a lungo. Ha fatto il proprio dovere fino in fondo, ora tocca a altri dare il colpo di maglio più a sud.
(redinside)
00giovedì 6 gennaio 2011 14:31
Fantastico!
the coxer
00giovedì 6 gennaio 2011 14:53
Ottima tattica [SM=x1140522]
Lessi una cosa simile in un'AAR temopo fa era una battaglia contro i mongoli mi sembra
frederick the great
00giovedì 6 gennaio 2011 15:54
the coxer, 06/01/2011 14.53:

Ottima tattica [SM=x1140522]
Lessi una cosa simile in un'AAR temopo fa era una battaglia contro i mongoli mi sembra



Eccellente memoria, non mi ricordo l'autore ma mi aveva molto colpito e mi è tornata in mente proprio prima di questa battaglia. In effetti i miei ringraziamenti vanno anche a lui... [SM=x1140430]


(redinside), 06/01/2011 14.31:

Fantastico!



Troppo buono, non regge certo il passo con le avventure del giovane Sigurd!
the coxer
00giovedì 6 gennaio 2011 15:58
Re:
frederick the great, 06/01/2011 15.54:

the coxer, 06/01/2011 14.53:

Ottima tattica [SM=x1140522]
Lessi una cosa simile in un'AAR temopo fa era una battaglia contro i mongoli mi sembra



Eccellente memoria, non mi ricordo l'autore ma mi aveva molto colpito e mi è tornata in mente proprio prima di questa battaglia. In effetti i miei ringraziamenti vanno anche a lui... [SM=x1140430]


Grazie [SM=g27960] Credo proprio fosse questa:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8384941


Lan.
00venerdì 7 gennaio 2011 02:10
Accidenti ma qui si parla di me cox!O_O

Che dire, per me è un piacere nonché un onore che frederick abbia avuto l'idea di questa bella mini cronaca dalla mia tattica.

Anche se silente, ho seguito per questi mesi con trepidazione le tue imprese coi romei e ogni giorni andavo a vedere se c'era qualche aggiornamento. Epico, non c'è davvero altro da dire. [SM=g1598465]

Magari se ritrovo le immagini dell'ultima parte della campagna concludo fino al punto in cui ero arrivato (non mancava poi molto, un'ultima e risolutiva guerra coi cumani).
Comunque per un paio di anni non ho più fatto AAR poiché ero costretto a giocare in modalità finestra (crash inspiegabili quando partiva il "replay" di morte del generale") e soprattutto avevo pochissimo tempo a disposizione, ma il problema si è risolto con la 6.1 e penso che forse farò qualcosina con l'arrivo dell'hotfix.
Ho sentito dire che adesso il tratto di imperatore dei romani è disponibile anche per i tedeschi, magari posso provare con la via occidentale per acchiapparlo. [SM=g27962]
Keirosophos
00venerdì 7 gennaio 2011 12:44
Molto bello, cose del genere accadevano spesso quando si usavano le fazioni ellenistiche di rtw :D
boboav
00venerdì 7 gennaio 2011 12:45
Spettacolo
Jean Marc de Ponthieu
00venerdì 7 gennaio 2011 13:13
Fantastico
Tomas Torquemada
00sabato 8 gennaio 2011 13:50
Bella tattica... Me ne ricorderò. Grazie mille. [SM=x1140430]
Sto passando quasi tutta la mia attuale campagna ad imitare e riadattare l'organizzazione che hai avuto tu nell'altra tua AAR Renovatio Imperii (come le legioni standardizzate) [SM=g27964] . Se riesco a sopravvivere e a vincere la mia prima campagna in assoluto a Bellum Crucis è solo merito tuo.
[SM=x1140485]
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