Basileus o Imperator??

lukas94
00sabato 5 marzo 2011 15:27
Storia di una rinascita
Finalmente ho deciso di fare una nuova AAR con Bisanzio e finalmente con gli screen! [SM=x1140441]
Questa primo post sara' di presentazione,dalla prossima si iniziera' con le battaglie.
Bellum Crucis 6.0
Basileia Ton Rhomaion
VH/VH

CAPITOLO 1:LE PREMESSE
7 luglio 1155 d.c.
(Stanze del Basileus,Palazzo della Blacherne)
Si alzo' di scatto,urlando e piangendo per le terribili visioni che aveva avuto.Aveva visto Constantinopoli bruciare,le sue chiese sconsacrate,i suoi figli uccisi e le sue figlie stuprate.
Aveva scorto nella battaglia un uomo indossare i stivali con l aquila imperiale che si gettava furente in una massa di uomini per poi essere ucciso;camminando invisibile per la citta' aveva visto la devastazione e la morte.Infine era arrivato al palazzo imperiale dove un uomo chiaramente turco pronunciava una poesia persiana:
" Il ragno assolve alla funzione di portinaio nel palazzo di Cesare.
Il gufo suona la musica di guardia nella fortezza di Afrâsjâb"
La' il Basileus capi' che l'impero era caduto,disperato e piangente si risveglio' di colpo,con un unico intento,impedire all'impero di fare la fine che aveva subito nella sua visione.

8 luglio 1155 d.c.
(Palazzo imperiale)
(L'imperatore era molto turbato dalla notte precedente, ma sapeva bene che lui DOVEVA evitare a tutti i costi che le sue visioni diventassero realta'.
La Basileia si stava ancora riprendendo dal colpo di Manzicerta inflitto dai Turchi poco piu' di 70 anni prima, con la conseguente perdita dell' intera Anatolia, e dalla crescente infiltrazione di mercanti stranieri nei gia' striminziti traffici imperiali.
Questi pensieri erano ben fissi nella mente di Manuele Comneno,terzo della grande dinastia dei Comneni.
Ma il Basileus sapeva bene che prima doveva riorganizzare l impero se voleva sperare di rimediare all' opera dello sciagurato Romano Diogene.
pablo de toledo-tristero
00sabato 5 marzo 2011 17:07
bella, mi è piaciuto molto il sogno profetico dell'imperatore.
ma la campagna a questo punto non era più comodo farla con la 6.1?
lukas94
00sabato 5 marzo 2011 17:14
errore di battitura e' 6.1 [SM=x1140441]
Keirosophos
00sabato 5 marzo 2011 17:22
Interessante
pablo de toledo-tristero
00sabato 5 marzo 2011 18:03
I'm sorry :)
lukas94
00sabato 5 marzo 2011 22:43
CAPITOLO 2: LA RIPRESA DI UN IMPERO

1155 D.C.
La situazione generale dell'impero non era delle piu' rosee e anche se non vi erano dei gravi problemi nell'immediato,presto qualcuno sarebbe venuto a bussare alle porte dell'impero cercando oro e ricchezza.Di conseguenza bisognava essere preparati a ogni evenienza. Venne usato il vasto erario imperiale per costruire porti commerciali e miniere dove possibile;il Basileus chiedeva qualche piccolo sforzo nell'immediato per poter poi resistere meglio alle sfide del futuro.
Verso la fine dell'anno una piccola ambasciata del re di georgia arrivo' a Trebisonda chiedendo accordi commerciali,che vennero confermati insieme a informazioni geografiche e una salda alleanza,che fu subito stipulata con grande gioia di entrambi le parti.



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Intanto vaste armate si mossero verso la citta' portuale di Costanta che venne presa dopo un breve assedio,ma non fu l'unica azione militare dell'anno,infatti anche una grossa armata comandata dal Synbasileus Andronico si mosse verso Tarnovo,capitale della Bulgaria.

1156 D.C.
Il nuovo anno inizio' sotto i migliori auspici, furono stipulati accordi commerciali con i turchi selgiuchidi e confidando nella scarso senso mercantile di quest ultimi i romei offrirono le informazioni geografiche del proprio impero in cambio di un discreto tributo.


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Nel frattempo la guarnigione bulgara era insorta cercando di spezzare l'assedio dell'armata del Synbasileus Andronico.



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Il Synbasileus non era un uomo codardo e d'altronde non voleva aspettare altri mesi prima che la citta' cadesse,percio' decise di approfittarne e accetto' battaglia.
Dopo un grande discorso preparatorio in cui Andronico incito' le sue truppe a riportare la Bulgaria sotto l'egida imperiale le truppe si schierarono in battaglia.



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Il piano di battaglia era molto semplice,attaccare le truppe bulgare prima che si dispiegassero completamente.Percio' dopo aver scompaginato le truppe per evitare il mortale fuoco dei briganti bulgari,il Synbasileus suono' la carica e mando' avanti i lancieri.
Il loro obiettivo era uccidere Demetrio Monoftalmo(conosciuto con questo soprannome per la mancanza di un occhio) per poter concentrarsi sul resto dell'esercito.



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Il campo di battaglia divenne subito molto confuso,e la grande somiglianza tra gli eserciti limitava ancora di piu' il riconoscimento degli obiettivi per gli arcieri.



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Gli arcieri bulgari,intanto uscivano dalla citta' cercando di dare manforte ai loro compagni in grave difficolta'.



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Dopo alcune ore di combattimento incessante,infine il valoroso comandante dei Bulgari, Demetrio Monoftalmo mori' sotto le lancie della milizia di Adrianopoli.



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L'esercito di Demetrio tento' di resistere ma dopo alcuni minuti ando' completamente in rotta tranne alcuni arcieri bulgari che continuavano a difendere ostinatamente le porte di Tarnovo.




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Infine,anche quest'ultima resistenza fu piegata e i Romei irruppero in forze dentro l'insediamento,inseguendo gli arcieri in rotta,diretti verso il centro della cittadina.
La' i resti dell' esercito difensore capirono che non c'era piu' niente da fare, e solo il carattere ostinato degno dei loro antenati Traci gli permise di continuare a lottare con la forza della disperazione.



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Al tramonto era rimasto solo un bulgaro,che dopo ore continuava disperatamente a combattere contro le incessanti ondate di Romei.Il suo nome era Spartaco,e per uno scherzo della storia anche lui avrebbe fatto una brutta fine ad opera degli stessi nemici.



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Il Synbasileus realmente impressionato dal grande coraggio dimostrato da quest'uomo era deciso ad accordargli la grazia ed a farlo entrare nell'esercito imperiale.Ma l'uomo gli rispose sprezzantemente che per lui era meglio morire come i suoi fratelli piuttosto che vivere anche un solo giorno sotto l'impero.Con queste parole carico' lo schieramento imperiale,e anche se a malincuore Andronico ordino' agli arcieri di lanciare le frecce ed uccidere il bulgaro.
Nessuno avrebbe sospettato che la sua storia sarebbe diventata leggenda,e secoli dopo verranno create molte opere letterarie e teatrali a ricordo del grande coraggio dimostrato da Spartaco.
Comunque,tornando a noi,la battaglia fu un grande successo per l'impero che pote' cosi' riannette l'intera Bulgaria e riportare il confine al Danubio.



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L'imperatore gioiva per i risultati ottenuti, ma in cuor suo sapeva che l'infausto destino dell'impero era sempre dietro l'angolo.......



Keirosophos
00domenica 6 marzo 2011 14:03
[SM=x1140522]
pablo de toledo-tristero
00domenica 6 marzo 2011 14:56
bella zio!
lukas94
00martedì 8 marzo 2011 15:39
CAPITOLO 3:I PREPARATIVI

1157-1158 D.C.
Dopo la riconquista della Bulgaria e la ripresa degli scambi commerciali per tutto la Basileia,finalmente le striminzite casse imperiali riprendevano fiato,ma Manuele Comneno sapeva bene che bisognava continuare la riconquista dei Balcani e dell' Anatolia per creare cosi' un "cordone sanitario" intorno ai confini imperiali.
Di conseguenza vennero intraprese delle azioni militari verso Ras(capitale della Serbia),Ragusa(capitale della Dioclea) e Adana(capitale della Cilicia).Il primo era un obiettivo cruciale per la creazione di questo limes,infatti avrebbe protetto direttamente la Grecia continentale con la vitale citta' di Tessalonica.



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La citta' fu presa integra grazie a un salvacondotto che fu consegnato direttamente a Desa Urosevic( un nobile autoproclamatosi re della Serbia),ma era soltanto uno stratagemma dell'abile Giovanni Comneno(nipote del Basileus) che attiro' fuori dalle mura la vasta armata serba per distruggerla infine in una battaglia campale,anche se a prezzo di gravi perdite.
Il prossimo obiettivo era la Cilicia,che per la sua posizione naturale avrebbe permesso all'impero di estendersi in una zona vitale dell'Anatolia e dall'altro avrebbe impedito ai Turchi Selgiuchidi o agli Stati Crociati d'Outremer di espandersi troppo.



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L'assedio fu breve,grazie alla stessa astuzia che aveva permesso la conquista di Ras.



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L'armata del re armeno pero' era di ben altra pasta rispetto a quella balcanica,infatti si preferi' lasciare che queste migliaia di soldati ben armati andasse a rifugiarsi nelle montagne del Tarso,piuttosto di perdere molti uomini in un inutile battaglia campale.



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Intanto all'interno dell'impero il prestigio del Basileus era piu' alto che mai,grazie alle nuove conquiste.



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1159 D.C.
All'inizio dell'anno arrivo' subito una buona notizia,infatti furono stipulati accordi commerciali e un alleanza difensiva con i Regni dell'Outremer.



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Un altra bellissima notizia arrivo' agli inizi di Marzo,infatti Giovanni Comneno non era rimasto a dormire sugli allori ma aveva continuato la campagna assediando Ragusa,dove il fratello di Uros si era insediato pochi mesi prima.



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Agli inizi di Novembre il freddo era alle porte e stava rendendo molto difficoltoso l'assedio,ma Giovanni ebbe un idea geniale che salvo' l'armata imperiale dall'annientamento.La sua idea consisteva nell'usare tutto il legname disponibile per costruire piu' macchine d'assedio possibili e far credere cosi' a Desa che la sua era in realta' un armata molto piu' numerosa.
Il piano riusci' e gli emissari di Desa uscirono fuori dalla citta' per chiedere la resa.



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Giovanni pote' cosi' sfilare per le strade di Ragusa mentre Desa giurava vendetta contro colui che lo aveva raggirato cosi' platealmente. Verso la fine dell'anno il sebastocratore Andronico Angelo riusci' a garantire all'impero altri diritti commerciali e una salda alleanza,stipulata con la Repubblica di Venezia.



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Ora l'impero si era garantito una grande rete di alleanze che permetteva all'imperatore di tornare ad occupare una posizione di grande forza nell'Europa Orientale.
Ma il Basileus sapeva che mancava ancora un tassello,che se fosse venuto a mancare avrebbe fatto inevitabilmente cadere tutto il lavoro fatto fino a quel punto.Questo importante tassello era la mancanza di un erede.

1160-1162 D.C.
In questo biennio l'economia imperiale fece passi da gigante riportandosi a un alto livello di produttivita'.
Ma l'impero era in giubilio soprattutto per la nascita dell'erede,Teodoro Comneno,che avrebbe garantito stabilita per almeno un altra generazione.



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Inoltre il concilio propose di riallacciare rapporti diplomatici con il re dei Germani e degli Italiani.



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La situazione imperiale sul livello politico migliorava ancor di piu' grazie al matrimonio combinato tra il Synbasileus Andronico e la giovane principessa francese Adele Capetingio.



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Grandi celebrazioni si svolsero in tutto l'impero e dopo oltre cento anni finalmente la gente guardava con speranza al futuro.
Ma non tutti erano disposti a lasciare il Basileus in tranquillita'....

lukas94
00martedì 8 marzo 2011 15:40
Se avete qualche consiglio o suggerimento o qualche preferenza nella narrazione non esitate a dirmi!! [SM=x1140441]
pablo de toledo-tristero
00martedì 8 marzo 2011 21:19
mi pare ottima, ti consiglio di mettere un pò a posto l'esercito e poi di metterlo nel c**o ai turchi il più velocemente possibile.
lukas94
00mercoledì 9 marzo 2011 22:19
CAPITOLO 4:VENDETTA TREMENDA VENDETTA

1165 D.C.

L'impero era finalmente pronto a riprendersi le terre avite,pronto a scacciare i Turchi dall'Anatolia,pronto a eclissare definitivamente le tremende visioni del Basileus,ma non sarebbe stato per nulla facile....
La strategia di Manuele consisteva in una guerra lampo che avrebbe permesso di conquistare le principali citta' selgiuchidi in breve tempo,prima che i vari pascia' potessero richiamare alle armi tutti gli uomini abili.
Come prima mossa venne conquistata Konya(Iconium) senza colpo ferire,grazie all'entrata in citta' di un folto gruppo di cavalleggeri.



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Subito dopo,si mossero grandi armate da Amastri e da Trebisonda
dirette ad Amasya, che fu posta sotto assedio.



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Intanto l'imperatore dopo aver mobilitato tutti i soldati delle themata asiatiche arrivo' sotto le porte della fortezza di Ankara ponendola sotto assedio.



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Verso la fine di Settembre si combatte' la battaglia di Amasya, dove le truppe turche combatterono con grande ardore che pero' fu inutile contro le soverchianti truppe romee.



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Nel frattempo anche il Basileus si era stancato di attendere e assalto' la rocca di Ankara ottenendo una grande vittoria.Finalmente l'impero si stava riaffacciando verso le terre orientali perse ormai da quasi un secolo.



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1166 D.C.

L'anno nuovo comincio' come al solito sotto i migliori auspici,l'esercito imperiale dopo le ultime conquiste era in gran forma e il morale era molto alto,ma non bisognava perdere tempo in baldorie.Gli ultimi obiettivi della campagna erano la rocca di Kayseri (Cesarea di Cappadocia) e Sivas (Sebastea),conquistate queste ultime due roccaforti il potere del sultano sarebbe calato vistosamente.
Percio' Manuele ruppe gli indugi e agli inizi della bella stagione preparo' l'esercito che inizio' la sua marcia in Cappadocia.



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Nello stesso momento,ma alcune centinaia di chilometri di distanza, reggimenti imperiali assediavano Sivas sfruttando la disorganizzazione del nemico.



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Le forze turche,anche se disorganizzate e in massima parte male armate,iniziarono a essere reclutate in massa e raggiunsero Cesarea cercando di salvare almeno la capitale del sultanato.
Ma gli stolti Turchi non sapevano che erano caduti nella trappola del Basileus,quest'ultimo infatti sfrutto' la piu' antica ed efficace strategia dei Romani;cioe' quella di penetrare affondo nel territorio nemico,assediarne la capitale per poi distruggere tutte le forze affluite in sua difesa.



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Sia il sultano che il basileus sapevano bene che su quella piana si sarebbe deciso il destino dell' Anatolia....
lukas94
00mercoledì 9 marzo 2011 22:22
Il prossimo capitolo vi assicuro sara' qualcosa di assolutamente spettacolare!!! [SM=x1140441] [SM=x1140441]
Keirosophos
00giovedì 10 marzo 2011 14:56
Molto bella!
pablo de toledo-tristero
00giovedì 10 marzo 2011 19:43
complimenti!
lukas94
00venerdì 11 marzo 2011 00:03
CAPITOLO 5:IL CAPOLAVORO DI MANUELE

16 AGOSTO 1166 D.C.

Quella era una calda mattinata,tipica dell'estate anatolica.
Il Basileus si sveglio' all'alba,sapendo bene che in quel giorno si sarebbe deciso l'esito della campagna iniziata due anni prima.
Dopo aver fatto colazione le truppe si misero in posizione nella piana antistante l'accampamento.
Allora l'imperatore indosso' la sua lucente armatura e sali' a cavallo,passo' in rassegna le sue truppe e inizio' uno splendido discorso, che sprono' i romei a combattere come leoni per riconquistare quello che apparteneva a loro per diritto divino.



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Pochi secondi dopo l'armata di oltre 20,000 uomini comincio' a muoversi in direzione dello schieramento selgiuchide.



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Il piano di battaglia prevedeva un accerchiamento ai lati con la cavalleria che avrebbe svolto un ruolo contenitivo per la cavalleria turca per poi accerchiare e distruggere il centro dello schieramento.
Al centro intanto gli arcieri iniziavano a scoccare le frecce mentre la fanteria romea marciava sotto un incessante fuoco nemico.



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La cavalleria romea che era comandata dal Basileus in persona, arrivo' a contatto con oltre 3000 arcieri a cavallo turchi e la lotta si fece fin da subito cruenta e selvaggia.



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Intanto in mezzo al campo di battaglia i due schieramenti avevano iniziato a combattersi,e anche se i Turchi disponevano di lancieri di qualita' migliore, i romei compensavano questa mancanza con la grande tenacia e l'incredibile ardore.



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Dopo l'intera mattinata la situazione era ancora in bilico,soprattutto al centro della battaglia dove l'esito era molto incerto.



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Il sultano capi' che l'ago della bilancia iniziava a pendere verso i Bizantini,decise percio' di radunare la sua fida guardia del corpo e carico' al centro dello schieramento,non ottenendo pero' grandissimi risultati.



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Intanto erano passate diverse ore,e sia una che l'altra fazione combattevano disperatamente per ottenere la vittoria.
Ahime',al tramonto mori' Niceforo Paleologo,un nobile proprietario terriero che a dispetto della giovane eta' di soli 17 anni combatte' come un leone,per poi cadere valorosamente sotto le armi di un gruppo di Sipahi.
Ma il suo fido scudiero e amico di una vita, Giorgio Tarcaniote, continuo' a combattere con la forza della disperazione riuscendo a mandare in rotta un folto gruppo di cavalieri selgiuchidi.



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La battaglia era agli sgoccioli,ma il Sultano stupidamente,invece di ritirarsi a Cesarea e tentare un ultima difesa,resto' a combattere sul campo di battaglia circondato dai suoi piu' fedeli eunuchi.



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Qualche minuto dopo e anche loro erano carne per i corvi,il sultano capi' in quel momento che tutto era perduto,ma era troppo tardi per lui;cadde ucciso probabilmente grazie alla freccia di un armeno,che per ironia della sorte era scappato insieme alla sua famiglia pochi mesi prima dall'Armenia, occupata dalle forze selgiuchidi.



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Gli unici che tentarono inutilmente di scappare,furono un gruppo di turcomanni che mentre provavano a fuggire vennero decimati dai cavalleggeri romei.



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Finalmente la battaglia era finita,sul campo giacevano circa 7.500 romei a dispetto degli oltre 20.000 turchi.



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Manuele si rese subito conto di aver ottenuto una grandissima vittoria degna dei migliori imperatori di Bisanzio,purtroppo la perdita del giovane Paleologo e di oltre 7.000 uomini lo rattristavano,ma in cuor suo sapeva che quei caduti sarebbero stati vendicati con la riconquista di Cesarea.



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calf11
00venerdì 11 marzo 2011 12:35
Ciao a tutti, sono nuovo (e molto niubbo riguardo a BC) e mi spiace esordire con una domanda forse sciocca.....ma in quell'esito della battaglia ci son segnati 759 uomini perduti....ma se si contano gli uomini rimasti nelle schede delle unità si vede che sono gli uomini rimasti ad essere 759...
Mi sbaglio io? C'è qualcosa che non ho colto?
Pico total war
00venerdì 11 marzo 2011 13:24
Re:
calf11, 11/03/2011 12.35:

Ciao a tutti, sono nuovo (e molto niubbo riguardo a BC) e mi spiace esordire con una domanda forse sciocca.....ma in quell'esito della battaglia ci son segnati 759 uomini perduti....ma se si contano gli uomini rimasti nelle schede delle unità si vede che sono gli uomini rimasti ad essere 759...
Mi sbaglio io? C'è qualcosa che non ho colto?




benvenuto [SM=g27963] son rimasto di stucco anch'io [SM=g27968] so che il numero di uomini aumenta in seguito per cura feriti unità che scappano in battagli rientrano nei ranghi ma qui credo ci sia un errore [SM=g27968]
Arantal Elenna
00venerdì 11 marzo 2011 15:28
Ciao!

La citazione della poesia persiana di Maometto II dove l'hai letta?

Perché sono qualche tempo che cerco la fonte originale e non riesco a trovarla


Bella cronaca comunque
lukas94
00venerdì 11 marzo 2011 19:46
Per Arantal

Ciao anche a te e [SM=x1140430] per i complimenti.
Allora per quanto riguarda la poesia l'ho letta su un mio vecchio libro:Bisanzio,splendore e decadenza di un impero(autore John Julius Norwich).
Ma la puoi trovare facilmente anche su wikipedia [SM=g27960]

Per Calf e Pico

Intanto benvenuto nel forum Calf! [SM=x1140441]
Beh vi devo confessare che non me ne ero accorto di quanti soldati mi fossero rimasti sul campo [SM=g27964], ma comunque molti soldati erano fuggiti(almeno 200) piu' i bonus per la vittoria schiacciante,piu' i bonus per l'ancillare del medico del Basileus ed ecco spiegato la grande quantita' di soldati tornati a combattere [SM=x1140431]

In ogni caso ragazzi in questi giorni postero' la 6° parte per la gioia dei fan dei Bizantini [SM=x1140441]
Arantal Elenna
00venerdì 11 marzo 2011 20:02
Re:
lukas94, 11/03/2011 19.46:

Per Arantal

Ciao anche a te e [SM=x1140430] per i complimenti.
Allora per quanto riguarda la poesia l'ho letta su un mio vecchio libro:Bisanzio,splendore e decadenza di un impero(autore John Julius Norwich).
Ma la puoi trovare facilmente anche su wikipedia [SM=g27960]





Eh lo so, ma speravo tu sapessi chi l'ha raccontato per primo questo annedoto..
Amen
continuerò a cercare
pablo de toledo-tristero
00venerdì 11 marzo 2011 20:08
se non sbaglio quella poesia era di un poeta turco, maometto II l'ha riadattata quando è entrato nel palazzo della blacherne, ormai abbandonato da secoli.
lukas94
00venerdì 11 marzo 2011 20:14
Mi dispiace di non poter fare di piu' che citarti il passaggio del libro [SM=g27969]

"Mehmet usci' e attraverso' la piazza,raggiungendo il vecchio palazzo imperiale in rovina,che Constantino il Grande aveva fondato 1150 anni prima.Mentre vagava per le antiche stanze,sollevando con le pantofole la polvere che ricopriva i mosaici-alcuni dei quali ancora esistenti-,
mormoro',si dice, i versi di una poesia persiana:

Il ragno intesse la sua tela nel palazzo dei Cesari;
Il gufo chiama l'ora nelle torri di Afrasiab.

La sua ambizione era divenuta realta'.Costantinopoli era sua.Aveva appena ventun anni.
lukas94
00venerdì 11 marzo 2011 20:20
e scusatemi l'OT ma vorrei citare anche un altro passaggio che fa ben rendere come fossero le bestie che distrussero una delle citta' piu' belle del mondo.

La stessa cosa, pur con altri occhi, vide Leonardo di Chio, arcivescovo di Mitilene, che fu fatto anche prigioniero e riuscì a fuggire. Scrisse:
“al signore nostro beatissimo” Papa Nicolò V nell’agosto del 1453:

“Per tre giorni dunque la città fu percorsa da predatori e saccheggiatori e poi questi, sazi di ricchezze, la lasciarono in potere del sovrano turco. Ogni ricchezza ed ogni preda viene trasportata nelle tende; tutti i cristiani, in numero di circa sessantamila, legati con funi, cadono prigionieri. Le croci, strappate dalle cupole e dalle pareti delle chiese, furono calpestate sotto i piedi; vennero violentate le donne, deflorate le fanciulle, oltraggiati turpemente i giovanetti, contaminate con atti di lussuria le monache e quelle che le servivano. Dio mio, quanto devi esser adirato contro di noi, con quanta durezza hai distolto il tuo sguardo da noi tuoi fedeli! Che dire? Tacerò e racconterò le offese arrecate al Salvatore e alle sante immagini? Perdonami, o Signore, se narro crimini così orribili… Gettarono a terra le sacre icone di Dio e dei santi e su di esse compirono non solo orge, ma anche atti di lussuria. Poi portarono in giro per gli accampamenti il Crocefisso, facendolo precedere da suoni di timpani, per irrisione, e lo crocifissero di nuovo durante la processione…”.

Keirosophos
00venerdì 11 marzo 2011 21:48
Molto bella la cronaca!
Sir Robert il Mietitore
00venerdì 11 marzo 2011 23:24
molto bella complimenti [SM=x1140522]
pablo de toledo-tristero
00domenica 20 marzo 2011 15:17
a quando il prossimo capitolo?
lukas94
00martedì 22 marzo 2011 18:25
Ciao ragazzi vi ringrazio sentitamente dei complimenti !! [SM=x1140441]
In questi giorni non ho potuto postare la nuova parte per problemi vari, ma entro mercoledi' credo pubblichero' la prossima parte che sara' un anticipazione rispetto al 7° capitolo che vi posso assicurare sara' molto denso di avvenimenti. [SM=x1140427]
lukas94
00lunedì 16 maggio 2011 23:37
Ciao ragazzi! scusate se non ho piu' portato avanti l' AAR, ma in questi mesi ho avuto parecchi problemi.Comunque in settimana postero' l'ultima parte che dimostrera' ai cumani e ai magiari la vera stoffa dell'impero. [SM=x1140443] [SM=x1140443]
Nel caso non riuscissi a recuperare i salvataggi e poter continuare cosi' l'AAR,questo sara' l'ultimo post ma vi assicuro che avra' un degno finale! [SM=g27963] [SM=g27963]
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