CORREVA L'ANNO...

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zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 10:26
Regno di Spagna
Premetto che è la prima volta che trovo il coraggio di raccontare una campagna ma dopo averne fatte tante e soprattutto lette tante credo sia arrivato anche il mio turno.
La scelta della fazione è stata alquanto ardua,ma visto che mi propongo di attenermi il piu' possibile alla storia(e la fazione in questione mi offre varie possibilità) e visto che ancora (se non sbaglio)nessuno si era cimentato con questa fazione,la mia scelta è caduta sul Regno di Castiglia-Leon.
Spero di essere in grado di portarla avanti fino in fondo ed eventualmente mi scuso in anticipo per i possibili errori e per le imperfezioni dovute anche alla mia poca praticità col modificare e postare le immagini.Nel bisogno chiederò l'aiuto di qualcuno piu' esperto all'interno del forum.

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La Campagna

-Regno di Castiglia-Leon
-Bellum Crucis 6.1
-modifiche:
1)unità degli ordini cavallereschi disponibili sempre
2)principesse disponibili ogni 2 turni
-VH/VH
-obiettivi:
1)campagna storica BC 6.1
2)Penisola Iberica,Sardegna e Corsica,Italia meridionale,
Fiandre,Lombardia,Toscana
3)Titoli:Re di Spagna,Re di Aragona,Re di Portogallo,
Re di Sicilia,Conte di Sicilia
4)Papa spagnolo
zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 11:23
Correva l’anno..
Nella penisola iberica da decenni si seguitava a combattere contro l’Islam una lotta in cui,ai momenti fortunati,si alternarono altri meno felici durante i quali i cristiani erano ridotti a difendere alla meglio quanto avevano strappato agli “infedeli”.
La reconquista,l’impresa centrale della storia medievale spagnola,fu d’altra parte resa piu’ difficile dalle tensioni e dai conflitti che troppo spesso opponevano gli uni agli altri i principi e i membri dell’aristocrazia degli stati cristiani,che ,del resto,furono quasi tutti travagliati da difficoltà interne.
La prima metà del secolo fu in complesso contrassegnata da guerre vittoriose contro gli ultimi reies de taifas e contro i terribili Almoravidi che avevano sottomesso il Maghirb e l’Andalusia. I re di Castiglia,la regione alla quale dal 1037 apparteneva anche il Leon,non ebbero in quelle imprese una parte di primo piano. Nel 1109,con la morte di Alfonso VI ,il conquistatore di Toledo,era cominciato un periodo di crisi interna,e prima che la situazione mutasse,si dovette aspettare l’ascesa al trono .nel 1126,del nipote Alfonso VII,il quale rafforzò il suo potere all’interno del Paese che,nel 1135.,a Leon,si fece incoronare Imperatore ,affermando cosi,del tutto formalmente del resto,la sua auctoritas sull’intera Spagna.
Per merito di Alfonso VII la reconquista fece qualche progresso a sud del Tago.Con una prima spedizione nel 1144 egli riusci’,sia pure per brevissimo tempo,a occuparre Cordoba,e con un’altra campagna militare,cui parteciparono anche il “principe d’Aragona”,conte di Barcellona Raimondo Berengario IV,navi pisane e genovesi e alcuni contingenti francesi del Laguedoc,conquistò nel 1147 Almerìa,vero e proprio covo di pirati saraceni ,aprendosi cosi la strada verso il Mediterraneo.In quello stesso anno cadde Calatrava sulla Guadiana.

Pur avendo conosciuto periodi di crisi,l’Aragona contribuì maggiormente all’avanzata della reconquista.Alfonso I il Battagliero occupò Saragozza ma alla sua morte la Navarra si separò dall’Aragona alla quale era stata unita dal 1076,e passò ad un’altra dinastia.Ma quel che influì decisamente al corso degli avvenimenti fu,nel 1137,il matrimonio dell’ereditiera del regno Petronilla con il conte di Barcellona ,signore della Catalogna.Raimondo:Berengario IV Il quale nel 1148 conquisto Tortosa con l’aiuto di una flotta genovese.

Nella parte nord-occidentale della penisola,a sud della Galizia,il re di Castiglia Alfonso VI aveva costituito nel 1097 la contea del Portogallo,concedendola in feudo ad uno dei cavalieri francesi che tanto opportunamente lo aiutavano nelle sue imprese:Enrico,della casa di Borgogna,marito di Teresa,figlia naturale di Alfonso VI.
In seguito,combattendo contro i Mori,i conti di Portogallo estesero il loro territorio verso sud e nel 1139 ,Alfonso Henriquez,successore del primo conte,si proclamò re e nel 1143 vassallo e censuario della Santa Sede per impedire al cugino l’”imperatore” Alfonso di ridurlo all’obbedienza. Intanto,grazie all’aiuto di una flotta di crociati inglesi,germanici,fiamminghi,brabantini e frisoni riuscì a strappare ai Mori Lisbona e il corso inferiore del Tago.
zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 11:43
Correva l'anno...1155



Dopo decenni a combattere e a risolvere crisi interne,l'Imperatore Alfonso VII è riuscito a ristabilire il suo potere e la sua autorità su gran parte della penisola iberica.
Il fulcro del suo potere è costituito dal Leon,la Galizia e la Castiglia.


Il vecchio re però è intenzionato a lasciare ai suoi eredi uno stato piu' esteso e con confini piu' sicuri;l'alleanza con il regno di Aragona è il primo frutto di questa strategia diplomatica che prevede l'accerchiamento degli infedeli in vista di una loro definitiva cacciata dalle terre cristiane.
Ma un altro e ben piu' importante problema turba Alfonso:l'economia del suo paese
Quest'aspetto ha la priorità su tutti gli altri visto che il saggio re ha ben a mente l'insegnamento dei grandi romani:"Nervi belli pecunia".
Ed è per questo motivo che urge una riforma radicale del sistema economico del regno.La prima fase di questo processo vede il potenziamento dell'agricoltura,fonte primaria di sostentamento della popolazione.Ma allo stesso tempo un incremento della popolazione ebraica e il potenziamento delle attività marinare daranno un forte sviluppo alle attività commerciali.

Alla politica diplomatica e a quella commerciale fanno da sfondo le dinamiche di potere delle famiglie aristocratiche del regno:
I Borgona,i de Haro e I de Lara

Ognuno al suo posto,per ora,e ognuno al lavor per riportare lo splendore e la fede in tutta la Spagna.
Ad aumentare la fede e la spinta verso la comquista dei territori degli infedeli il Papa ha nominato suo legato il cardinale Pelayo Camundo primate della Chiesa Castigliana.
zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 13:32
Correva l'anno...1156

In Europa è un periodo di grandi cambiamenti sia dal punto di vista politico siia dal punto di vista economico e sociale.
La Chiesa è sempre piu' spesso scossa dalle innumerevoli dottrine reputate eretiche dalla Santa Sede ma ciò non ne diminuisce il proliferare


Intanto nel Regno di Catiglia-Leon ,re Alfonso VII per confermare la sua autorità convoca un concilio dei nobili affinchè avallino la sua pretesa di riportare sotto la sovranità castigliana il regno di Navarra,sollevatosi al reame aragonese

Nell'arco di sei mesi,dopo aver affidato la reggenza al Conte di Leon,Alfonso parte per la Navarra e pone d'assedio il castello di Iruna
.
L'impresa non è delle impossibili ma si rivela piu' ardua del previsto:sei mesi di assedio e la rocca cede a caro prezzo.
Il sacrificio di tanti valorosi è premiato con la bandiera di Alfonso sulla torre piu' alta del castello:il regno di Navarra è spagnolo!

Ma alla sua partenza Alfonso aveva già programmato altre due mosse fondamentali:l'infante Sancho III di Castiglia era stato mandato verso sud a saggiare le forze della città araba di Belisa.Città di strategica importanza sia dal punto di vista militare che dal punto di vista commerciale:la necessità di uno sbocco sul Mediterraneo era di vitale importanza,e questo Alfonso lo sapeva.
Inoltre la morsa della diplomazia era stata chiusa:l'alleanza con il regno del Portogallo avrebbe di certo accelerato la fine del predominio arabo nella penisola.
Keirosophos
00sabato 5 febbraio 2011 14:48
Bella!
Eazy_E
00sabato 5 febbraio 2011 14:59
Molto avvincente.
zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 15:20
[SM=x1140430] [SM=x1140430]
Devo ancora prendere confidenza con le immagini...se avete consigli sono qui ad ascoltarvi...per tutto!! [SM=x1140429]
Jean Marc de Ponthieu
00sabato 5 febbraio 2011 15:34
bella
zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 16:20
Correva l'anno...1157


La politica di Alfonso era chiara ormai a tutt:essere realmente l'imperatore di tutta la Spagna.Ma i passi da compiere erano ancora tanti..
L'infante Sancho III era arrivato alle porte di Belisa e senza fretta pose d'assedio la città


Nessuno sarebbe intervenuto in suo aiuto ma nonostante tutto i suoi difenssori vendettero cara la loro vita e dopo un ntero anno di assedio le forze spagnole riuscirono ad avere la meglio.
Per premiare il coraggio del giovane Sancho,i nobili della città gli consegnarono Tizonala spada del signore della città.

Intanto proseguiva l'opera diplomatica del re che aveva inviato messi in tutta l'Europa cristiana;gli accordi commerciali proliferavano e con essi anche le finanze del regno:ormai erano in tanti ad intraprendere la carriera imprenditoriale e i risultati erano già alle porte.
zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 16:51
Correva l'anno...1158

Dato che l'eresia si diffondeva in tutt'Europa,il Pontefice volle giocare d'anticipo invitando la chiesa spagnola a vigilare sulle proprie pecorelle ma soprattutto ad assistere gli infedeli nella loro conversione.A queste richieste il Papa accompagnò anche atti concreti con la nomina di 2 nuovi vescovi nelle sedi di Salamanca e Valencia:l'esempio avrebbe di certo influito ad alimentare la fede nel "Signore" e la lealtà nel Sommo Pontefice.

zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 16:59
Correva l'anno...1159


Nei primi mesi dell'anno arrivarono notizie incoraggianti dalla Francia:il re di Francia stringeva un'alleanza con Alfonso in cambio del riconoscimento della sua autorità sulle terre oltre i Pirenei.
Intanto il re aveva ordinato un maggior controllo sulla popolazione araba per evitare disordini:gli agenti della corona svolsero il compito con celerità e discrezione eliminando ogni possibile elemento di disturbo.
zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 17:11
Correva l'anno...1160



La crescita della popolazione,dell'agricoltura e dei commerci ha portato i suoi benefici a tutto il regno.
I mercanti spagnoli hanno preso fiducia e hanno iniziato a farsi largo nei mercati arabi imponendo anche il loro punto di vista:
E' diventata l'economia il punto cruciale della politica di Alfonso:il vecchio re sa che arriveranno tempi duri,il gigante Moro è addormentato ma presto potrebbe risvegliarsi e portare ancora distruzione nel suo amato regno.
Alfonso vuole preparare tutto e tutti per l'inevitabile scontro.

zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 17:22
Correva l'anno...



Anche dalle terre dell'Impero giungono proposte di Alleanze contro i nemici della fede...e soprattutto dell'Imperatore.



Il regno è in piena ripresa economica;le attività fioriscono e con esse il commercio.
Alcuni intrepidi hanno ricevuto la gestione dello scalo mercantile di Santiago e hanno inviato la prima flotta mercantile del regno alla ricerca di nuovi mercati
E come dicevano gli antichi romani:"La fortuna aiuta gli audaci".




Il re Alfonso volle vedere con i propri occhi i frutti del suo operato e intraprese un lungo viaggio in tutte le città principali del regno:dalla Castiglia alla Galizia,dalla Navarra alla Mancha.
In questo lungo perigrinare incontrò tutti i nobili del regno distibuendo cariche e terre ai piu' meritevoli.



zenap82
00sabato 5 febbraio 2011 17:38
Correva l'anno...


Anche i prelati ebbero le loro donazioni..e da una di queste donazioni giunse una notizia che rallegrò il sovrano:


Alle notizie nel regno si aggiunsero quelle da terre lontane:

Il viaggio dei mercanti spagnoli era andato oltre le aspettative;ma Alfonso sapeva che dal suo popolo poteva aspettarsi di tutto e chiedere sempre di piu'.



E cosi dopo 40 anni di regno,il saggio Alfonso poteva iniziare a fare un bilancio della sua attività.

Le casse dello stato erano piene.
I nobili felici e soprattutto soddisfatti del loro re.
La Chiesa aveva un posto di primo piano all'interno del regno.
I mercanti prosperavano e con loro sia i nobili che tutto il popolo.
Anche la ricerca aveva portato i suoi frutti:

Il popolo era felice e conviveva con la minoranza araba ed ebraica senza problemi di dirilievo;a questi si stavano aggiungendo i mercanti italiani e fiamminghi allettati dalle prospettive di guadagno nella penisola iberica.
L'Europa aveva riconosciuto un posto di rilievo nella penisola al re di Spagna rispetto ai portoghesi e agli aragonesi e gli stessi Arabi stavano iniziando a preoccuparsi della continua ingerenza degli spagnoli nelle faccende oltre il Tago.
Ma la pace non sarebbe durata ancora per molto,e il vecchio re lo sapeva.Quello che non sapeva è se avrebbe visto l'inizio di una nuova fase della reconquista e farne parte oppure se sarebbe stato ricordato "solo" per aver fatto prendere coscienza delle proprie potenzialità atutto il suo popolo.
The Housekeeper
00sabato 5 febbraio 2011 20:04
[SM=x1140522]
Keirosophos
00sabato 5 febbraio 2011 20:38
Interessante!
zenap82
00domenica 6 febbraio 2011 08:37
Grazie ragazzi..
Una domanda:quale sono le dimensioni migliori per postare le immagini?
Dopo avele modifichete le posto e a volte mi sembrano un pò troppo grandi,altre sfuocate,altre piccole..Grazie!
zenap82
00domenica 6 febbraio 2011 10:27
Correva l'anno...



Il vecchio re ormai sentiva i suoi anni come un macigno ma non si preoccupava visto che il suo adorato figlio aveva dimostrato grandi capacità sia politiche che militari.
La parte diplomatica era stata completamente affidata ad esperti consiglieri che facevano capo al braccio destro del re che ormai rappresentava la sua voce in ogni corte europoea.
La sicurezza era anch'essa affidata ad un uomo di fiducia che agiva in silenzio ma con altrettanta importanza .Il dissenso era praticamente inesistente nel regno e le missione all'estero erano diventate sempre piu' frequenti anche per le continue voci che provenivano dalla parte meridionale della penisola iberica.
Inoltre il sempre piu' stretto rapporto con la Santa Sede e con il Papa
Adriano aveva portato ulteriori benefici al prestigio del regno spagnolo con la nomina a cardinale del nuovo vescovo di Toledo.



Il nuovo anno era iniziato con il varo di una nuova flotta commerciale che in virtu' dell'abilità diplomatica degli uomini del re non aveva tardato a portare benefici.
I marinai spagnoli avevano intrapreso continue spedizioni nel mar Baltico e con i proventi del commercio e gli aiuti del sovrano avevano investito enormi risorse nella flotta che ormai contava oltre 20 vascelli tra mercantili e navi da guerra.
Ma le belle notizie non sempre viaggiano da sole...
zenap82
00domenica 6 febbraio 2011 10:44
Correva l'anno...


Dalla corte di Venezia giungeva la notizia dell'allenza tra la Serenessima e il regno di Spanga mentre dal cuore del regno il paese fu scosso dalla notizia che tutti aspettavano da un pò ma che nessuno era ancora pronto a sentire
Il vecchio e saggio re aveva lasciato la sua terra per sempre dopo aver ridato la vita al suo regno.
La sua morte all'inizio dell'anno fu una catastrofe anche perchè proprio per quei primi mesi era stata preparata la spedizione per la conquista di Granata e la riapertura della guerra contro i mori.
Ma il giovane Sancho ancora non incoronato re,non poteva certo lasciarsi sfuggire l'occasione di espugnare il castello di Granata lasciato sguarnito dopo la morte "accidentale"del suo signore.Sancho ricordava bene Alessandro Magno e sapeva che "Nulla è impossibile per colui che osa!" e cosi non indugiò ulteriormente e dichiarò guerra ai nemici di sempre
La campagna per la conquista di Granada fu rapida e indolore per tutti,meno che per i pochi arabi che non vollero accettare le disposizioni del nuovo signore di quelle terre:il nuovo re di Spagna Sancho III di Castiglia!
zenap82
00domenica 6 febbraio 2011 10:49
Correva l'anno...

Il nuovo anno nelle terre iberiche inoziò completamente in modo diverso rispetto a quello precedente.
La presa di Granada aveva riscosso dal torpore sia tutta la penisola che l'Europa intera;il Pontefice lo sapeva e non tardò a far sentire la sua voce
Il Papa aveva capito che era il momento giusto per assestare un duro colpa aglia sfrontati mori che nel corso degli anni e di alterne vicende erano perfino giunti sino alle coste campane e alle porte dei pirenei.Era dai tempi di Carlo Mgno che il Papa sognava una rivincità nei loro confonti e nel nascente regno spagnolo aveva visto quel faro che poteva riportare la cristianità a brillare di luce propria nelle lontane terre iberiche e chissà se anche oltre...
Il giovane re non era da meno nel campo diplomatico:riusci a far sposare il nuovo erede con l'infanta di portogallo:sapeva bene che a volte si poteva avere molto di piu' da una donna che da una guerra.
L'alleanza con i portoghesi veniva ulteriormente rafforzata in funzione anti moresca alla quale sii aggiungeva l'alleanza con Pisa e con il Papato.Lo stesso anno inziò l'assedio di Kurtuba sostenuto dal re in persona,incoronato prima di partire per la crociata,accompagnato dal Gran Maestro di Calatrava e da contingenti guidati da nobili portoghesi e aragonesi.Anche numerosi nobili castigliani,desiderosi di far notare le proprie capacità,si recavano verso le terre arabe per unirsi allla crociata al motto di:Dio lo vuole!!Ma uno di questi,il conte di Leon,si fece sorprendere da una banda di briganti nelle foreste della Mancha e venne privato di tutti i suoi averi oltre che di vari cavalieri caduti sul campo.Questo era un campanello d'allarme da non sottovalutare:le strade non erano ancorta tutte sicure;ma ora era il momento di pensare ad altro,ci sarebbe stato tempo in seguito per sistemare i briganti dui tutta la Spagna.

zenap82
00domenica 6 febbraio 2011 11:14
Correva l'anno...

L'assedio di Kurtuba andava avanti già da sei mesi ma per il momento la strategia del re era riuscita a bloccare qualsiasi tentativo di portare sostegno ai pochi soldati della guarnigione.Inoltre i fratelli portoghesi erano riusciti a porre sotto assedio altri due centri la città di Siviglia e il castello di Badajoz.
Alla chiamata del Sommo Pontefice avevano risposto in tanti da tutta europa:polacchi,norvegesi,tedeschi,francesi,milanesi e siciliani ai quali il saggio re aveva preferito allearsi vista la comunanza di interessi nei confronti delle terre nord africane.
Inoltre vari cavalieri desiderosi di emulare le gesta dei templari e dei cavalieri di san giovanni in Terra santa vollero unirsi alla crociata e da alcuni di essi si ebbe un ulteriore aiuto alla politica spagnola


Verso la seconda metà dell'anno il sovrano,dopo aver preparato tutte le macchine d'assedio e aver incoraggiato i suoi uomini come solo un vero capo sa fare diede l'ordine di assaltare la città su tre direttrici.I valorosi mori non poterono nulla una volta conquistate le mura e aperto una breccia nella porta settentrionale della città contro i cavalieri guidati dal sovrano e i cavalieri guidati dal Gran Maestro di Calatrava Garcia.Cordava era di nuovo cristiana e del re di Spagna.

La conquista di Cordova aveva inoltre portato altri benefici al nuovo sovrano:la nomina a cardinale del neo prelato della chiesa andalusa
e la nomina da parte del concilio dei nobili ad imperatore del re Sancho

e facendo arrivare il prestigio del sovrano e di tutta la popolazione del regno a livelli mai visti neanche dal defunto Alfonso

Il Santo Padre aveva visto giusto,gli spagnoli non avrebbero ceduto il passo di fronte agli infedeli.Ma nuove ombre minacciose si prospettavano all'orizzonte,ombre che non avevano il simbolo della mezza luna ma quello di leoni inferociti che avevano brama di andare oltre le proprie terre originari!!
Keirosophos
00domenica 6 febbraio 2011 12:04
Avvincente!!
zenap82
00lunedì 7 febbraio 2011 14:09
Correva l'anno...

Le ombre minacciose che si allungavano oltre i Pirenei avevano il sibolo del leone inglese;non contenti del possesso del Ducato d'Aquitania,gli inglesi rivendicavano diritti ,inesistenti fra l'altro,sul trono di Navarra ereditato dal sovrano spagnolo.Ma Enrico II Plantageneto non era certo un sovrano che combatteva le sue guerre a suon di diritto e i nostri cari alleati francesi lo sapevano bene.

La guerra non fu neanche dichiarata tramite le dovute sedi,no il Plantagento inviò subito un'armata ad assediare il castello di Iruna,centro amministrativo del regno di Navarra,da poco dato in feudo all'Infante
che non si fece neanche pregare e si lanciò in un'avventata sortita che distrusse non solo l'animo degli inglesi ma anche la loro intera armata .
L'episodio si diffuse velocemente in tutto il regno tanto come la nomina a cavaliere dell'infante
che con un pugno di uomini aveva saputo tener testa,battere e rispedire a casa un'intera armata.
Ma la guerra era appena iniziata e di sicuro non sarebbe stato cosi semplice incontrare in campo aperto tutto l'esercito inglese guidato dal Principe Goffredo,fratello del Sovrano.Sancho lo sapeva perfettamente ma non si perse d'animo e iniziò ad approntare una seria linea difensiva poco oltre il passo che si apriva lungo le vallate dell'Aquitania.
Eazy_E
00lunedì 7 febbraio 2011 14:14
Non male! [SM=g27960]
Pico total war
00lunedì 7 febbraio 2011 14:32
bene go on [SM=x1140491]
Keirosophos
00lunedì 7 febbraio 2011 14:34
Bella! Schiacciali quegli Inglesi!
zenap82
00lunedì 7 febbraio 2011 14:59
Correva l'anno...


A Roma intanto,il buon Papa si impegnava in continuazione ad affollare la curia di uomini di fiducia cogliendo le occasioni che si presentavano ed innalzando le piccole chiese di città a vescovati e arcivescovati giustificandole ,tra l'altro,con l'essere d'esempio per tutta la cristianità impegnata nelle zone di confine con gli infedeli.Ed arrivò un'ulteriore nomina,in questo caso un riconoscimento all'amicizia,per un vecchio compagno di studi del Pontefice.
La Santa Sede e il sovrano spagnolo parlavano quasi la stessa lingua!
Ma la guerra con il leone inglese era fra le preoccupazioni maggiori del sovrano spagnoilo;consapevole dell'acquisita superiorità navale nei confronti degli inglesi,Sancho inviò una potente flotta a bloccare i traffici nel canale della Manica con l'intento di far ritornare il Plantageneto sui suoi passi.Nonostante il blocco di Londra per oltre 10 mesi,il Plantageneto non volle neanche ricevere il legato spagnolo per trattare i termini di una tregua.Bisogna essere ancora piu' convincenti ed usare altri mezzi.
Ma fra i problemi del sovrano spagnolo c'erano ancora i pirati saraceni che infestavano il Mediterraneo e che avevano la loro base operativa in un'isola delle Baleari ancora non identificata.


Dopo svariate missioni esplorative della flotta nel corso della seconda parte dell'anno precedente sotto il comando del Gran Maestro dell'ordine di Santiago, era stata individuata nell'isola di Maiorca la base dei pirati saraceni.Con l'aiuto di una flotta aragonese era stata spazzata via ogni resistenza nei mari ed era stato posto in atto il blocco dell'isola in attesa dei rinforzi per porre d'assedio il castello che dominava sul porto.
L'anno volgeva al termine e tutto fu' rimandato per l'inizio della primavera successiva,anche perchè il Santo Padre aveva già provveduto alla nomina di legato per la conquista delle Baleari un suo uomo di fiducia che avrebbe dovuto sovraintedere tutta l'operazione e fornire un dettagliato resoconto dell'impresa.


Tutto era stato preparato nel minimo dettaglio e all'inizio della Primavera il contingente al comando del Gran Maestro dell'Ordine di Santiago con la supervisione del legato pontificio erano alle porte del castello di Maiorca.Neanche il tempo di predisporre gli alloggi per i cavalieri che la guarnigione del castello si lanciò fuori dalle mura per tentare di sbaragliare l'esercito spagnolo.Il panico fra le fila spagnole colpi' tutti tranne il gran Maestro,che con veloci ed intuitive mosse riusci' ad arginare l'impeto dei saraceni e metterli in fuga dopo aver ripristinato l'ordine fra le proprie file.Le vittime furono numerose da ambo le parti ma il mancato cordinamento dei saraceni diede la possibilità ad un contingente di cavalieri di conquistare la cittadella e costringere alla resa i pochi superstiti.
Il legato fu generoso e limitò l'assalto delle truppe al solo saccheggio,vietando ogni forma di sopruso e violenza nei confronti degli innocenti abitanti dell'isola.La vittoria era spagnola ma solo la fermezza e il coraggio del Gran Maestro avevavano evitato di far finire in tragedia un'impresa che ancora doveva iniziare.
Ancora una volta la bandiera del regno di Spanga sventolava fuori dei suoi confini naturali.
Keirosophos
00lunedì 7 febbraio 2011 15:20
[SM=x1140522]
zenap82
00lunedì 7 febbraio 2011 20:21
Correva l'anno...


La Santa Sede aveva appena ridato vigore e credibilità alla sua opera di evangelizzazione con la caccia agli eretici che una notizia proveniente dal Nord Italia sconvolse il vecchio Papa Adriano

La mossa era stata studiata in tutti i suoi dettagli dal Visconti,signore di Milano,e dai suoi fidati consiglieri;era evidente il motivo politico dello scisma:pressare la Santa Sede e far accettare al Papa le condizioni poste dai comuni lombardi all'alleanza anti imperiale.Ma i milanesi non avevano fatto i conti con i fedeli servitori del pontefice sempre pronti ad approfittare delle sventure altrui:i pisani!Lo scisma,nel giro di pochi mesi,procurò molti piu' problemi di quanti il vecchio signore potesse mai immaginarne.
Alle sventure altrui seguivano però i progressi di altri

Era un'altra grande conquista per il prestigio iberico che continuava ad affermarsi in tutta Europa grazie alla scelta di validi consiglieri ed effecienti funzionari.
Ma c'era qualcosa che turbava il sovrano iberico,spaventato dalla reazione della Santa Sede allo scisma milanese che aveva preteso maggior rigore anche dalla corte spagnola.Era in atto qualche cambiamento nella politica pontificia?c'era da preoccuparsi delle frenesie di Adriano?Era ancora in grado di prendersi cura delle milioni di anime cristiane sparse nel mondo?
A queste e a tante altre domande il re non riusciva a dare risposte adeguate..d'altronde non ce ne fu' neanche bisogno.
zenap82
00lunedì 7 febbraio 2011 23:28
Correva l'anno...


Le paure del sovrano avevano preso forma soprattutto dopo il sommario processo per eresia al suo braccio destro il mago delle alleanze del regno nonchè maggior consigliere del re Sancho III di castiglia

Non c'era stato niente da fare,neanche l'intercessione presso il Pontefice del sovrano stesso aveva potuto salvare dal rogo Manrique Perez de Lara:e tutto per un incontro notturno con una delle sue solite amiche che oltre a fargli "compagnia" gli passavano le informazioni su tutti quelli che passavano per le rispettive abitazioni!Ah,le donne tanta fortuna ma anche tanta sventura...si era solo trovato al posto sbagliato al momento sbagliato!!
Ma il problema ormai non era Manrique ma il Papa stesso:aveva persino provato ad intentare un processo per eresia all'impoeratore in persona!
Era giunto il suo momento,ma come si suol dire :"il Signore vede e provvede!!"

Mai la notizia di un funerale aveva reso cosi felice e sollevato il sovrano.E non solo per la dipartita del "caro"vecchio Adrianoma perchè c'erano ampie possibilità di poter far parlare in nuovo Pontefice la sua stessa lingua.Erano stati messi in movimento tutti gli agenti diplomatici del regno per far si che il candidato spagnolo potesse avere buone probabilità di avere le chiavi di san Pietro.

Quando il conclave si riuni'tutto era già stato deciso.


Ora il sovrano poteva dormire sonni tranquilli,aveva dalla sua parte la massima autorità cristiana di tutto il mondo.
Tutta la chiesa parlava spagnolo;l'influenza dei prelati spagnoli era riuscita a far eleggere anche fra le proprie file il superiore di uno degli ordini piu' importanti d'Europaseguita dala nomina a cardinale dell'arcivescovo di Santiagononchè nipote del Cancelliere del regno di Spagna.
Alla politica si accompagnava nel regno una capillare opera di bonifica del territorio dalle bande di briganti che tormentavano i mercanti con le loro scorrerie.
Mentre ancora si festeggiava per le strade della capitale del regno e a Roma l'elezione del Pontefice,il sovrano aveva già inviato i suoi agenti a monitorare le mosse del leone inglese,sempre pronto a sferrare l'attacco alle spalle.

Per ora bastava solo tener d'occhio gli infidi inglesi e fomentare le rivolte fra le proprie file anche con il sostegno dei cari francesi sempre pronti a cogliere un'occasione per liberare la terra di Francia e rimbarcare gli inglesi oltre la Manica.
Altre notizie giungevano dal lontano Egitto che viveva un periodo di profomda crisi e trasformazione che avrebbero scosso l'intero paese.

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