Scrivo questa guida perché da più parti mi è stato chiesto come io abbia realizzato le cartine che ho usato per la mia aar “Renovatio Imperii”.
La versione di Photoshop che ho utilizzato e la CS3, per cui è a questa che mi rifaccio.
Per prima cosa una rassicurazione: è molto più facile da fare che da spiegare, per cui non disperate se riterrete quanto segue complicato.
Poi diamo uno sguardo ai comandi fondamentali per muoversi col programma:
Cursore di selezione: ci permette di selezionare i vari livelli, di spostare oggetti sull’area di lavoro, di agire sui vari menu
Strumento taglierina: serve per ritagliare l’immagine, a quadrato o rettangolo
Strumento pennello: fa esattamente quello che dice, colora (o cancella). Dimensioni e funzionalità appaiono sulla barra di controllo
Strumento secchiello: funziona come il pennello, ma per aree più vaste, applicando il colore scelto su tutte le zone contigue di un medesimo tono
Strumento testo: per scrivere, banalmente
Strumento forma: che sia un semplice rettangolo o un dodecagono, oppure una forma personalizzata, questo è lo strumento che ci permetterà di inserirla
Strumento contagocce: serve per prelevare una tonalità di colore e renderla colore predefinito
Strumento lente: ingrandisce la visualizzazione. Tenendo schiacciato “alt”, funziona all’inverso
Colore primario/secondario: permette di settare due colori che, per qualunque motivo, si vuole avere immediatamente raggiungibili. La freccina subito sopra funge da switch
Controlli di trasformazione: se spuntata visualizza i controlli per far ruotare, ingrandire, rimpicciolire, sformare ogni oggetto selezionabile
Livelli: in quest’area compaiono tutti i livelli da cui è composto il nostro lavoro. NON vanno unificati mai completamente se non alla fine, quando saremo certi che tutto sia come volevamo
Storia: in quest’area vengono tenute in memoria le ultime 20-30 azioni eseguite (1 azione=1 click del mouse sull’area di lavoro) e, sopra tutto, l’originale dell’immagine su cui si lavora. Utilissimo per annullare un errore, anche perché CTRL+Z funziona solamente per l’ultima azione
Controllo opacità: setta l’opacità del livello selezionato (e solo di quello). Consente di lavorare su un livello vedendo quello che c’è sotto
Barra di controllo: su questa barra compaiono, di volta in volta, le possibilità legate a ogni singolo strumento selezionato
Creare (o meglio modificare) una mappa[ /G]
Scelta
Primo passo è procurarsi una mappa geografica dell’area di interesse. Diciamo che stiamo giocando coi Fatimidi e che siamo in una fase iniziale. Ci servirà dunque una cartina dell’Egitto e del Vicino Oriente.
Ecco tre esempi potenziali, presi tutti da Google:
come si nota nessuna delle tre è del periodo, ma la cosa è del tutto ininfluente, tanto dovremo modificarla a nostro piacimento. Quale scegliere?
La prima ha tutte le caratteristiche per non essere adeguata: è troppo piccola, troppo spostata verso l’Arabia, priva di qualsivoglia riferimento.
La seconda è già nettamente superiore, con più riferimenti – quantomeno quel tanto che basta per poter poi posizionare le città con decente approssimazione. Però è troppo grande, se BC stesse per Broken Crescent sarebbe perfetta, ma questo è Bellum Crucis, ergo non va.
La terza, per contro, ha le caratteristiche giuste per i nostri scopi. Essendo la nostra partita in fase iniziale non c’è bisogno che comprenda chissà quanta terra – a meno che non abbiamo fatto una campagna-rush e abbiamo già 30 regioni al 1180!
Inoltre ha dei buoni riferimenti (8-9 città che ci sono anche nel gioco) e, cosa ancor più importante, non ne ha troppi: convertirla per i nostri scopi non dovrebbe essere troppo complicato.
Pulizia
Una volta scelta la mappa dobbiamo cominciare a lavorarci. Apriamola in Photoshop e analizziamola. Nell’area livelli vediamo quanto segue:
l’unico livello presente è identificato come visibile (l’occhio), in modalità scala di colore e bloccato (il lucchetto). Ora come ora non è lavorabile.
Andiamo nella barra dei menu e selezioniamo “immagine”, quindi “metodo” e cambiamo con “colore RGB”.
Sarà sparita la dicitura “scala di colore” e sarà comparsa quella “sfondo”. Ora clicchiamo due volte sul livello e rispondiamo ok per levare il blocco.
La mappa, come abbiamo visto, è buona per le nostre esigenze, ma ha qualcosa di troppo nella parte bassa: troppo Sudan, insomma. Usando la taglierina eliminiamo la parte inferiore, usando come riferimento La Mecca (che come fortino è presente in BC).
Come si può notare in grigio opaco è segnata la parte che verrà tagliata e eliminata, in visualizzazione normale quella che resterà. Inoltre quest’ultima, delimitata da linea tratteggiata, dispone dei comandi di trasformazione (i quadratini agli angoli), che ci permettono di sistemare meglio l’area di taglio.
Quando siamo soddisfatti andiamo a selezionare il cursore e rispondiamo “taglia”.
Ora una cosa fondamentale: selezioniamo il livello della mappa (per ora è l’unico) e, tramite il tasto destro del mouse, facciamo apparire il menu a tendina e clicchiamo su “duplica livello”.
Apparirà un secondo livello, sopra al primo, in tutto e per tutto ad esso uguale. Da adesso lavoreremo unicamente su questo, in modo da preservare l’originale (ci servirà più avanti).
Scegliamo un colore (cliccate su colore primario) e selezionate il secchiello. Ora cominciamo a cliccare sul grigio della mappa, diciamo nella zona libica: questo è quello che vi verrà fuori.
Continuiamo a colorare il grigio della mappa, senza preoccuparci di essere precisi. Ignoriamo i nomi, le città, i laghi,i fiumi, continuiamo solo a colorare il grigio. Facciamo attenzione solamente a due cose: anzitutto a non colorare il mare (se capita usiamo “storia” per tornare indietro) e non scordiamoci le isole. Alla fine avremo una roba più o meno così:
Ora passiamo al colore secondario e usiamo il contagocce per scegliere una tonalità d’azzurro adeguata al mare. Quindi coloriamo il mare fino a che è in tinta unita. Anche qui ignoriamo i nomi che, probabilmente verranno cancellati parzialmente, e facciamo solo attenzione che il metodo non ci mangi troppa costa. Se riteniamo di sì usiamo “storia” per tornare indietro e passiamo oltre, lasciando le cose come sono. Alla fine avrete questo risultato:
Ora consiglio vivamente di salvare, mantenendo il formato predefinito di photoshop, ossia il psd. Il vantaggio è che questo formato mantiene i livelli separati, per cui possiamo interromperci e riprendere più avanti senza problemi.
A questo punto bisogna sistemare una marea di imperfezioni e cominciamo a farlo dal mare. Selezioniamo il pennello e scegliamone la dimensione sulla barra di controllo. Usiamo la lente d’ingrandimento per aumentare la visualizzazione e essere più accurati, Ricordiamoci di cancellare tutto quello che sporge sul mare, siano essi nomi, pezzi di città o altro. Seguiamo la linea della costa fino ad avere un risultato simile:
A questo punto facciamo lo stesso con la terra, dopo aver ripreso il colore primario e trasformiamo la cartina – area egiziana compresa - fino a questo risultato:
Città e nomi[ /G]
Ora abbiamo una cartina del tutto priva di qualsivoglia indicazione, pronta per essere usata come meglio ci aggradata. Anzitutto dobbiamo indicare la posizione degli insediamenti. Selezioniamo il livello modificato e usiamo il controllo opacità, settandolo al 50%.
Ora selezioniamo lo strumento forma e, dalla barra di controllo, andiamo su “forma personalizzata”; scegliamo quella che più ci aggrada e, sempre dalla barra, impostiamone il colore. Facciamo attenzione che il colore scelto non vada poi a essere troppo simile a uno di quelli che ci serviranno per indicare le fazioni (data l’area non facciamo quindi le città né marroncine, né crema né blu cobalto né rosso cupo).
Anzitutto cominciamo a mettere una forma sopra ogni città che è già presente nella mappa (si vedono in trasparenza); quindi, aiutandoci con la memoria, posizioniamo le altre. Se per caso ci pare che una certa città non sia stata posizionate bene, non preoccupiamoci e non usiamo “storia” per cancellare: nell’area “livelli” selezioniamo il livello corrispondente (al massimo facciamoli passare uno ad uno) e spostiamolo in posizione con l’ausilio delle frecce della tastiera.
Ora torniamo a selezionare il livello che avevamo messo a opacità 50% e riportiamolo al 100%. Potremmo notare a questo punto degli errori – in questo caso abbiamo dimenticato di inserire Siwa. Ma ormai il procedimento lo conosciamo e rimediare è molto semplice.
Adesso è tempo di inserire i nomi degli insediamenti. Selezioniamo lo strumento testo, impostiamone carattere e dimensione dalla barra dei controlli, e posizioniamoci sull’area di lavoro. Digitiamo il nome e, quando abbiamo finito, clicchiamo sul livello testo che si è creato. Stessa cosa per tutti quelli da inserire. Per fare prima ci conviene scrivere ogni nome senza preoccuparci di metterlo nel posto giusto (tanto è un livello a sé stante) e in un secondo tempo spostarli in loco.
Confini[ /G]
Dopo aver salvato (ma facciamolo anche dopo i singoli passaggi), avremo una cartina che dice qualcosa, ma certamente non tutto quello che vogliamo trasmettere. Chi controlla quelle terre? Nel nostro esempio pare che Bisanzio sia egemone ovunque … posto che il rosso cupo sia legato ai Romei.
Selezioniamo il pennello e impostiamolo a una dimensione piccola (3-5 px). Scegliamo quindi un colore di una fazione presente nell’area e, con un po’ di approssimazione, tracciamo i confini dei suoi possedimenti ricordandoci di lavorare sul livello della mappa, non su un altro. Passiamo poi a un altro colore e a un altro fino a che non avremo esaurito tutti gli attori presenti nell’area alla data che intendiamo rappresentare.
Poi prendiamo il secchiello e riempiamo le aree così create. I singoli colori riprendiamoli tramite contagocce. Le inevitabili imperfezioni sistemiamole ancora col pennello.
Ultimo tocco, inseriamo con lo strumento testo i nomi delle fazioni. Possiamo renderli tanto più grandi di carattere quanto più importante è la fazione (o viceversa) e, tramite lo strumento “testo arcuato” (nella barra di controllo, accanto al colore) dargli una curvatura che si adatti alla posizione che abbiamo in mente.
L’atto finale è, ovviamente, il salvataggio del lavoro compiuto in un formato facilmente utilizzabile. Facciamo dunque “salva con nome” e specifichiamo che vogliamo un jpeg. Diamogli il nome che preferiamo ed abbiamo concluso!
Ed ecco qua sotto il risultato finale, in tutto il suo splendore. Come Fatimidi non siamo messi benissimo: abbiamo strappato Kerak ai Crociati, che però si sono rifatti fregando Dimashq alla Siria; abbiamo i Bizantini a Barqah, con alle loro spalle i Normanni; e soprattutto i Polacchi ci hanno portato via la capitale su crociata!