Crociati e Saraceni

saraceno@
00domenica 24 febbraio 2008 22:59
leggendo libri e racconti riguardo le crociate e i periodi di guerre religiose mi sono venuti in mente innumerevoli dubbi,secondo voi,uomini latini,perchè la missione crociata ha fallito per oltre 6 volte contro i militarmente meno preparati saraceni [SM=x1140486]
Antioco il Grande
00lunedì 25 febbraio 2008 09:42
Secondo me il fallimento fu dovuto alle ristrettezze mentali dei Crociati, non parliamo della IV che neppure arrivò a destinazione e si concluse come sappiamo. Tutte le successive furono mal gestite, per due volte in due spedizioni diverse (V e VI, mi pare) il califfo d'Egitto, dopo aver perso Damietta si spinse a concedere Gerusalemme ai crociati in cambio della pace ma, visto che con gli infedeli non si tratta ma si uccidono solamente, la proposta fu sdegnosamente respinta. Al primo scontro i Crociati persero e la campagna finì lì. Poi non parliamo di quando un'alleanza con i Mongoli di Baghdad, il cui khan, influenzato dalla sua sposa cristiana, vedeve il regno di Gerusalemme di buon occhio, non fu conclusa perché in Europa non si misero d'accordo e persero tanto tempo finché il governo mongolo divenne islamico e l'alleanza svanì. Anche le campagne nel nord Europa sottrassero braccia alle crociate in Oriente (perchè andare a Gerusalemme se nel Baltico potevi ottenere il Paradiso lo stesso). Anche la poca malleabilità dei Crociati appena giunti in Oriente che volevano solo uccidere Mori per la gloria di Dio, causando la riapertura di ostilità che non giovavano assolutamente al regno, di certo non giovò. Inoltre anche la distanza fu importante, mandare rinforzi era molto più impegnativo per l'Europa che per i Saraceni che erano già sul posto, i litigi tra Veneziani e Genovesi e all'interno della corte franca di Acri di certo non aiutarono, per ultimo il mancato accordo con Bisanzio che avrebbe potuto fornire un valido aiuto proteggendo i percorsi terrestri da ovest ad est (come fece durante le prime tre crociate che altrimenti mai avrebbero superato l'Anatolia turca) e invece fu sempre vista con sospetto ed alla fine aggredita ed eliminata, lasciando isolati i regni latini dall'Europa. Ci saranno altri motivi ma non mi vengono in mente.
saraceno@
00lunedì 25 febbraio 2008 17:45
uhm
beh all'inizio il fervore religioso dei crociati era molto alto,come del resto l'entusiasmo e la partecipazione della popolazione,credo che col passare del tempo la pigrizia,l'arroganza e l'avidità della maggior parte dei crociati li abbia spinti a litigare fra di loro e a portare al fallimento la missione;a mio parere "le crociate" rappresenta in modo molto realistico quelle fasi di tempo se non per la spavaldaggine di alcuni capi cristiani rispecchiando la vera personalità di quei personaggi in quegli anni [SM=x1140502]
theursus
00domenica 9 marzo 2008 19:06
bisogna anche tenere conto che c'è stata aanche la tendenza a ignorare il clima del deserto con una tendenza a rimanere senza rifornimenti in territorio nemico
davie
00domenica 13 aprile 2008 01:21
Semplicemente non fu un movimento unito nell' ideale che era stato propugnato dal papa a fine XI.
Come ben sapete appena i signori crociati presero un territorio vi stabilirono una loro posizione infischiandosene del resto infatti solo la prima crociata ebbe un risultato e dopo solo insuccessi
Devil 14.87
00lunedì 28 aprile 2008 22:41
Come si suol dire spesso, fu una convergenza di fattori. Divisioni interne, scarsa politica d'integrazione, l'ascesa di Saladino, territorio poco amichevole, il suicidio di Hattin... furono tutte concause difficilmente quantificabili per recriminarne qualcuna in particolare. La questione del "fervore religioso" non saprei, in fondo ormai li si erano stanziati, quella era diventata la loro terra, non dovrebbero essere mancate motivazioni penso.
sangiovannievangelista
00mercoledì 19 novembre 2008 17:08
Ciao
A parer mio il vero miracolo è che sia resistito quasi un secolo.
Il territorio era ostile i crociati erano di nazionalità diverse e gli armamenti pesanti non erano certamente confacenti al caldo orientale.
La vittoria di Dorileo spianò la strada e ancor prima la disfatta della "crociata di Pietro l'eremita" fece commettere ai turchi un grave errore, sottovalutò il nemico.E creò un aura di timore attorno ai crociati non corrispondente alla realtà.
E' stupendo però vedere che il Regno (una lunga striscia di terra) era difesa da tutti i principati e le contee con una sussistenza e un perdono tra i regnanti che in alcuni casi è commovente.
Dei Re come Baldovino II morto con la tunica di difensore del S.Sepolcro e Baldovino IV che con ,la lebbra ,attraversava il regno in lettiga per finire imbattuto da Saladino, sono eroi.
La cupidigia io credo sia stata principalmente la morte del Regno, e il fallimento delle altre crociate...

[SM=x1140491]

saraceno@
00giovedì 20 novembre 2008 01:45
Re:
sangiovannievangelista, 19/11/2008 17.08:

Ciao
A parer mio il vero miracolo è che sia resistito quasi un secolo.
Il territorio era ostile i crociati erano di nazionalità diverse e gli armamenti pesanti non erano certamente confacenti al caldo orientale.
La vittoria di Dorileo spianò la strada e ancor prima la disfatta della "crociata di Pietro l'eremita" fece commettere ai turchi un grave errore, sottovalutò il nemico.E creò un aura di timore attorno ai crociati non corrispondente alla realtà.
E' stupendo però vedere che il Regno (una lunga striscia di terra) era difesa da tutti i principati e le contee con una sussistenza e un perdono tra i regnanti che in alcuni casi è commovente.
Dei Re come Baldovino II morto con la tunica di difensore del S.Sepolcro e Baldovino IV che con ,la lebbra ,attraversava il regno in lettiga per finire imbattuto da Saladino, sono eroi.
La cupidigia io credo sia stata principalmente la morte del Regno, e il fallimento delle altre crociate...

[SM=x1140491]





a mio papere esprimi un tantino troppo elogio verso i nobili crociati e la loro causa,ti ricordo che lo scopo delle crociate non era "religioso" ma più uno scopo econimico dato che l'europa era in una gravissima crisi economica e culturale ed aveva bisogno di nuove frontiere e nuove terre da cui trarre ricchezze

sucessivamente i continui litigi portarono alla caduta del regno di gerusalemme,quindi non vedo la fratellanza fra i vari regnio da te raccontata.

ciao [SM=x1140440]
sangiovannievangelista
00giovedì 20 novembre 2008 09:10
[SM=x1140429]

"a mio papere esprimi un tantino troppo elogio verso i nobili crociati e la loro causa,ti ricordo che lo scopo delle crociate non era "religioso" ma più uno scopo econimico dato che l'europa era in una gravissima crisi economica e culturale ed aveva bisogno di nuove frontiere e nuove terre da cui trarre ricchezze

sucessivamente i continui litigi portarono alla caduta del regno di gerusalemme,quindi non vedo la fratellanza fra i vari regnio da te raccontata.

ciao "

Sicuramente sono tendenzioso....
Cioè tendo a valutare la parte positiva del movimento crociatto, che però nasce e questo è evidente come impeto religioso.
Il fatto per esempio che la primissima crociata (la crociata dei pezzenti) fosse predicata con enorme successo da un monaco(Pietro l'eremita) non "ufficializzato" è una prova inequivocabile che la situazione in terra Santa era un disagio che tutti avvertivano.
La coscienza di Dio nel medioevo era unificante: sia il povero che il miserabile che il nobile vivevano con la certezza che Dio esisteva ,si era manifestato e continuava la Sua presenza tra gli uomini mediante la Sua Chiesa.
A questo , sicuramente si affianca un movimento non principalmente religioso: Boemondo di Taranto è uno di questi.
Pensa solo a Goffredo di Buglione che rifiuta il titolo di re (non poteva indossare una corona d'oro nella città in cui il Re dei re era stato incoronato di spine) e prenderà il titolo di difensore del S.Sepolcro, di qui la nascita dell'ordine presente ancora oggi e ufficializzato dalla Santa Sede.
E comunque veramente le rivalità (Baldovino II su tutti) cedettero alla causa della difesa dei luoghi Santi.
Poi prese il sopravvento la cupidigia( "l'uomo nella prosperità non comprende è come lanimale che perisce" Sal 49)
[SM=x1140491]




sangiovannievangelista
00giovedì 20 novembre 2008 09:22
[SM=x1140429]

Scusa ancora Saraceno.
Volevo solo far notare una cosa:
L'Europa effettivamente viveva una crisi finanziaria sopratutto causata da lotte tra regnanti, la partenza per un pellegrinaggio armato era (dal punto di vista politico una mossa geniale, ma non credo fosse lo scopo, visto che nessun re vi prese parte( 1° crociata specifico)) un dispendio di risorse enorme: l'organizzazione di un percorso sconosciuto in terra ostile, l'approvvigionamento dei soldati dei cavalli della marea di poveri che vi partecipò ,il viaggio in mare, le rivalità tra i popoli partecipanti, l'impostazione del feudo in assenza del feudatario partito, il rischio di perdere tutto...
Pensiamo ad oggi chi rischierebbe così ?
Per che cosa?
I Turchi erano considerati "invincibili" o quasi e presentati come sanguinari e feroci.
Non era una passeggiata e tutt'altro che scontato l'esito.
Sulle altre crociate (che si dividono per comodità, poichè il flusso di pellegrini e tra questi alcuni armati era costante).
A parer mio si può intravedere un continuo e crescente cambio di motivi( fino, però ,alla perdita di Gerusalemme)...

[SM=x1140429]

[SM=x1140491]
saraceno@
00venerdì 21 novembre 2008 00:32
si beh ovvio non nego che la prima crociata fu effettivamente spinta oltre da motivi finanziari anche da un forte impulso religioso,questo purtroppo non accadde nelle sucessive dato che oltre alla prima appunto le altre sono tutte state perse o "non vinte" dai cristiani,anzi all'inizio erano gli arabi ad essere disuniti e si sono poi ricompattati vedendosi invasi secondo me [SM=x1140440]
+ Mather +
00venerdì 21 novembre 2008 01:46

Pensiamo ad oggi chi rischierebbe così ?



Ehm... Lui ? [SM=g1546275]

Ihihihih [SM=x1140520]
sangiovannievangelista
00venerdì 21 novembre 2008 09:26
[SM=x1140429]
Ciao Saraceno, non sono proprio daccordo.
Tutte le crociate (ci tengo a precisare che il flusso di pellegrini era costante e gli storici le dividono per comodità e non sono neppure tutti daccordo)furono indette dal Papa l'intento era religioso (il capo della cristianità che parla ai fedeli) e il premio per chi partiva e moriva nell'intento era l'indulgenza plenaria (la remissione delle colpe confessate e della pena da scontare per tali colpe).
Tutte le crociate furono predicate da grandi esponenti religiosi (S.Bernardo di Chiaravalle su tutti)
La richiesta delle crociate da parte degli stati crociati era certamente principalmente politica (la continuità del Regno), ma c'è da mettere in evidenza che per la maggior parte dei casi i "potenti" inviavano denaro e qualche soldato.
Diverse delusioni per il Regno di Gerusalemme nella richiesta di nuove crociate.
Poi non dimentichiamo che la 3° crociata fallì proprio per l'impeto religioso, poichè Riccardo cuor di leone( che mirava alla riconquista del Regno e alla sua difesa) non marciò decisamente su Gerusalemme ( 18 Km li fece in 6 mesi) poichè sapeva che quei "buoni pellegrini armati" una volta adempiuto il voto sarebbero tornati a casa in maggioranza, lasciando l'esposta Gerusalemme isolata nei territori musulmani.

Quando poi il sultano del Cairo propose per 3 volte lo scambio di Damietta con l'intero Regno di Gerusalemme e quel disgraziato di cardinale per tre volte rifiutò, il re e gli ordini militari ,quasi insorsero... Quel personaggio sì aveva obbiettivi politici voleva l'Egitto.

Il cristianesimo si fonda su un fatto che è l'incarnazione di Dio, la difesa(non principalmente militare) dei luoghi santi è un dovere di ogni cristiano, poichè è la documentazione storica di quel fatto.
Questo è sempre stato chiaro ai cristiani di ogni epoca.
L'interesse di prestigio economico ecc è sempre in aguato sia per i cristiani che per i musulmani, è prerogativa dell'uomo si chiama peccato originale.

[SM=x1140429]

[SM=x1140491]
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